i totalitarismi in europa

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Testo

I TOTALITARISMI IN EUROPA
Con il termine totalitarismo, la scienza politica contemporanea, indica (con qualche dissenso) i regimi politici identificati nel fascismo, nel nazionalismo, nel comunismo stalinista.
TOTALITARISMO = DITTATURA (lo Stato controlla in modo totale la società)
Il termine dittatura ha origine, filologicamente, dal latino “dictatura” ovvero regime di pieni poteri.
Possiamo definire la dittatura come il regime di chi impone con la forza il proprio potere a tutta la società: definizione che costituisce il rovescio del termine “democrazia”. Nel regime totalitario, di solito,è il capo della fazione vincente che si autoproclama numero uno, assumendo tutto il potere ed eliminando ogni garanzia costituzionale: diritti di libertà, di espressione, talora di proprietà ecc. (A.Sensini)
Regimi totalitari si affermano→Secondo conflitto→Divisione del mondo →1989
in Europa negli anni ’20 e ’30 mondiale in due blocchi crollo
(guerra fredda) muro
IL FASCISMO
DOVE: ITALIA
QUANDO: DAL 1922 AL 1943
COSA E’: IL FASCISMO E’ UN MOVIMENTO POLITICO, ANTIDEMOCRATICO A CARATTERE DITTATORIALE, CON ACCENTUATA CONNOTAZIONE NAZIONALISTICA, FONDATO DA BENITO MUSSOLINI.
ORIGINE DEL TERMINE: deriva da “fascio” che, nell’antica Roma, era un mazzo di verghe (bacchetta in legno o materiale flessibile) legate insieme ad una scure, portato dai littori e simbolo del potere esecutivo dei magistrati romani. I littori erano guardie che avevano il compito di accompagnare le autorità civili e militari, reggendo il fascio littorio.
COSA SUCCEDE DOPO LA PRIMA GUERRA MONDIALE:
1) Nasce la società di massa: è entrata in scena durante la prima guerra mondiale
Nasce con la seconda rivoluzione industriale
con il diffondersi dei mass-media
con la partecipazione alla vita politica(suffraggio universale)
2) La maggioranza delle persone prende coscienza dei problemi: operai,contadini,reduci di guerra,donne...
3) Crisi demografica (1913-24): guerra,fame,influenza spagnola…
4) Crisi economica: tutti gli stati hanno enormi debiti di guerra,disoccupazione per riconversione

economica,agricoltura in crisi,inflazione(aumento dei prezzi),lotte operaie e
contadine(guidate dai socialisti) per ottenere aumenti di salari e riduzioni di
giornate lavorative.
-Occupazione delle terre
-Moti contro il carovita
-Occupazione delle fabbriche
Alimentano i timori della borghesia (temono che si verifichi in Italia una rivoluzione socialista)
5) Crisi degli stati liberali: i conflitti sociali fecero crescere la sfiducia nella democrazia:
i contadini ed operai lottano per uno stato comunista(estrema sinistra);
i borghesi spaventati vogliono che si mantenga l’ordine con la forza
(estrema destra).
6) Nascono i partiti di massa: -Filippo Turati fonda nel 1982 il Partito Socialista Italiano(PSI)
-Don Luigi Sturzo fonda nel 1919 il Partito Popolare(DC)
-L’estrema sinistra socialista fonda nel 1921 il Partito Comunista
Italiano.
7) Nascono i Sindacati e la Confindustria
8) Scontento dei nazionalisti:
LA NASCITA DEL FASCISMO
Benito Mussolini nel 1919 fondò il Movimento dei fasci di combattimento fascio Littorio
dell’antica Roma
simbolo di forza e
unità.
Elemento fondamentale era l’avversione cerso il socialismo.
1919
ELEZIONI Vittoria del Partito Socialista 32% dei voti
Partito Popolare 20% dei voti
I fascisti hanno pochi voti.
provocano
Istabilità politica(e il partito socialista non appoggia i liberali conservatori);
alla Camera non c’è più la maggioranza.
LE BASI DEL FASCISMO
Il fascismo venne appoggiato da tutte quelle parti della società che volevano una politica antisocialista:
- piccola e media borghesia
- industriali
- grandi proprietari terrieri
1920
iniziano le spedizioni punitive(squadrismo fascista) contro le organizazioni socialiste e sindacali prima
fuori dalle città, poi anche in città.
Deboli reazioni al fascismo da parte dei socialisti e del governo;
appoggio dalle autorità civili, militari, magistratura,re(Vittorio Emanuele II) e Papa(Pio XI).
1921
ELEZIONI Vittoria dei fascisti
Il movimento si trasforma in un partiro (P.N.F.)
1922
MARCIA SU ROMA:i fascisti formano un esercito illegale per rovesciare il governo.
Il re Vittorio Emanuele II,invece di proclamare lo stato d’assedio,sciolse il governo e affidò a Mussolini affidandogli il COMPITO DI FORMARE UN GOVERNO NUOVO.
IL VENTENNIO FASCISTA
1922-24
FASE LEGALITARIA:Mussolini governa sostenuto da fascisti,liberali,popolari. All’opposizione c’erano socialisti e comunisti.C’era un parlamento.
1924
Elezioni(un clima di intimidazioni e violenze limitò la libertà di voto) con vittoria dei fascisti 61%
Assisinio di Giacomo Matteotti(antifascista)
I deputati all’opposizione lasciano il parlamento(l’Aventino);il re riconferma Mussolini.
1925
Il fascismo diventa una dittatura(un solo uomo assume tutti i poteri dello Stato);il Parlamento perde il suo potere e diventa un semplice organo di controllo. TUTTI I POTERI SONO NELLE MANI DEL DUCE.
STATO TOTALITARIO:lo Stato controlla in modo totale la società(unico partito,persecuzione delle opposizioni,controllo di aspetto della vita dei contadini:famiglie scuole,lavoro ecc.)
LE LEGGI FASCISTE: pieni poteri al Duce
sciolti tutti i partiti
i deputati persero il loro posto in Parlamento
proibiti giornali antifascisti
istituzione della pena di morte per chiunque attentasse alla vita del re o
del capo del governo
abolizione del diritto all’uguaglianza(tra fascisti e no)
PERSECUZIONE DEGLI OPPOSITORI: Condanne severe a chi tentava di ricostruire associazioni o
partiti disciolti
il Tribunale Speciale ha il compito di giudicare
Polizia segreta politica(OVRA)
Fenomeno del fuoriuscitismo
ELEZIONI A LISTA UNICA: Mussolini capo del governo,responsabile solo davanti al re
Nei comuni:podestà nominato dal governo.
FASCISMO E LAVORO
- Sciolti i sindacati liberi(solo sindacati fascisti)
- Abolito il diritto di sciopero
- 1927:Corte del lavoro
- Nascono le Corporazioni: istituzioni che riunivano lavoratori e datori di lavoro,nell’intento di
eliminare ogni conflittualità.
La collaborazione tra le classi sociali che la corporazione doveva assicurare
e che stava alla base della politica sociale fascista,era in realtà fittizia,in
quanto i grandi gruppi della finanza e dell’industria,eliminati gli organismi
di tutela dei diritti dei lavoratori,poterono ottenere dal regime una politica
a loro favorevole,senza l’opposizione della classe operaia e dei contadini.
FASCISMO E CHIESA
Patti Lateranesi(1929) sul rapporto Stato(Mussolini)-chiesa(Pio XI)
- Riconoscimento dei reciproci territori
- Pagamento di indennità
- Religione cattolica come “sola religione di stato”
- Insegnamento della religione obbligatorio nelle scuole pubbliche
- Riconoscimento civile del matrimonio religioso.
FASCISMO E VITA QUOTIDIANA
- Tessera d’iscrizione al partito per i dipendenti pubblici
- Fascistizzazione dei giovani(organizzazione forze militari)
- Organizzazione del tempo libero,propaganda attraverso i mezzi di comunicazione di massa(giornali,
cinema,radio)
- Educazione fascista a scuola.
FASCISMO ED ECONOMIA
- Forte incremento dello Stato nella vita produttiva
- Sviluppo industriale favorito dai bassi salari(elettrico,chimico,tessile,meccanico)
- Si affronta lo squilibrio fra nord e sud
- Controllo dei prezzi(per diminuire l’inflazione)
- Imprese coloniali
- Controllo dei conflitti nel mondo del lavoro(abolito il diritto di sciopero,nascita delle corporazioni che neutralizzò l’opposizione operaia)
- Autarchia economica:politica dell’autosufficienza,del bastare a se stessi,sfruttando le risorse proprie,senza importazioni,in modo da rendere lo stato economicamente indipendente
FASCISMO E SOCIETA’
- Per rispondere alla disoccupazione e agli scioperi Politica dell’occupazione(lavori pubblici,bonifi-
che,imprese coloniali in Albania ed Etiopia).
Bassi salari riduzione dei consumi(politica
del divertirsi con niente;sabato fascista):senza
creare grandi proteste perché ciò è sostenuto
dalla politica culturale.
- Logica dello stato assistenziale(attraverso una efficiente macchina burocratica;mutua e pensioni)
- Controllo dell’educazione dei giovani
- Controllo dei mass-media,della cultura,del tempo libero,della famiglia
FASCISMO ED AGRICOLTURA
- Bonifiche per aumentare la superficie coltivabile
- Battaglia del grano per aumentare e ottenere la massima produzione
- Battaglia integrale(paludi Pontine)
FASCISMO E POLITICA ESTERA
- Nazionalismo-imperialismo(nel Mediterraneo)
1932:riconquista Libia
1936:Etiopia(+ Eritrea e Somalia Africa Orientale)
1939:Albania
le sanzioni delle Società delle Nazioni sono inefficaci
- Rapporti con la Germania
1935: conferenza di Stresa contro il riarmo tedesco
1936: alleanza con Hitler (Asse Roma-Berlino)
1939: Patto d’acciaio per aiuto reciproco
- 1938:leggi razziali contro gli ebrei(limitazioni civili,economiche e sociali per gli ebrei)

I VALORI DEL FASCISMO
- Per la donna prevale il ruolo di madre(propaganda a favore delle famiglie numerose)ma non quello di cittadina
- L’uomo deve essere forte,coraggioso,fedele al regime;deve seguire ciecamente l’ordine superiore e difendere la patria eroicamente
- Esaltazione della guerra(no al pacifismo,alla democrazia)
- Questi valori furono diffusi dai mass-media con l’utilizzo di una propaganda continua(insieme di iniziative volte a diffondere fra la massa idee o dottrine)
L’uso dei mass-media,assume un’importanza straordinaria,dovuta soprattutto al sapore di novità che presuppone all’intelligente opera di strumentalizzazione che ne sfrutta le capacità di indottrinamento delle masse.
RADIO: Più di ogni altro mezzo è la radio ad assumere un ruolo di primo piano. I programmi trasmessi,in cui erano presenti svago ed informazioni (anche per aumentare il numero degli ascoltatori),erano costituiti per lo più da discorsi del Duce o del Furer,marce ufficiali o concersazioni sul razzismo. La radio diventava,così,la voce ufficiale dello Stato.
STAMPA: A questo riguardo è importante sottolineare il controllo attuato dai regimi sulle informazioni. Nel caso italiano questo fu possibile grazie all’acquisto da parte del partito fascista tra il 1911 e il 1925 delle maggiori testate giornalistiche e grazie all’introduzione degli albi nel 1925.
I quotidiani,dunque,presentavano,attuando una censura su cronache nere e di fallimenti economici,il periodo fascista come un modello storico di pace e moralità. Lo stesso accadde anche nei giornali per i bambini i cui argomenti erano strettamente legati all’ideologia fascista(superiorità dei bianchi sui neri,malvagità degli ebrei ecc.)
CINEMA: Il cinema italiano anteriore all’avvento del sonoro si trova in una situazione di grave disagio:l’unico intervento statale,con la collaborazione del partito fascista,è la costituzione nel 1925 dell’istituto nazionale L.U.C.E.,ente parastatale e poi di Stato per la propaganda e la diffusione della cultura popolare. Questo istituto,i cui cinegiornali venivano proiettati obbligatoriamente in tutte le sale cinematografiche a partire dal 1926,rappresenta il più efficace mezzo del regime nel campo dello spettacolo. La tematica più ricorrente diventa il mito bellico con il conseguente elogio del patriottismo.
Negli anni ’30 nascono gli studi di Cinecittà, il centro sperimentale di cinematografia,gli stabilimenti di Tirrenia,importanti riviste di cinema. Lo Stato sostiene finanziariamente l’industria cinematografica e guarda con simpatia,fino alla seconda metà degli anni ’30 al cinema di evasione americano. Il cinema nostrano oscilla tra tentativi di fascistizzazione in chiave imperiale e lo sviluppo del filone dei “telefoni bianchi”.
La propaganda fascista
Sono diverse le tecniche di persuasione messe in atto:Mussolini e i suoi più vini collaboratori riuscivano a stabilire il controllo politico su tutti i mezzi di comunicazione,il che consentiva loro non soltanto di fascistizzare il paese,ma anche di orientare l’opinione pubblica,di caricarla,comunicando passioni e aspirazioni. I messaggi erano rivolti a tutte le categorie della società italiana ed erano diffusi incessantemente attraverso la radio,la stampa e il cinema.

Ma come si crea il consenso in un regime totalitario? Con quali strumenti? In un’epoca nella quale non esisteva ancora la televisione i media privilegiati furono da una parte,i manifesti murali che tappezzavano con insistenza le città e le opere degli artisti,dall’altra la cosiddetta rete delle riviste,ovvero una serie di pubblicazioni dirette a vari segmenti della popolazione,secondo l’età,la professione e la fascia sociale,legate tra loro dal sottile filo della propaganda continua,all’inizio camuffata,poi via via sempre più invadente fino a divenire becera e opprimente. In un secondo tempo a questi media se ne aggiunse un altro,strumento formidabile per la diffusione in tempo reale dell’ideologia del regime:la radio. Tramite la radio, infatti,erano diffusi non solo i numerosissimi discorsi del duce,ma anche proclami,direttive comportamentali,pubblicità autarchiche(il famoso acquistate prodotti italiani),come pure informazioni,intrattenimenti e varietà,tutti invariabilmente controllati e manipolati dal regime. Insomma,il rituale della vita dinamica e fascista,grazie alla rete della propaganda,copriva,conservava e salvava tutto e liberava tutti dalla libertà,ottenendone,in cambio,il consenso.

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