L'eredità della Grande Guerra

Materie:Appunti
Categoria:Storia

Voto:

2 (2)
Download:657
Data:03.06.2009
Numero di pagine:6
Formato di file:.doc (Microsoft Word)
Download   Anteprima
eredita-grande-guerra_2.zip (Dimensione: 7.7 Kb)
trucheck.it_l-eredit+     34 Kb
readme.txt     59 Bytes


Testo

L’eredità della grande guerra
La guerra era stata la più grande esperienza di massa mai avuta nella storia dell’umanità. Tornati alla vita civile, i reduci fecero fatica a ritornare alle loro vecchie abitudini anche perché si trovarono sconvolti dal momento in cui le donne cominciarono a prendere i loro posti nelle industrie. E così si assistette ad un cambiamento sia nella mentalità che nei costumi. Sorsero delle associazioni di ex combattenti i quali dichiaravano di essere pronti a mobilitarsi per difendere i propri diritti e i propri ideali. Intanto si andava verso una massificazione della politica accentuata dallo sviluppo delle manifestazioni a cui partecipavano tutti i cittadini. Oltre questi avvenimenti si ebbero de dissesti finanziari che colpirono la maggior parte delle potenze, esclusi gli USA. I governi avevano risolto il bisogno di denaro introducendo l’inflazione:furono aumentati i prezzi. Ma questa soluzione provocò scontenti tra la popolazione e così i governi decisero di mantenere bassi almeno i prezzi dei beni primari.
IL BIENNIO ROSSO→ tra il ’19 e il ’20 l’Europa fu toccata da scioperi e agitazioni di operai che rivendicavano l’aumento salariale e la giornata lavorativa di 8 ore. Le lotte non si limitarono solo a rivendicazioni sindacali;il potere nelle fabbriche passò nelle mani di consigli operai nati sulla base dei soviet russi. In Germania i consigli di operai e soldati occupavano le fabbriche e le sedi dei giornali,imponevano le loro condizioni allo Stato. In Austria spinsero ad una rivoluzione,senza esito. In Ungheria fu creata la Repubblica Ungherese dei Soviet che ispirava ad allargare l’esperienza rivoluzionaria anche in Austria,ma il tentativo fallì. In Italia ci fu soprattutto un’ondata rivoluzionaria contro il caroviveri e nel frattempo si ingrossava l’occupazione delle terre.

Alla firma dell’armistizio la Germania si trovava in una situazione rivoluzionaria. L’esercito si disgregò; il governo legale era nelle mani di un consiglio dei commissari del popolo, mentre nelle città i veri padroni erano i consigli degli operai e dei soldati. La linea moderata portava allo scontro con le correnti più radicali del movimento operaio tedesco: gli indipendenti dell’Uspd e i rivoluzionari della lega di Spartaco i quali si opponevano alla convocazione della Costituente e puntavano,invece sui consigli.
Così tra il 5-6 gennaio 1919 migliaia di berlinesi scesero in piazza per protestare contro la destituzione di un esponente di sinistra a capo della polizia capitale. E i dirigenti spartachisti e alcuni leader indipendenti approfittarono di questa mobilitazione e diffusero un comunicato in cui si incitavano i lavoratori a rovesciare il governo. Quest’ultimo affidò l’incarico di fronteggiare la rivolta al commissario Gustav Noske,che però non potè contare su un esercito efficiente e si servì perciò di squadre volontarie -- FREIKORPS -- che nel giro di pochi giorni repressero la rivoluzione, e i leader del movimento spartachista, Karl Liebknecht e Rosa Luxemburg furono arrestati e trucidati.
19 gennaio→ elezioni per l’Assemblea costituente- i socialdemocratici si affermarono come il partito più forte ma non riuscirono comunque a raggiungere la maggioranza assoluta. Non potevano più esercitare il potere da soli ma dovevano essere appoggiati almeno da una parte dei gruppi “borghesi” ;l’accordo tra socialisti, cattolici e democratici rese possibile l’elezione di Ebert alla presidenza della Repubblica e il varo della nuova costituzione repubblicana→COSTITUZIONE DI WEIMAR: una costituzione democratica che prevedeva il mantenimento della struttura federale dello stato, il suffragio universale maschile e femminile.
Non bastò per fermare le rivoluzioni; infatti ai primi di marzo vi furono disordini a Berlino e poi si spostarono in Baviera.
AUSTRIA: la situazione austriaca era simile a quella tedesca; i socialdemocratici governavano il paese e i comunisti tentarono un’insurrezione. Nel’20 le elezioni, videro prevalere il voto clericale e conservatore e la maggioranza andò al Partito cristiano-sociale . La vita della Repubblica in Ungheria fu breve poiché i socialisti si unirono ai comunisti dando vita ad una Repubblica sovietica che attuò una repressione verso la borghesia e l’aristocrazia agraria, durando poco più di 4 mesi. Ai primi di agosto ,il regime guidato da Bela Kun cadde sotto le forze conservatrici guidate da Miklòs Horty e delle truppe rumene che invesero il paese con l’appoggio di Francia e Inghilterra. Horty si insediò poi al potere scatenando un’ondata di terrore bianco. L’Ungheria cadeva così sotto un regime autoritario sorretto dalla Chiesa e dai grandi proprietari terrieri.
La fine del biennio rosso e la recessione economica seguita alla fase espansiva del dopoguerra,segnarono un riflusso,in tutta Europa,delle agitazioni operaie. Quando il pericolo di nuove agitazioni fu lontano, le classi dirigenti si preoccuparono soprattutto di ristabilire gli equilibri politici e sociali e di frenare l’inflazione. E nelle due potenze vincitrici, Francia e Gran Bretagna, l’ordine fu raggiunto,almeno in politica interna.
In Francia la maggioranza di centro-destra che controllò il governo dal ’18 in poi, attuò una politica conservatrice che faceva ricadere sulle classi popolari il peso di una difficile ricostruzione. Nella primavera del’24 i radicali di sinistra uniti ai socialisti in una coalizione elettorale – il cartello delle sinistre – riuscirono ad ottenere la maggioranza ai moderati e a portare alla presidenza del Consiglio il loro leader Edouard Herriot. Ma quest’esperimento durò poco perché il governo non seppe affrontare una grave crisi finanziaria. Nel luglio del ’26 la guida del governo passò a Raymond Poincaré che riuscì a stabilizzare il corso della moneta e il bilancio statale aumentando la pressione fiscale sui consumi popolari. Questi erano gli anni del boom economico della Francia.
In Gran Bretagna la stabilizzazione economica fu più incerta; il suo apparato produttivo si mostrava sempre più debole e nel ’29 si trovava ancora alle condizioni del ’14. Il paese era nelle mani delle forze moderate. Fra il ’18 e il ’29 i conservatori governarono ininterrottamente salvo nel’24 quando l’affermazione dei Laburisti consentì la nascita di un governo guidato da un loro esponente: James Ramsay Mac Donald. Ma i conservatori spezzarono la maggioranza provocando lo scioglimento della Camera e vincendo le successive elezioni. Tornati al potere, i conservatori attuarono una politica di austerità finanziaria e di contenimento dei salari che li fece scontrare duramente con i sindacati.

SCIOPERO DEI MINATORI DEL ’26→un milione di minatori entrò in sciopero chiedendo aumenti salariali e provando la nazionalizzazione del settore minerario. Ma a dicembre i minatori dovettero cedere e il governo ne approfittò per minare le basi dell’opposizione laburista: furono vietati gli scioperi e fu dichiarata illegale la pratica per cui gli aderenti alle Trade Unions venivano iscritti d’ufficio al Labour Party. I laburisti sentirono il colpo am riuscirono comunque a vincere nelle elezioni del ’29: si fermò un nuovo governo guidato sempre da Mac Donad ma destinato a vita breve a causa della crisi del’29.
Intanto nella Repubblica formatasi a Weimar si assisteva alla frammentazione di gruppi politici che rendeva instabili maggioranze e governi,capace di dominare i nuovi fenomeni di mobilitazione sociale, di superare le fratture sociali, di portare il paese fuori dalla crisi che stava attraversando. Nacquero in questo periodo una serie di partiti: il Partito popolare tedesco-nazionale; il Partito tedesco-popolare;il Partito democratico tedesco. La Repubblica si era associata alla sconfitta, all’umiliazione di Versailles e alla tragedia nazionale costituita dalle riparazioni → doveva pagare in 42 rate annuali, 132 miliardi di marchi-oro. Questo evento suscitò un’ondata di proteste in tutta la Germania. I gruppi dell’estrema destra nazionalista (Partito nazionalsocialista- Adolf Hitler) scatenarono una offensiva terroristica contro la classe dirigente repubblicana, accusata di tradimento per essersi piegata alle imposizioni dei vincitori. I governi che si succedettero poi tra il ’21 e il ’23 si impegnarono a pagare le prime rate delle riparazioni ed evitarono interventi drastici sulle tasse e sulla spesa pubblica: furono costretti ad aumentare la stampa di carta-moneta→ il valore del marco precipitò mettendo in modo un processo inflazionistico.
Nel gennaio del’23 la Francia e il Belgio inviarono truppe nel bacino della Ruhr, la zona più industrializzata della Germania. Questo rappresentava per le truppe tedesche, il crollo definitivo→ grande inflazione
Nell’agosto del’23si formò un governo di grande coalizione presieduto da Gustav Stresemann, convinto che la rinascita della Germania sarebbe stata possibile solo tramite accordi con le potenze vincitrici. Così a settembre il governo ordinò la fine della resistenza sulla Ruhr e riallacciò i contatti con la Francia. A Monaco fra l’8 e il 9 novembre ’23 il partito nazionalsocialista e altre formazioni paramilitari ceracrono di organizzare un’insurrezione contro il governo centrale. Ma il complotto capeggiato da Hitler e Ludendorff fu rapidamente represso e Hitler fu condannato a 5 anni di carcere. A ottobre fu emessa una nuova monete: RENTENMARK. Ci fu poi un stabilizzazione favorita dal PIANO DAWES: la Germania poteva far fronte ai suoi impegni solo se era in grad di far funzionare la macchina produttiva→ ripresa economica + stabilità politica.
Il risultato più importante dell’ riallaciamento dei rapporti franco-tedschi, furono gli accordi di Locarno dell’ottobre del’25 con cui Germania, Francia e Belgio riconoscevano le frontiere comuni tracciate a Versailles e nell’impegno di Gran Bretagna e Italia nel farsi garanti contro eventuali violazioni. Un anno dopo la Germania fu ammessa alla Società delle nazioni e nel ’29 yn finanziere americano,Young, prolungò a 60 anni il pagamento delle riparazioni.

Esempio