Pittura Verista

Materie:Appunti
Categoria:Storia Dell'arte

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Testo

Verismo (pittura) Movimento pittorico dell'Ottocento italiano, che si sviluppò attraverso lo studio della realtà e l'osservazione analitica del vero, l'applicazione di colori conformi alla natura e la rappresentazione di soggetti identificabili e appartenenti al quotidiano.
Furono molti e sparsi in tutta Italia i pittori che tentarono di seguire questi canoni, ma il movimento verista iniziò a esprimersi con maggior coerenza soltanto in seguito all'Esposizione universale di Parigi del 1855, quando si affermarono i grandi protagonisti del realismo tra cui Gustave Courbet. La notizia fece scalpore al caffè Michelangelo di Firenze e si diffuse insieme alla novità della fotografia e all'apertura della ditta Alinari. Divenuta capitale d'Italia, Firenze radunò artisti provenienti da ogni regione e il verismo assunse un più preciso carattere nazionale.
In principio i contenuti erano paesaggi o interni con figure: di questo periodo sono Stagno d'acqua limpida (Galleria nazionale d'arte moderna, Roma) di Filippo Palizzi, Paesaggio (1886, Museo di Capodimonte, Napoli) di Giuseppe De Nittis, Zia Erminia (Galleria e museo medievale e moderno, donazione Salmi, Arezzo) di Adriano Cecioni. Talvolta, con Luigi Nono o Giacomo Favretto, ci si limitò a una pittura di genere, anche se per rendere lo spettatore partecipe dei suoi contenuti.
I quadri veristi contengono sempre alcuni elementi drammatici: ad esempio L'ora di riposo durante i lavori dell'Esposizione del 1881 (1881, Galleria d'arte moderna, Milano) di Filippo Carcano. In particolare a questo aspetto diedero risalto i rappresentanti di quello che fu detto verismo sociale: Federico Zandomeneghi, Teofilo Patini, Attilio Pusterla (Le cucine economiche di Porta Nuova, 1885, Galleria d'arte moderna, Milano), Francesco Paolo Michetti (Voto, 1883, Galleria nazionale d'arte moderna, Roma; Storpi, 1900, municipio di Francavilla al Mare).

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