L'età classica

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Categoria:Storia
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Testo

L’arte classica - Il periodo classico dell'arte greca ebbe il suo inizio, e anche il suo maggior splendore, nell'età di Pericle. L'Acropoli di Atene accolse i monumenti più significativi dell'arte classica, dal Partenone dorico di Ictino (architetto greco a cui sono attribuiti anche il tempio di Apollo a Basse in Arcadia e il Telestèrion di Eeleusi), ai propilei di Mnesicle, all'Eretteo di Filocle e al tempietto di Atena Nike di Callicrate (che,inoltre,collaborò con Ictino alla costruzione del Partenone). Tutti i più importanti santuari del mondo greco si arricchirono di templi, tesori, e monumenti votivi.
L’urbanistica e le fortificazioni - Si regolarizzarono le città, che si impostarono su criteri urbanistici basati su assi ortogonali, secondo il sistema detto ippodameo (caratterizzato dalla regolarità del tessuto stradale) dal nome di Ippodamo di Mileto, autore della nuova sistemazione della città del Pireo, che Temistocle aveva congiunto ad Atene con le "lunghe mura" in un unico sistema difensivo. Le opere di fortificazione, in grossi blocchi perfettamente squadrati, difendevano e abbellivano le città. L'agorà, centro politico e commerciale, assunse aspetto monumentale con la costruzione di templi, di portici (stoai), di fontane imponenti, e di altri monumenti
pubblici.
I teatri e le sale di riunione - L'architettura teatrale ha importanti esempi nel sec. IV nel teatro di Dioniso ad Atene, in quelli di Delfi e Megalopoli e nel teatro di Epidauro, dall'acustica ancor oggi perfetta, creato da Policleto il Giovane (tra le sue opere,anche alcune statue di atleti e divinità) insieme alla tólos, edificio circolare corinzio riccamente ornato, che completa la sistemazione di quel santuario, il cui tempio di Asclepio fu opera di Teodoto. Sale di riunione di nuova forma, che danno sempre miglior struttura architettonica agli spazi interni, sono il Telesterio di Eleusi, opera di Ictino, il Bouleutérion dell'agorà di Atene e la grande aula colonnata del Thersilion di Megalopoli.
Edilizia funeraria e privata - Notevole anche l'architettura funeraria, illustrata soprattutto dalle tombe reali di Macedonia, con sale a volta e ricche decorazioni, da quelle principesche dell'Asia Minore ai vari tipi di monumenti della necropoli di Cirene (Libia). Molto più modesta, invece, l'edilizia privata, nota soprattutto dagli scavi di Olinto, con case molto regolari caratterizzate da un cortile interno con un portico su uno dei lati; in alcuni ambienti sono i più antichi mosaici pavimentali figurati, formati da sassolini policromi.
La scultura classica - In tutto il mondo greco la scultura classica presenta differenze di qualità più che di stile. Nella scultura del sec. V a.C. Policleto diede molta importanza ai corpi dei suoi atleti (utilizzando prevalentemente il bronzo), mentre Fidia impostò nuove concezioni artistiche nella grandiosità di composizione delle scene, nell’ idealizzazione delle sue figure, nell'abilità di trattazione del panneggio, come si riscontra non solo nelle sculture del Partenone (in parte oggi al British Museum di Londra) ma anche nelle opere note solo da copie, come lo Zeus di Olimpia e l'Athena Parténos. Accanto a lui operarono Agoracrito (autore della Nemesi di Ramnunte,allievo di Fidia con cui probabilmente lavorò anche al fregio del Partenone), Alcamene (il cui capolavoro è l'Afrodite dei giardini), Cresila (cui si deve un ritratto di Pericle). Alla corrente manieristica postfidiaca appartennero Callimaco (che godette di grande fama anche nell’epoca romana), al quale si devono forse i rilievi "dal panneggio bagnato" della balaustra del tempietto di Atena Nike, e Peonio di Mende. Scultori ionici scolpirono nella seconda metà del sec. V a.C. i più antichi sarcofagi di Sidone e i rilievi e le statue del monumento delle Nereidi di Xantos.
La pittura e la ceramica classiche - I nomi e le caratteristiche di numerosi pittori del periodo classico sono noti dalle fonti antiche e, indirettamente, dalla ceramografia contemporanea o da pitture e mosaici di età posteriore. Conquistato lo scorcio già alla fine del sec. VI a.C., si affrontarono nel V i problemi di ombreggiatura (con Apollodoro, secondo molti l’inventore del chiaroscuro nella pittura) e di prospettiva (rappresentazione a due dimensioni di una figura tridimensionale) con Agatarco scenografo. Nomi famosissimi sono quelli di Zeusi e Parrasio, che operarono ad Atene alla fine del sec. V. Nel secolo seguente, in cui sembrarono affermarsi la scuola realistica e la pittura su tavola, il pittore più famoso fu Apelle (considerato dagli antichi il più grande dei pittori, ma nulla è rimasto dei suoi lavori), che lavorò per Alessandro Magno, mentre altri nomi noti sono quelli di Pausia, Aristide e Nicia . Nel periodo classico la ceramica attica dalla metà del sec. VI dominò tutti i mercati del mondo greco, decadendo poi fino a estinguersi alla fine del sec. IV. Dopo il 450 a.C. sorsero nell'Italia meridionale fabbriche locali di vasi figurati molto simili a quelli attici a figure rosse (vasi protoitalioti), che nel sec. IV (col nome di vasi italioti) assunsero caratteristiche proprie. Anche la ceramica italiota cessò, come quella attica, alla fine del sec. IV a.C. Nel periodo ellenistico, l'arte greca si diffuse sempre di più in tutto il bacino del Mediterraneo; Atene e le città continentali della Grecia decaddero, mentre i centri più attivi divennero Alessandria, Antiochia e Pergamo (Quest’ultime due situate in Turchia).

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