Testo Argomentativo: Ecologia

Materie:Altro
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Testo

Ecologia

1

INTRODUZIONE
Ecologia Scienza biologica che studia l'ambiente e le relazioni che i diversi organismi viventi instaurano tra loro e con l’ambiente stesso. L'ambiente fisico è caratterizzato da fattori fisico-chimici, detti complessivamente fattori abiotici, quali la temperatura, l'umidità, l'intensità luminosa, la concentrazione di ossigeno, di anidride carbonica e di sostanze nutritive nel suolo, nell'acqua e nell'aria; si parla invece di ambiente biologico o di componente biotica per indicare l’insieme di tutti gli organismi viventi presenti in un dato ambiente fisico.

Lo studio dei rapporti tra gli organismi viventi e il loro ambiente può essere condotto da molteplici punti di vista e richiede diverse competenze. L'ecologia è una scienza complessa che sfrutta le conoscenze di numerose discipline, tra cui la climatologia, l'idrologia, l'oceanografia, la fisica, la chimica, la geologia, la pedologia, l'etologia, la tassonomia, la fisiologia e la matematica.

Coniato dal biologo tedesco Ernst Heinrich Haeckel nel 1869, il termine ecologia deriva del greco óikos, "casa", e lógos, "discorso". L'ecologia moderna ha avuto inizio con gli studi di Charles Darwin, che nella sua teoria dell'evoluzione ha messo in evidenza gli adattamenti dei diversi organismi ai vari tipi di ambiente, sottoposti al vaglio della selezione naturale. Un altro importante contributo allo sviluppo dell'ecologia si deve al naturalista e geografo Alexander von Humboldt, che ha studiato la distribuzione delle specie vegetali sul nostro pianeta.

2.1

Relazioni trofiche all’interno di un ecosistema
L’energia e le sostanze nutritive fluiscono attraverso gli ecosistemi secondo modalità diverse. A seconda del sistema in base al quale gli organismi viventi sfruttano l'energia disponibile, possono essere classificati come: produttori (fondamentalmente gli organismi fotosintetici, che utilizzano la luce per produrre sostanze nutritive), consumatori (tutti gli animali erbivori e carnivori che utilizzano le sostanze nutritive sintetizzate dalle piante o metabolizzate da altri animali) e decompositori (funghi e batteri che restituiscono all'ambiente le sostanze organiche presenti negli organismi morti).

La più importante fonte energetica dell'intera biosfera è il Sole. All’interno di ogni ecosistema, l'energia luminosa assorbita dalle piante viene trasformata, mediante il processo di fotosintesi, in energia chimica immagazzinata in composti del carbonio. In una serie di passaggi successivi, tale energia chimica viene trasferita dapprima agli animali erbivori e quindi ai carnivori, attraverso una serie di sequenze trofiche dette catene alimentari, che si intersecano a formare più ampie reti alimentari. Il materiale organico non utilizzato all'interno delle catene alimentari (ad esempio foglie cadute, rami, radici, tronchi e carcasse di animali) viene trasformato all'interno delle catene della decomposizione, in cui batteri, funghi e altri organismi degradano e riciclano i composti organici di scarto, reimmettendoli nell'ambiente. Così facendo, la natura riesce a ottimizzare il consumo dell'energia inizialmente immagazzinata nelle piante.

2.2

Ciclo dei nutrienti
Il flusso di energia che attraversa la biosfera alimenta il ciclo dei nutrienti. Questo ha inizio con la separazione dei sali minerali e degli elementi nutritivi dalla materia organica e inorganica presente nel terreno e con la loro scomposizione, operata dagli agenti atmosferici o da microrganismi, in forme assimilabili dalle piante. Queste ultime incamerano le sostanze nutritive rese così disponibili, assorbendole dal suolo e dall'acqua e, dopo averle trasformate in composti assimilabili da parte degli animali, le immagazzinano nei propri tessuti. Attraverso le catene alimentari queste sostanze vengono, quindi, trasferite da un livello trofico all'altro o degradate dagli organismi decompositori, che provvedono a ridurre i composti organici complessi delle carcasse e delle parti vegetali morte in composti inorganici più semplici, riutilizzabili dalle piante.

2.3

Squilibri
All'interno di ogni ecosistema il processo di trasformazione e di trasferimento della materia avviene a ciclo chiuso. Nel corso del processo si verificano, tuttavia, perdite di materiale che devono essere reintegrate dall'esterno: se ciò non avvenisse, il processo finirebbe con il bloccarsi e l'ecosistema si degraderebbe. I materiali inorganici immessi provengono perlopiù dalla disgregazione delle rocce a opera degli agenti atmosferici e dalle polveri trasportate dal vento o dalle precipitazioni. Quantità variabili di sostanze nutritive vengono trasferite, attraverso i corsi d'acqua, dagli ecosistemi terrestri a quelli marini o costieri. Fenomeni ed eventi quali l'erosione, l'abbattimento dei boschi e la mietitura dei raccolti sottraggono agli ecosistemi notevoli quantità di sostanze nutritive, che devono essere in qualche modo reintrodotte, pena il progressivo impoverimento dell'ecosistema. Ecco perché, in agricoltura, i terreni devono essere costantemente concimati.

Quando all'interno di un ecosistema le sostanze nutritive sono in eccesso, si verifica un "sovraccarico" dei cicli biologici, che risultano quindi sottoposti a stress. L'inquinamento può essere considerato in alcuni casi una forma di squilibrio, che deriva dall'immissione nell'ecosistema di sostanze nutritive in quantità tali da non poter essere smaltite attraverso i normali cicli biologici. Le sostanze fertilizzanti dilavate dai terreni coltivati, le acque di scarico urbane e industriali si riversano nei corsi d'acqua, nei fiumi, nei laghi e nei mari, causando la moria di animali e piante (vedi Inquinamento delle acque). Gli ossidi di zolfo e di azoto rilasciati dalle industrie, combinandosi con il vapore acqueo presente nell'atmosfera, producono molecole di acido nitrico e solforico che, trasportate dalla pioggia (vedi Piogge acide), precipitano su vaste aree, alterando l'equilibrio di alcuni ecosistemi e danneggiando un gran numero di specie acquatiche e terrestri.

3

COMPONENTE BIOTICA: POPOLAZIONI E COMUNITÀ
Nell’ambito della componente biotica dell’ambiente si distinguono diverse categorie ecologiche significative: si definisce popolazione l'insieme di tutti gli individui appartenenti a una stessa specie, che abitano la stessa regione in uno stesso periodo di tempo. A loro volta, le popolazioni che convivono su uno stesso territorio possono interagire in vario modo, formando una comunità. Ogni comunità è caratterizzata da una diversa composizione di specie animali e vegetali e dalla predominanza di una o più di esse sulle altre (una specie viene definita dominante quando ha un controllo diretto sulle condizioni ambientali che influenzano l'esistenza delle altre specie presenti nello stesso ecosistema).

Su scale di tempo relativamente lunghe, gli ecosistemi tendono a evolvere, attraversando stadi instabili successivi fino al raggiungimento di uno stato di equilibrio, detto climax. L’evoluzione di un ecosistema dalla sua nascita allo stadio di climax prende il nome di successione ecologica. Dal punto di vista delle dinamiche interne di una comunità, le diverse specie che ne fanno parte possono interagire in diversi modi: possono trovarsi in un rapporto di competizione (se interessa gli individui di una stessa specie, si parla di competizione intraspecifica, se coinvolge specie differenti, di competizione interspecifica); oppure possono essere legate da un rapporto di tipo predatorio (predatore-preda o anche parassita-ospite), o ancora di tipo coevolutivo, o simbiotico. Lo studio delle dinamiche delle popolazioni è competenza di una branca dell’ecologia che prende il nome di biologia delle popolazioni; attraverso parametri quali il tasso di natalità e di mortalità, la densità e la distribuzione, viene seguita la crescita di una popolazione in rapporto alle condizioni ambientali in cui vive.

Esempio



  


  1. Zauddu

    Bellissimo riassunto degli argomenti pricipali, riguardo l'ecologia