Materie: | Appunti |
Categoria: | Storia Dell'arte |
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Data: | 03.04.2001 |
Numero di pagine: | 4 |
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Il Romanticismo
➢ Il romanticismo in arte si sviluppa a partire dalla distinzione fatta da Kant nella “Critica del giudizio” tra bello pittoresco e bello sublime. Da qui si dipartono le due principali poetiche del romanticismo
➢ Il pittoresco: partendo dalla natura, sorgente di sensazioni che si rivelano come macchie chiare e scure, l’artista è in grado di coordinarle, elaborarle, chiarendone il significato aggiungendo al dato sensibile i suoi sentimenti. Non si cerca la bellezza universale, ma una caratteristica particolare. Questa teoria si esprime in macchie calde e luminose per ricreare il dato proveniente dalla natura. Massimi esponenti sono Constable e Turner
➢ Il sublime: partendo dal creato si colgono le forze soprannaturali, divine della creazione: le sensazioni sono illusioni che impediscono di cogliere le verità supreme. Tecnicamente, il disegno deve rappresentare l’indefinibilità, l’immensità dell’immanente. Se il pittoresco è una poetica del relativo, il sublime lo è dell’assoluto. Appartiene a questa corrente Blake
➢ I valori cui si ispirano tutti gli artisti romantici sono il cristianesimo come religione storica, l’interesse verso l’ethos religioso del popolo e verso l’architettura gotica
➢ JOHN CONSTABLE: per lui esiste uno spazio universale dato a priori fatto di cose che vengono percepite come macchie a colori. L’impressione ricevuta non è però separabile dalla reazione affettiva del soggetto: la sua è una veduta emozionata
➢ WILLIAM TURNER: qui lo spazio è un universo che si concreta nel particolare. Lui quindi precisa il valore delle singole cose per cogliere, nell’insieme, lo spazio. La sua visione sfugge al controllo della ragione e diventa emozionante perché rapisce l’animo umano
➢ WILLIAM BLAKE: Newton: partendo dal personaggio di Newton vuole cogliere il suo eroismo: lo rappresenta come un titano, che vuole tenacemente conoscere la natura con le leggi della matematica e della fisica. Ma la natura rimane estranea ai suoi sforzi, è staccata dalla sua attività. E lui, con il suo corpo possente, michelangiolesco, si richiude su se stesso
➢ Un’altra corrente che si diffonde nell’ottocento è il realismo, il voler rappresentare la realtà, anche nei suoi aspetti negativi, anche se poi si aggiunge sempre un significato simbolico o allegorico. I più grandi sono Gericault e Delacroix
➢ THEODORE GERICAULT: La zattera della Medusa: dopo i quadri di esaltazione della realtà napoleonica, qui la storia non è più rappresentata dagli eroi, ma da disperati che lottano per la vita; non è più un trionfo, ma un disastro. Qui vi è un groviglio di corpi situati in un crescendo verso lo sfondo da quelli morti stesi per terra a quello che si erge solitario sventolando un vessillo per chiedere aiuto. La natura è però nemica: il vento soffia in direzione contraria alla riva, e sullo sfondo non si vedono possibilità di salvezza. L’arte non è più catarsi, ma rappresentazione della storia in tutti i suoi aspetti
➢ EUGENE DELACROIX: La Libertà guida il popolo: lo schema è il rovesciamento del quadro precedente: una massa di persone si volge verso lo spettatore coinvolgendolo; all’uomo che chiede aiuto si sostituisce una rappresentazione allegorica della libertà che porta la bandiera francese; non abbiamo più corpi avvinghiati, ma figure, tipi, che rappresentano tutte le classi della società parigina, isolati singolarmente; il quadro ha una precisa collocazione geografica (Parigi è sullo sfondo), e il movimento verso avanti vuole dare una speranza alla storia
L’architettura degli ingegneri
➢ Lo sviluppo della tecnologia, la nascita di nuovi materiali (ghise, vetro, acciaio), la disponibilità di capitali fanno nascere un nuovo modo di fare arte: è possibile costruire rapidamente grandi strutture, che ospiteranno esposizioni, che poi alla fine saranno smontate e ricostruite in un altro luogo. La prima esposizione si tiene a Londra. Una costruzione, Palazzo di cristallo, composta da una navata centrale lunga mezzo km, che con la vecchia arte sarebbe stato impossibile costruire senza inserire pilastri centrali che qui sono assenti. A Parigi si costruiscono la Galleria delle macchine, un vastissimo ambiente coperto da arconi a campata unica, e la Torre, progettata solo per poco tempo. La sua forma era funzionale alla solidità: doveva resistere all’azione del vento e per questo è cava e con una forma che si allarga alla base per scaricare a terra il peso della stessa
➢ In Italia non vi sono nuove industrie e non vi è la disponibilità di capitali; inoltre gli artisti provengono da una formazione universitaria che li lega all’arte passata: non si sviluppa un’“architettura degli ingegneri” in quanto non si hanno ingegneri specializzati in fisica e scienza delle costruzioni: anche le poche opere prodotte risentono di un eclettismo, un mescolamento talvolta con risultati poco artistici, di stilemi di vari generi artistici
I Macchiaioli
➢ Si sviluppa a Firenze con l’intento di creare un modello teorico che potesse essere valido per tutta l’Italia. Per loro l’arte deve rifarsi al vero, che si vede come contesto di macchie di colore e di chiaroscuro: la realtà ci appare come un insieme di macchie con un doppio valore: identificano un colore ma anche registrano la luce e l’ombra. Le macchie così servono a delimitare lo spazio, creare i solidi e dare allo spazio un colore. Negli intenti degli appartenenti a questo gruppo l’arte deve essere un linguaggio popolare, ed per questo i temi principali sono la gente umile nelle attività quotidiane e l’attività dei militari (il riferimento è qui al desiderio di unificazione nazionale
➢ GIOVANNI FATTORI: In vedetta: lo spazio è ridotto all’essenzialità: due piani ortogonali all’incontro dei quali troviamo la pattuglia di soldati. Lo spazio è geometrico, il colore uniforme ma grazie alla sua diversa tonalità si distinguono nettamente i due piani, che rappresentano così uno scenario universale, statico, all’interno del quale si colloca il particolare, l’episodio dei militari in avanscoperta