Il Barocco

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Categoria:Storia Dell'arte

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Testo

barтcco
denominazione con cui si indicano le caratteristiche prevalenti nell'arte e nella letteratura del XVII sec. e lo
stesso periodo culturale.

STORIA
Usata inizialmente in senso spregiativo nel campo delle arti figurative e poi anche della poesia e della
letteratura, la parola ha acquistato, con gli studi piщ recenti, il carattere oggettivo di pura e semplice
individuazione di quel periodo di storia della cultura che si colloca tra la fine del Rinascimento e gli inizi
dell'Illuminismo, n significato polemico e negativo della nozione di Barocco risale alla seconda metа del
XVffl sec. e fu l'espressione del risentimento dei teorici neoclassici del "bello ideale" contro il gusto
secentesco che appariva a loro aberrante, insensato, privo di misura e di equilibrio, fl Romanticismo non
mutт il giudizio di condanna del Barocco, pur attenuandone il tono e mitigandone l'asprezza, nel quadro di
una piщ matura concezione storicistica. Tuttavia per una piena rivalutazione dell'arte barocca, occorrerа
attendere la fine dell'Ottocento, quando tutto un contesto artistico-culturale determinerа un'atmosfera di
simpatia e di nuova intelligenza del Barocco. La rivalutazione piщ vigorosa e sistematica fu operata da
Heinrich Wуtfflin, che definм il Barocco come un polo ineliminabile della vita dell'arte, da contrapporre con
eguale dignitа al Classicismo, avvertito come l'altro polo e non piщ come l'unica realtа dell'arte, e analizzт lo
svolgimento dal Classicismo al Barocco come svolgimento dal lineare al pittorico, dalla visione di superficie a
quella di profonditа, dalla forma chiusa alla forma aperta, dall'unitario all'articolato, dalla chiarezza assoluta
alla chiarezza relativa. Risoluto avversario della rivalutazione del Barocco fu, in Italia, Benedetto Croce, che,
nella sua Storia dell'etа barocca in Italia (1925), volle ripristinare il significato negativo della nozione di
Barocco, da lui definito come "categoria del brutto" e come "perversione artistica dominata dal bisogno dello
stupefacente". L'assunzione del Barocco a momento ideale intemo dello spirito umano (per cui c'и un
Barocco "alessandrino" e un Barocco "gotico", un Barocco "gesuitico" e un Barocco "romantico", ecc.) finiva
perт con il vanificare il concreto valore storico dell'epoca barocca: di qui la tendenza, da parte di numerosi
studiosi, a ricondurre il concetto di Barocco nell'ambito di una determinata e ben precisa situazione
storico-culturale, scaturita dalla Controriforma e dall'affermazione della scienza moderna.

LETTERATURA
fl b. in genere fu identificato col secentismo italiano, col concettismo e col gongorismo spagnoli e, come
periodo storico in cui ebbe a manifestarsi, fu valutato come fondamentale e tipico il Seicento. Dato il
carattere esemplare del Rinascimento, da cui innegabilmente derivava per uno sviluppo dei valori formali, e
gli elementi innovatori spesso impersonati in genialitа espressiva e in inventivitа bizzarra e capricciosa, fu
facile accusare il b. di vuotaggine e di interessi meramente estemi e capziosi. Dato che il Seicento era stato il
secolo della Controriforma e della preponderanza spagnola in Italia, la letteratura critica risorgimentale, dopo
le acri considerazioni dell'Illuminismo e dell'Arcadia sul b., fece coincidere la preferenza per inventivitа
formali e ricerche di novitа esteme con la mancanza di idee in campo politico e sociale e con la valutazione
dell'arte del tempo come gioco ed edonismo fine a se stesso. Dall'idea di decadenza politica si passт presto,
nella storia della letteratura italiana e nella sua valutazione critica, a quella di letteratura vuota e oziosa, con
completa trascuratezza delle arti figurative e della musica dove pure, con espansione in tutta Europa e fin
nell'America Latina, si notavano bagliori di genialitа inventiva e profondo senso decorativo. Per una
concezione dell'arte e della poesia severamente collegate col classicismo carducciano e per una valutazione
della civiltа connessa coi motivi risorgimentali della Storia della letteratura italiana del De Sanctis,
Benedetto Croce ha dato un giudizio pressochй negativo sul b. inteso come secentismo, se non proprio come
un allargamento deteriore del marinismo, con dichiarata omissione, nell'esame proprio, delle arti figurative e
della musica nella famosa Storia dell'etа barocca in Italia, del 1929. D filosofo и stato comunque, prima di
Calcaterra, di Getto e di altri studiosi, il piщ grande conoscitore della poesia e delle lettere italiane del
Seicento; da tale punto di vista, esemplari sono i Saggi e i Nuovi saggi sulla letteratura italiana del Seicento,
rispettivamente del 1911 e del 1931, e le varie edizioni di scrittori dell'epoca, senza escludere proprio il piщ
sentito nei suoi barocchismi, il Basile de Lo Cunto (volto in italiano da Croce stesso come Pentamerone). Nel
giudizio spesso negativo sui motivi piщ appariscenti e speciosi in fatto di cultura, anzi di spiritualitа, del b.
letterario e poetico, la posizione critica di Croce и durata a lungo nella stessa critica universitaria italiana e
perfino con una scarsa valutazione dell'apporto prestigioso della Spagna che dal Rinascimento muove verso
nuove conquiste della forma: in realtа giа Karl Vossier, nella sua grande devozione per Croce, non poteva
accettare il giudizio dell'amico e faceva presente, in lettere poi raccolte nel loro Carteggio, l'importanza di
Gуngora e di altri poeti spagnoli. L'uso di giudicare negativo il concetto di b. (nel senso proprio di
movimento strano e bizzarro) secondo elementi poetici del gongorismo (o culteranismo) spagnolo, del
preziosismo francese e dell'eufulsmo inglese ha talora ridotto il termine a un valore negativo nella storia della
stessa arte. E, questo, con grave disappunto di quanti ammiravano l'architettura b. in Europa o nell'America
Latina e si abbandonavano al fascino della musica appunto definita barocca. In contrapposizione a questa
tendenza negatrice, o almeno limitativa, del b. in generale e particolarmente di quello letterario (per lungo
tempo denominato secentismo dalla critica) и l'esaltazione fatta dal catalano Eugenio D'Ors, che in un suo
noto libro, diffuso in traduzione francese nel 1936, considerт il b. come un momento etemo dello spirito e, ^
nella sua tipologia, lo vantт in contrapposizione al classicismo, inteso come momento di armonia formale e,
nel campo delle arti, di euritmia. Molte tendenze, giа espresse in modo particolare da Wтtfflin fin dal 1888
col suo Rinascimento e barocco e connesse col sorgere delle nuove tendenze critiche sull'arte come pura
visibilitа, hanno avuto modo polemicamente di manifestarsi sulle orme di D'Ors per una completa vantazione
dell'inventivitа b., del gusto per il nuovo e il gemale, per il ripudio delle regole piщ o meno scolastiche del
classicismo. Se in passato Nisard poteva accusare alcuni romantici francesi di essere come i poeti latini della
decadenza, ora si vantano motivi irregolari ma innovatori di piщ secoli come elementi positivi legati
aU'inventivitа dello spirito umano, dall'alessandrinismo a certe tendenze del Medioevo a varie conquiste
formali, dalla natura morta in pittura al giardinaggio artistico, alla decorazione dei gioielli e agli scherzi in
musica. Qualcosa di irregolare risiede comunque nel b., a cominciare dal termine con cui viene designato da
alcuni secoli: si tratti di barrueca, perla di forma strana e comunque non perfettamente rotonda, o
dell'aggettivo francese baroque (di provenienza spagnolo-portoghese) da unire al tradizionale baroco italiano
(derivato dalla filosofia scolastica del Medioevo). Da escludere sarebbe quella «specie di usura» (da baro)
che fu anche citata come se si trattasse di «inganno». E si noti anche l'ipotesi (ardita indubbiamente) di chi
con lo spagnolo barrueco o berrueco pensт, oltre che alla perla irregolare o scaramazza, anzitutto alla «rupe
scoscesa» (e fu agevole unirvi l'esempio di rococт dal francese rocaille}. Qualunque sia l'origine del nome b.,
dapprima inteso dai razionalisti e dai neoclassici del Settecento come bizzarria e stravaganza, и certo che
ormai da diversi anni l'esame dell'arte e della letteratura di gran parte dell'Europa, fra il pieno Cinquecento e il
primo Settecento, valuta in senso positivo le manifestazioni di una civiltа che anelava al nuovo e poneva la
massima stima e considerazione critica (e non solo fissava la questione del gusto nella sfera dell'edonismo)
nella fantasia, nell'estro, nella ricerca del nuovo. Questa valutazone и tanto piщ necessaria se si tiene conto
dello sviluppo che il b. ha avuto nel mondo in corrispondenza alla civiltа dei singoli popoli e perfino nei suoi
stessi limiti inventivi, nell'Inghilterra, dove il Rinascimento pervenne nel suo valore di civiltа perfetta nel
gusto della societа e nel culto della forma, quasi come una suprema conquista del petrarchismo. Giа era stato
detto che nella letteratura italiana il gusto prebarocco dei Ragionamenti dell'Aretino, la fantasia di Tasso,
l'eloquio teatrale di Della Porta e soprattutto, con annesse manifestazioni assai polemiche contro il
classicismo, il naturalismo letterario di Bruno mostrano l'impossibilitа di considerare in un tutto unitario
anche le conquiste del pieno Rinascimento; a maggior ragione il preziosismo francese con gli accenti
genuinamente b. di poeti ugonotti e cattolici, i poeti metafisici inglesi (per usare una definizione famosa di
Dryden) e altn autori confermano nel b. la ricerca essenziale di novitа e pongono il meglio d'una creazione
nell'inventivitа e nella genialitа al di fuori di ogni regola

TEATRO
Un aspetto notevole del b. и dato dal teatro, specialmente in Francia e, in parte, anche in Italia: con ricerca di
fasto, di sensualitа, di passioni scatenate, di scene orrende, di effetti mirabolanti, di sorprese. И evidente uno
sviluppo di motivi del teatro del Rinascimento (per influsso di Seneca) nello studio delle passioni e nella
ricerca di effetti violenti, macabri o immorali (incesti compresi) perfino in opere di tendenze moraleggianti.
Orgoglio politico, passione sfrenata (anche da parte di donne) portati agli estremi spesso in uno scenario
fastoso sono la «meraviglia» che deve tanto piщ «stupire» con lo spettacolo di teste troncate sulla scena, di
riconoscimenti inaspettati, ecc. Tipiche opere teatrali b. sono VErmenegildo di Emanuele Tesauro in Italia (e,
per qualche elemento, l'Adamo di Andreini) e, in Francia, Scйdase di A. Hardy, Charite di PouUet, La
Machabйe di Virey du Gravier e Saint Vincent di Boissin de GaUardon. All'effetto visivo s'accompagna il
linguaggio b. dei personaggi sulla scena, mentre in opere piщ alte, con un linguaggio penetrante, seppure
imaginifico, il tema centrale appare spesso nel gioco dei contrasti tra finzione e realtа, fra sogno e vita. Si
pensi alla tragedia elisabettiana, a Shakespeare, aRacine, a Moliиre, a Calderуn e alla sua celebre commedia
La vida es suono, e a tutto il teatro spagnolo. Dal nuovo mondo poetico e artistico sarebbero poi derivate
regole per una nuova poetica; il gusto, a ogni modo, avrebbe sempre anticipato le norme. In tal modo il b.
faceva sua un'esigenza della poesia moderna, quella della creazione autonoma e spontanea, non escludeva nel
suo profondo senso della natura quel tanto di edonistico che si rivela anche nelle costruzioni e nelle arti della
casa e apriva la strada a tutte le esigenze della modernitа, in una specie di lotta col tempo. C'era la piena
coscienza che anche le lettere e le arti fossero opera umana e, quindi, connesse con le vicende del mondo
con lo splendore delle scoperte e con l'attesa di nuove glorie. In tale esigenza il b. и sentito dai moderni come
un periodo storico che ha avuto nuovi sviluppi, perfino nell'etа romantica (anche se questa condannт come
formalmente vano ogni suo rinnovamento per troppo seguire da presso i dettami dell'Illuminismo e del
razionalismo del Settecento). In realtа molti aspetti del Romanticismo e della poesia moderna si spiegano solo
con le premesse del barocco.

ARTE: IN EUROPA, CONSIDERAZIONI GENERALI
Nell'arte figurativa europea, fase cronologicamente compresa tra il manierismo e quell'estremo risultato del b.
stesso che fu il rococт (sec. XVn e inizi del XVffl). Proprio partendo dal manierismo si puт abbozzare una
genesi del b. (necessariamente generica data la complessitа dei fenomeni che il termine sottintende) come
rinnovata sensibilitа alla natura, al di lа di stili e forme predeterminati, di cui la crisi manieristica aveva
rivelato l'usura, attraverso la ripetizione di moduli ormai esausti. La crisi estetica e conoscitiva del
manierismo, quella religiosa e politica della Controriforma stimolano a una critica dall'interno ai canoni
classici e a forme di espressione che rivalutano sentimento e apparenza: non si indaga piщ la ratio della natura
e delle forme, ma si pone un nuovo rapporto emotivo e formale tra l'uomo e le cose. Per questo sostanziale
rinnovamento ci si varrа di tutti quei diversi mezzi che una tecnica abile fino all'illusionismo mette a
disposizione dell'artista barocco. Lo spazio in architettura si fa avvolgente e organico: la sua ragione
geometrica non coincide con la sua essenza, ma и un mezzo per superare il limite tra apparenza e realtа. La
prospettiva и illusiva escenografica,sempre in rapporto con lo spettatore: negli edifici aperti verse J'estemo-ia-
uiLdialog^cgntinuQ conJQ_spaziQlurbano o con il passaggio; nelle pale sacre in cui il gesto invita a una
partecipazione emotiva; nella scultura sempre in rapporto dinamico con^e spazio che la ospita. A una piщ
intima interdipendenza tra opera d'arte, spettatore e spazio corrisponde una-piщsostanziale aderenza tra le
diverse tecniche: pittura e scultura si inseriscono nell'architettura modificandola; architettura e decorazione
nascono contemporaneamente. La luce, elemento essenziale_nellojiDazio b.. non и piщ il «lume» chiaro e
assohitoJleI Pinasnimfpмo, majm «infinito relativo» chejrromp^ nelle navate delle chiese a esaltarne le
strutture, accende i colori o li squarcia con raggi improvvisi sulle tele, esalta la superficie del marmo, dello
stucco, del legno dorato. U linguaggio b. elaborato nei primi decenni del Seicento da Rubens, Bernini e
Borronuni conquista le maestranze a tutti i livelli: artigiani, plasticatori, ebanisti, argentieri contribuiscono alla
sua diffusione con apporti vitali. Da questi aspetti essenziali del nuovo stile non va disgiunta la sua profonda
aderenza a quella realtа storica con la quale cresce e si sviluppa: le monarchie assolute (Spagna e Francia) e il
papato postcontrуriformistico contribuiscono, con precetti e imperativi categorici, alla determinazione di
alcune forme dell'edilizia ecclesiastica e di corte: valga p, es. la tipologia della chiesa a navata unica, sul
modello di quella del Gesщ del Vignola, che, per la perfиtta funzionalitа liturgica, si diffonde in Europa e'мn
America. Ne si possono trascurare gli aspetti particolari, le elaborazioni nazionali e regionali e tanto meno
quelle antitesi dinamiche tra classicismo retorico e" totale superamento dei canoni (in architettura), tra
realismo e decorativismo allegorico (in pittura), entro cui si configura il b. europeo e che coesistono
all'interno delle situazioni culturali nazionali: esemplare in Italia il rapporto tra il Bemini e il Borromini, tra il
Caravaggio e Pietro da Cortona. Possiamo dunque individuare all'intemo del b. europeo alcune grandi
correnti e aree di influenza che nulla tolgono all'unitа di un fenomeno intemazionale. Una corrente
naturalistica e scenografica che dall'Italia e dalla Spagna si diffonde nell'Europa centr. e, tramite la zelante
attivitа degli ordini religiosi, raggiunge le colonie americane; una corrente accademica e classicheggiarne in
Francia, Inghilterra, Olanda; e infine la grande corrente del realismo caravaggesco, fenomeno
apparentemente polemico nei confronti del b. nella sua accezione decorativa e scenografica, ma che nasce da
quella stessa attenzione alla natura, oltre la tradizione classica, che ci era parso uno dei punti di avvio del
nuovo stile.

ARTE: IN ITALIA
In Italia, il b. romano costituisce il filone^ maestro del nuovo stile; inoltre piщ che altrove и evidente a Roma,
capitale della cattolicitа, la particolare aderenza del fenomeno artistico a una realtа sociale entro cui si
sviluppa in piena rispondenza di intenti. Nel fervore di opere cui Sisto V e Paolo V avevano dato l'avvio,
valendosi della collaborazione di Maderao, Fontana, Della Porta, veniva definendosi il nuovo piano
urbanistico della cittа a direttriciprospettiche verso i monumenti maggiori, struttura scenografica di base per
la Roma-barocca. La successiva generazione di artisti, sotto il papato di Urbano Vffl, portт a maturazione un
discorso implicito. In architettura il superamento dei metodi classici di composizione si и realizzato attraverso
una critica dall'interno agli ordini classici, che si risolve in un ampliamento e in una revisione: protagonisti,
negli anni intomo al 1630, Gian Lorйnzo Bemini, Francesco Borromini, Pietro da Cortona. Spazi e volumi,
non piщ composti secondo una geometria semplice e immediatamente evidente nella sua logica, diventano
campo di tensioni che piegano e incurvano strutture e superfici, si complicano nella subordinazione delle
parti. Esemplari, pur nella diversitа di risultati, Le chiese dei SS. Luca e Martina (1634-50) e dм S. Maria della
Pace (1656), di Pietro da Cortona,S. Carlino alle Quattro Fontane (1634) del Borromini e la monumentale
soluzione scenografica del colonnato beminiano per S. Pietro (1656-67), emblema dei rinnovati intenti
propagandistici del papato. Alla pianta centrica si preferisce la pianta ellittica, polilobata, stellare (S. Ivo alla

Sapienza e S. Agnese in piazza Navona del Borromini; S. Andrea Del Quirinalee del Bernini), organizzata
attorno al fulcro dinamico della cupola che raccoglie e risolve la tensione,delle membrature e delle superfici.
Nell'edilizia privata, il palazzo Barberini del Bernini instaura una tipologia destinata a diffondersi.
Architettura e decorazione, dipinta e scolpita, hanno un valore di «insieme» inscindibile. La pittura
decorativa nell'opera di Pietro da Cortona, di padre Pozzo, di G. B. Gaulli, si configura come superamento
del classicismo dei Carnicci (Galleria di palazzo Farnese, 1594-96) che pure ne ha costituito il punto di
partenza; le celebrazioni allegoriche di Urbano Vm a palazzo Barberini (1633-39), di S. Ignazio (1682-98) e
del Gesщ (1672-83) nelle chiese omonime, prescindendo da ogni partitura architettonica, creano spazi illusori
che dilatano i limiti della struttura architettonica, instaurando un genere destinato a evolversi in tutta l'area
europea, fino al Settecento avanzato (Tiepolo). A lato del grande filone della pittura decorativa, la piщ
meditata esperienza artistica del Caravaggio, esprimendosi in forma realistica e antiretorica, costituisce una
delle alternative dinamiche all'interno del b. italiano ed europeo, dando l'avvio a una corrente che troverа
epigoni in Francia, Spagna, nelle Fiandre (Valentin, Ribera, Eisheimer), nell'Italia merid. (Caracciolo, Preti) e
in Toscana (O. Gentileschi). И necessario ritornare di nuovo al concetto di b. come unitа delle arti per
penetrare il significato della scultura: anche in questo campo dominatore и Bernini con la sua scuola (Baratta,
Raggi), che cresce e si forma attorno alle imprese del «baldacchino» di S. Pietro, della «cattedra del Santo» e
delle fontane romane, che propongono una nuova interpretazione pittoresca della natura. Una corrente piщ
classicheggiante fa capo ad A. Algardi. Nell'Italia merid., in Liguria, nel Veneto, in Lombardia, in Emilia, gli
artisti locali elaborano, con rinnovata sensibilitа, altrettante interpretazioni del nuovo stile, risultanti da un
innesto di alcuni aspetti del b. romano sulle matrici della cultura locale, mentre la Toscana rimane ai margini
del movimento. A Lecce (duomo), Palermo (ville di Bagheria), Catania, un'interpretazione estremamente
plastica e decorativa altera le superfici ma non le strutture. A Genova sull'ancor viva tradizione manierista si
innestano nuove soluzioni urbanistiche (via Balbi) e l'attivitа architettonica di B. Bianco; oltre la metа del
secolo i cicli decorativi di De Ferrali, le sculture naturalistiche del berniniano Parodi preludono, per eleganza
di ritmi compositivi, al rococт. A Venezia B. Longhena interpreta in termini b. in S. Maria della Salute il
classicismo palladiano, mentre negli ateliers dello Strozzi, del Fetti, del Uss si elabora criticamente la grande
tradizione pittorica veneta del Cinquecento. A Bologna, sulle esperienze decorative dei quadraturisti, si forma
la dinastia degli scenografi Bibiena e l'Accademia degli Incamminati tiene viva una tradizione
classicheggiante, avviata dai Carnicci, nell'opera di G. Reni e del Domenichino. A Milano G. B. Crespi, il
Morazzone e Tanzio da Varallo interpretano, coerentemente conia tradizione locale memore dell'ascetismo
controriformistico dell'etа di San Carlo, il dramma sacro come invito alla meditazione e all'ascesi. Torino
infine, capitale dello Stato sabaudo, viene configurandosi lungo tutto il Seicento come cittа b.; il suo nucleo
storico e monumentale si accentra intorno alle piazze S. Carlo (1637) e del Castello, massime manifestazioni
della rinnovata urbanistica della cittа. I legami con la Francia giustificano una ricerca di monumentalitа basata
sull'iterazione di motivi architettonici, e un classicismo che esclude, per un'esigenza di piщ contenuto decoro, i
risultati piщ audaci del b. romano. Nella decorazione degli interni gli Affreschi allegorici di Guidobono, di
Dufour (palazzo Madama), di Seyter (palazzo Reale) sono inquadrati da stucchi e intagli eseguiti da
maestranze luganesi e locali. In una fisionomia cittadina aperta e internazionale cui i Castellamonte hanno
impresso un definitivo carattere, l'opera di Guarini (cappella della Sindone, 1668; palazzo Carignano, collegio
dei Nobili, ca. 1680) si inserisce con la giustezza di un contrappunto, e quella di Juvara, all'inizio del
Settecento (basilica di Superga, 1716; palazzo Madama, 1718; palazzina di Stupinigi, 1729-30), con
intelligente coerenza.

ARTE: IN FRANCIA
II b. assume la sua fisionomia definitiva attorno alle grandi fabbriche reali di Versailles (Le Vau, Mansart),
del Louvre (Perrault), degli mvaUdes (Bruant, Mansart) e sugli schemi delle grandi sistemazioni urbanistiche,
da Piace Royale (1605-12) a Piace Vendуme (Mansart, 1677-98), ai piani generali di Blondel (1686) e di
Bullet (1690); fisionomia classicheggiante, quasi polemica nei confronti delle soluzioni piщ eterodosse del b.
romano, strettamente connessa con l'ideologia assolutistica di Luigi XIV, che diventa paradigma del gusto
attraverso gli organi ufficiali delle accademie di pittura (1648) e di architettura (1671). fl classicismo francese
non и certamente di tipo rinascimentale, «a misura d'uomo», ma enfatico e monumentale. L'iterazione del
motivo classico della colonna e del frontone, l'adozione dell'ordine gigante raggiungono un effetto altrettanto
retorico ed eloquente dei piщ alti risultati del b. italiano. I giardini a Versailles, come alle Tuileries e ai castelli
reali (Marly, Sceaux), ordinati secondo una scenografia geometrica e razionale, costituiscono un aspetto
essenziale dell'urbanistica e dell'architettura barocca. La decorazione degli interni ufficiali, affidata allo zelo
organizzativo di Le Brun, allievo di Vouet, e della sua scuola, che si avvale della collaborazione di scultori
quali Coysevox e Girardon, si sviluppa secondo precise direttive classiciste di stampo carraccesco. Sulla
stessa linea si inserisce l'attivitа piщ intellettuale e letteraria di Poussin, mentre alla tradizione del realismo
caravaggesco si riallacciano De La Tour e i fratelli Le Nain. Nell'edilizia privata viene definendosi secondo
schemi precisi la tipologia dell'hotel particulier (il palazzo di cittа) con J. Du Cerceau e Le Muet

ARTE: IN INGHILTERRA
Sull'architettura palladiana in pieno fulgore in I. Jones (Queen's House a Greenwich, 1616-35) si innesta
l'attivitа di Ch. Wren che interpreta i dati del b. classicheggiante francese, procedendo verso una
semplificazione strutturale e una scelta eclettica e razionale, il cui risultato si puт definire b. per la sua
estrema evidenza visiva: la cattedrale di S. Paolo (1675-1710) a Londra ne и la piщ monumentale
realizzazione; questa scuola, tesa a estrarre dai canoni classici gli effetti piщ insoliti, trova dei continuatori in
N. Hawksmoor (Castle Howard, 1699-1726) e in J. Vanbrugh (Blenheim, 1705-16). La decorazione degli
intemi reali a Windsor vede attivo l'italiano Verno (1674-84) secondo gli schemi della pittura aulica
continentale. L'attivitа inglese di Van Dyck ha costituito il punto di partenza per la scuola dei ritrattisti
settecenteschi.

ARTE: IN OLANDA
Le personalitа dominanti di Rembrandt e Rubens sono esemplificative del diverso clima culturale che
distingue l'Olanda protestante e borghese dalle Fiandre realiste e cattoliche e dei diversi esiti del b. nei due
Paesi. In Olanda la problematica della luce, impostata dai caravaggeschi della scuola di Utrecht
(Terbrugghen, van Honthorst), e il realismo fiammingo, di cui F. Hais da un'efficace interpretazione in
chiave b., si risolvono, in forme meditate e drammatiche, nell'opera di Rembrandt e Vermeer. La pittura da
cavalietto si scompone in una molteplicitа di generi specializzati: paesaggio (Ruysdael), vedute urbane, fiori e
animali, nature morte che, nella complessitа della composizione e attraverso una tecnica illusionistica, si
indirizzano verso un piщ accentuato decorativismo. Nelle Fiandre l'opera del Rubens, tesa a rielaborare con
vivo senso storico la grande tradizione rinascimentale, raggiunge risultati piщ scenografici e naturalistici che ne
fanno una delle piщ perfette realizzazioni del b. europeo. L'impeto vitale della composizione a larghe masse di
Rubens si placa in ritmi eleganti nella ritrattistica aulica dell'allievo Van Dyck e trapassa, evolvendosi in senso
popolaresco, nell'opera di Jordaens. All'architettura olandese, contenuta entro i canoni di un palladianesimo
retorico, si contrappone l'architettura delle Fiandre improntata a schemi generici desunti dal b. italiano,
nell'opera di alcuni architetti della Compagnia di Gesщ (Aguillon, progetto per la chiesa dei Gesuiti ad
Anversa, rielaborato da Huyssens; Hesius, chiesa dei Gesuiti a Lovanio).

ARTE: NELL'EUROPA CENTRALE

Ill b. si configura entro un tessuto complesso di esperienze e influenze, raggiungendo risultati pregnanti e
originali, negli ultimi anni del Seicento e nei primi del Settecento, dall'elaborazione di apporti francesi e
italiani; all'influsso degli architetti francesi (De Cotte, Bofмrand) nell'edilizia di corte in Germania si aggiunge,
in Baviera, Franconia, Austria, quello degli architetti italiani (Solari, Barelli, Lurago, Cartone, Fontana).
Borrominiana e guariniana l'ispirazione di Fischer von Eriach (Trinitа di Salisburgo, 1694-1702), dei
Dientzenhofer (Trinitа di KLappel, 1685-89), di L. von Hildebrandt (Belvedere di Vienna, 1721-24), di B.
Neumann (Wurzburg Residenz, 1719-29), di Pтppelmann (Zwinger di Dresda, 1709-36), non soltanto per la
decorazione, ma soprattutto per l'attenzione dedicata al rinnovamento delle strutture: piante complesse, volte
doppie e intersecantisi, dilatazione prospettica degli spazi, organicitа della decorazione, a stucco e affresco,
negli interni.

ARTE: IN SPAGNA
Nel superamento del tardo manierismo quale era venuto definendosi attorno alla fabbrica dell'Escoriai, и
fondamentale l'opera innovatrice di J. de Ribera che interpreta in senso drammatico ed espressionistico la
pittura dei caravaggeschi napoletani e romani, conosciuti durante i soggiorni in Italia; sullo stesso filone
l'opera di Zurbarаn tende a estrarre dalle premesse del luminismo un'evidenza plastica e formale di una fissitа
quasi metafisica, mentre in quella di Munito il realismo si attenua in forme patetiche e sentimentali. L'opera
di Velаzquez infine, che con quella di Rembrandt costituisce forse il massimo raggiungimento del realismo
b., riesce a conciliare, per il perfetto equilibrio tra evidenza formale e immediatezza di rappresentazione,
l'esigenza del vero con il decoro di corte, nei suoi ritratti, gruppi, scene storielle. L'episodio piщ importante in
architettura, tra Seicento e Settecento, и costituito dall'attivitа degli architetti e decoratori Churriguera, attivi a
Salamanca e a Madrid, che, nel filone naturalistico e pittoresco del b., elaborano un tipo di decorazione
avvolgente e movimentata che invade la superficie architettonica sostituendovisi: uno dei piщ alti risultati di
questo stile и il Transparente (1721-32) della cattedrale di Toledo di N. Tome. D b. churrigueresco trova una
eco immediata e riprese brillanti nelle colonie spagnole d'America, dove agisce da stimolo sulle vivaci
tendenze decorative locali.

ARTE: NELL'AMERICA CENTRALE E MERIDIONALE
Se in architettura il b., arte d'importazione, si mantiene aderente a schemi europei, l'artigianato locale in cui
sopravvive parzialmente la tradizione indigena si esprime liberamente in forme di accentuato decorativismo
nei ricchissimi intemi (cattedrale di Puebia, Messico).

ARTI MINORI
Inserite in quella concezione organica della decorazione che и propria del b. maturo, le arti minori, in un
raffinarsi di procedimenti tecnici e in un generale innalzamento del livello artigianale, diventano parte
integrante della decorazione. L'artista и un creatore di motivi validi anche per l'artigianato, dalla ceramica al
vetro, dal mobile alle argenterie: ne danno testimonianza i liberissimi intagli del bellunese Brustolon, gli stalli
del bergamasco Fantoni. m Francia il mobiliere A.-C. Boulle, l'orafo Ballin, i Caffieri, bronzisti e intagliatori,
lavorano ai Gobelins in perfetta sincronia con gli architetti, decoratori d'interni, quali Berain e Lepautre.
L'organizzazione di vasti ateliers al servizio delle corti, a Parigi come a Torino o a Roma, instaura un nuovo
rapporto: da un lato il b. diventa un linguaggio comune e si diffonde a livello artigianale in stili regionali e
locali; dall'altro ''attivitа degli architetti e decoratori contribuisce a innalzare il livello generale della
produzione. I cicli storici e celebrativi della decorazione ad affresco trovano un'eco nella ripresa della
produzione di arazzi (manifatture dei Gobelins; Bruxelles; Monaco; Mortiake; Firenze; Roma): autori infatti
di cartoni sono quasi tutti i grandi pittori b., da Rubens a Le Brun, mentre vengono replicati con grande /"
fortuna alcuni cicli rinascimentali (Raffaello). Le ceramiche (manifatture di Faenza; Savona; Firenze; Nevers; (")
Saint-Cloud; Norimberga; Delfм), i vetri di Murano e di Boemia, gli argenti si adeguano nelle forme e nella
decorazione al nuovo gusto piщ libero, mentre si diffondono raccolte di modelli per argentieri e plasticatori
che contribuiscono al livellamento del gusto.

MUSICA
fl termine compare nella storiografia musicale solo intomo al 1920: la musicologia tedesca lo ha ripreso dalle
arti visive quando gli studiosi di storia dell'arte lo avevano accettato come definizione stilistica di un periodo,
priva ormai di quelle connotazioni negative che aveva all'origine. L'uso del termine in campo musicologico ha
suscitato vivaci contrasti e non и ancora universalmente accettato: in Gran Bretagna, in Francia e in Italia
incontra particolari resistenze, dovute soprattutto alla difficoltа di dare una definizione stilistica unitaria di un
periodo che abbraccia un secolo e mezzo (ca. 1600-1750), ricco di manifestazioni musicali disparatissime.
D'altra parte una larga corrente della musicologia reputa che il termine possieda una suggestione
irrinunciabile come indicazione stilistica generale per un periodo in cui il rinnovamento del linguaggio
musicale presenta un innegabile parallelismo con quello del linguaggio figurativo (anche se и ovviamente
poco opportuno tentare di ravvisarvi troppo dettagliate corrispondenze): sul piano strettamente linguistico, и
certamente una definizione piщ opportuna di quella del Riemann, che si riferisce semplicemente a un
particolare tecnico, sia pur decisivo, parlando di «etа del basso continuo». Con Fuso di b. appare ben piщ
evidente la collocazione storico-culturale dello stile. L'avvento del basso continuo и comunque uno dei dati
piщ appariscenti della trasformazione del linguaggio rinascimentale che si viene compiendo intomo al 1600.
La scrittura rigorosamente polifonica, in cui tutte le voci erano sullo stesso piano di importanza, si viene
semplificando e si polarizza sulle voci estreme: si afferma la monodia accompagnata e l'incontro delle parti in
senso verticale determina lo sviluppo dell'armonia, che si libera dalla modalitа e definisce la tonalitа. La
concezione del discorso in senso orizzontale viene dunque meno, oppure (come in Bach) la scrittura
contrappuntistica si concilia con quella armonica. L'adesione della musica al mondo degli «affetti» и uno dei
fini della poetica b.: lo statico equilibrio rinascimentale cede il posto a un vibrante dinamismo espressivo, che
puт manifestarsi nell'intensitа sfarzosa del colorismo della scuola veneziana come nella linearitа delle
composizioni monodiche. La ricerca della tensione, del contrasto, del «chiaroscuro», si afferma anche nella
musica strumentale, che nasce e si sviluppa in etа b. con il concerto grosso e solistico, con la sonata e con le
composizioni per organo e clavicembalo. Con l'assunzione da parte della musica strumentale delle forme di
danza anche il fluido e scorrevole ritmo rinascimentale si trasforma razionalizzandosi. Gli strumenti stessi
diminuiscono vistosamente di numero e si perfezionano in funzione della ricerca di un nuovo ideale sonoro.
Parallelamente alla musica strumentale, che trova a Venezia uno dei centri di maggiore sviluppo, si affermano
in campo vocale i generi dell'oratorio, della cantata e del melodramma: in quest'ultimo lo sfarzo scenico, il
gusto per l'ornamentazione e il virtuosismo rimandano ad altrettanti atteggiamenti emblematici del gusto
barocco.

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