ARTE ETRUSCA: tesina

Materie:Tesina
Categoria:Storia Dell'arte

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Testo

Storia dell’arte
Anno 2°

L'arte presso gli Etruschi ebbe sempre un legame con la vita quotidiana, una finalità
pratica più che estetica, tanto che riferito ad essa si é spesso parlato di artigianato
artistico.
Dall'arte greca gli Etruschi trassero la maggior parte dei temi, rielaborandoli però in forme
espressive più immediate, popolari e decorative; si tratta quindi di un'arte spontanea, che
mira all'intensità dell'espressione anche a costo di deformare la realtà naturale.
Per quanto riguarda la pittura dobbiamo parlare di arte sacra, in quanto i dipinti ritrovati,
in maggior numero nelle tombe di Tarquinia, sono quelli che ornavano le pareti dei
sepolcri.
Possiamo distinguere nelle rappresentazioni due fasi distinte:la prima è caratterizzata da
raffigurazioni estremamente realistiche, volte a dare un messaggio vitale con banchetti,
giochi, gare sportive, danze; si tratta di quindi episodi sereni e piacevoli, e di elementi
decorativi che ricostruiscono l'ambiente domestico.
La seconda, si affermò tra il V ed il IV secolo a.C., quando si diffuse l'idea della
trasmigrazione dell'anima nel regno dei morti,prevalsero allora le scene mitologiche, le
immagini riferite al mondo dell'oltretomba e ai demoni suoi abitanti.

La pittura etrusca tendeva di solito a perpetuare schemi standardizzati, realizzati da pittori
che erano abili artigiani più che artisti.

I caratteri tipici sono la centralità della figura umana che prevale sull'ambientazione; l'uso
di colori pieni e forti, che riempiono con la tecnica dell'affresco aree delimitate da spessi
contorni.
Anche per la scultura dobbiamo parlare di arte sacra, in quanto i ritrovamenti consistono
in elementi decorativi di templi o di tombe;la scultura etrusca è strettamente connessa alla
modellazione della creta.
Anche le sculture in pietra risentono di questa impostazione ed infatti gli scultori etruschi
prediligevano le pietre meno difficili da lavorare.
Per quanto riguarda le tombe, erano scavate nella roccia, quando questa lo permetteva,
od erano costruite in pietra, tufo o nenfro, in superficie, a forma di tumulo.
Mentre i Romani costruivano i monumenti funerari fuori terra e ben visibili, normalmente
lungo le vie consolari, gli Etruschi, come la maggior parte dei popoli antichi, cercavano in
ogni modo di nascondere le loro necropoli; se costruita in superficie, la tomba era
ricoperta da un tumulo di terra che ne nascondeva la presenza.
Altro fatto che avvicina l'aspetto delle tombe etrusche a quelle di altri popoli, specie degli
Egizi, era che queste prendevano forma ed aspetto delle case dei vivi, qualche volta
perfino venivano scavate a forma di tempio, a significare, molto probabilmente, che
questa era la sepoltura di un personaggio di casta sacerdotale e dei suoi familiari.
Una curiosità molto diffusa nelle necropoli è l'urna cineraria di terracotta riproducente, con molto verismo, la capanna costruita con pali di legno e il tetto di paglia.
L'interno delle tombe varia moltissimo a seconda del gusto e delle possibilità economiche del proprietario. Le più semplici sono formate da una o due camere comunicanti, i letti funebri addossati alle pareti e scavati nel masso senza sculture né soffitti dipinti riproducenti le travature delle case; nelle più ricche si riproduce, invece, l'appartamento del vivo sino ai più minuti particolari.
Porte con cornici, finestre, mobili e suppellettili, tutto riprodotto alla perfezione nella roccia scavata. Le porte sono con gli stipiti obliqui, più strette in alto. Nelle pareti che dividono le celle, sono aperte le finestre che permettono la vista della stanza vicina. Tutto intorno, sgabelli, banchi, poltrone dal ritto schienale, con l'appoggia piedi di fronte, letti con le gambe ben tornite, armi appese, gli arnesi più vari usati dal defunto, tutto contribuisce a rendere l'aspetto della casa del defunto una cosa viva e palpitante.
L'accesso alla tomba è spesso costituito da una lunga scalinata scavata nel tufo (dromos) chiusa e sigillata da una grande pietra monolitica o da un robusto muro formato da grandi pietre squadrate saldate con malta a calce…

Interno di una tomba a camera
Le decorazioni dipinte tendono a riprodurre le stesse decorazioni della casa del vivo,il
soffitto, tra trave e trave, è variamente dipinto con foglie, rami, uccelli o motivi
ornamentali;le pareti sono chiuse in alto da una lunga serie di strisce colorate con vivace
ed indovinato accostamento di colori, nei triangoli delle pareti formati dalla forma del
tetto, leonesse,leopardi od altri animali si affrontano, separati da un cippo od ara.
Le pareti laterali, sono divise in pannelli e riproducono le scene più care vissute dal
defunto mentre era in vita,vediamo così il signore alla caccia, alla pesca, alla
danza,oppure, mollemente sdraiato sul letto, in compagnia della bellissima moglie, degli
amici, dei familiari lo vediamo banchettare allegramente.

A rendere più vero e naturale l'ambiente, piccoli animali domestici passeggiano sotto i
tavoli e nelle sale.
Tutto vive nella più pura naturalezza e nel realismo più pittoresco.
La città dei morti come per incanto, si trasforma in una città dei vivi, i defunti assumono
l'aspetto di persone reali, lo sfondo delle scene ed i paesaggi agresti non sono nature
morte ma balzano all’occhio come scorci veri dell'ambiente Etrusco.
Dal punto di vista architettonico, fatta eccezione per le mura di fortificazione (e per le
porte che in esse s’aprivano) elevate con tecniche diverse, a difesa delle città,
l’architettura degli Etruschi si risolse pressoché interamente nell’unica tipologia edilizia
della casa: sia stata questa l’abitazione domestica (la casa degli uomini), il tempio (la casa
delle divinità), o la tomba (la casa dei morti).
Sono infatti questi tre tipi edilizi i soli esempi d’architettura superstiti nei territori
dell’Etruria, né di altri v’è traccia nelle fonti scritte o figurate.
Purtroppo, delle abitazioni domestiche e dei templi non sono rimasti che gli avanzi dei
muri di fondazione o delle parti basamentali, che di per sé consentono di ricostruire solo le
piante degli edifici.
Ciò per via dell’uso di materiali leggeri e facilmente deperibili, quali i mattoni crudi e il
legno, nell’elevato dei muri, contro l’impiego della pietra (tufo vulcanico, travertino,
arenarie) nelle parti inferiori, al contrario di quanto è invece è accaduto per la costruzione
delle tombe, poiché la finalità stessa dei monumenti era destinata a durare sia come
dimora perpetua dei defunti sia come memoria perenne delle loro famiglie; donde l’uso di
scavarli sottoterra oppure di costruirli interamente di pietra o
di ricavarli intagliando pareti rocciose.
I primi villaggi etruschi, erano infatti costruiti in capanne (in legno, argilla e paglia) a
pianta quadrata, rettangolare od ovale.
Le città etrusche, sono generalmente cinte da mura che tra il VI e i IV secolo a.C,
assumono spesso dimensioni ciclopiche.
Realizzate con elementi monolitici, esse costituiscono, assieme ad alcune tombe e al
basamento dei templi, gli unici eempio di architettura etrusca in pietra.
Per erigere le proprio mura gli etruschi, sagomano le pietre a forma di parallelepipedo.
Tali blocchi, vengono sovrapposti e la sovrapposizione è sempre eseguita in modo tale che
le commettiture tra gli elementi di un filare cadono al centro del blocco sottostante..
L’ingresso alle città etrusche avviene per mezzo di porte (solitamente quattro o sette)
aperte nelle mura di cinta.
Inizialmente architravate, forse secondo modelli miceni, a partire dal IV secolo a C. tali
porte assumono anche caratteristiche monumentali, in quanto vengono realizzate con
strutture ad arco.
La porta dell’arco di Volterra e le successive Porta Marzia e Porta Augusta (o Arco di
Augusto) di Perugina costituiscono tre esempi significativi di arco etrusco.

Nell’architettura etrusca a carattere religioso, sono compresi anche i templi; generalmente
l’area di essi è divisa in due zone: una posteriore coperta, solitamente composta da tre
celle uguali (o da una cella centrale e due celle laterali minori) e una anteriore, porticata,
avente la funzione di pronao.
Le celle, ognuna dedicata ad una diversa divinità, sono accessibili dal pronao mediante un
unico ingresso e al loro interno vengono poste le statue degli dei.
Nel tempio etrusco, le colonne del pronao sono sempre otto e vengono poste in due file
parallele di quattro colonne ciascuna.
Le colonne sono lignee, prive di scalmanatura e, spesso, anche vivacemente policrome.
A differenza di quelle doriche, esse non poggiano direttamente sullo stilobate, ma su una
massiccia base formata da un plinto a pianta quadrata sormontato da un toro solitamente
della medesima altezza.
Il fusto, per essendo rastremato verso l’alto, risulta completamente privo di rigonfiamenti.
Il capitello, infine, è assai più modesto e meno massicci di quello dorico.
L’abaco, che non sporge dall’echino, è a sua volta sormontato dalle travi lignee che
costituiscono la trabeazione.
Il tetto, molto spiovente, è del tipo a due falde e ricalca, nella forma come nei materiali,
quelle delle abitazioni etrusche.
Unici elementi decorativi del tempio etrusco, sono gli acroterii e le antefisse, solitamente
realizzati in terracotta dipinta.

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