Materie: | Appunti |
Categoria: | Storia Dell'arte |
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Data: | 26.04.2001 |
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Il Romanticismo
Il romanticismo, in campo artistico, affonda le sue radici nel gusto illuministico settecentesco: i giardini inglesi e anglo-cinesi, disseminati di rovine artificiali, sono improntati già al culto per l'esotico e per il pittoresco, all'interesse per il medioevo, all'idea dell'espansione irrazionale del sentimento.
Quest'ultimo concetto informa gran parte della pittura di paesaggio inglese soprattutto a partire dalla metà del XVIII sec., in particolare di John Constable, William Turner, Johann Heinrich Fussli e del suo allievo William Blake.
In Germania i risultati raggiunti dalle arti figurative sono più modesti di quelli della letteratura o della musica: importante è tuttavia la pittura paesistica di P.Otto Runge e di Caspar David Friedrich, dove l'esigenza di un'intima comunione dell'artista con la natura si traduce in un naturalismo misticheggiante.
Il romanticismo francese ebbe caratteri originali, connessi con gli eventi sociali e politici.
Temi romantici compaiono nella pittura francese, nell'ambito della scuola di David, negli anni dell'Impero napoleonico.
La rivoluzione del 1830, celebrata da Delacroix con il quadro La libertà che guida il popolo (Parigi, Louvre), segnò il culmine dell'adesione di artisti intellettuali agli eventi sociali e politici.
In Italia mancano grandi personalità e il romanticismo fu essenzialmente tematico: ai soggetti mitologici furono sostituiti soggetti medievali spesso narrati in tono effettistico.
L'unico grande pittore della prima metà dell'Ottocento fu Giovanni Carnovali, detto il Piccio.