Materie: | Appunti |
Categoria: | Storia Dell'arte |
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Data: | 09.01.2002 |
Numero di pagine: | 3 |
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Testo
Basilica di S. Ambrogio
oggetto: Architettura
soggetto: Basilica di S. Ambrogio a Milano
collocazione attuale: Milano. L'edificio sorge nel luogo, di una precedente basilica fondata da Sant'Ambrogio nel IV secolo.
cronologia: Secoli XI-XII
tecnica e materiali: Pietra, mattone, intonaco
stato di conservazione e restauri: Ottimale. I due piani superiori furono aggiunti solo nel secolo scorso
Notizie storiche
Tra il 379 ed il 376 Sant'Ambrogio, vescovo di Milano, fece erigere una basilica, dedicata ai martiri, perchи costruita sul luogo dove erano stati sepolti i cristiani martirizzati per la fede.
Nel IX secolo i monaci benedettini iniziarono a trasformare l'edificio nella zona absidale. La basilica prese l'aspetto attuale in seguito a radicali lavori di ricostruzione voluti dal vescovo Anselmo IV fra il 1088 ed il 1099.
I due campanili sono detti, quello di destra detto "dei monaci", quello di sinistra й detto "dei canonici", й opera (lo testimonia un documento del 1144) dello stesso architetto che ha costruito la basilica.
Informazioni
L'edificio sorge nel luogo di una precedente basilica, fondata da S. Ambrogio nel IV secolo, dalla quale rimane invariata la pianta formata da tre navate absidate senza transetto, con quadriportico antistante. Il quadriportico perу non ha piъ la funzione di accogliere i catecumeni che non partecipano alla messa perchи tutti vengono battezzati alla nascita ma assume un ruolo nuovo: й il luogo dove si radunano i cittadini per discutere i loro problemi come in una piazza ma piъ intima dove dalla loggia superiore il vescovo benedice la folla e le magistrature del comune parlano ai cittadini.
Tutte le membrature del portico sono evidenti e disegnate con nettezza: le arcate, le cornici sostenute da archetti pensili, i pilastri fiancheggiati da semicolonne, le sottili lesene che si profilano sulle superfici superiori suddividendole in settori.
La facciata a "capanna" cioй a due spioventi larga e bassa й un elemento tipicamente lombardo che sta a significare l'attaccamento alla vita terrena.
Le arcate della loggia seguono l'andamento degli spioventi del tetto, alleggerendo la gravitб della facciata. All'interno sono distinguibili tre zone: le navate e i matronei, dove sostano i fedeli; la cripta parzialmente sopraelevata, dove stanno le varie reliquie dei santi; il coro, sopra la cripta dove i monaci cantano. L'interno della basilica (escludendo le absidi) ha misure pari a quelle del quadriportico.
C'й una perfetta corrispondenza fra esterno ed interno per esempio per esempio gli spazi laterali dell'atrio corrispondono numericamente a quelli delle navate minori e come l'intero spazio basilicale sia suddiviso in quattro quadrati nella navata centrale e in otto nelle navate laterali. Il rapporto di larghezza fra navata maggiore e minore й di 2 a 1.
L'elemento nuovo di questa basilica й la sostituzione della copertura o "capriate" con la volta a crociera in pietra e cotto. Questa sostituzione й nata, si pensa, per evitare incendi che trovavano sfogo nelle travature di legno.
Il materiale non й ricco ed й stato scelto sia per ragioni economiche ed anche perchи la chiesa й costruita con lo stesso materiale che ha dato corpo alla cittб.
La struttura della basilica й semplice e lineare. La linea prevalente й quella orizzontale tipica della concezione lombarda che consiste nell'attaccamento alla terra piuttosto che l'innalzamento verso il divino.
Struttura
La maggior fonte di illuminazione й offerta dai finestroni della facciata. La luce percorre l'edificio longitudinalmente, illumina la faccia anteriore e lascia in ombra quella posteriore delle sporgenze, la luce й tutt'altro che diffusa uniformemente, й scarsa e contrastata. Lo stacco cromatico fra pietra e laterizio, fra pietra ed intonaco, rende inequivocabili le rispettive funzioni architettoniche: in pietra con l'eventuale alternanza del cotto (e quindi di una sostanza robusta) le membrature di sostegno, in mattone o in intonaco le parti prive d'impegno statico.