Il Neoclassicismo

Materie:Appunti
Categoria:Storia Dell'arte

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IL NEOCLASSICISMO

Il neoclassicismo nasce in conseguenza del pensiero Illuminista e rifiuta in particolare gli eccessi dell’arte Barocca e di quella Rococò. Il neoclassicismo guarda all’arte dell’antichità classica, specie a quella greca, come un esempio da seguire.
Il termine “Neoclassicismo” fu coniato inizialmente come un termine dispregiativo per indicare un’arte fredda e non originale anche se in seguito stava ad indicare molto bene il desiderio di un ritorno all’antico e la volontà di dar vita ad un nuovo classicismo.
Questo movimento ebbe come sede principale la città di Roma, fonte inesauribile di ispirazione classica, oltre alle zone di Ercolano e Pompei dove vennero ritrovati moltissimi capolavori romani. Il suo massimo teorico fu Winckelmann che pubblica in Germania “Pensieri sull’imitazione dell’arte greca nella pittura e nella scultura” dove erano presenti tutti i temi del pensiero neoclassico. Si trasferisce poi a Roma dove pubblica “Storia dell’arte dell’antichità” con il conseguente studio dell’arte antica sia del punto di vista cronologico che estetico.
Per lui l’unica via per essere grandi e per essere ritenuti inimitabili è quella di imitare gli antichi dato che i greci erano dotati di un’immensa grandezza artistica. Imitare naturalmente non significava copiare ma ispirarsi ad un modello che si cerca di eguagliare.
Il modello principale a cui si aspirava Winckelmann era “Apollo del Belvedere”. Egli sosteneva che le opere vanno realizzate in un momento di tranquillità perché solo così si può esprimere il vero carattere dell’anima. Per cogliere questo momento di calma e tranquillità l’artista deve rappresentare il proprio soggetto in un momento successivo o precedente ad una forte emozione o di un tragico evento. Grande importanza viene data alla bellezza, al contorno e al drappeggio.

ANTONIO CANOVA
Nacque nei pressi di Treviso nel 1757. Apre prima uno studio a Venezia e poi si trasferisce a Roma, dove risiedette per quasi tutta la sua vita. Si allontanò solo per alcuni viaggi in Austria per incariche presso la corte degli Asburgo, Parigi per conto di Napoleone e Londra. Divenne anche Ispettore Generale dello Belle Arti dello Stato Pontificio.
Canova incarna i principi neoclassici messi a punto da Winckelmann sia nel disegno che nella scultura. Per quanto riguarda i disegno diede grande importanza al nudo maschile.
La prima opera che realizza arrivato a Roma è “Teseo sul Minotauro”: l’eroe è seduto sul corpo del mostro che ha appena ucciso. E’ quindi rappresentato dopo la lotta, momento successivo all’azione in cui ogni rabbia è spenta. Teseo è simbolo della vittoria della ragione sull’irrazionalità. Lo scopo di Canova è il raggiungimento della bellezza ideale, della perfezione dei corpi. Il materiale utilizzato è il marmo adatto per rendere la morbidezza e la flessibilità della carne che veniva anche trattato con cere speciale per rendere il suo colore più roseo
Altra opera importante è “Amore e Psiche che si abbracciano” in cui Amore sta per rianimare Psiche baciandola. Canova coglie il momento immediatamente precedente al bacio. I due corpi formano due archi che si intersecano e due cerchi che si intrecciano. Come detto Canova ebbe un rapporto molto intenso con Napoleone: un esempio è la scultura di “Paolina Borghese” sorella di Napoleone rappresentata come Venere vincitrice con in mano il pomo della vittoria offerto da Paride alla dea più bella. La donna è ritratta su un divano con il busto sollevato e appoggiato su due cuscini. Il corpo è nudo fino quasi all’inguine che è coperto da un drappo
Realizza anche il “Monumento funebre a Maria Cristina D’Austria”, tomba che si accosta con il tema della poesia sepolcrale. E’ una piramide all’interno della quale avviene una processione. La figura della defunta è in alto e viene portata in cielo dalla Felicità Celeste

JACQUES-LOUIS DAVID

Nasce a Parigi nel 1748. Frequenta l’Accademia delle Belle Arti e vince un viaggio a Roma dove viene affascinato dalla pittura di Raffaello e dai ritrovamenti dell’antica Pompei. Rientra in Francia e sostiene la rivoluzione facendo parte della Convenzione Nazionale e successivamente si lega a Napoleone diventando Primo Pittore dell’Imperatore. Dopo fu costretto all’esilio in Belgio.
E’ un pittore di soggetti storici e vuole esaltare l’eroismo civile. Realizza “Il giuramento degli Orazi” su commissione del re di Francia che rappresenta lo scontro tra i fratelli romani Orazi e il fratelli Curiazi di Albalonga. Solo uno dei romani rimarrà in vita risultando vincitore. David vuole che si emuli il coraggio dimostrato da questi tre fratelli. Il padre erge in mezzo il fascio di spade (punto di fuga). A sinistra i tre fratelli si abbracciano pronunciando il giuramento chiesto dal padre “O Roma o morte”. A destra invece troviamo le donne mute e immerse nel dolore e nella disperazione. Un dipinto molto teatrale che esalta l’amore per la patria.
Il dipinto “La morte di Marat” ci da l’immagine di una pietà laica. Marat era deputato dei Giacobini che viene assassinato nella sua vasca da bagno da una donna girondina. David è così incaricato di rendere omaggio ad un martire della rivoluzione. Alcuni dettagli dello sfondo sono sostituiti da un fondo scuro quasi monocromo. Marat è rappresento nella sua semplicità mentre tiene ancora in mano la lettere della sua assassina. In basso c’è il coltello che l’ha colpito mortalmente. L’inclinazione del suo viso e il braccio disteso ci ricordano altre rappresentazioni della pietà di Cristo, tutto per esaltare il valore di Marat: modello sono Michelangelo, Caravaggio e Raffaello.
Anche qui l’azione è rappresentata in un momento successivo all’omicidio
Altro quadro importante è “Le Sabine”: i Sabini guidati da Tazio cercano di conquistare le donne rapite dai romani guidati da Romolo. I due decidono di ricorrere ad un duello ma vengono interrotti dalle donne che cercano di evitarlo. David fa questo dipinto perché vuole che la Francia si riappacifichi, è un desiderio di pace. I nudi perfetti e statuari di Romolo a destra mentre sta per lanciare i giavellotto e Tazio con lo scudo sono qualitativamente fantastici.
“Leonida alle Termopili” è stato realizzato poco prima della caduta di Napoleone. Ricorda il sacrificio degli spartani guidati da Leonida per difendere il passo delle Termopili contro l’avanzare degli eserciti persiani guidati da Serse. E’ la rappresentazione delle virtù civiche .
Negli ultimi anni della sua vita, in esilio in Belgio, passa a realizzare soggetti mitologici con la pura rappresentazione della bellezza ideale come in “Marte disarmato da Venere e dalle Grazie” con Venere che può essere paragonata a Psiche di Canova con atteggiamento della Paolina Borghese

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