Il secolo breve di Hosbawm

Materie:Appunti
Categoria:Storia

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Testo

IL SECOLO BREVE

Nel 1994 lo storico marxista Hosbawm pubblica la sua opera,che poi diventerà pilastro portante del dibattito storiografico sulla contemporanietà: il secolo breve.
Anche se non specializzato nel 900,lo storico decide di scrivere l’opera perché si ricorda quando da bambino lesse che Hitler aveva vinto le elezioni;il libro parla di vicende personali,l’autore cerca di rispondere ad alcuni suoi quesiti e da questo nasce una periodizzazione del novecento,molto apprezzata e condivisa anche da altri storici.
Il Novecento è diviso in:
-la guerra dei Trent’anni del XX secolo,che va dal 1914 al 1945,cioè il periodo delle due guerre mondiali
-la pace dei Quarantacinque anni,dal 1945 al 1991,periodo caratterizzato dalla guerra fredda tra Stati Uniti e Unione Sovietica.
Il Novecento è quindi un secolo breve in quanto dura solo dal 1914 al 1991,col crollo del comunismo.
Questa periodizzazione trova d’accordo con Hosbawm lo storico Bongiovanni,anche se quest’ultimo sostiene che facendo terminare il secolo con il 1991,sarebbe meglio porre il suo inizio nel 1917,con la rivoluzione russa.
Lo storico marxista considera le due guerre mondiali come un’unica guerra in quanto la seconda è scaturita dalle dure condizioni di pace che le potenze vincitrici afflissero alla Germania a termine della prima guerra,provocando l’isolamento tedesco e l’opportunità per la Germania di allearsi con l’Unione Sovietica.
A termine della sua opera lo scrittore si chiede cosa succederà dopo il crollo del comunismo,in quanto per la prima volta le persone non sanno cosa aspettarsi dal futuro perché il secolo breve ha lasciato problemi per cui nessuno ha o dice di avere soluzioni;il mondo deve cambiare,ci dice Hosbawm,in quanto rischia sia l’implosione che l’esplosione.

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