Economia e potere negli scritti del medioevo

Materie:Riassunto
Categoria:Storia

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Testo

I CONTADINI E IL MONDO RURALE NELLA LETTERATURA DEL MEDIOEVO
I contadini e più in generale l’agricoltura risultano importanti nella letteratura latina antica, per poi scompare nell’alto medioevo in cui le immagini e gli scritti sulla ruralità assumono un carattere simbolico,ma comunque sono sempre meno frequenti.
Miniatura raffigurante dei contadini
Quali sono i motivi?
• L’ideologia nell’alto medioevale non è favorevole al lavoro ma solo per la sussistenza infatti l’eredità greco-romana inorgoglisce l’ozio e vive del lavoro degli schiavi;
• I barbari sono abituati a privilegiare la vita militare e a trarre risorse dal bottino;
• Eredità giudeo-cristiana (la più importante) privilegia in modo marcato la vita contemplativa che considera peccato non attendere che Dio provveda ai bisogni materiali degli umani; al punto di confutare chi dice che bisogna che l’uomo provveda da solo a saziare le proprie necessità. (solo con l’apostolo Paolo si comincerà a cambiare mentalità);
• I piccoli contadini liberi hanno un peso economico-sociale trascurabile, sono molto più importanti le villae;
• Il contadino scompare dalla letteratura ma non dalla realtà sociale, partecipa infatti alla regressione;
• Il realismo viene sostituito dalla Chiesa con il simbologismo, nega inoltre l’essenzialità dell’uomo;
• La Chiesa riesce ad introdurre una divisione delle classi sociali fondata sui peccati e non più per merito sociale;
• Il contadino è profondamente disprezzato, non può entrare nell’ordine ecclesiastico della Chiesa di Roma.
Insomma, i contadini e più in generale il mondo agricolo, nella letteratura medioevale appaiono come peccatori pagani e “mostri appena umani in un’epoca di profonda evangelizzazione.
Uno degli unici scopi della letteratura è mettere in risalto l’elite militare e colta.
SCRITTURA ED ECONOMIA GENERALE
Nelle opere dell’epoca e soprattutto nell’iconografia, compaiono molte raffigurazioni di strumenti tecnologici di quel età.
Inoltre negli scritti dell’epoca si fa riferimento a nuove forme di tecnologia: inizio dell’estrazione del carbone, trasporto del sale, la comparsa della pialla e della carriola; tutto ciò comparve in raffigurazioni su capitelli ma soprattutto nelle famosissime miniature.
Una miniatura raffigurante l’aratura, che durante il basso medioevo, si svilupperà (nella foto perr esempio l’utilizzo dei cavalli)
Tutto però in quel epoca orbitava attorno alla Chiesa e dunque: uno sviluppo tecnico veniva visto come un miracolo di Dio (compaiono infatti in numerose agiografie), il materialismo veniva visto come un male e chi si ribellava a questa assurda situazione veniva condannato come eretico, inoltre il lavoro veniva visto semplicemente come la punizione per eccellenza a causa del peccato originale.
I DOCUMENTI NELL’ECONOMIA E NEL POTERE
I documenti, per il ceto dirigente del medioevo erano gli strumenti che servivano ad esprimere i rapporti giuridici e amministrativi, ma anche e soprattutto servivano alla Chiesa per esprimere le credenze religiose e dettare le regole ecclesiastiche.
Esistevano vari tipi di documenti che servivano a regolare per iscritto le più disparate situazioni.
Negli scritti delle autorità che detenevano un potere nel medioevo, l’autenticazione di tali documenti avveniva tramite l’apposizione di un sigillo (alcuni sono giunti fino ai nostri tempi).
Nell’alto medioevo comunque gli scritti di valore giuridico e sociale non venivano utilizzati in larga scala, ma la tendenza si invertì nel basso medioevo, quando i documenti venivano conservati con più cura.
Il loro utilizzo venne allargato a nuovi campi trai quali la regolazione di rapporti economico-giuridici anche grazie alla “riscoperta” del diritto romano.
Una fonte di informazioni riguardanti il potere medioevale ma strettamente legata all’economia è la moneta: essa infatti riporta l’emissario di tale oggetto e in alcuni casi svolge una funzione di propaganda politica.
Una moneta italiana del periodo medioevale

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