Pranoterapia

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Testo

L'uomo vive in una realtà molto ampia e complessa, in cui materiale e spirituale, reale e irreale, materia ed energia, si incontrano e si influenzano reciprocamente generando in questo scambio nuovi modi e condizioni di vita.
L'uomo da sempre ricerca un equilibrio, il punto di equilibrio delle proprie forze; e quando il rapporto tra le diverse energie sia interne che esterne è armonico e funzionale, ecco che si determina uno stato di salute completo.
La pranoterapia, la più antica ed anche la più naturale e intuitiva delle medicine "alternative" assolve proprio alla funzione di riportare in equilibrio il quadro energetico dell'uomo, rafforzando quei punti che si sono indeboliti a causa di una malattia.
La parola pranoterapia ha come radice etimologica la parola "prana" che nell'antica lingua indiana significa "energia vitale". Quell'energia presente in tutto il creato, che fa crescere i semi, che fa scorrere i fiumi, è nel calore del sole, nella forza del vento ed anche in noi stessi
E' un'energia molto simile all'elettricità, all'energia magnetica. Quante volte avremo pensato. "Oggi sono senza energie" oppure "mi sento proprio scarico... ". Queste affermazioni sono esatte nei loro termini. Quando, dovuto a particolari circostanze di stress o di malattia la nostra energia si indebolisce, per ritrovare l'equilibrio abbiamo bisogno di una ricarica.
Se le cause del nostro indebolimento non sono gravi o radicate a volte è sufficiente un periodo di riposo specialmente a contatto con la natura (che è ricca di "prana") per ottenere un soddisfacente recupero. Spesso purtroppo ciò non è sufficiente.
Con la pranoterapia è possibile ricevere la quota di energia di cui abbiamo bisogno per ristabilirci fisicamente e psicologicamente.
Tutti possono usare la propria energia per aiutare qualcun altro.
Proviamo solo a pensare al gesto spontaneo della madre che mette la mano sullo stomaco del bambino che piange o anche più semplicemente quando ci sentiamo male o qualcuno vicino a noi si sente male, la cosa che più spontaneamente siamo portati a fare è mettere una mano sul punto dolente.
In pratica però esistono alcune persone che "naturalmente" si trovano ad avere un eccesso di energia, oppure altre che hanno studiato ed imparato ad assorbire energia ed incanalarla nel modo appropriato.
Non si tratta di magia e neppure di qualche tecnica occulta o poco affidabile.
Proprio come si può imparare a fare massaggi, tecniche di rilassamento attraverso la respirazione ecc. è possibile imparare ad assorbire questa energia vitale presente in tutto ciò che vive, ed agendo come "ponte" trasmetterla a chi ne è scarico.
Il principio è proprio quello dei vasi comunicanti: il creato, la natura è il recipiente colmo di energia positiva e la persona malata è quello quasi vuoto.
Il terapeuta è colui che mette in comunicazione questi due contenitori in modo che parte dell'energia cosmica vada a ristabilire l'equilibrio energetico della persona.
Generalmente vengono usate le mani, proprio perchè le mani fin dall'antichità sono sempre state considerate il mezzo più immediato, spontaneo o meglio "istintivo" di comunicazione. Le mani quindi comunicano più facilmente anche l'energia.
Nell'antico Egitto la pranoterapia era una tecnica molto usata; fra le rovine di Tebe si legge questa frase: "Posa la tua mano sul dolore e digli di andarsene
Anche tra i Greci e gli antichi Romani veniva esercitata la cura con le mani.
Per Zoroastro la mano è considerata il miracolo della natura, per Plutarco l'espressione della saggezza umana e per Anassagora, altro filosofo greco, la mano è l'organo che ci pone al di sopra di ogni essere vivente.
Molto si scrisse anche sui poteri guaritori dei diversi re, in particolare di Re Luigi VI di Francia, senza dimenticare che anche Gesù Cristo compiva le sue guarigioni "con le mani
Nei secoli più bui del Medioevo questa tecnica venne confusa, a seconda dei periodi e delle località, con l'occultismo o il misticismo, creando intorno ad essa un velo di diffidenza, limitandone molto la possibilità di diffusione e di approfondimento delle tecniche.
Il risultato è che al giorno d'oggi purtroppo questa pratica curativa non viene presa molto seriamente, ma soprattutto ciò ha causato una notevole proliferazione di pranoterapeuti improvvisati che non fanno altro che rendere ancora più debole la fiducia delle persone verso questa pratica.
La cura con l'energia bioradiante o pranica funziona per tutte le malattie senza distinzione, da quelle più gravi a quelle più leggere.
Il grado di efficacia della cura e la velocità della guarigione dipendono da diversi fattori:
1 Dallo stadio della malattia: più il male è radicato, più lunga sarà la cura.
2 Dall'età del paziente: sui bambini l'energia bioradiante agisce molto più facilmente che sugli anziani i quali oltre alla malattia specifica presentano spesso uno stato di debilitazione generale.
3 Dalla competenza e dalla preparazione del terapeuta: più il terapeuta è preparato (senza escludere che comunque naturalmente alcune persone possono dare benefici con la loro energia senza bisogno di nessuna preparazione), più la qualità del prana risulta completa, capace quindi di compensare qualsiasi tipo di squilibrio energetico
La prima azione del prana è di ristabilire l'equilibrio nervoso e disintossicare l'organismo.
Moltissime malattie hanno infatti un'indubbia origine nervosa e psicosomatica, è quindi importante ristabilire per prima cosa l'equilibrio del sistema nervoso del paziente.
Successivamente l'energia andrà direttamente ad agire sul corpo fisico, riportando gradualmente la persona ad uno stadio di salute ed equilibrio.
Esaurimenti, depressioni, disturbi circolatori e di pressione, artrosi, cefalee, disturbi ginecologici, questi e molti altri sono i disturbi sui quali la pranoterapia agisce più efficacemente.
Non è necessario crederci. Il prana agisce comunque e non è quindi semplice suggestione. Unico elemento richiesto è la costanza.

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