Caravaggio e Bernini, Rococò e Barocco

Materie:Appunti
Categoria:Storia Dell'arte

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Testo

MICHELANGELO MERISI - CARAVAGGIO
Nasce a Caravaggio (o Milano) nel 1573 (71) e muore a Porto Ercole (Gr) nel 1610.
Figlio di Fermo Merisi, mastro di casa e architetto dei Marchesi - ramo Sforza - di Caravaggio (negli atti viene definito "magister", cioè libero professionista) e di Lucia Aratori.
Nel 1584 va a bottega da Simone Peterzano (pittura lombarda della realtà - Carlo Borromeo, purezza evangelica) - si vantava scolaro di Tiziano, fa apprendistato fino al 1590;
nel 1592 va a Roma da monsignor Pandolfo Pucci (dove impara a dipingere figure intere);
da Lorenzo Siciliano (dipinge tre teste al giorno) e
nel 1595 conosce un potente prelato pontificio, il Cardinale Del Monte (amico di Galilei, fisico, chimico, alchimista, musicista), che diventa suo committente e lo ospita a palazzo Madama
nel 1596 dal Cavalier d'Arpino (nature morte), finisce la sua amicizia l'anno seguente quando viene ricoverato in ospedale e non viene visitato dall'amico.
Caravaggio è violento, ha problemi finanziari, ristrettezza economica anche a Roma, ambiente poco favorevole. Va in giro armato con spada e pugnale. Querela per aggressione, diffamazioni, due volte in prigione, arrestato per porto d'armi, querela per sassaiola, rissa e omicidio di Ranuccio Tommasoni. Scappa Stato pontificio, poi Napoli, Malta - dove viene imprigionato -, ancora Napoli - ferito da sicari assoldati dal Cavaliere di Malta a cui aveva recato offesa, prima di arrivare a Roma per il perdono papale a Porto Ercole - viene arrestato durante il viaggio per mare, perde tutti i bagagli, si prende la malaria e muore in tre giorni proprio quando a Roma gli viene concessa la grazia.
Affronta problema esistenziale dell'uomo, il suo dramma alla ricerca della verità insita nelle cose stesse → la rappresentazione della realtà è il fondamento della sua pittura (realtà che apre gli occhi nelle sue brutture). Non è la consueta imitazione della natura, egli emette giudizi morali, enucleando, con luci ed ombre, un particolare, oggetto del giudizio. Lavora sempre ad olio, veloce (opere hanno problema di invecchiamento), studio sulla luce. Tema pittura: realtà drammatica in cui vive l'uomo
La canestra di frutta, del 1596 (presso il Cavalier d'Arpino): natura morta intesa come genere autonomo. Umile oggetto naturale diventa protagonista, rivelato contro il fondo chiaro compatto, vive plasticamente i rapporti tra luce e ombra. Caravaggio dichiara che non vi è differenza tra il dipingere un quadro di fiori o un quadro di figure e, dunque, anche una banale canestra di frutta è un tema degno di essere dipinto. La ricerca del «vero naturale» condotta da Caravaggio si rivela nella riproduzione accuratamente realistica delle diverse qualità dei frutti (brillio uva, rotondità lucente di mela, limone e pesca), mele, uva, fichi, che, investiti da una luminosità diffusa, risaltano nitidamente contro il fondo chiaro. Nel dipinto sono registrati anche i segni della deperibilità delle cose naturali, visibili nella foglia accartocciata o nella mela bacata allusivi alla caducità della vita, pera con puntini. Immagini analoghe, simboleggianti la transitorietà dei beni terreni, ricorrono nei cosiddetti quadri di Vanitas che si diffondono in Europa durante il Seicento, principalmente per opera di pittori olandesi e fiamminghi. Nella bellezza assoluta c'è già il degrado - la morte è presente.
Altre opere giovanili:
• Caravaggio ritrae i "ragazzi di vita" che annaspano per trovare una dimensione personale nel mondo;
• si ritrae in maniera molto drammatica (teste mozzate, doloranti) ha di sé una visione profondamente negativa. Lavora su nature morte e soggetti umani ("ci vuole tanta pazienza per una pera quanto per un uomo") soggetto umano = soggetto naturale.
• "Testa di Medusa": sgozzato con serpenti nei capelli; derivazione dalla mitologia classica, descrizione accurata dell’espressione stravolta del viso, contratto in un urlo di angoscia; preciso studio delle reazioni umane di fronte a violente sollecitazioni di carattere psicologico o fisico; colori molto particolari in funzione dell’effetto – colore cadaverico.
• "La cena in Emmaus": Gesù benedice ma nel frattempo parla ai discepoli. Pollo cotto, vino, frutta: simboli della passione di Cristo. C'è discussione. Tavola semplice.
• "Liutaio": sguardo perso, fiori, frutta, strumenti musicali, boccia di vetro, tanti elementi concentrati.
• Autoritratto: "il bacchino malato": incoronato di pampini, per niente contento, smorfia ironica, triste, malinconica. Corona: foglie dell'uva - piano con uva, pesche, colore pallido
• "Il ragazzo morso dal ramarro": studio della mimesi del volto, camelie nel vaso, tutto faceva presupporre piacevolezza (fiore nei capelli, bocce con fiori, frutti) ma in ogni momento della vita, anche il più gioioso, può succedere il dramma.
• "Bacco incoronato": i poveri giocavano a travestirsi da divinità, coppa di vino con cerchietti per vibrazione - la mano sta tremando). Tutto bianco tranne il viso e la mano più colorate (moda del tempo)
• "Riposo nella fuga in Egitto" (traduzione feriale, quotidiana della divinità): panorama proporzionalmente ridotto: Angelo è luminoso e splendido. Non c'è più dimensione sacralizzata. Attenzione dello spettatore sull'umanità di Giuseppe e Maria, non sulla loro sacralità. Maria si addormenta sul bambino mentre Giuseppe fa suonare all'angelo - con spartito - una specie di violoncello. Fiume (Tevere) e damigiana: visione reale trasportata nel presente. Povera famiglia di contadini vinta dalla stanchezza. I committenti lo considerano troppo privo di decoro. Giuseppe ha piedi scalzi (blasfemo).
• "Musico" sguardo terso, Caravaggio si mette in comunicazione con lo spettatore. Tutto arrabbiato dalla tenebra sullo sfondo
Nel 1599 dipinge in San Luigi dei Francesi la Cappella Contarelli - a pianta quadrangolare -, ciclo di San Matteo (3 tele, non affreschi tradizionali, prima commissione pubblica, senza bozzetti o schizzi).
1. "San Matteo e l'angelo" gli viene rifiutata dai frati di San Luigi. La figura non ha decoro perché con i piedi scalzi, non ha "aspetto di santo". Questa è la novità: Caravaggio rifiuta la tradizionale identificazione di bello con buono, di brutto con cattivo; solo Dio può graziare o condannare - Matteo esattore delle tasse, infame per gli ebrei, è santificato dalla fede, che gli permette di scrivere il Vangelo; matteo accavalla le gambe con piedi sporchi, lui è pelato e volgare).
2. "Vocazione di San Matteo": narra la chiamata inaspettata di Matteo, seduto al banco di gabelliere. Accentua il significato della fede che tocca chiunque (giovani con brache del 1600, contestualizza attualizzando, tra l'altro tradizione del 400 lo stesso uomo girato di profilo e in 3/4), anche il peccatore (il pubblicano estorceva denaro). Ambiente buio e squallido, seduti attorno ad un tavolo uomini contano denaro - riscossione delle tasse, improvvisamente entra Gesù con Pietro (che dubita) e indica Matteo, che si indica stupefatto. Istantaneità nella chiamata e nella risposta: volontà di Dio è istantanea. Dei presenti solo Matteo capisce; i due giovani a destra si volgono, gli altri non si accorgono nemmeno. La grazia che scende nel buio del peccato: luce di cui non conosciamo l'origine fisica - non proviene dalla finestra, proviene da destra obliquamente come se la porta, da cui è entrato Cristo, posta ad un livello più alto della stanza, fosse rimasta spalancata. Non significato razionale, concreto: non è lume universale del rinascimento, è una luce morale che scende esaltando la mano di Gesù (come quella di Dio nella Creazione di Adamo alla Sistina).
3. Martirio di san Matteo: Mimesi del movimento. Raffigura il momento in cui sta per compiersi l'uccisione di Matteo. L'episodio è descritto come un fatto di cronaca, una scena d'omicidio cui assiste lo stesso Caravaggio che si autoritrae nello sfondo, alla sinistra del carnefice, lasciando emergere dalla fitta oscurità il proprio volto angosciato (lui è un violento, al contrario degli altri non scappa). Matteo è steso per terra ai piedi dell'altare, con il costato sanguinante appena trafitto dal carnefice che lo afferra per un braccio, mentre dall'alto scende un angelo su una nuvola e porge al santo la palma del martirio. Il dipinto rende con grande efficacia l'istantaneità e il carattere drammatico e tumultuoso dell'azione collocata in uno spazio profondo e buio, squarciato dalla luce che evidenzia i gesti e gli sguardi impauriti dei presenti: a sinistra un gruppo di uomini con abiti contemporanei; in basso, ai due lati della scena, i catecumeni che attendevano di essere battezzati da Matteo; a destra, il chierichetto che fugge con il viso contratto in un urlo di paura. La luce investe il santo e il suo carnefice, simboleggiando la luce divina, ossia la possibilità di redenzione concessa anche al peccatore.
Il 27 giugno 1600 S. Maria del popolo:
qui aumenta la forza di concentrazione di Caravaggio, abolito lo scenario, l'unico protagonista è l'uomo.
1. Conversione di San Paolo: San Paolo è soldato verso Damasco, sente la voce divina e si converte, iconografia classica sconvolta. Giace a terra con mantello aperto, la spada di lato. Figure disposte in obliquo così da conferire profondità.
2. Crocifissione di San Pietro: San Pietro vuole essere crocifisso a testa in giù in segno di umiltà per Gesù Cristo. Solo quattro persone rappresentate: vittima già inchiodata, la testa sollevata per seguire coscientemente l'atto finale e i tre aguzzini che stanno sollevando la croce. Moto rotatorio molto lento - i quattro sono disposti secondo le diagonali, la luce li distingue dall'anonimato, ognuno ha luce propria - ineluttabilità della propria legge personale. Gli aguzzini non hanno dignità per avere un volto.
• "La morte della vergine": dipinto l'atto del trapasso. Ritenuto scandaloso, nella Vergine addirittura una donna morta gonfia, una donna incinta o forse addirittura una prostituta annegata nel Tevere. Iconograficamente sconcertante: Maria è donna qualsiasi, sdraiata scomposta su un'asse, le gambe poco scoperte, accanto a lei una ragazza del popolo, la testa china sul grembo su una sedia rozza, piange sconsolatamente; intorno gli apostoli addolorati, anch'essi tratti dal popolo. Assenza di decoro. Concezione caravaggesca: la presenza di Dio presso gli uomini più umili, non verso gli ossequiosi ben voluti dalle classi dominanti ma i peccatori, emarginati. Primo 600 gli artisti devono sottostare al volere della Chiesa, il suo dipinto gli crea problemi perché non rispetta la tradizione.
• "La deposizione di Cristo": manca tutta la simbologia. Il corpo di Cristo è esangue, le vene della mano destra sono gonfie. Le donne si disperano per la morte. Opera di grande impatto emotivo.
• "la madonna dei pellegrini": l'Italia è diventata oggetto di grandi pellegrinaggi. La Madonna protegge il viaggio dei pellegrini.
• "Le sette opere di misericordia corporale": Caravaggio è in fuga e trova tempo per dipingere. Rappresenta in un unico dipinto le sette opere. In alto due angeli, sotto vari personaggi che rappresentano: opera di seppellire i morti, di dare da mangiare agli affamati (donna che allatta il vecchio), di visitare i carcerati, di vestire gli ignudi, di dissetare gli assetati. È un'opera sovraffollata. Le parti dietro si scuriscono, i personaggi vengono spostati nella parte inferiore. Il rapporto figura-sfondo sta cambiando e lo spazio architettonico più definito.
• "Decollazione di Giovanni Battista": molto drammatico, rivela la tensione esistenziale degli ultimi anni (1608). Giovanni è steso a terra con la gola sanguinante e le mani legate dietro la schiena, mentre il carnefice, dopo averlo ferito con la spada, si accinge ad estrarre il pugnale per compiere la decollazione. Il carceriere alza la mano con un gesto imperioso indicando alla giovane donna di avvicinare il vassoio per raccogliere la testa del santo, mentre la vecchia porta le mani al volto inorridita. La scena è ambientata nel buio cortile della prigione e dietro un'inferriata due reclusi spiano il supplizio. Rispetto alle opere degli anni precedenti, le figure sono meno imponenti e lo spazio della tela appare dominato dal vuoto e dalla penombra attraversata da lampi di luce che evidenziano drammaticamente i particolari della scena, i volti e i gesti dei personaggi.
• "Sepoltura di Santa Lucia": Lucia preferisce farsi togliere gli occhi piuttosto che sposare un uomo di cui non era innamorata (Siracusa era molto devota). Sfondo: parete ad angolo, i becchini stanno preparando la tomba, Lucia è sdraiata ed esangue, i colori e le tonalità si sgranano, tutto è più indefinito. I corpi si smaterializzano.
• "Ultimo autoritratto": Davide e Golia senso del macabro, Caravaggio è Golia, tenebre che avvolgono ogni cosa.
IL BAROCCO
Dallo spagnolo "barrueco" indica una perla irregolare → sillogismo artificioso della filosofia scolastica medievale, confuso ed impuro. In ogni caso esprime giudizio negativo.
XVII secolo e inizio XVIII
Continuazione logica del manierismo, che esprime crisi della società rinascimentale, angoscia del dubbio, urto tra riforma e controriforma, il barocco è arte del trionfo controriformista e assolutismo sovrano, papale e monarchico, arte dell'introspezione psicologica dell'uomo e del suo dramma.
Italia sotto Asburgo, Spagnoli, rafforzamento ceto nobiliare. Mercanti abbandonano i commerci, crisi, comprano terre e titoli nobiliari.
intellettuali: "viver lauto ben s'accompagna con la purità dell'animo" (Accetto)
Galilei inquisito, Campanella trent'anni in carcere, Bruno al rogo nel 1600. Scienze ad alto rischio - astronomia non più praticata, medio rischio (fisica con Torricelli) e basso rischio, biologia decolla (Malpighi). Spostamento dell'attenzione verso il mondo dell'arte che diventa strumento di propaganda religiosa.
Letteratura: melodramma, teatri, musica. I letterati trasformano i contenuti, ci si occupa delle piccole cose, storie quotidiane, semplici. È importante non il contenuto ma l'effimero. La finalità è di mostrare ciò che non è, l'apparenza. Rappresentazioni sceniche affascinanti. Es. Bernini che inventa apparato scenico per simulare una cascata sul palcoscenico. Gli spettatori sono molto affascinati. Il teatro comincia a diffondersi, prima riservato solo alle corti, diventa rappresentazione per tutti.
Nascita del Melodramma: è suggestivo non solo per la scena ma anche per la musica, la Chiesa controlla tutto. Teatro non della ragione, in prosa, ma teatro musicale che parla ai sentimenti. Musica svincolata dalle leggi che regolano l'espressione logica del pensiero e dall'imitazione della natura agisce sull'inconscio ancora prima che sull'intelletto
Anche le arti visive si fanno teatrali; lo stile barocco ha un grande impatto visivo, colpisce ed emoziona. La chiesa fa sentire l'uomo piccolo e provoca in lui sentimenti ed emozioni.
Chiese ad un'unica aula, tutti i fedeli sono uguali davanti a Dio, si abbandona la pianta a croce latina: sì a pianta longitudinale, stessa posizione spettatori a teatro.
Molti valutano negativamente il barocco per il suo amore per l'eccesso. La scansione del tempo viene spettacolarizzata, gli avvenimenti importanti dei privati divengono feste pubbliche. Le città vengono abbellite, addobbate e si cerca di nascondere la realtà (i quartieri popolari venivano coperti e tenuti nascosti) per esaltare l'effimero.
GIANLORENZO BERNINI
Napoli 1588 da Pietro Bernini, Roma 1680. sintesi pittura, scultura e architettura. È anche costumista, scenografo e commediografo. Piena attuazione del barocco.
Il barocco è arte della chiesa cattolica ed il suo scopo è ammaliare lo spettatore per farlo aderire alla fede cattolica. Egli esprime in sincerità il trionfalismo della Controriforma ormai vittoriosa, è l'artista dei papi.
Bernini compie la sua formazione artistica nella bottega del padre, ("Fontana della Barcaccia") scultore tardomanierista, dedicandosi ad uno studio appassionato della statuaria antica, in particolare dei modelli ellenistici che esercitano un evidente influsso sul suo linguaggio.
• "Capra amaltea": sembrava reperto archeologico, lui l'ha sporcata con la cera.
• A 20 anni: "David", completamente torto su se stesso, mimica facciale che corrisponde alla tensione del corpo. Elementi che copiano/imitano realtà. Il rinascimento ha visto in David (Donatello, Michelangelo) l'uomo eroe, dominatore delle forze avverse con la superiorità della ragione e quindi meditativo, immobile, cosciente della propria virtus. Bernini lo coglie nell'attimo in cui, nello sforzo, sta per scagliare un sasso con la fionda; quindi ruota con le gambe divaricate e a curvarsi nel busto, deviando dall'asse verticale, fronte corrugata per la concentrazione. Istantaneità. Tensione esprime energia e dramma
• "Apollo e Dafne": storia tratta da Metamorfosi di Ovidio, coppia come se fossero attori che interpretno la scena. Dita che si trasformano in foglioline di marmo con spessore meno di un millimetro (quasi traslucide). Acquistato dal cardinale Scipione Borghese, se lo compra e lo tiene in casa. criticato dalla Chiesa. Lui fa scrivere distico con riferimento alla vanità delle cose, dandogli significato morale: monito alla vanità. Volontà di occupare fisicamente tutto lo spazio (pensate per no spazio circolare intorno), gli spettatori si muovono intorno all'immagine. Dafne per sottrarsi alla violenza di Apollo ottenne da Zeus di trasformarsi in alloro. L'azione si stempera in un atteggiamento ballettistico. Dafne si dibatte e grida, Apollo schiude la bocca nell'ansito della corsa → no dramma né violenza, linea obliqua che parte dalla gamba sinistra del dio e culmina nella mano destra della ninfa già trasformata in fronda. Metamorfosi improvvisa: maraviglia (penetrazione dello spazio, forma aperta, atteggiamenti musicali).
• "Cardinale Borghese" → bocca lievemente aperta e camicia di raso, coglie l'attimo della vita del personaggio, con l'occhio guarda qualcuno, sembra che stia parlando. La prima copia aveva una crepa, il cardinale la compra ugualmente. Sintetizza la sua personalità, chiedeva ai suoi soggetti di muoversi e di parlare per coglierne bene la personalità.
• "Fontana del Tritone": appoggiato a conchiglie con delfini sotto che lo sorreggono, riprende elementi mitologici, lavora con tipi di materiali diversi con colori diversi per dare sensi diversi.
• "Transveberazione di Santa Teresa": chiesetta di Santa Maria della Vittoria: estasi, angelo che solleva lembo della mantella per trafiggerla al cuore. Tanti tipi di marmi (trionfo di marmi colorati e pregiati). Bianco di Carrara illuminato da raggi che sostengono luce naturale che esce da fonte (finestra) nascosta al pubblico. Crea senso mistico. Bernini motiva: non conosco un santo tantomeno transveberato. Penso assomigli alla passione amorosa. Teresa è sulla roccia, il corpo compare solo nelle mani, nel volto e nel piede (coperta quasi completamente dai panneggi → panneggio dell'angelo è più fluido). Teatrale, il gruppo è in una rientranza sopraelevata come un palcoscenico e sui due lati della cappella scolpisce in rilievo i membri della famiglia Cornaro, committente, sporgenti da parapetti, assistono come a teatro. Dietro arco con soffitto a cassettoni: marmo bianco, giallo, nero, rosso, pietra serena grigia. I committenti assistono alla transveberazione in diretta come a teatro. Sopra dipinto con lo spirito santo con angeli infilati nella muratura. Sensazione: mezzi dentro e mezzi fuori, proiettato giù ma svolazza nel cielo. Finzione e realtà (Calderon de la Barca, drammaturgo - "Il gran teatro del mondo" -"tutta la vita è un sogno"). Lei è in deliquio, le palpebre abbassate, la bocca dischiusa, tutta palpitante d'amore.
• "Baldacchino di San Pietro": Caravaggio ha ventisei anni. Riprende uso del ciborio delle antiche basiliche cristiane (tabernacolo sostenuto da quattro colonne, sopra l'altare maggiore per indicare la sottostante tomba del martire). Si deve relazionare con la cupola di Michelangelo. Elemento apparentemente mobile: sulla tomba di Pietro, tende e frange con dorature (come quando i cardinali sono in processione), che sostituiscono architrave, che avrebbe appesantito, con bronzo, tolto dal pronaon del Pantheon, fuse tonnellate di bronzo (Barberini è responsabile). Alto 21 m - come un palazzo di 7 piani, con quattro grandi volute a dorso di delfino che sostituiscono tetto assottigliate nel punto in cui stanno per congiungersi centralmente sotto il globo con la croce, più leggera architrave rientrante (di Borromini). Quattro colonne tortili mentre si avvitano verso l'alto movimento dilatatorio orizzontale che si propaga verso i quattro pilastroni che sostengono la cupola. Bronzo dorato (lumeggiature) si intrecciano rami di ulivo con api (simbolo della famiglia Barberini di Urbano VIII). Crea anche cornice scena per Cattedra di S.Pietro; il baldacchino è collegato all'intera chiesa; nella nicchia statua di 17 metri di S.Longino.
• nuova tipologia del "monumento funebre a Urbano VIII", nella nicchia destra dell'abside di S.Pietro: fino ad allora sarcofago decorato, figura del defunto sul coperchio - dal Medioevo. Sarcofago con scheletro con le ali che sta scrivendo il nome di Urbano, due figure femminili (Carità e giustizia) in piedi, la prima si volge verso un bambino piangente che ne tiene un altro addormentato in basso, l'altra pensosa) → spinta convergente verso l'alto, moto ascensionale si conclude con figura del pontefice con braccio alzato e ampi panneggi. simile solo alle tombe medicee di Michelangelo a S.Lorenzo a Firenze. Basamento con Urbano VIII benedicente; imperante, potente, defunto che ancora agisce mantenendo potere oltre la morte. Per evidenziare vari elementi, diversi tipi di marmo. Fastoso ma cupo - colori cupi (verde scuro e bronzeo) esaltati per contrasto dal bianco marmo del basamento e delle figure allegoriche, riportano al tema funebre.
• "Cattedra di S.Pietro": trionfo barocco - raggi che si allargano, sotto c'è un seggio ligneo che si colloca al centro dell'abside, dentro c'è scranno che utilizzava nelle sue domus ecclesiae dove predicava. Quattro padri della chiesa intorno, Bernini crea effetti di grande movimento. Affiancato da una profusione di angeli con la luce da una finestra con lo Spirito santo al centro della raggiera dorata. Teatralità barocca all'estremo. La collocazione è studiata in relazione prospettica con il baldacchino che le fa da cornice. Dalla finestra entra la luce reale, trasformata, dai vetri e ai raggi, in luce ultraterrena.
• S.Pietro: abbattuta ai primi del 1500, cominciano a lavorarci Bramante, Michelangelo; Raffaello e moltissimi altri, facciata completata da Carlo Maderno. Inizialmente pensata a croce greca con cupola in mezzo, nel corso del cinquecento viene abbandonata croce greca e il risultato è croce latina. Bernini organizza la piazza di fronte - deve valorizzare cupola e facciata. Piazza a forma di porticato, braccia che accolgono i fedeli, articolato porticato con quattro file di colonne (colonnato a forma ellittica con asse maggiore disposto in senso trasversale e congiunto alla facciata della basilica tramite due corpi rettilinei divergenti in modo da costruire due piazzali attigui, uno ovale, l'altro trapezioidale). L'ellisse è staccata dalla facciata della chiesa così da portare lo spettatore alla distanza giusta per apprezzare la cupola in tutta la sua maestà. Quando si arriva al restringimento non vedo più le cupole ma rivalorizzo in particolare la facciata. Porticato: quattro file di 284 colonne e 88 pilastri, al di sopra dell'architrave che collega fra loro le colonne c'è una balaustra su cui poggiano 162 statue. Dal disco del fuoco vedo solo la prima colonna - spazio interamente luminoso. Poi piano piano vedo tutte le colonne e lo spazio si chiude, spazio pulsante in movimento, lieve pendenza verso fontana centrale. Ancora la forma ellittica del colonnato imprime un senso dilatatorio trasversale. Impianto prospettico: non è quello centrale con punto di vista unico nella tradizione rinascimentale. Due punti di vista e quindi due impianti prospettici, in corrispondenza con gli ingressi in Piazza San Pietro tramite due stradetti (Borghi vecchio e nuovo, distrutti nel 1937 per aprire via della Conciliazione): questa stabilisce un punto di vista centrale non pensato da Bernini. Ciò è provato dall'intento - progetto - di chiudere la piazza dal lato opposto la basilica con un breve corpo porticato.
• Scala Regia: non lunga e profonda anche se sembra. Lunga profondità creata abbassando le colonne, alzando il pavimento, avvicinando le pareti. Struttura barocca con forte illusionismo prospettico. Scala che porta alle abitazioni pontificie, porticato intorno all'atro - realizza piccola galleria a forma trapezoidale che dà grandissimo senso di fuga.
• "Piazza Navona": ha la forma del circo massimo, del circo di Domiziano, rimane la parte dell'arena. Fino al 1700 è stata sempre utilizzata per la naumachia, c'erano delle corse con 30/40 cm d'acqua, corse di carrozze. Qui c'era la famiglia di Donna Olimpia Pamphili, cognata di Innocenzo: innocenzo X è il successore di Urbano VIII e deve risanare le finanze dello Stato, ritira e blocca i cantieri del Bernini che si ritrova in un collasso economico si arrabbia perché era anche in progetto la fontana dei quattro fiumi. Fa il progetto e lo mostra alla sorella del papa che poi lo vede e accetta di costruirlo.
• Fontana dei 4 Fiumi. Sormontata da un obelisco antico (imitazione età di Domiziano I secolo), questa fontana è una ricca e fantasiosa composizione di rocce ammassate, da cui sgorga l'acqua attraverso grotte e anfratti; sopra le rocce sono collocate statue di leoni, cavalli, caimani e palme che sembrano mosse dal vento, e le figure allegoriche (quattro statue divinità) del Danubio, del Nilo, del Gange e del Rio della Plata, i maggiori fiumi dei quattro continenti che alludono alla universalità del potere della Chiesa romana. Una statua ha le mani rivolte alla Chiesa di Sant'Agnese (di Borromini, suo acerrimo rivale: due campanili che non hanno rientranza con cupola, linee sembra siano lievemente inclinate verso l'interno) per proteggersi avendo paura che cadesse. Una, quella del Nilo, ha il capo coperto perché non si sapeva dove questo fiume sorgesse Le fontane, i giochi d'acqua, simbolici della mutevolezza e instabilità della natura e dell'uomo, sono un tema ricorrente nell'arte e nella letteratura barocca

IL ROCOCO'
Fede/ragione: dualismo risolto a favore della ragione → stravolgimenti culturali, politici, economici, sociali. Morte di Luigi XIV (assolutismo monarchico 1715) e la Rivoluzione Francese (1789).
Forza intellettuale: il secolo dell'illuminismo, vasto movimento culturale-filosofico sorto in Inghilterra e poi in Francia. Francia: origine del nostro pensiero: tolleranza, certezza del diritto, lotta all'arbitrio, economia politica, progresso, cosmopolitismo (circolazione di idee e artisti).
Aumento demografico, la popolazione europea raddoppia (100 milioni nel 1710, 187 milioni nel 1800). Aumenta durata media della vita: progetti, ottimismo, fiducia → sconfitta la peste nel 1720, calano le malattie dovute alle carestie.
Questo nuovo modo di pensare più l'aumento della popolazione porta al costituirsi delle grandi capitali europee.
Tutto l'assetto urbanistico delle città prende il via da qui.
In arte il razionalismo illuministico significa opposizione al barocco e ai suoi eccessi artificiosi, recupero della leggerezza delle forme e della luminosità dei colori. Non più imitazione della natura o con significato religioso: si svincola l'arte da ogni fine.
Rimane vocazione per il teatro.
1700/1750: ROCOCO': utilizzata verso la metà dell'Ottocento da rocaille, in uso in Francia nel secolo XVIII con cui si indicavano le conchiglie, le nicchie, le pietre scolpite che servivano per la decorazione delle grotte nei giardini ad imitazione delle concrezioni rocciose naturali. Carattere bizzarro, elegante e capriccioso.
Detto anche Barocchetto: riprende la tesi del neoclassicismo che definisce spregiativamente barocco tutto il periodo dal tardo manierismo fino a se stesso, accentuando la leggerezza e raffinatezza degli ultimi decenni.
Italia meta del Grand Tour: valorizza anche l'arte e passione per gli antichi. Un esempio è Paestum: tempi della colonizzazione greca, nessuno li aveva mai considerati. 1738: si sta scavando un canale nella zona di Pompei ci trovano le pareti di una villa. Iniziano i lavori (dall'eruzione del 77 a.C): si ritrovano intatti i muri e gli affreschi, persino delle travi. Nel 1748 viene trovato Pompei con molti reperti intatti.
Nasce una nuova tendenza che tocca il mondo iconografico per lasciare spazio alla tradizione pittorica della veduta. Cioè la veduta di cose d'arte che vendono a giovani rampolli in viaggio. Diventa un modo per ricordare ciò che hanno visto.
C'è una grande attenzione a questo aspetto. Nasce anche il capriccio: libero assemblaggio di case che non esistono, metto insieme elementi che in natura non esistono. Si parla di vero e proprio mercato, vengono fatti per vendere, non c'è una committenza.
Il tema principale è la GRAZIA: il barocco cerca di stupire, mentre il rococò comprime tutto, ma va a cercare la grazia negli elementi, si occupa di esterni, palazzi secondo eleganti forme.
Le curve si ricompongono e si cerca di trovare simmetrie; sono più lineare anche se continuano a mantenere il movimento dato dalla linea sinuosa.
Gli interni si riproporzionano, sono più piccoli, le stanze si ridimensionano, ma vengono abbelliti con vari oggetti. Decorati con specchi e tessuti, parati, stucchi, porcellane, mobili, grandi finestre (più luce e aria)
Nascono i salottini degli specchi, gli specchi riflettono la luce, se c'è luce c'è anche aria e quindi l'ambiente è molto più salutare. Le stoffe sono anche di seta.
Lo stucco è un impasto di gesso, polvere e marmo. L'ambiente è raffinato e bello.
Compaiono anche i mobili: nel 700 nascono delle tipologie di mobili, poltrona da salotto.
È l'epoca del cicisbeo, c'è grande cultura del trucco e dell'hair style. Tutto si svolge alla presenza dei cicisbei.
Insieme agli stucchi si usa anche la porcellana, un chimico tedesco scopre il segreto della porcellana è ceramica bianca, esisteva in Cina. La porcellana è fatta con terra bianca cotta a 1200 C veniva quindi importata dalla Cina a prezzi esorbitanti. Scatta la moda della porcellana che diventa monopolio statale con una tassa.
Ha una diffusione eccezionale ed entrerà a far parte degli oggetti della camera.
Sempre nell'ambito della decorazione parliamo anche dei quadraturisti: preparano l'impianto scenico su cui il pittore andrà a dipingere. È di moda "ciò che è raffinato, piacente, arguto, galante, in contrapposizione a ciò che era opulento, magnifico":
c'è abbandono dei tradizionali ordini classici, autonomia dell'arte, arte come diletto ordine e verità, ruolo primario dell'esperienza sensoriale nel processo di conoscenza (l'uomo ha coscienza di esistere solo quando sente→ occorre variare continuamente le sensazioni per liberare l'anima dalla sua passività. L'arte sottrae l'anima all'atonia e provoca effervescenza emotiva.
Si vanno a cercare cose nuove, liberando la soggezione alla costrizione del pensiero comune, l'arte deve dilettare, attraverso l'ordine della varietà io riesco a trovare novità. Tutto mette in moto i miei sentimenti → estetica del sentire. La maggior parte della giornata la passiamo senza far nulla, quindi l'arte in qualche modo deve scuotere un po’ tutto , deve mettere in moto i nostri sensi e quindi anche la nostra anima.
Tutto ciò che porta alla costruzione e progettazione oltre a begli edifici anche ai giardini.
Si inventano due tipologie: all'italiana (regolare, ordinato, geometrico), fatto con siepi, vialetti, fontane, studiato a tavolino, si fa un vero e proprio studio, giardino all'inglese: natura naturale, pensato ma realizzato con elementi apparentemente spontanei (reggia di Caserta).
Scena di genere: rappresenta piccoli fatterelli del giorno, tutte attività quotidiane, sono quadretti a dimensioni piccole e che volentieri si mettono in casa per abbellire, il mercato dell'arte ha cambiato soggetti, ritratto continuerà ad esserci

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