Materie: | Appunti |
Categoria: | Storia Dell'arte |
Voto: | 2.5 (2) |
Download: | 168 |
Data: | 26.01.2006 |
Numero di pagine: | 1 |
Formato di file: | .doc (Microsoft Word) |
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Testo
IL ROMANICO NELLA LAGUNA VENETA
1. Impianto planimetrico:
Le chiese si rifanno negli impianti a prototipi paleocristiani, attingendo sia alla tradizione ravennata, specie nelle isole minori della laguna (vedi Duomo di Torcello e quello di Murano→ pianta basilicale a 3 navate divise da colonne e intersecate da transetto) sia attingendo alla tradizione di Costantinopoli, specie a Venezia (vedi pianta di S. Marco a croce greca con 5 cupole: una all’incrocio e le altre 4 sui bracci)
2. Forma degli alzati:
Le facciate degli edifici basilicali sono quasi lisce, mosse solo da lievi lesene e archetti pensili, e così pure le altre mura perimetrali. Più articolati e complessi gli edifici a pianta centrale, conclusi da cupole emisferiche su pennacchi (vedi S. Marco)
3. Materiali da costruzione:
Il materiale da costruzione quasi obbligato (data la particolare natura del suolo) è il mattone per la sua leggerezza; nei parametri murari esterni, l’omogeneità cromatica è ravvivata da inserti in pietra bianca (colonnine, transenne, motivi geometrici ad intarsio). I punti chiave dell’interno (absidi e controfacciate) sono rivestiti di mosaici a fondo oro, mentre i colonnati e gli elementi dell’arredo liturgico sono in marmo. In origine anche la basilica di S. Marco doveva presentarsi in questa veste più sobria: l’attuale e sfarzoso rivestimento di marmi e di elementi decorativi, specie all’esterno, ma anche dei muri e dei pilastri all’interno è l’esito di arricchimenti effettuati in età gotica; era già previsto nel progetto iniziale il rivestimento delle vastissime superfici di copertura con mosaici a fondo oro.
ESEMPIO per il Romanico nella laguna veneta è S. Marco a Venezia (vedi pag. 198)