L'esperienza religiosa dei greci e dei romani

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Testo

L’ESPERIENZA RELIGIOSA DEI GRECI E DEI ROMANI
1. IL POLITEISMO ANTROPOMORFICO GRECO
Venivano venerate divinità legate:
• a i singoli luoghi (boschi, montagne)
• a fenomeni naturali (fulmine, tempesta)
• a momenti importanti della vita (nascita, matrimonio).

Queste divinità rappresentavano potenze sovrumane di cui occorreva placcare la collera e propiziarsi
il favore ==> atti di culto ==> diventano riti da ripetere con precisione e regolarità nelle date fissate dalla tradizione

• processione
• venerazione
• sacrificio
• preghiera

Il loro corretto svolgimento era assicurato da uomini che assumevano funzione sacerdotale.
LA MITOLOGIA POETICA
fra VII e VII sec. a.C. ==> nascono i poemi di Omero e di Esiodo

• Presentano in forma poetica una compatta mitologia
• Accompagnano il rito spiegandolo
La religione greca assume il suo assetto definitivo caratterizzato da:
• politeismo
• antropomorfismo.
IL POLITEISMO
Il politeismo greco:
• stabilisce una pluralità limitata
• non si associa una divinità ad ogni esperienza elementare del sacro
• le divinità sono un gruppo stabile e preciso
• alla loro potenza vengono riferiti i fenomeni avvertiti come sacri.
• rifiuta la riduzione della pluralità degli dei in un’unica divinità, tesi sostenuta da Aristotele (IV sec.a.C.) dagli Stoici (III sec. a.C.) e da Plotono (III sec. d.C.)
L’ANTROPOMORFISMO
Antropomorfismo ==> concepire gli dei come figure umane portate alla perfezione.
Gli dei sono:
• potentissimi (non onnipotenti)
• immortali ==> rappresentano la proiezione ideale, perfetta della figura del re guerriero cantata dai poemi epici.
• belli
• felici
• non creatori
• provano passioni
• hanno un carattere psicologico individuale, una configurazione e una storia personale.
• sono lo specchio perfetto dell’intera gamma delle situazioni della vita individuale e collettiva.
LE STATUE E I TEMPLI
Gli dei essendo simili all’uomo:
1. erano raffigurabili mediante statue
2. l’immagine del dio aveva bisogno di una casa

nasce il santuario e il tempio la cui parte più interna custodisce l’effigie del dio

si trova nel centro della città ed è punto di ritrovo dove i fedeli celebrano i riti.
UNA RELIGIONE SENZA CHIESA E SENZA DOGMI
La religione greca non si basa su nessun Libro sacro rivelato direttamente dalla divinità
1. non esistono interpreti ufficiali

Non esiste una Chiesa unificata e accentrata con poteri universali
c
Non esiste un sacerdozio professionale
• Alcune famiglie si tramandano per eredità funzioni sacerdotali specifiche
• Altre cariche sono elettive e a scadenza periodica
c
anche la poleis può avere la gestione di templi e riti
2. non esistono dogmi ma è fatta di storie e racconti che possono essere mutati e arricchiti

La religione greca resterà sempre aperta al contributo di poeti e artisti e alla discussione di filosofi e uomini di cultura
Esistono solo alcuni centri religiosi come il santuario di Apollo a Delfi che esercitano una funzione panellenica (le sue decisioni accettate da tutti)
2. RELIGIONE E SOCIETA’ IN GRECIA
La religione greca:
• accompagna ogni atto importante della vita privata e pubblica
• viene discussa con la massima libertà dai greci
• non influisce sull’organizzazione politica e sociale.

ha un carattere diffuso e pervasivo ma mai oppressivo e autoritario.
RELIGIONE E VITA QUOTIDIANA
La religione accompagna le azioni della vita quotidiana:
• Per proteggere parti e nascite si invoca Artemide
• Il passaggio dei giovani dalla fanciullezza all’età adulta è accompagnato da cerimonie religiose
• In caso di malattia si pregano Apollo o Ascepio
• Ogni morte viene accompagnata da riti di purificazione della casa.
• Non si intraprendono azioni importanti senza aver consultato gli oracoli
• Ogni gruppo sociale ha le sue divinità, i suoi riti in cui il gruppo trova la sua identità collettiva e consolida i suoi legami.
RELIGIONE E POLITICA
Ogni polis ha la sua divinità protettrice detta poliade:
• Ogni città organizza grandi feste collettive

festa delle Panatenee rappresentata da artisti come Fidia in cui Atene rappresenta la sua gloria, la sua armonia, la sua coesione sociale.
Il culto religioso e i sacrifici rappresentano un’attività direttamente politica perché senza non ci sarebbe più una polis intesa come libera comunità di cittadini legati da comuni credenze, tradizioni e modi di vita.

I cittadini trovano nelle pratiche religiose una garanzia di sicurezza collettiva, in un ognuno ha il suo posto riconosciuto. (capofamiglia patriarcale, la sua sposa, i giovani ecc.)
RELIGIONE E SALVEZZA PERSONALE
Ci sono ceti sociali che sono esclusi ufficialmente o di fatto dalle pratiche religione della città (schiavi, barbari, poveri, donne)
Ci sono timori e speranze profonde ai quali la religione olimpica non dà alcuna risposta.
A questi timori danno risposta altre forme di esperienza religione. Esse hanno in comune una promessa di salvezza dal dolore in questa vita e dalla morte

• Fanno sperare nell’immortalità dell’anima dopo la vita terrena
• Questa salvezza è assicurata a chi sappia ottenere il favore degli dei grazie a:
• opportuni modi di vita
• speciali pratiche religiose

1) orfismo ==> cultura di Dioniso
• vita di sacrificio e rinunce ==> purificare l’anima

• l’anima pura nell’aldilà godrà presso gli dei di una felicità immortale
• l’anima impura sarà punita nell’aldilà (ADE) e costretta a reincarnarsi in animali sempre più ignobili
• restò sempre nel mondo greco una forma religiosa marginale e minoritaria.
2) misteri ==> i più importanti furono quelli di Eleusi, presso Atene
• il fedele:
• doveva essere iniziato ai Misteri attraverso riti di purificazione
• alla fine poteva assistere ad un sacro spettacolo ==> simboli divini

legato al culto di Demetra e alla vicenda della periodica nascita e morte della vita naturale e dell’anima
3. IL PANTHEON GRECO
La mitologia poetica greca fissò in 12 il numero delle grandi divinità. Questi formano un sistema compiuto di “potenze” sovrannaturali e anche una società perfetta
ZEUS ED ERA; POSEIDONE
1) ZEUS:
• re e padre celeste degli dei
• divinità del cielo e dei grandi fenomeni atmosferici
• detiene il potere del fulmine
• rappresenta l’ordine patriarcale e aristocratico
• non detiene da sempre il potere = si è ribellato al crudele padre Crono che divorava i suoi figli e ha represso la rivolta dei Titani
2) ERA:
• sposa di Zeus
• divinità materna
• è garante dell’ordine della vita matrimoniale e della fecondità della natura
3) POSEIDONE
• fratello di Zeus
• signore degli abissi marini
• dio della tempesta
• protettore dei naviganti
ATENA E APOLLO
4) ATENA
• Figlia prediletta di Zeus
• è stata generata direttamente dalla testa di Zeus, senza l’intervento femminile
• è protettrice di Atene
• è la causa dell’intelligenza pratica sia degli uomini (lavoro artigianale) che delle donne (tessitura)
5) APOLLO
• Fratello di Atena
• grande divinità solare
• ha il dono della sapienza
• conosce il futuro
• presiede gli oracoli
• dio guaritore
• dio della musica
• garante dell’ordine morale e politico dell’umanità
• era il dio più venerato dai sacerdoti, filosofi, artisti, perché esprimeva gli ideali di armonia, bellezza, ordine e proporzione
ARTEMIDE E AFRODITE
6) ARTEMIDE
• è il contrario di Atena
• sorella gemella di Apollo
• dea vergine
• fanciulla legata agli spazi esterni rispetto alla città (bosco)
• legata al culto femminile
• presiede ai riti delle giovani donne
• protegge il parto e le nascite
7) AFRODITE
• è il contrario di Artemide
• è nata dalla schiuma del mare
• strettamente connessa all’unione sessuale e all’amore
• è moglie infedele di Efesto e madre di Eros
ERMES, EFESTO, ARES
8) ERMES
• impersona la figura dell’araldo, del messaggero e del viaggiatore
• legato alle strade e agli spazi aperti
• ha il compito di condurre nell’aldilà le anime dei defunti
• è il dio fondatore dei commerci e della cultura
9) EFESTO
• è il contrario di Ermes
• divinità artigianale
• legato agli spazi chiusi nella bottega e nella fucina del fabbro
• associato ad Atena
10) ARES
• dio della guerra
• legato al valore eroico dei combattenti omerici
• divinità dei campi di battaglia
• è con lui che Afrodite tradisce Efesto
DEMETRA E DIONISO
11) DEMETRA
• connessa alla coltivazione dei cereali
• sua figlia Persefone è rapita nel sottosuolo in autunno e restituita alla luce in primavera
m
si celebra la vicenda stagionale delle messi, dalla semina al raccolto
• le vicende di lei e di sua figlia ne fanno le figure centrali dei Misteri eleusini
• dea della maternità, della nascita e della morte
• è venerata dalle donne
12) DIONISO
• dio del vino
• è legato all’esperienza dell’ebbrezza, del delirio, del vincolo immediato fra uomini e natura
• il suo culto si svolgeva preferibilmente in montagna o nella foresta
• il suo culto è avvertito come evasivo rispetto all’ordine delle polis
• è il contrario di Apollo
• dio del disordine
• dio della notte
• dio dell’estasi dei sensi
• fratello di Apollo
DEI MINORI ED EROI
Si aggiungono anche altri dei minori, come:
• Eros = figlio di Afrodite; dio dell’amore
• Persefone = figlia di Demetra, che vive 6 mesi nell’Ade e 6 mesi alla luce
• Hestia =
• divinità del focolare domestico
• protettrice della famiglia e anche della città, concepita come grande famiglia
• Pan = uomo e capro insieme e legato al culto dei pastori
Ci sono poi semi-dei o eroi divinizzati, come:
• Eracle = emblema della laboriosità
• Prometeo = emblema dell’intelligenza, donatore agli uomini del segreto del fuoco e della tecnica
Altri eroi o demoni sono legati a culti locali e particolari
• occupano luoghi sotterranei e segreti
• ci si rivolge ad essi per la protezione delle piccole comunità, delle famiglie, del singolo uomo
4. LE TRASFORMAZIONI DELL’ETA’ ELLENISTICA
L’età ellenistica determina alcune grandi trasformazioni nella religione greca, perché la Grecia si allarga e si fonde con le popolazioni orientali ed egiziane
a
i loro dei, i loro culti, le loro credenze entrano a far parte del mondo culturale greco
e
• grandi divinità egizie come Iside, Osiride, Serapide
• e frigie come Cibele e Sabazio
colpiscono l’attenzione e l’immaginazione religiosa dei greci
ASSIMILAZIONE E TRADUCIBILITA’
Ci sono due fenomeni interessanti:
1) assimilazione dei nuovi dei a quelli del Pantheon olimpico grazie al:
2) principio della traducibilità

• gli dei sono gli stessi per tutti i popoli
• gli dei hanno assunto nomi diversi nei vari paesi

• Iside = Dematra
• Osiride = Dionisio
• Amon = Zeus
Grazie a questi due principi la religione greca può aprirsi a nuovi culti pur mantenendo la sua forma fissata dal:
• la mitologia poetica
• l’Olimpo delle 12 grandi divinità
Si sviluppa il culto per:
• Asclepio = dio della medicina (pestilenza durante la guerra del Peloponneso)
• Tyche = dea della Fortuna a cui ci si rivolge per propiziarsi un corso favorevole degli eventi della vita
DIVINIZZAZIONE DEI SOVRANI
Il mondo ellenistico conosce un’altra grande svolta religiosa: la divinizzazione:
• dei re
• del culto che viene loro dedicato quando sono ancora in vita
I re ellenistici hanno bisogno di questa divinizzazione per legittimare il loro potere.
• L’Oriente è da sempre abituato a riconoscere un carattere divino ai suoi monarchi
• La Grecia è un po’ riluttante, ma alla fine accetta la nuova situazione
a
• i loro dei erano venerati come potenze
• i nuovi re si presentano come potenze viventi e visibili
• i nuovi re vogliono la sottomissione politica e religiosa
s
i templi degli dei sono affiancati da quelli per i sovrani
Nonostante queste trasformazioni e queste novità la religione greca non smarrisce i suoi tratti essenziali
5. LA RELIGIONE ROMANA DALLE ORIGINI ALLA REPUBBLICA
• I romani amavano definirsi il popolo più religioso.
• La loro religione arcaica era basata sulla credenza in uno stretto rapporto di dipendenza fra cielo e terra, fra atteggiamento divino e vicende umane
• Molte delle più antiche divinità romane sono astrazioni divinizzate:
• Fides = lo si invocava nell’atto di stipulare contratti o accordi
• Vesta (Hesta greca) = proteggeva i focolari e le sorti della città di Roma
• I romani erano rispettosi dei segni della volontà divina (Aruspici)
LA TRIADE DIVINA
Al vertice della religione arcaica romana stanno 3 divinità:
1. Jupiter = il padre degli dei. Esprimeva la figura e la funzione del re sacerdote. E’ saggio e giusto
2. Marte = rappresenta la forza guerriera
3. Quirino = rappresenta il lavoro agricolo
A questa triade si aggiungevano 2 divinità femminili:
• Giunone = sposa di Jupiter, dea madre
• Minerva = dea fanciulla
Tutte le divinità romane:
• non sono passate attraverso il processo formatore della mitologia poetica.
• Sono vicine alla tradizione indoeuropea e alle esperienze e alle esigenze della vita quotidiana, pubblica e privata
INFLUENZA GRECA
IV sec a.C. = comincia a farsi sentire l’influenza greca

• agevolata dal principio della traducibilità
• agevolata dalla cosiddetta leggenda troiana (Enea di Virgilio) = progenitore dei Romani è stato l’eroe troiano Enea a sua volta discendente da Afrodite
• finirà per dar luogo ad un Pantheon romano
I DODICI DEI DI ROMA
II sec a.C. = anche i Romani veneravano dodici maggiori divinità:
Giove (=Zeus) - Giunone (=Hera)
Nettuno (=Poseidone) - Minerva (=Atena)
Marte (=Ares) - Venere (=Afrodite)
Apollo (divinità guaritrice) - Diana (=Artemide)
Vulcano (=Efesto) - Vesta (=Hestia)
Mercurio (=Ermes) - Cerere (=Demetra)
OSSERVAZIONI
• Fra le divinità arcaiche romane scompare Quirino, la cui figura tende a diventare marginale
• Vesta entra fra le 12 divinità prendendo il posto di Dioniso

I “Baccanali” furono proibiti per il loro carattere moralmente scandaloso a partire dal 186 a.C.
• Si forma la coppia tipicamente romana di Marte e Venere
d
• Venere più come dea dell’amore appare come la progenitrice dei Romani, loro protettrice e rappresentante presso gli dei
• Marte è il dio della forza guerriera su cui si fonda e si sviluppa la potenza di Roma
6. LA RELIGIONE DELL’IMPERO E LA SUA CRISI
La tolleranza degli imperatori verso i culti dei popoli sottomessi permise:
• la sopravvivenza degli dei nei paesi d’origine
• la rapida diffusione dei loro culti in tutte le regioni dell’impero, Roma compresa

si svilupparono i culti per Iside, Osiride e Mitra (dio solare dei Persiani)
IL CULTO DEGLI IMPERATORI
L’elemento di unificazione religiosa dell’impero fu il culto della persona degli imperatori.
• A Roma venivano divinizzati dopo la loro morte
• Nelle regioni orientali erano venerati già durante la loro vita
Questo culto incontrò sempre la strenua resistenza da parte delle religioni monoteiste (Ebrei e Cristiani)

i romani non erano ostili verso la loro fede, ma verso la negazione del culto degli imperatori

Esempio