Disuguaglianze razziali ed etniche

Materie:Riassunto
Categoria:Sociologia

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Testo

SOCIOLOGIA QUARTA
CAPITOLO 11 LE DISUGUAGLIANZE RAZZIALI ED ETNICHE
La specie umana è composta da individui dalla straordinaria diversità fisica e culturale. Proprio questa diversità è però spesso causa di conflitti e disuguaglianze. Questo accade perché troppe volte i rapporti umani sono determinati sulla base di differenze e alle somiglianze dei vari gruppi.
La conseguenza di queste differenziazioni è che i vari gruppi finiscono per considerare se stessi e gli altri gruppi come “diversi”.
Gli individui che hanno certe caratteristiche somatiche in comune vengono definiti come razza; gli individui che invece hanno in comune certi tratti culturali vengono definiti come gruppi etnici.
Sulla base di concetti razziali ed etnici per tutta la storia si sono susseguiti pregiudizi, antagonisti e guerre.
Proprio il termine razza, con cui si indica l’appartenenza biologica a un gruppo per vari tratti somatici comuni, è una parola priva di qualsiasi fondamento. Questo perché la comparsa dell’uomo sulla terra risale a 2 milioni di anni fa mentre i cambiamenti somatici sono un fenomeno relativamente recente. (50.000 anni fa) e sono dovute all’adattamento dei vari gruppi all’ambiente in cui vivevano. Ad esempio, chi vive in ambienti tropicali tende ad avere una pelle più scura per proteggere la pelle dal sole, chi vive in zone molto fredde tende ad avere arti più corti per trattenere il calore e così via.
Un altro motivo per cui la razza così detta “pura” non esiste poiché perché tutte le popolazioni del mondo si sono incrociate tra di loro per decine di migliaia di anni.
Dal punto di vista sociologico una razza è costituita da un rilevante numero di persone che per ragioni sociali o geografiche , si sono accoppiate tra loro per un lungo periodo di tempo, col risultato di aver sviluppato caratteristiche somatiche identificabili e di considerare se stesse e di essere dagli altri comune un’unica unità biologica
Il concetto di etnia riguarda i tratti culturali. Essi comprendono la lingua, la religione, l’origine nazionale, il senso di eredità storica ecc.
Un gruppo etnico non si distingue per i tratti somatici, è formato da un numero rilevante di persone che in conseguenza a tratti culturali comuni considerano e stessi e sono considerati come un’unità culturale.
Contrariamente alle differenze razziali le differenze etniche non sono biologiche ma apprese dalla cultura, ( un giapponese che vive in Giappone avrà valori differenti rispetto ad un giapponese americano).
Le minoranze
Nelle società esistono spesso delle minoranze che hanno sembianze fisiche e abitudini comuni culturali diverse dal gruppo dominante. Accade che il gruppo dominante crei delle differenziazioni e neghi la possibilità ai membri delle minoranze dell’accesso al potere alla ricchezza e al prestigio.
Le caratteristiche specifiche del gruppo di minoranza sono:
1. soffrire di svantaggi a profitto di un altro gruppo
2. essere identificata come tale attraverso le caratteristiche visibili del gruppo: aspetto, colore della pelle religione e lingua
3. essere un gruppo cosciente di sé e della propria identità
4. gli individui che appartengono alla minoranza non lo sono per scelta ma per nascita.
5. per scelta o per necessita i membri della minoranza si spostano nel gruppo dominante (pratica detta endogamia).
Talvolta il gruppo di minoranza è numericamente superiore al gruppo dominante, ad esempio come lo erano in Sudafrica i neri rispetto ai coloni bianchi.
I modelli dei rapporti razziali ed etnici
I rapporti razziali ed etnici tra i diversi gruppi posso variare da un armoniosa coesistenza al conflitto aperto.
George Simpson e Milton Yinger hanno individuato 6 tipi rapporti modello tra i vari gruppi.
1. Assimilazione un gruppo viene eliminato per assimilazione al gruppo dominante. L’assimilazione etnica avviene quando la minoranza abbandona i propri tratti culturali per quelli del gruppo dominante. L’assimilazione razziale avviene attraverso accoppiamenti incrociati.
2. Pluralismo avviene quando la minoranza non vuole perdere la propria identità e il gruppo dominante desidera e incoraggia la varietà culturale. ( come in Tanzania).
3. Tutela legale delle minoranze quando dei settori del gruppo dominante sono ostili nei confronti delle minoranze e quindi c è bisogno di leggi a tutela di queste.
4. Trasferimento della popolazione in situazioni di grande ostilità il conflitto viene “risolto” rimuovendo la minoranza dalla scena nazionale. ( es. lo stato musulmano del Pakistan è nato per dividere dallo stesso territorio indù e musulmani)
5. Sottomissione continuata Succede quando il gruppo dominante vuole mantenere l’esclusiva su tutti i privilegia tempo indeterminato e per questo usa anche la forza e la segregazione. Ad esempio come succedeva fino poco tempo fa nelle varie colonie.
6. Sterminio o genocidio tentato e realizzato in parecchie parti del mondo. I suoi metodi sono il sistematico massacro degli appartenenti alla minoranza attraverso armi e propagazioni intenzionale di malattie infettive. Terribile e celebre esempio il genocidio degli ebrei durante la seconda guerra mondiale.
Il razzismo
Alcuni gruppi etnici riescono a convivere pacificamente tra loro in condizioni di uguaglianza e pace, altri si trovano invece in situazioni di grande conflitto. Tutti i popoli hanno in generale una visione etnocentrica nel giudicare gli altri popoli, cioè impiegano ciecamente i propri valori ritenuti come giusti per giudicare quelli degli altri gruppi ritenuti di conseguenza bizzarri o sbagliati.
L’etnocentrismo quando si abbina a certe condizioni può assumere una forma aggressiva e violenta e servire come giustificazione all’oppressione razziale sfociando in razzismo.
Il fenomeno del razzismo è questo: un gruppo considerato come inferiore o diverso viene sfruttato e oppresso dal gruppo dominante.
Perché il razzismo si sviluppi ci devono essere 3 condizioni fondamentali:
1. devono esserci 2 o più gruppi sociali identificabili per aspetto e caratteristiche culturali
2. deve esistere una competizioni tra i gruppi per delle risorse come il potere, la terra o i posti di lavoro.
3. il potere deve essere distribuito in modo inuguale tra i gruppi tanto che il gruppo dominante avanzerà pretese su risorse limitate a scapito degli altri gruppi.
Più aspra sarà la competizione tra i vari gruppi tanto più la visione dell’altro sarà negativa.
Dietro il razzismo c è una disuguaglianza economica come succedeva ad esempio nell’ Europa coloniale nell’ 800’. I colonizzatori infatti si servivano delle popolazioni per avere forza lavoro e delle terre per le materie prime. Le potenze europee che in particolare praticavano la schiavitù dovevano affrontare un problema morale in quanto cattolici. Il problema fu presto risolto classificando le popolazioni coloniali come subumane alla stregua degli animali.
L’ ideologia del razzismo
Il gruppo dominante cerca sempre di legittimare le sue azioni attraverso un ideologia, cioè un insieme di credenze che giustificano le disuguaglianze sociali esistenti facendole apparire come “naturali” o “giuste”.
Ma l’ideologia del razzismo non si limita a legittimare le disuguaglianze esistenti, essa le rafforza mediante il processo sociale della profezia (detto teorema di Thomas): se una persona definisce una cosa reale lo sarà anche nelle conseguenze. Ad esempio se si sparge la falsa voce che una banca sta fallendo tutti si ritireranno da quella banca e la banca fallirà davvero.
Così se il gruppo dominante non ritiene all’altezza la minoranza di ricoprire cariche pubbliche, di avere un'alta istruzione, di essere ricchi e potenti, di conseguenza questi non avranno accesso ai canali per accedere a status elevati ottenendo solo poca istruzione e posti di lavoro di basso livello.
La credenza si avvera e viene vista come prova dal gruppo dominante dell’inferiorità della minoranza.
Accade spesso che un gruppo oppresso accetti l’ideologia che li opprime: questo è il fenomeno della falsa coscienza definito da Marx.

PREGIUDIZI E DISCRIMINAZIONI
Il pregiudizio e le discriminazioni si presentano in ogni situazione di conflitto tra gruppi razziali ed etnici.
Il pregiudizio è un atteggiamento pregiudiziale nei confronti dei membri di un altro gruppo a cui si imputano caratteristiche negative solo per il fatto di appartenere a quel determinato gruppo.
La discriminazione invece si riferire al modo di agire ostile, verso membri di un particolare gruppo e di negare loro le stesse opportunità che si riservano al proprio gruppo. Si manifesta quando il gruppo dominante è convinto di aver diritto a privilegi e impiega il proprio potere per assicurarselo a discapito dei gruppi minoritari.
Effetti della discriminazione:
1) il capro espiatorio: è un meccanismo psicologico che consiste nell’attribuire la colpa dei propri guai a certi gruppi che non sono in grado di opporre resistenza. Questo meccanismo opera di solito ogni qual volta che i membri di un gruppo sentendosi minacciati ma non riuscendo a reagire contro chi li minaccia scaricano le loro frustrazioni su di un gruppo debole e disprezzato. È quello che ad esempio accade ai bianchi di status inferiore che incolpano della loro situazione economica gruppi minoritari nei quali vedono concorrenti per i posti di lavoro.
2) La proiezione : è un altro processo psicologico che si verifica ogni qualvolta degli individui attribuiscono ad altri caratteristiche che essi non vogliono riconoscere a se stessi.
Forme di discriminazione:
1) la discriminazione legale: ossia quando la discriminazione è codificata dalle leggi.
2) la discriminazione de facto ( di fatto): che è sempre presente in tutte le situazioni nella quale il gruppo dominante conserva i propri privilegi nei confronti della minoranza. È molto più difficile da eliminare la discriminazione di fatto perché se le leggi posso essere cambiate, sradicare gli atteggiamenti discriminatori è molto più difficile.
3)
I rapporti razziali ed etnici negli Stati Uniti.
È sempre esistita una forte tensione tra gli ideali posti a fondamento degli Stati Uniti e il modo concreto in cui vengono trattate le minoranze da parte del gruppo dominante in questo paese. La società americana è stata sempre una società sostanzialmente razzista.
Bisogna dire che gli USA sono un paese composto di immigrati giunti in periodo relativamente recente.
I primi coloni per lo più provenienti dall’Europa Anglosassone ebbero preso il controllo economico e politico e i loro furono i valori dominanti in tutto il paese. Le successive ondate di immigranti hanno dovuto lottare duramente per entrare a far parte del gruppo degli americani. I bianchi anglosassoni e protestanti furono accolti senza particolari problemi, mentre i bianchi cattolici furono già oggetto di discriminazioni. È stato peggio ancora per coloro che erano sia come razza che come cultura differenti dalla classe dominante. I neri e gli ispano americani vennero sistematicamente esclusi da ogni tipo di uguaglianza in modo formale e informale.
Dopo l’abrogazione delle leggi razziali l’America si è avviata verso un processo di pluralismo culturale, ma ancora ci sono disuguaglianze tra i vari gruppi razziali ed etnici.

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