Materie: | Appunti |
Categoria: | Storia Dell'arte |
Voto: | 1.5 (2) |
Download: | 434 |
Data: | 28.02.2008 |
Numero di pagine: | 2 |
Formato di file: | .doc (Microsoft Word) |
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Testo
“La prova”
L’opera di Degas “La prova” è un dipinto ad olio su tela, dalle dimensioni di 68x103 cm, dipinto nel 1877 e conservato nell’Art Gallery di Glasgow.
In quest’opera l’artista vuole analizzare in particolare i momenti che precedono il balletto: attimi di sforzo, tensione, noia, pausa, riposo che costituiscono la realtà dei “rats”, le ragazze del balletto. Si ricollega, quindi, al tema generale del balletto classico, che il pittore esamina come spettatore dalla platea e dal palco dell’Opéra, oppure dietro le quinte, occhieggiando verso il palcoscenico e curiosando nelle sale di prova o nei camerini.
In questo quadro Degas, conosciuto come il pittore del “buco della serratura”, si riconosce per una delle sue caratteristiche principali: l’osservazione della realtà senza metterla in posa, quasi, anzi, cogliendola di nascosto. Per comunicare ciò, utilizza un taglio audace e un punto di vista inconsueto, in questo caso alto e spostato verso destra. Degas viene spinto a tale scelta da un moto di rifiuto verso la prospettiva geometrica rinascimentale e lo schema visivo centralizzato tipici dell’arte accademica.
Ne “La prova” il movimento rotatorio è impresso dalla scala a chiocciola a sinistra, inquadrata solo parzialmente e bruscamente troncata (se ne perde una parte degli scalini e, in alto, si scorgono soltanto i piedi di una ballerina che sta scendendo). Da essa, eludendo appunto l’impianto centralizzato, partono una serie di linee diagonali: quelle delle assi pavimentali, quella delle braccia protese delle ballerine sul fondo e quella dello zoccolo della parete, che conducono lo sguardo verso destra. Qui sono le note cromatiche più vivaci: il rosso della camicia del maestro e quello dello scialle della donna anziana, intenta ad aggiustare il costume di una ragazza, mentre un `altra ballerina la sta osservando, seduta in momentaneo riposo, i piedi divaricati secondo una posa usuale dei danzatori. Gli altri colori (i toni tenui dei tulli, della rosea carne e dell'azzurro dello scialle della ballerina seduta, e quelli più scuri dei nastri annodati dietro al collo) sono delicati e quasi amalgamati dalla morbida luce che filtra attraverso le finestre. E’ questa luce, naturale e reale, per nulla teatrale, a imprimere maggior rilevo al movimento verso destra, già dettato dalla disposizione dell’impianto prospettico, attraverso la delimitazione a sinistra di zone in ombra e a destra di zone completamente in luce.
E’ da ricordare ancora la capacità di Degas di rendere, attraverso le sue pennellate, la diversa consistenza dei materiali. Ne “La prova” la luce, generando il colore, evidenzia efficacemente sia la solidità quasi rugosa del palchet che ricopre il pavimento, sia la leggerezza e l’impalpabilità del tulle dei vestiti delle ballerine.