L'impero coloniale britannico

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Testo

STORIA
Il colonialismo e la pratica e dottrina della colonizzazione o anche la situazione di soggezione politica di popoli da parte di un altro stato straniero. Quest’ideologia, d’origine inglese, conferì una connotazione positiva perché la politica coloniale portava benefici, dei paesi sviluppati, ai popoli inferiori dei paesi colonizzati.
Alle origini del colonialismo, ci sono ragioni politico- militari ed economiche. Sul piano politico, il possesso di colonie era considerato un simbolo di grandezza del proprio paese; quindi le potenze coloniali si preoccupavano di escludere i rivali dalle zone d’interesse. Sul piano militare, gli ufficiali pensavano, con l’aiuto degli amministratori europei, di trarre giovamento dai successi ottenuti. Sotto l’aspetto economico, gli imprenditori europei pensavano di sfruttare le risorse locali delle colonie e di investirvi i propri capitali. A questo si aggiunge l’ampliamento dei mercati, poiché in Europa si stavano introducendo barriere tariffarie. Le potenze, poi, richiedevano delle imposte per sopprimere le spese di colonizzazione e quindi i paesi colonizzatori ampliavano il loro potere svolgendo una vera e propria attività di governo.
La colonizzazione, la conquista di una regione straniera da parte di uno stato, si può dividere in colonizzazione antica e moderna. Un esempio di colonizzazione antica è quella attuata dai Romani che iniziò con lo sbarco in Sicilia nel III secolo a. C..La colonia romana era una comunità romana trapiantata in altro territorio, conservando le proprie leggi con lo scopo di costituire un presidio militare. Successivamente la colonizzazione romana acquisterà motivi economici con lo sviluppo di un’industria bellica grazie all’impiego degli schiavi.
La colonizzazione moderna ebbe inizio nella seconda metà del XV secolo con la conquista delle isole di Capo Verde (oceano Atlantico) da parte dei Portoghesi (1456) e successivamente con la scoperta dell’America a partire dal 1492.
I primi europei a sbarcare in India furono i portoghesi, nel 1498, sotto il comando di Vasco da Gama, dopo aver circumnavigato l’Africa ed approdarono a Calicut (Calcutta). Ai portoghesi seguirono poi gli Olandesi, i Francesi e gl’Inglesi. Nel 1600 un gruppo di mercanti creò a Londra la Compagnie delle Indie Orientali, destinata a sostituire i mercanti privati. Questa dominazione inglese divenne totale nel 1757 quando Robert Clive conquistò il Bengala e dopodiché eliminò, nel 1763, i Francesi per la conquista del paese.
La Compagnia delle Indie Orientali, sfruttava duramente la regione in nome della corona britannica. La politica della Compagna stravolse il sistema d vita indiano. Come prima cosa organizzarono la riscossione delle imposte dai contadini in due metodi distinti. Nel Bengala e nelle zone vicine gli inglesi trasformarono i funzionari delle tasse in proprietari terrieri a condizione che questi accrescessero enormemente la rendita del fondo e ne trasmettessero la maggior parte allo stato. Questo sistema fu definito Zamindari. Nella regione di Bombay e Madras, si trattò direttamente con i contadini. Ad ogni contadino veniva riconosciuta la proprietà di un lotto di terreno che occupava; in cambio questi doveva pagare un canone annuo in denaro molto elevato. Questo sistema si chiamò Ryotwari. Con l’avvento della rivoluzione industriale, l’India da paese esportatore divenne paese importatore, poiché essa forniva le materie prime all’industria britannica, che grazie alle macchine era in grado di produrre molto di più con costi minori, quindi l’artigianato e l’industria tessile indiana subirono la concorrenza inglese. Però gli Inglesi lasciarono la libertà di credo presente in questa terra, non volendo assoggettare il paese con il credo della madre patria. Le religioni presenti erano e sono tutt’ora: l’induismo (il contatto con la divinità si tiene non solo per via delle opere e della conoscenza, ma per via della devozione e dell’amore), il buddismo (il centro d’interesse è l’uomo, cioè per considerare l’essenza dell’uomo e il suo destino) e l’islamismo (importato dagli Arabi, dice che Allah parla solo tramite i profeti). Grazie a queste religioni, il popolo indiano cercò di ribellarsi al dominio inglese, perché venivano imposte delle cose che la religione impediva assolutamente.
Tutto questo portò delle tensioni e rivolte: la più importante, vide protagonisti i sepoys (1857), i soldati al servizio dell’esercito britannico. Dopo aver represso a fatica la rivolta, gli inglesi inserirono l’India nel sistema economico-commerciale inglese avviando un processo di sviluppo del paese. Londra assunse direttamente il controllo della penisola e fu sciolta la Compagnia delle Indie, nel 1858. L’India divenne colonia della corona e nel 1876 la regina Vittoria fu proclamata imperatrice dell’India. Si avviò un processo di modernizzazione, nel quale venne potenziata la rete dei trasporti (agli inizi del 900 presentava una rete ferroviaria tra le più estese del mondo).Tutte le opere di modernizzazione gravarono pesantemente sul bilancio indiano. Per arrivare alla decolonizzazione bisogna aspettare gli anni del secondo dopoguerra, dalla fine degli anni quaranta e gli anni cinquanta, grazie alla presenza di forti movimenti indipendentistici. L’India raggiunse l’indipendenza nel 1947, a conclusione di una lotta guidata da Mahatma Gandhi, all’insegna della non violenza.
Per quanto riguarda la colonizzazione africana questa parte dal 1456 con la conquista delle isole di Capo Verde; da qui in poi gli europei cominciarono a frequentare le coste occidentali e orientali dell’Africa. Nel XVI secolo, iniziò ad essere praticata la tratta degli schiavi, che assunse proporzioni enormi con la conquista dell’America, questo perché c’era la diffusione delle piantagioni, assieme allo sfruttamento delle ricchezze del sottosuolo e quindi c’era bisogno di manodopera. Quest’attività, se possiamo definirla così, fu molto redditizia, contesa fra portoghesi, olandesi, inglesi.
Gli Inglesi si insediarono, come le altre potenze europee, nell’Africa occidentale (Gambia, Sierra Leone, isole Seicelles, alcune basi della Guinea). Nel 1772 il governo inglese abolì la schiavitù nel territorio delle isole britanniche. Successivamente l’Inghilterra si addentrò nell’Africa fondendo il protettorato della Nigeria occidentale (1879), dell’Egitto (1882) e dell’Uganda (1894). Dalla Germania ottenne Zanzibar (1890, che successivamente assieme a Tanganica formerà la Tanzania). Nel 1914 istituì il protettorato dell’Egitto e della Nigeria (1914). Alla fine della prima guerra mondiale, l’Inghilterra ottenne, dalla Germania, Tanganica, 1/5 del Camerun e il Togo occidentale.
La dominazione inglese fu la più estesa e duratura; si estese maggiormente nell’Africa orientale e meridionale. La decolonizzazione in Africa fu più lenta; essa partì dal 1941 (Libia) per protarsi fino al 1990 con l‘indipendenza della Namibia. Esempi d’ex colonie inglesi sono la Tanzania e il Kenya. La prima ottenne l’indipendenza nel 1964, dopo l’unione di Zanzibar e Manganica; il Kenya ottenne l’indipendenza nel 1963
ITALIANO
Per quanto riguarda la letteratura della civiltà indiana, troviamo Hermann Hesse con il romanzo “Siddharta”. Egli nacque a Calw ed è considerato uno dei maggiori scrittori tedeschi del novecento. Nel 1946 fu insignito del premio Nobel per la letteratura.
Attraverso i suoi racconti, usa l'espediente del viaggio per descrivere una "filosofia di cammino" verso un luogo ignoto e remoto che si chiama "io". Hesse teorizza in quasi tutti i suoi romanzi varie strade differenti che portano al superamento di quell'uomo esteriore attaccato e alienato dagli idoli, quali la religione, cioè "l'astrazione della metà del mondo dell'uomo, la violenza, la "vita ciclica del mondo che si ripete ogni giorno" e i "maestri saccenti che ignorano il vero sapere".
L'uomo per Hesse, prima di iniziare il viaggio alla ricerca di sé, deve distaccarsi da tutti i legami che ostacolerebbero il cammino, cioè la propria casa, i propri amici, i propri genitori, creandosi attorno silenzio, solitudine e paura in questo modo s’inizia a rivolgere l'orecchio verso di sé. Quindi per sfuggire da idoli e legami è necessario iniziare un viaggio concreto e materiale (siccome il termine viaggio indica implicitamente una meta, Hesse preferisce chiamarlo vagabondaggio, cioè allontanarsi da un luogo conosciuto verso un luogo non determinato). Nel romanzo Siddharta troverà la pienezza di sé dopo aver provato la vita ascetica e la vita mondana degli "uomini bambini", dopo aver imparato cosa sia l'amore, l'amicizia e i sentimenti d'affetto di sentirsi padre. Quando il suo vagabondaggio si trasformerà in viaggio, imparerà ad ascoltare un fiume, "sempre uguale e allo stesso tempo sempre diverso". Personalmente ho trovato il libro molto interessante, visto che per interesse personale l’ho letto, e ho riscontrato che Hesse ha improntato tutta il viaggio di Siddharta su sé stesso, su quello che il protagonista ricercava ma non riusciva a trovare.
Altro autore, questa volta italiano, che ha trattato il tema India è Nantas Salvataggio, nato a Venezia e corrispondente di giornali a New York, Londra e Parigi. Nel romanzo “La nave dei miliardari”, racconta la storia di una nave da crociera che salpa da Genova per fare un giro attorno al mondo per tre mesi; in questa crociera erano presenti persone d’èlite che cercavano contro la realtà. Qui, questi ricchi si sentono liberi di sfoggiare le loro ricchezze, ma si rendono conto che la realtà non si può mettere da parte facilmente. Nel caso specifico, in alcune pagine dei capitoli 7 e 8, l’autore descrive la contrapposizione che esiste tra la ricchezza e la miseria e l’atmosfera che c’era. Descrive abbastanza accuratamente come si presentano le vie della città di Bombay e le persone che ci si possono trovare (mendicanti, bambini, lebbrosi) e quindi la metà povera della città, ma altrettanto bene descrive le zone prestigiose, ad esempio il “Golf & Country Club”, con tutto quello che si poteva trovare e quindi, vassoi d’argento, tavole ben imbandite, perle, gemme indossate dalle signore.

INGLESE
The reasons of expansions of the states inn 17th and 18th centuries was obtain great powers by stateman and kings and necessity of expansion of trade. For this reasons there was a need for a paid standing army because it was highly trained in the use of firearms and could carry out very difficult moneuvers.
The Europeans started their first overseas ventures because they wew inspired by crusades against Islam, gold, spices, the spreading of Christianity, slaves, silver, sugar, tea, coffee, tobacco.
Britain’s empire included a little bit of everything; plantation colonies in Virginia and carolinas; slave station in Africa; trading posts in India; sugar plantations in West India. These colonies were governed by an economic policy. The most important were:
• Navigation Act 1660
• Staple Act 1663
• Plantations Duties 1673
• Board of Trade and Plantation 1696
Through the Union Act, the Canadian legislature was given nearly complete control over the domestic affairs; Britain would maintain control of trad and foreign policy.
During this time there were two doctrines: Mercantilism and Free-Trade.
• Mercantilism was a form of protection and the principles were:
• Taxes on all imported goods
• All trade on colonies or British ships
• All goods first shipped to England and then reshipped
• Trade between colonies only if a duty was paid to Britain
Thanks to this system England obtained:
• Monopoly on shipping
• Good market for manufactured
• Exported good for the colonies
• Protection of the English navy and army
• Great circular routes between England and colonies, between colony and colony.
But this system had problems:
• The coloniet found it more profitable to trade with coloniea of other European power
• Colonist did not often enough gold or silver to pay English manufacture goods.
The symbol of Britain during this centuries was Queen Victoria. She had an incredibly long reign from 1837 to 1901. She was especially beloved by the middle-class, who shared her moral and religious views.
From 1815 (Congress of Vienna) to 1870 there was a period of relative paeace and stability; most of the Europeans power dedicated themself to the solution of domestic problems. From 1870 to 1914 the situation changed because there was the growth of Industry, the growth of population, the excess of goods so countries began to looking for new markets and lands to conquer.
During this time there was the Liberalism. Liberist througt that free-trade among free countries was the most profitable of economic plans. So there was a:
• Abolition of tariffs on impots and exports
• Free trade competition
• Lower prices of goods
Another indication of the Victory of Liberal ideals was the abolition by Britain of slavery in 1834.
The British imperialism came into being after the pressure of Russian expansion in Asia and lead Britain to gai control of Suez canal and to acquire African colonies.
As never be for Imperialism changed the world with its ideas of economic competition, nazionalism and patriotism brought in the rest of the world. Besides this there were the ideas from french Revolution: democracy, liberty, fraternity, equality. Europe changed too greatly the contact with other culture: paint and music influence the Europe. The idea of human society changed too because in this period the scientist showed that moral values were of individual cukture and were not universal.
China, until 19th centurie, had refused all contact with western civilization. Britain was the first of the European powers to enter China. After a short war in 1842, Britain forced China to open the ports to trade and conquer Hong Kong. Britain and other powers forced China lo lease ports to them and to garnt lincenses to build railways and operate mines.
In India there were different problems. The first problems was that India was not a colony made up of people from Britain. After this there were the ideas from French Revolution: democracy, liberty, fraternity, equality. India provided a training ground for the British army and the Indian civil services provided jobs for many of the best garduates of Cambrige and Oxford; as for example, in the novel, wo we have red, “A passage to India”, there were the City Magistrate of Chandrapore Ronny Healslop and Mr. Fielding, the headmaster of the local college. While in doctor Aziz there was the development of an Indian national.

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