Le comete

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Testo


Le comete (dal greco cométes; latino cometes o cometa), note fin dall’antichità, furono oggetto di superstizione e per molto tempo considerate portatrici di sventura. Esse sono corpi celesti che descrivono un’orbita intorno al Sole, seguendo le leggi di Keplero, ma che differiscono sia dai pianeti che dai pianetini sia per le caratteristiche orbitali, sia per la loro struttura fisica. L’orbita descritta può essere ellittica, parabolica o iperbolica. Le orbite paraboliche e iperboliche in realtà sono dovute alle perturbazioni prodotte dai pianeti perchè in origine erano ellissi molto allungate. Le comete che descrivono orbite ellittiche vengono suddivise in comete a lungo periodo di rivoluzione sideriale se questo è maggiore di 200 anni, e a breve periodo se ne è minore. Occorre notare che le comete a lungo periodo possono trasformarsi in comete a breve periodo a causa del fenomeno della cattura da parte di un pianeta; le perturbazioni gravitazionali di quest’ultimo possono trasformare un’orbita ellittica allungata a bassa eccentricità. Il fenomeno è molto evidente per Giove il quale, essendo il pianeta con la massa maggiore, produce le perturbazioni più forti. Nel corso del tempo si è così formata la famiglia cometaria di Giove, costituita da alcune decine di comete la cui distanza afelia è circa uguale a quella media di Giove e la cui orbita ha un’inclinazione sull’eclittica compresa tra 0° e 20°. La cometa di Hencke, per esempio, ha il più breve periodo conosciuto, pari a 3 anni e 103 giorni, ha un perielio di 50 milioni di km e un afelio di 620 milioni di km, un’inclinazione di 12° 33’ e un’eccentricità uguale a 0,85. Mentre per Saturno il fenomeno non si presenta, per Urano e Nettuno esso si manifesta anche se in modo meno evidente. Tra le comete a breve periodo è famosissima quella di Halley. Infatti, il primo astronomo a studiare le comete fu proprio Edmond Halley (1656-1742). In particolare noto che la cometa passata nel cielo nel 1682 era molto simile a quella descritta dagli astronomi 76 anni prima. Halley, basandosi su calcoli matematici, stabilì che essa sarebbe ritornata dopo 76 anni, per l’anno 1758 e così fu, anche se egli, morto nel 1742, non la potè vedere. In suo onore la cometa fu battezzata Cometa di Halley (distanza afelia di 5,2 milioni di km) e da allora, fino alla sua ultima apparizione nel 1986 ha sempre rispettato la sua periodicità. La prossima apparizione sarà nel 2062.
Di tutte le comete possiamo osservare solo quelle il cui io perielio sia inferiore a 2-3 unità.
Le comete sono formate da:
- un nucleo molto compatto e brillante;
- una chioma che avvolge il nucleo;
- una coda presente solo in prossimità del Sole, e si rivolge sempre in direzione opposta ad esso: in parte, probabilmente, per effetto della pressione di radiazione.
Quando una cometa passa vicino al Sole, il calore scioglie il suo rivestimento di ghiaccio, che sublima e dà luogo a una nube di gas e polvere che costituisce la chioma.
Il nucleo ha un diametro di 1-10 km e una massa di circa 1012- 1013 kg ed è probabilmente composto da materiale di tipo meteoritico misto a gas congelati.
La luminosità è dovuta all’eccitazione degli atomi e delle molecole da parte della radiazione solare. Il nucleo contiene sostanze come l’H2O, il CH4, l’NH3 e la CO2 .
La formazione della coda è provocata dall’effetto congiunto della pressione di radiazione e del vento solare sulle molecole dei gas.
Le comete vengono ufficialmente denominate con l’anno del passaggio seguito da un numero romano, ma altre volte viene dato il nome dello scopritore seguito da una lettera indicante l’ordine di scoperta nel corso dell’anno.

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