L'esplosione del Krakatoa

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Testo

L'esplosione del Krakatoa
Una delle più grandi eruzioni della storia moderna fu quella del vulcano di Krakatoa. Era il 1883: da due secoli l'isola indonesiana non manifestava segni di attività vulcanica e le sue pendici erano ricoperte da una fitta vegetazione.
Nel mese di maggio si verificò una colossale esplosione che venne udita a oltre 160 km di distanza, mentre un'enorme colonna di cenere e polvere venne sollevata da un getto d'aria a temperatura elevatissima. A questa eruzione iniziale seguì un'intensa attività minore che continuò per i due mesi successivi, preludio alla successiva catastrofe.
A sinistra, i tre isolotti rimasti dopo l'esplosione del vulcano Krakatoa, ripresi dal satellite SPOT. A destra, ricostruzione dell'isola di Krakatoa prima dell'eruzione che l'ha completamente disintegrata.
Il 26 agosto, infatti, Krakatoa venne sconvolta da uno dei più terribili fenomeni vulcanici mai registrati. Una colonna di cenere nera si alzò fino a raggiungere l'alta atmosfera. Il vulcano crollò parzialmente, provocando uno tsunami, un'onda di proporzioni gigantesche, che raggiunse Giava facendo le sue prime vittime. Nel corso della notte si verificarono altre eruzioni che vennero udite a oltre 1000 km di distanza.
L'ultimo atto dell'autodistruzione dell'isola si compì il giorno seguente con quattro esplosioni, di cui la terza risultò probabilmente la più potente che si conosca finora: quasi 20 km cubi di cenere furono proiettati nell'atmosfera. Persero la vita 36.000 persone, asfissiate dalla polvere, avvelenate dai gas tossici o sommerse dalle onde gigantesche del maremoto.
Scorcio dell'isola di Santorino.
Gli effetti secondari di queste colossali esplosioni vennero avvertiti in tutto il mondo. Onde d'urto atmosferiche provenienti da Krakatoa si propagarono su tutta la Terra, mentre la polvere vulcanica trascinata nella stratosfera produsse tramonti dai colori insolitamente brillanti nell'America Settentrionale. Il fenomeno più singolare fu quello della pietra pomice galleggiante, una pietra leggera e vetrosa, che invase i corsi d'acqua e le spiagge che circondavano l'Oceano Indiano.
Krakatoa non scomparve completamente sotto la superficie del mare: di lei rimase soltanto un gigantesco cratere invaso dall'acqua e circondato da poche rocce.
Krakatoa

Una litografia ottocentesca del Krakatoa
Il Krakatoa (in indonesiano: Krakatau) è un vulcano dell'isola indonesiana di Rakata, nello Stretto della Sonda. Conosciuto per le sue eruzioni molto violente, soprattutto per quella che si verificò nel 27 agosto 1883 con una potenza equivalente a 200 megatoni provocando il suono più forte mai udito sul pianeta, un boato che arrivò a 500 km di distanza. L'esplosione polverizzò completamente l'isola sulla quale sorgeva il vulcano e scatenò un'onda di maremoto alta 40 metri.

Origine del nome
La prima menzione dell'isola nel mondo occidentale fu su una mappa di Lucas Janszoon Waghenaer, che etichettò l'isola "Pulo Carcata". ("Pulo" è una forma di pulau, la parola indonesiana per "isola".) Ci sono due pronunce, Krakatoa e Krakatau,che sono entrambi accettabili. Krakatoa è nel complesso la più comune, sebbene Krakatau tende ad essere preferita dagli indonesiani. L'origine della parola Krakatoa è sconosciuta, ma può essere il risultato di un errore tipografico fatto dagli inglesi quando descrissero l'eruzione improvvisa del 1883.
Ci sono diverse teorie sull'origine della parola indonesiana Krakatau. Essa può essere stata un esempio di onomatopea, che si deve al suono dei numerosi pappagalli che di solito abitavano l'isola. In alternativa, il nome può essere una derivazione dal sanscrito karkataka, che significa "aragosta" o "granchio". C'è anche un credo popolare per cui la parola Krakatau fu erroneamente adottata quando un capitano di una nave in visita chiese ad un indigeno quale fosse il nome dell'isola, e quest'ultimo rispose dicendo "Kaga tau", che è una frase in dialetto Batavo che significa "non lo so". Quest'ultima spiegazione è largamente scartata.
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Eruzione del 1883
L'eruzione del 1883 espulse più di 6 miglia cubiche (25 kilometri cubi) di roccia, cenere e pietra pomice, e generò il più forte suono mai registrato da esseri umani - l'esplosione del cataclisma fu distintamente ascoltata fino ad Alice Springs in Australia, e a Rodriguez vicino le isole Mauritius, e il riverbero delle onde atmosferiche fu avvertito in tutto il mondo. 165 villaggi furono devastati, 36.000 persone morirono e molte migliaia di persone furono ferite dall'eruzione, di cui gran parte a causa dello tsunami che seguì la tremenda esplosione.
L'eruzione del 1883 distrusse i due terzi del territorio che allora era l'isola di Krakatoa. Nuove eruzioni del vulcano, dal 1927, hanno fatto emergere una nuova isola, detta Anak Krakatau (figlio di Krakatoa).
Il Krakatoa è stato inattivo per due secoli, prima dell'inizio dell'eruzione il 20 Maggio 1883. Per diversi anni prima di questa eruzione si verificarono fortissimi maremoti, e gli effetti di alcuni di questi si avvertirono anche in Australia. L'eruzione iniziò con piccole emissioni di vapore il 20 maggio, e queste continuarono per i tre mesi successivi.
L'11 agosto tre aperture regolarmente eruttavano dal vulcano. In questo periodo le maree furono stranamente alte, e fenomeni come il frantumarsi immediato di finestre erano ordinari. Ships at anchor were sometimes tied down with chains as a result. L'11 agosto si vide l'inizio di un'eruzione più ampia, con una colonna eruttiva carica di cenere proveniente da 11 aperture. Il 24 agosto l'eruzione si intensificò, e il culmine del cataclisma iniziò domenica 26 agosto verso mezzoggiorno. Nuvole di cenere provenienti dall'eruzione raggiunsero un'altezza di 36 km, e si generò il primo tsunami. Il 27 agosto le eruzioni avvennero alle 05:30, 06:42, 8:20 e alle 10:02 ora local.
L'ultima di queste eruzioni aprì delle fessure nella roccia del vulcano, ed in questo modo l'acqua del mare si riversò nella camera magmatica. L'esplosione risultante del vapore surriscaldato distrusse gran parte dell'isola. Il suono dell'esplosione fu avvertito finanche in Australia, lontana 3500 km (2200 miglia), e nell'isola di Rodriguez vicino le Mauritius, lontana 4800 km (3000 miglia). Fu il suono più forte registrato nella storia (un suono forse più forte si crede che fu generato durante l'eruzione del 1815 del monte Tambora, sempre nell'arcipelago indonesiano).

Krakatoa before and after the explosion
Benché sembra che nessuno sia stato ucciso dall'esplosione iniziale, lo tsunami generato provocò effetti disastrosi, uccidendo circa 36.000 persone, ed eliminando diversi villaggi, tra cui Telok Batong a Sumatra, e Sirik e Semarang nell'isola di Java. Circa altre 1.000 persone morirono per gli effetti dei fumi vulcanici e della cenere. Navi lontane, nel Sud Africa, si rivoltarono quando lo tsunami le colpì, e i corpi delle vittime furono trovati nell'oceano per settimane dopo il tragico evento. Ci sono numerosi rapporti che documentano la presenza di gruppi di scheletri umani vaganti per l'oceano indiano su zattere di pomice vulcanica, e ripuliti sulle coste orientali dell'Africa fino a un anno dopo l'eruzione.
L'eruzione del 1883 fu tra le più dannose esplosioni vulcaniche nell'era moderna, classificata con VEI pari a 6, equivalente a 200 megatoni di TNT - per fare un paragone, la bomba più grande mai costruita dall'uomo, la bomba zar, ha una potenza di 50 megatoni. Le onde d'aria generate dall'esplosione "viaggiarono" sette volte intorno al mondo, e il cielo si scurì per i giorni successivi. L'isola di Rakata quasi cessò di esistere, dal momento che oltre due terzi della superficie fu polverizzata, e il fondo dell'oceano che la circondava fu drasticamente alterato. Due isole vicine, Verlaten e Lang, incrementarono la loro superficie. La cenere vulcanica continua a costituire una parte significativa della composizione geologica di queste isole.
Ci sono alcune prove che dimostrano come l'esplosione finale possa non essere stata causata dall'ingresso dell'acqua di mare nel vulcano. La camera magmatica sotto il vulcano era composta da materiale di colore chiaro e relativamente freddo. Dopo l'eruzione del 20 maggio entrò nella camera, dalla profondità, materiale più caldo e di colore scuro. Il nuovo materiale riscaldò la roccia fusa originaria, emettendo gas disciolti, ed aumentando la pressione. Le eruzioni del 25 e 26 agosto liberarono la gola del vulcano rilasciando la pressione nella cataclismica esplosione che distrusse gran parte dell'isola. La pietra pomice dell'eruzione evidenzia una miscela di materiali di colore chiaro e scuro.
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Effetti a lungo termine
L'eruzione generò tramonti spettacolari in tutto il mondo per diversi mesi successivi, a causa del fatto che la luce solare si rifletteva sulle particelle di polvere sospese nell'aria, eruttate dal vulcano nell'atmosfera. L'artista inglese William Ashcroft realizzò centinaia di schizzi a colori dei tramonti rossi intorno al mondo (generati dal Krakatoa) negli anni successivi all'eruzione. Nel 2004 alcuni ricercatori supposero che il cielo, color rosso sangue, del famoso quadro di Edvard Munch L'urlo, realizzato nel 1893, sia in realtà una riproduzione accurata del cielo norvegese dopo l'eruzione.
É stato anche ipotizzato che un'eruzione del Krakatoa sia stata la causa del cambiamento globale del clima negli anni 535-536.
Inoltre, in tempi recenti, è stato sostenuto che è stata questa eruzione che ha creato le isole di Verlaten e Lang (resti dell'originale) e l'inizio di Rakata - tutti segni di quella prima caldera di Krakatoa, e non dell'eruzione che si presume fosse avenuta verso il 416, di cui non si hanno delle evidenze certe.
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Vulcanismo conseguente
Dall'esplosione del 1883, un nuovo vulcano chiamato "Anak Krakatau" (Bambino di Krakatoa) si è formato nella caldera del vecchio vulcano ed è stato oggetto di numerosissimi studi dal 1960. Inoltre, è stato anche un caso di studio di island biogeography e founder populations in un ecosistema formatosi dal suolo, virtualmente sterilizzata, certamente senza vita macroscopica sopravvisuta all'esplosione. Il vulcano è attivo e dal 1994 alterna momenti di attività a quiescenza, con occasionali grosse esplosioni. Dagli anni '50 del XX secolo è stato calcolato che il vulcano, proprio gfrazie a questa continua attività, aumenta la sua altezza di circa 12 cm a settimana. Recentissimi studi del 2005 indicano che l'attività di Anak Krakatau è in incremento.

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