Correggio

Materie:Appunti
Categoria:Storia Dell'arte

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CORREGGIO
(ANTONIO ALLEGRI, detto il )

Pittore italiano (Correggio 1489 circa - 1534).
Ben poco è noto della sua giovinezza; allievo forse del Bianchi Ferrari, si formò probabilmente a Mantova nella tradizione del Mantegna e tra le sue prime opere sono appunto affreschi in Sant'Andrea a Mantova, oltre ad alcuni dipinti di più diretta derivazione mantegnesca: Madonna col Bambino e angeli (Firenze, Uffizi); Natività (Milano, Brera). La sua prima opera datata è la pala della Madonna di san Francesco(Dresda, Staatliche Gemäldegalerie) del 1514-1515; dopo un periodo di intensa maturazione del suo linguaggio pittorico con suggestioni da Leonardo e dopo un viaggio a Roma, l'artista sviluppò la sua cultura con la visione diretta delle opere di Raffaello e di Michelangelo; in questo periodo di transizione si collocano opere quali la Madonna Campori (Modena, Galleria Estense), la Madonna col Bambino e san Giovannino (Madrid, Prado), la Zingarella (Napoli, Pinacoteca di Capodimonte), ma soprattutto la camera del convento di San Paolo a Parma, derivata da esemplari del Mantegna e di Raffaello, già originalmente rivissuti con la volta decorata a pergolato traforato da oculi entro i quali, sullo sfondo del cielo, si agitano, in scorci arditissimi, mirabili immagini di putti. La maturazione della personalità del Correggio è raggiunta però soprattutto nella cupola di San Giovanni Evangelista a Parma, eseguita fra il 1520 e il 1523. La pittura del maestro, fra il 1520 e il 1530, si fece più attenta al paesaggio, più ricca di colore e acquistò soprattutto in armonia di composizione: Ecce Homo (Londra, National Gallery), Sposalizio mistico di santa Caterina (Parigi, Louvre), Madonna di san Sebastiano (Dresda, Staatliche Gemäldegalerie), Martirio dei santi Flavia e Placido (Parma, Galleria nazionale). Tra il 1526 e il 1530 l'artista eseguì la decorazione della cupola del duomo di Parma, punto centrale della sua attività per la vastità del tema (Gloria del Paradiso), che sviluppa il motivo della cupola di San Giovanni Evangelista. Il medesimo vigore fantastico e la medesima ricchezza di “invenzioni” luminose caratterizzano le grandi pale d'altare dipinte tra le due cupole e negli anni successivi: la Madonna della scodella e la Madonna di san Girolamo nella Galleria nazionale di Parma, Natività, detta la Notte, e la Madonna di san Giorgio nella Pinacoteca di Dresda. Per Federico Gonzaga eseguì la serie di dipinti mitologici sugli “amori di Giove”: Giove e Antiope (Parigi, Louvre); Ganimede, Io (Vienna, Kunsthistorisches Museum); Danae(Roma, Galleria Borghese); Leda (Berlino, Musei di Stato [Staatliche Museen]), nei quali liberamente si spiega la sua predilezione per forme luminose e fluenti. Profonda fu l'influenza del Correggio sulla pittura dell'Italia settentrionale, e il suo gusto, insieme con numerosi motivi e particolarità tecniche, fu ripreso e sviluppato soprattutto dai Carracci e dai loro seguaci.

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