apparato genitale femminile

Materie:Appunti
Categoria:Scienze

Voto:

2 (2)
Download:1607
Data:07.06.2005
Numero di pagine:9
Formato di file:.doc (Microsoft Word)
Download   Anteprima
apparato-genitale-femminile_1.zip (Dimensione: 429.83 Kb)
trucheck.it_apparato-genitale-femminile.doc     467 Kb
readme.txt     59 Bytes


Testo

APPARATO GENITALE FEMMINILE
Comprende due gonadi, le ovaie; i condotti genitali: padiglioni e salpingi o tube di Falloppio; l’utero, organo di gestazione e la vagina, organo per la copulazione.
Le ovaie hanno forma ovoidale e contengono immerse in un tessuto connettivale, strutture dette follicoli, che sono immaturi nella quasi totalità; iniziano la maturazione uno alla volta, secondo cicli che durano in media 28 giorni (la durata del ciclo varia da donna a donna).
L’ovulo che giunge a maturazione, sotto la pressione del liquido follicolare viene espulso al momento dell’ovulazione, che generalmente coincide con il 14° giorno del ciclo.
L’estremità frangiata del padiglione che ricopre l’ovaia raccoglie l’ovulo, che viene spinto verso l’utero dalle ciglia che tappezzano l’interno della tuba.
L’utero è un muscolo cavo, la cui superficie interna è tappezzata da una mucosa riccamente vascolarizzata.
Se l’ovulo non è fecondato o non è riuscito ad annidarsi nella mucosa uterina, degenera al massimo in 72 ore.
Se invece è avvenuta la fecondazione (in genere nella tuba), si verifica l’annidamento e inizia una gravidanza, durante la gestazione il decorso di altri cicli s’interrompe.
L’apparato genitale femminile, che alla nascita è in uno stato d’immaturità, riprende il suo sviluppo intorno agli 11 anni e raggiunge le dimensioni definitive verso i 18 anni.
Per questo gestazioni iniziate prima di tale età sono considerate a rischio.
Il primo ciclo (menarca) si ha solitamente fra gli 11 e i 15 anni e i primi cicli sono generalmente irregolari.
Il funzionamento delle ovaie cessa intorno ai 50 anni, quando inizia il periodo della menopausa, nel corso del quale non è più possibile il concepimento.
-Il ciclo mestruale
A partire dalla pubertà, la vita della donna è sottolineata da modificazioni profonde che si svolgono secondo un ciclo di circa 28 giorni, le cui manifestazioni esterne sono l’espressione della sequenza di avvenimenti, guidati da una complessa regolazione ormonale, che interessa le ovaie e l’utero, che costituiscono il ciclo ovario e il ciclo uterino.
Ogni ovaio contiene, all’inizio della pubertà, circa 400000 follicoli immaturi, la maggior parte di essi andrà in involuzione, gli altri, nel periodo tra pubertà e menopausa, andranno incontro alla maturazione.
-Ciclo ovario
Ciascun ciclo è caratterizzato dalla maturazione di un follicolo, che avviene in tre fasi: fase follicolare, ovulazione e fase luteinica.
La fase follicolare è caratterizzata dall’accrescimento rapido di alcuni follicoli (uno solo porterà a termine il processo, mentre gli altri subiranno una degenerazione).
Al termine dell’accrescimento, il follicolo maturo raggiunge dimensioni notevoli (20 mm circa) ed è evidente sulla superficie dell’ovaia.
In conseguenza dell’attività di enzimi, le pareti dell’ovaio e del follicolo si assottigliano e si rompono, il follicolo espelle una massa vischiosa contenente il gamete femminile.
È un fenomeno rapido, che dura pochi minuti, detto ovulazione (avviene tra il 12° e il 16° giorno dopo l’inizio della mestruazione, solitamente il 14°).
È importante conoscere il momento dell’ovulazione per determinare i periodi di fecondità e infecondità.
Dopo l’ovulazione, il follicolo rotto evolve nel corpo luteo, una formazione ghiandolare che produce progesterone; dopo qualche giorno (e in assenza di fecondazione), il corpo luteo regredisce.
Questa fase post-ovulare è detta fase luteinica.
In caso di gravidanza il corpo luteo non degenera, ma continua a produrre progesterone, impedendo altre ovulazioni.
Se non vi è fecondazione, tutto è pronto perché cominci un nuovo ciclo.
Le modificazioni che avvengono nell’ovaio sono regolate dagli ormoni dell’ipofisi, le gonadotropine, FSH e LH.
L’FSH o ormone follicolostimolante, stimola la secrezione degli estrogeni da parte del follicolo, è quindi responsabile dell’accrescimento dei follicoli in ciascun ciclo.
L’LH o ormone luteinizzante, determina la trasformazione delle cellule del follicolo in cellule luteiniche, che sono responsabili dell’ovulazione.
-Ciclo uterino
Parallelamente alle modificazioni a cui l’ovaio è andato incontro, anche l’utero subisce modificazioni cicliche.
La cavità interna dell’utero è tappezzata da una mucosa riccamente vascolarizzata, l’endometrio.
Durante la fase follicolare l’endometrio s’inspessisce progressivamente, le pieghe si fanno più profonde, i vasi sanguigni si dilatano, diventando così più alto e soffice (tutto si prepara a ricevere l’embrione a nutrirlo).
Al 20°giorno lo sviluppo dell’endometrio è massimo, e rimane tale per una settimana.Se non vi s’impianta alcun embrione l’endometrio degenera e si distacca, creando un’emorragia, la mestruazione (distacco ed espulsione dell’endometrio), che dura qualche giorno (da 2 a 6 giorni).Le modificazioni che avvengono nell’endometrio sono regolate dagli ormoni prodotti dall’ovaio.
-La fecondazione
Se il rapporto sessuale ha avuto luogo all’incirca nel periodo dell’ovulazione, la fecondazione avverrà qualche ora dopo.
La fecondazione avviene quando uno spermatozoo, utilizzando gli enzimi presenti nell’acromosoma, perfora la superficie esterna della cellula uovo; le membrane delle due cellule si fondono e i rispettivi nuclei si uniscono, ricostituendo il numero cromosomico diploide (46=22x+22y).
Contemporaneamente la membrana della cellula uovo diviene impenetrabile ad altri spermatozoi.
La fecondazione avviene nel tratto della tuba più prossimo all’utero.
L’ovulo fecondato si divide immediatamente in due cellule, poi quattro, otto… senza però aumentare di volume.
L’ovulo assume l’aspetto di una piccola mora, formata da cellule strettamente unite l’una all’altra: la morula.
Trasportata dalla corrente di liquido mossa dalle ciglia e dai muscoli della tuba, la morula percorre la tuba avviandosi verso l’utero.
È circondata da una membrana, che permette, durante la traversata, l’assorbimento di sostanze nutritizie, contenuti nella secrezione della tuba.
L’uovo lascia la tuba 3 giorni dopo la fecondazione, per entrare nella cavità uterina e sì “annida” nella mucosa il settimo giorno (termine scientifico).
Durante tutto questo periodo le divisioni cellulari sono avvenute senza aumentare il volume globale dell’uovo.
In questa fase le cellule della morula cominciano a specializzarsi.
La struttura si scava all’interno divenendo come una palla di gomma vuota nella quale tutte le cellule si spostano verso la periferia.
Questo stadio viene chiamato blastocisti.
La cavità si riempie di liquido e sulla parete si raccoglie un mucchietto di cellule, il bottone embrionale (o embrioblasto).
Sull’involucro della blastocisti, una serie di cellule si è differenziata e costituisce il trofoblasto, che diventerà in seguito la placenta e permetterà all’uovo di impiantarsi sulla mucosa uterina (endometrio).
Con la fecondazione ha inizio la gravidanza, che dura in media 270 giorni a partire dalla fecondazione (284, se il conteggio parte dall’inizio dell’ultima mestruazione).
Fecondazione esterna
Negli animali che liberano uova e sperma nell'acqua, i gameti maschili raggiungono quelli femminili per attrazione chimica; speciali meccanismi garantiscono che le uova di una specie attraggano soltanto lo sperma prodotto dai membri della stessa specie. Nonostante questi sistemi di attrazione, quando le uova e gli spermatozoi vengono depositati a grande distanza gli uni dagli altri il numero delle uova fecondate è piccolo. Molti anfibi e vertebrati acquatici risolvono questo problema attaccandosi ai compagni attraverso meccanismi di aggancio, come appendici prensili, che permettono al maschio di depositare lo sperma nello stesso posto in cui la femmina ha deposto le uova.
I gameti sono cellule delicate e prediligono gli ambienti acquosi. Con la conquista delle terre emerse e con una disponibilità d'acqua limitata, negli animali terrestri si sono sviluppati sistemi di fecondazione interna, che rispetto alla fecondazione esterna garantiscono un maggiore grado di protezione e umidità. I serpenti maschi, ad esempio, durante la stagione degli amori emettono lo sperma attraverso la cloaca maschile e lo inseriscono nella cloaca femminile grazie all'uso di ganci anali che tengono uniti il maschio e la femmina.L'organo genitale femminile, la vagina, è presente in tutti i marsupiali e i mammiferi placentati (tra cui la donna). I primati hanno una sola vagina; i marsupiali hanno due vagine e due uteri; i mammiferi a uno stadio evolutivo intermedio tra i marsupiali e i primati possono presentare vagine doppie, parzialmente fuse. Nei primati vergini l'estremità esterna della vagina è coperta da una membrana, chiamata imene, davanti alla quale si trova lo sbocco dell'uretra. Inoltre, sempre nei primati, ai lati del vestibolo si trova uno spazio irregolare, contenente l'uretra e lo sbocco della vagina, racchiuso da quattro pieghe membranose, le piccole e le grandi labbra. Il clitoride, posto davanti alle labbra, è una struttura erettile omologa al pene, anche se è molto più piccola.

Ghiandole accessorie
Le ghiandole accessorie degli apparati riproduttivi producono muco che consente la sopravvivenza degli spermatozoi e riduce l'attrito durante l'accoppiamento; inoltre, in certe specie animali emettono odori stimolanti per i membri dell'altro sesso e secernono sostanze nutritive per le uova, gli embrioni e i nascituri.
Le vescicole seminali maschili sono responsabili della secrezione del muco che viene prodotto dalla prostata, la più importante ghiandola accessoria maschile, presente solo nei mammiferi placentati. Questa ghiandola composta, più o meno delle dimensioni di una castagna, è situata alla base dell'uretra e secerne un liquido lattiginoso fluido, con un odore caratteristico, che rappresenta la parte preponderante dello sperma, ricco di spermatozoi, che viene depositato nella vagina femminile. Le due piccole ghiandole di Cowper, poste una per lato alla base del pene, producono una densa secrezione trasparente che sembra proteggere lo sperma dall'acidità eccessiva della vagina.
Le principali ghiandole lubrificanti della donna sono le ghiandole cervicali, situate nell'utero al punto di congiunzione con la vagina, e le ghiandole di Bartolini, poste nel vestibolo, tra l'imene e le piccole labbra. Ambedue questi gruppi di ghiandole secernono muco. Le femmine dei mammiferi placentati possiedono anche ghiandole uterine, che preparano l'utero a ricevere l'uovo fecondato.
Le ghiandole anali di molti mammiferi secernono particolari sostanze chiamate feromoni, che, attraverso il loro odore, segnalano ai membri dell'altro sesso che l'individuo è pronto per la riproduzione. I feromoni possono essere presenti anche in altre secrezioni ghiandolari.
Tra le diverse strutture ghiandolari dotate di funzioni nutritive del feto, vi sono la placenta e le mammelle dei mammiferi. Le femmine degli animali che depongono le uova sono dotate di ghiandole albuminose, che rivestono l'embrione con una sostanza nutritiva, chiamata albume, prima che l'uovo venga deposto, e di ghiandole nidamentali, che circondano lo zigote e l'albume con un guscio protettivo coriaceo.
Sviluppo embrionale dei genitali
Per una certa parte dello sviluppo embrionale il sesso è indistinguibile e i genitali di maschi e femmine attraversano stadi di crescita simili. Con l'avanzare dello sviluppo, a seconda del sesso dell'embrione, alcune di queste strutture maturano nei corrispondenti organi dell'adulto, mentre altre degenerano senza quasi lasciare traccia. La maggior parte dei casi di ermafroditismo dei mammiferi è generalmente dovuta a difetti di questi processi, per cui si sviluppano i genitali di entrambi i sessi.
Gonadi umane: struttura anatomica
Le gonadi (testicoli nell’uomo e ovaie nella donna) sono gli organi addetti alla produzione di gameti e ormoni sessuali. Il gamete maschile è lo spermatozoo, generato per divisione cellulare nei tubuli seminiferi dei testicoli. Ogni giorno centinaia di milioni di spermatozoi raggiungono la maturità nell’epididimo e vengono immagazzinati nei dotti deferenti; quelli che non vengono emessi attraverso l’eiaculazione vengono riassorbiti con un meccanismo a ciclo continuo. Alla nascita, le ovaie contengono circa 2 milioni di uova immature (oociti). Dalla pubertà, ogni 28 giorni circa ne matura uno in una piccola sacca dell’ovaio (follicolo di Graaf), da cui esce al momento dell'ovulazione iniziando il suo viaggio verso l’utero lungo la tuba di Falloppio.
L’APPARATO RIPRODUTTORE FEMMINILE
Le ovaie producono i gameti, sono due organi di circa tre centimetri di lunghezza sospesi nella cavità addominale per mezzo di strisce di tessuto connettivo. Gli oociti, dai quali si sviluppano le cellule uovo, si trovano nello strato esterno dell’ovaia. Altre importanti strutture sono gli ovidotti, l’utero, la vagina e la vulva.
L’utero è un organo muscolare cavo a forma di pera, è posto quasi orizzontalmente nella cavità addominale e si trova sopra la vescica. L’utero è rivestito internamente dall’endometrio, costituito da due strati principali. Il muscolo circolare che circonda l’apertura dell’utero è la cervice. Al momento del parto la cervice si dilata per permettere l’uscita al feto. La vagina è un tubo muscolare che va dalla cervice all’esterno del corpo. È l’organo che riceve il pene ed anche il canale del parto. Gli organi genitali esterni della femmina sono detti complessivamente vulva. Il clitoride è la struttura omologa al pene maschile. Le labbra sono pieghe della pelle. Le grandi labbra sono carnose e, nella donna adulta sono ricoperte da peli pubici; esse racchiudono e proteggono le strutture sottostanti e più delicate, tra cui le piccole labbra.
REGOLAZIONE ORMONALE DELLA DONNA: il CICLO MESTRUALE
Nella specie umana il processo ciclico che comporta cambiamenti a livello di ormoni e tessuti viene detto ciclo mestruale. Il ciclo viene sincronizzato e regolato dall’ipotalamo. Tra gli ormoni che partecipano al complesso sistema a feedback che regola il ciclo mestruale vi sono gli estrogeni e il progesterone (ormoni sex femminili), le gonadotropine ipofisarie FSH e LH, e il fattore di rilascio delle gonadotropine (GnRH) prodotto dall’ipotalamo. All’inizio del ciclo, che corrisponde al primo giorno del flusso mestruale, i livelli ormonali sono bassi. Dopo pochi giorni un oocita e il suo follicolo cominciano a maturare sotto l’influenza di FSH e LH. Ingrossandosi, il follicolo secerne quantità crescenti di estrogeni che stimolano la ricostruzione dell’endometrio in preparazione dell’impianto di una cellula fecondata. Il rapido aumento che si verifica prima della metà del ciclo determina un netto aumento di LH che stimola la liberazione dell’oocita (ovulazione). Dopo l’ovulazione i livelli di LH e di FSH diminuiscono. Il follicolo si trasforma in un corpo luteo (corpo giallo) che secerne progesterone oltre che estrogeni. Il progesterone stimola ulteriormente l’endometrio, preparandolo per l’impianto della cellula fecondata. Se non si verifica la fecondazione il corpo luteo degenera, diminuisce la produzione di progesterone ed estrogeni, l’endometrio comincia a sfaldarsi, aumenta di nuovo la concentrazione di FSH e LH e il ciclo ricomincia.

Esempio



  


  1. Nascinguerra Lucia

    Verifica per scuola primaria sulle cellule

  2. sara

    verifica anatomia app genitalee