Edvard Munch e le sue opere

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Categoria:Storia Dell'arte

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Testo

EDVARD MUNCH
IL RITRATTO DEL DISTACCO
La caratteristica principale dell'arte di Munch и senza dubbio la grande innovazione
portata in campo artistico dal grande pittore norvegese, sia a livello formale che
stilistico. Munch rifiuta di rappresentare nelle proprie opere i soggetti tipici
dell'Impressionismo e delle correnti pittoriche ad esso contemporanee ed
immediatamente successive; egli non и interessato a descrivere la vita borghese nelle
sue manifestazioni sociali di massa o nella sua piщ stretta intimitа. Appaiono lontani i
tempi in cui Degas si compiaceva nel dipingere una tipica lezione di danza impartita
alle giovani figlie dell'alta borghesia parigina ("La lezione di ballo") o Renoir
descriveva gli spensierati pomeriggi dei giovani francesi ("Moulin de la Galette").
D'altronde nel ventennio trascorso tra questi autori e il genio norvegese и giunta a
maturazione la crisi di una borghesia, e piщ in generale di un'umanitа, privata delle
proprie certezze fondamentali; nell'opera munchiana si riflette il contributo filosofico
di grandi pensatori come Kierkegaard, Nietszche e ancor prima di Schopenauer,
capaci di giungere fino alla pura essenza del nichilismo su cui si basava la cultura
dell'Ottocento, da Kant ad Hegel.
La nuova arte nasce dal distacco dell'artista dalla vita sociale e dai suoi costumi,
sempre piщ vacui, estetizzanti ed incapaci di dare all'esistenza un significato
pregnante. Dice lo stesso Munch:
La mia arte ha le sue radici nelle riflessioni sul perchй non sono uguale agli altri, sul
perchй ci fu una maledizione sulla mia culla, sul perchй sono stato gettato nel mondo
senza poter scegliere. Ho dovuto seguire un sentiero lungo un precipizio, una
voragine senza fondo. Ho dovuto saltare da una pietra all'altra. Qualche volta ho
lasciato il sentiero per buttarmi nel vortice della vita. Ma ho sempre dovuto ritornare
su questo sentiero sul ciglio di un precipizio
E' il senso di instabilitа, di incertezza e di paura il nuovo protagonista dell'arte di
Munch. Egli, allontanatosi dalla vita esterna, rivolge tutta la sua attenzione
all'interioritа ed alla psiche umana, ma rischia di essere risucchiato dal vortice
dell'Essere al cospetto del quale и giunto. Solo con se stesso l'uomo sente l'angoscia
del vivere, quella forza capace secondo Kierkegaard di paralizzare la volontа umana e
di gettare chiunque nello sconforto esistenziale. Oltre a questo senso di angoscia
stagnante, di soffocamento, Munch si trova di fronte ai suoi demoni privati, al senso
di colpa latente nella sua personalitа alle frustrazioni accumulate lungo tutta una vita.
Il modo migliore per comprendere la complessa psicologia e di conseguenza tutta la
produzione artistica del pittore norvegese risiede nell'analisi dei suoi innumerevoli
autoritratti, compiuti a distanza di anni e presenti lungo tutta la sua vita. Egli stesso
infatti dichiara che "i miei quadri sono i miei diari" e tra questi particolare rilievo
assumono gli autoritratti. Lo scopo primario dell'arte di Munch и quello di
rappresentare e in tal modo di dar sfogo alla propria interioritа e ritraendo se stesso
egli riesce a dare una forma alle pieghe piщ profonde del proprio essere.
Tra gli autoritratti risulta particolarmente interessante "Autoritratto all'inferno" del
1895. Prima di compiere un'analisi concernente il significato di questa opera, essa ci
consente di esaminare da vicino le nuove scelte stilistiche operate da Munch e
destinate a diventare caratteristiche fondamentali del nascente espressionismo.
Innanzitutto il paesaggio и scomparso, abbandonando a se stesse le tre figure dipinte:
l'uomo, l'ombra nera e il fuoco. Non c'и volontа da parte dell'artista di rendere la
scena in un qualsiasi modo realistica; la stessa fiamma appare come una macchia di
colore, mentre i lineamenti dell'uomo sono appena abbozzati con pennellate rapide e
nervose. In secondo luogo l'uso dei colori и completamente funzionale alla psicologia
del pittore e quindi la scena perde definitivamente ogni connotazione realistica, fino a
sembrare un sogno od il frutto amaro dell'interioritа dell'autore.
Passando all'analisi del significato del quadro, la prima considerazione che risulta
evidente и la centralitа della testa dell'uomo; essa appare addirittura separata dal resto
del corpo da una pennellata di rosso lungo il collo. La protagonista del quadro и
dunque la mente dell'uomo ed i suoi recessi che per la prima volta in quegli anni
venivano studiati dalla neonata psicoanalisi freudiana. L'uomo inoltre viene ritratto
nudo, ossia privato da quella maschera protettiva costituita dagli abiti; egli non и
raffigurato nella sua vita sociale, ma al contrario appare solo con la sua interioritа.
Dietro alla figura umana le due macchie di colore vengono a rappresentare i demoni
della ragione: da una parte l'ombra nera, probabilmente simbolo dell'angoscia, del
senso di colpa che rende impossibile la vita, mentre dall'altra si staglia la fiamma,
simbolo di violenza e di irrazionalitа, cui l'uomo non puт sfuggire. I due colori sono
ben distinti lungo tutta la parte superiore del quadro, mentre si fondono e si uniscono
nella testa dell'uomo. Munch vuole far capire tramite questa sapiente alternanza di
colori che tutte le ansie nascono dalla psiche dell'uomo e dal suo subconscio, unico
ente in grado di comprendere il nichilismo della societа e della cultura a lui
contemporanea. La crisi interiore dell'artista si aggrava e negli anni successivi
Munch incorre in numerose crolli nervosi, che lo porteranno al ricovero nel 1909. Di
tre anni precedente и "Autoritratto a Weimar", nella quale si rispecchia con veemenza
il senso di depressione che affligge il pittore. Probabilmente tratta da una fotografia,
considerata assai utile per l'introspezione psicologica, l'opera ritrae Munch da solo
all'alba in un ristorante della cittа tedesca. Il protagonista и in primo piano, separato
dalle figure sullo sfondo dall'audace fuga prospettiva dei tavoli; egli и solo, eccezion
fatta per la bottiglia di vino ed il bicchiere pieno, chiaro richiamo all'alcolismo. La
macchia rossa, quasi un'aureola di disperazione, avvicina ancora di piщ a noi la figura
in primo piano e richiama la nostra attenzione sulla smorfia che contare il volto
dell'uomo. Le figure sullo sfondo al contrario non hanno volto, sono quasi oggetti,
troppo lontani dalla sensibilitа del pittore per poter costituire anche solo qualcosa con
cui rapportarsi. Il distacco del poeta dalla realtа che lo circonda и ormai totale,

Edvard Munch, Autoritratto all'Inferno,
abissale e prelude al definitivo collasso a causa del quale giungerа il ricovero.
LA PITTURA DELLA MEMORIA
Ma quali sono i demoni privati che spingono Munch verso una crisi inesorabile, verso
l'allontanamento e l'isolamento dalla societа ? La prima causa и da ricercarsi nella
difficile infanzia del pittore, a stretto contatto con la morte; la madre viene a mancare
quando agli aveva ancora solo cinque anni, mentre la sorella Sophie muore a quindici
anni di tubercolosi. Fu soprattutto l'agonia di questa a segnarlo molto profondamente,
come emerge da due frammenti ritrovati nei suoi diari:
"Nella casa della mia infanzia abitavano malattia e morte. Non ho mai superato
l'infelicitа di allora.[..] Cosм vissi con i morti "
"Credo che nessun pittore abbia vissuto il suo tema fino all'ultimo grido di dolore
come me, quando ho dipinto "La bambina malata" .[..] Non ero solo su quella sedia,
mentre dipingevo, erano seduti con me tutti i miei cari, che su quella sedia, a
cominciare da mia madre, inverno dopo inverno, si struggevano nel desiderio del
sole, finchй la morte venne a prenderli"
E' proprio questo il quadro piщ vissuto dell'intera opera di Munch: se ne contano ben
cinque versioni, a distanza di dieci anni l'una dall'altra, e centinaia di variazioni
grafiche, alla ricerca della prima impressione, del segno indelebile nella memoria,
capace di influenzare la sua vita per oltre cinquant'anni e forse piщ. Anche in questo
caso le annotazioni presenti sui diari si sprecano e descrivono il lavoro certosino,
infaticabile, a tratti disperato che accompagna il parto dell'opera.
Munch,in questi lunghi periodi di attivitа frenetiche ed inesauste, si dedica alla
ricerca della prima impressione, quasi del ricordo perfetto; la pittura diviene
movimento catartico, nel quale la ripresa della sensazione cercata si configura come
unico elemento capace di garantire il superamento del dolore che affligge l'artista.
In altre parole Munch deve dipingere, deve rappresentare il suo stato d'animo nel
modo piщ vicino possibile alla realtа; questa non и piщ l'oggettivitа impressionista,
ma la soggettivitа espressionista, il cui tema dominante non и piщ il mondo esterno,
ma l'interioritа.

Bambina malata, Oslo,Nasjonalgalleriet
Come emerge dall'analisi dell'opera, Munch dipinge piщ volte sulla stessa tela,
raschia il colore in alcuni punti, lo diluisce in altri,aggiunge nuovi particolari o ne
toglie, testimonianza ulteriore di un lavoro inesausto.
Il quadro и costruito in modo tale da concentrare l'attenzione degli osservatori sul
volto della bambina, posto in maggiore risalto dal bianco del cuscino. Lo sguardo
della morente, che contempla la finestra (a simboleggiare il suo desiderio di andare
oltre il mondo) и in contrasto con quello della madre, ripiegata su se stessa in un moto
di dolore. Il pittore abbozza soltanto le mani delle due donne nell'atto di stringersi: la
malata non и giа piщ qualcosa di terreno, la sua calma gioia dimostrano il suo
appartenere ad una dimensione superiore. Il tentativo della madre di tenerla con sй
risulta perciт vano. Le uniche cose reali rappresentate sono perciт gli oggetti, come il
bicchiere mezzo vuoto (altro simbolo) o il comodino, disegnati dall'autore con il
preciso scopo di ancorare la scena al mondo reale. Infine, per dimostrare ancora una
volta la profonda cura con cui Munch si dedica all'opera, и da notare come egli si sia
accorto che la sensazione immediata prodotta in lui dalla vista delle due donne fosse
in influenzata dalle ciglia: egli perciт le abbozza sottoforma di ombre sul dipinto.
PSICOLOGIA E SESSUALITA'
Nel paragrafo precedente si и analizzato il rapporto tra la psicologia di Munch e la
sua arte: questa si configura come mezzo attraverso cui cercare di superare
l'angoscia, il senso di morte che pervade l'artista. Si и visto quanto conti la sua
adolescenza nella nascita del turbamento dal quale и pervaso; tuttavia и bene chiarire
che nel delinearsi di una personalitа complessa e contraddittoria come quella del
pittore concorsero anche altri fattori.
La fine dell'Ottocento и profondamente influenzata tra l'altro dagli studi di Freud che
di li a poco condurranno alla nascita della psicoanalisi; da essi si deduce che le cause
di numerose forme di follia, di gesti insani, ma anche di molti gesti comuni risiedono
nella sfera sessuale. Ne conseguono profondi cambiamenti nella concezione di
adolescenza, ma anche piщ in generale nel rapporto uomo-donna. E' chiaro che il
pensiero moderno, giа in crisi subisce un ulteriore notevole colpo: l'uomo progredito
avanzato e civilizzato si scopre in preda ad istinti, pulsioni primordiali di cui non solo
non conosce il funzionamento, ma che non и neanche in grado di controllare.
Questo tema della sessualitа appare nell'opera di Munch in particolare negli anni
1893-94, nei quali il pittore si interessa a studi freudiani.
Uno dei quadri piщ celebri di questa serie и "Pubertа". Il dipinto ritrae una giovane
ragazza seduta su un letto, completamente nuda, nell'atto di coprirsi il pube. Dietro di
lei si staglia una grande ombra nera. Essa rappresenta nello stesso istante la perdita
dell'innocenza e l'infelicitа futura cui la donna va incontro. Si rispecchiano quindi
nel quadro concezioni retrive, inadatte a far fronte ad un mondo in mutamento
profondo, di cui tutta l'Europa di fine secolo era impregnata. L'attenzione dello
spettatore viene focalizzata sullo sguardo turbato e insieme interlocutorio della
protagonista, che associato al gesto pudico esprime lo sconcerto di fronte alla
scoperta della propria sessualitа. L'identificazione tra sesso e paura risulta totale e
porta alla nascita di nuovi conflitti interiori: anche l'ultimo baluardo della felicitа
umana, ossia l'amore e la sessualitа connessa, che sebbene mai a livello di ideologia
ufficiale, aveva rappresentato una grande sicurezza per diversi secoli crolla.
La nuova concezione dell'amore emerge in un'altra opera di Munch, dipinta sempre
nello stesso periodo, cui venne data il nome di "Madonna"
Pubertа, Oslo, Nasjonalgalleriet
Il quadro rappresenta la visione frontale di una donna nuda colta nell'estasi amorosa,
in quanto il pittore vuole che lo spettatore si identifichi con il partner della donna.
Scrive Munch a proposito dell'opera:
"La pausa nella quale il mondo arresta il proprio corso, le tue labbra cremisi come
il frutto che matura si allontanano l'una dall'altra come se soffrissero. Il sorriso di
un cadavere. Adesso la vita porge la mano alla morte. Viene chiusa la catena che
unisce mille generazioni di morti e mille generazioni future"
Madonna,Oslo, Munch Museet Madonna, Oslo, Munch
L'amore appare quindi come semplice preludio alla morte cui inevitabilmente
conduce. La donna diviene una sorta di angelo-demone (come testimonia
l'espressione ambigua sul volto della donna ritratta), capace di conferire come di
negare la vita. Il piacere che essa fornisce tuttavia non puт non portar con sй un
profondo dolore e ciт finisce per annientare la gioia derivante dal suddetto piacere.
LA BORGHESIA DISUMANA
Analizziamo ora l'ultimo tema della produzione munchiana: il rapporto con la
borghesia. Partendo da esso il pittore norvegese giunge alla massima espressione
della sua arte e nel contempo mostra in pieno tutta la sua modernitа e la sua capacitа
di comprendere molto a fondo la sua epoca.
Qual и dunque il rapporto tra l'autore e il ceto dominante della societа europea di fine
Ottocento? Senza dubbio и presente un notevole scarto. La critica si incentra sulla
massificazione e sull'incapacitа del singolo di imporsi come entitа autonoma, priva di
qualsiasi maschera imposta dal senso comune.

Nell'opera "Sera sulla via Karl Johan", del 1892, Munch decide di rappresentare
uno dei riti piщ usuali per la borghesia norvegese, ossia il passeggio. La scelta di
dipingere tutti i protagonisti attribuendogli le fattezze di strani esseri a metа tra
scheletri e fantasmi и chiara: il pittore critica l'adesione inopinata alle forme di svago
correnti, al solo scopo di ottenere un posto al sole nell'alta societа. Un uomo che
compia questa decisione и morto (cioи scheletro o fantasma) in quanto cessa di essere
individuo e si confonde nella folla. E' chiara la matrice filosofica Kierkeegardiana del
dipinto; si riprende la concezione del pensatore danese secondo il quale solo il
singolo и rilevante e ogni cosa assume una certa rilevanza solo in quanto unico.
L'individuo pensante, l'uomo veramente umano, assume perciт nel quadro le fattezze
di una forma scura che volta le spalle all'osservatore e procede controcorrente
rispetto a tutti gli altri personaggi della scena: se solo egli si potesse voltare
sicuramente mostrerebbe un volto reale.
A questo filone della pittura di Munch appartiene l'opera universalmente riconosciuta
come il capolavoro del grande maestro, ossi il celeberrimo "Grido" del 1893.
Il grido,Oslo,
Nasjonalgalleriet
L'opera riassume tutto il percorso del pensiero munchiano e ne esprime le evidenti
conseguenze. Ricompare ancora una volta questa figura priva di lineamenti, ridotta ad
un teschio. Essa fugge da due figure che compaiono sullo sfondo, sottolineando con
ritrovata forza descrittiva la rottura insanabile tra il pittore e la societа del tempo. A
ciт si aggiunge perт il suo urlo la sua espressione disperata nella quale si sublimano
tutte le concezioni filosofiche presenti nelle altre opere. L'uomo urla ma si tappa le
orecchie: si sente solo disperato, abbandonato in un mondo senza senso e tuttavia non
vuole sentire il suo dolore, si rifiuta di accettarlo. Il grido и il manifesto
dell'insicurezza ontologica, del senso di angoscia che attanaglia l'individuo e gli
mostra la pura essenza delle cose. Il gesto riassume il nichilismo cui perviene il
pensiero occidentale di fine '800 e dimostra l'impossibilitа di risolvere la tesi
tornando, come proposto da Kierkeegard, alla tradizione cristiana. A conferma di ciт
Munch dipinge un paesaggio dotato di una intensitа meravigliosa. Il cielo diventa
rosso, quasi a richiamare una scena infernale, mentre le nuvole, il fiume e l'orizzonte
si avvolgono in una sorta di turbine, di gorgo che risucchia il protagonista e lo
conduce verso l'inevitabile morte. Anche la prospettiva concorre a determinare il
senso di fuga e di rottura dalla realtа conferito al dipinto dall'autore: essa allontana
spaventosamente il primo piano dallo sfondo e dalle due figure umane (vedi anche
"Autoritratto a Weimar") a segnare lo scarto profondo tra il protagonista-individuo e
il Tutto caotico nel quale и immerso.
LA SOLITUDINE
Nell'ultima fase la pittura munchiana subisce un profondo cambiamento, sia a livello
stilistico che contenutistico. Per capire questo stacco и necessario richiamarsi alle
vicende autobiografiche del pittore. Nel 1908 infatti il pittore и costretto al ricovero
in una clinica di Copenaghen dall'ultimo di una lunga serie di crolli nervosi. La crisi
и giunta ormai al culmine e ha determinato l'impossibilitа di proseguire il cammino
seguito fino ad allora dall'artista.
All'uscita dalla clinica Munch и un uomo nuovo, che ha deciso di dare una svolta alla
sua vita, in senso positivo e costruttivo; egli abbraccia perciт gli ideali della
rivoluzione filosofica imposta da Nietszche e si ritira in una pacata solitudine poco
fuori Christiania (l'attuale Oslo), dove vivrа fino alla morte.
Il ritrovato ottimismo del pittore norvegese si concretizza in uno stile solare, vivo, ma
soprattutto dinamico; l'artista si avvicina addirittura per certi aspetti al futurismo,
grazie all'uso di una linea veloce che modifica e sconvolge la realtа. Un esempio
della nuova arte di Munch и l' "Uomo al bagno" , del 1918. In esso prevalgono le
tinte forti, il contrasto tra colori caldi e colori freddi, tra il cielo ed un mare veramente
blu. Le lunghe pennellate danno vita all'acqua e conferiscono una vita al dipinto
assolutamente nuova nella produzione del maestro.

Uomo al bagno,Oslo, Munch Museet
Al mutamento di stile corrisponde anche (seppure solo in parte) la novitа dei temi
trattati. Alla luce nella filosofia di Nietzsche, Munch abbandona la rappresentazione
del degradato mondo urbano per dare vita ad immagini nelle quali il contatto con la
natura incontaminata consente lo sprigionarsi di un'energia gioiosa e potente. In altre
parole cessa il filone della critica distruttiva alla borghesia e lascia spazio alla
celebrazione dell'alternativa al costume ed all'ideologia dominante.
Nell'ultima produzione tornano a comparire i temi della giovinezza, filtrati perт
attraverso la nuova grafica e filtrati dall'alto grado di consapevolezza filosofica e
psicologica raggiunta dall'autore.
Metti l' "autoritratto a Weimar"

Esempio



  


  1. Gabriele

    descrizione e analisi dell'opera "Amore e Psiche" di E. Munch per una tesina di maturità classica.