La pietà di Michelangelo

Materie:Appunti
Categoria:Storia Dell'arte

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Testo

ichelangelo torna sul tema della pieta circa cinquant'anni più tardi. Egli lavora alla " Pietà del Duomo di firenze " dal 1547 al 1555. L'opera è organizzata intorno al tema del cristo morto e della vergine maria, con maria-maddalena e con un quarto personaggio Nicodemo o giuseppe d'Arimatea, il quale sembra reggere sia maria che cristo.
l fatto che questo quarto personnaggio sia il ritratto di michelangelo - è uno dei due soli autoritratti che si conosca dell'artista - che egli abbia voluto essere cosi intimamente coinvolto nella passione di cristo e di sua madre e che abbia destinato questa opera alla propria tomba, è una testimonianza della profondità e dell'intensità del tema nella vita interiore dell'artista.
'opera rimarrà incompiuta. MichelAngelo la distruggerà, a causa delle imperfezioni del marmo. il blocco, racconta Vasari, conteneva delle schegge che producevano scintille mentre l'artista lavorava. la gamba sinistra di cristo è stata distrutta, il braccio sinistro, restaurato male, porta ancora le tracce dei colpi inflitti.
iù tardi, uno dei suoi allievi, Tiberio Calcagni, si impegnerà a restaurare la statua. Ma volendo anche finire il lavoro incompiuto dall'artista darà purtroppo alla figura di Maria Maddalena una espressione molto convenzionale che stona con la forza espressiva degli altri tre personaggi...

a "Rondanini" si trova al Castello Sforzesco di Milano. Incompiuta, è senz'altro l'opera più straziante dello scultore., l'ultima alla quale ha messo mano fino a qualche giorno prima di morire all'età di 89 anni.
ichelangelo l'aveva cominciata 12 anni prima, verso il 1552, e poi abbandonata. Quando la riprende nel 1563, spezza il primo corpo del Cristo - di questa prima versione ci rimane ancora un braccio staccato dal blocco principale - per scolpirlo, con una sublime intuizione, nel corpo stesso della Vergine, come se lei dovesse generarlo di nuovo per dargli la sua morte spirituale.
a qui la totale e commovente fusione della madre e del figlio, in cui sembra quasi impossibile poter dire chi dei due porta l'altro.
a Pietà Rondanini oltre che per l'audacia della concezione colpisce soprattutto per la totale rottura con l'estetica strettamente rinascimentale della Pietà di Roma. A più di mezzo secolo di distanza e ai due estremi della vita dell'artista, le due opere si richiamano e si completano.
all'una all'altra, dalla serenità luminosa della prima allo spogliamento patetico della seconda, ci viene offerto, con una rara densità, l'arco di una esistenza, l'affascinante percorso di un genio fuori del comune, che ha trasformato radicalmente l'uomo dalla fede profonda e l'artista visionario.

'è una quarta pietà detta "palestrina" (accademia di firenze) che per lungo tempo è stata attribuita a michelangelo.
a critica contemporanea oggi segue il parere del vasari che già all'epoca riteneva che fosse opera di un allievo dell'artista.

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