"Una vita tra le stelle" di margherita hack

Materie:Scheda libro
Categoria:Scienze
Download:230
Data:21.03.2007
Numero di pagine:5
Formato di file:.doc (Microsoft Word)
Download   Anteprima
vita-stelle-margherita-hack_1.zip (Dimensione: 8.17 Kb)
trucheck.it_una-vita-tra-le-stelle-di-margherita-hack.doc     36 Kb
readme.txt     59 Bytes


Testo

Zoboli Laura III A 18/09/’06
“UNA VITA TRA LE STELLE”
di Margherita Hack
Margherita Hack ci offre la sua esperienza personale di astronoma, ci presenta infatti la sua stessa vita, vissuta negli osservatori astronomici, dove ha assistito e partecipato ad un cambiamento profondo nel modo di lavorare grazie ai progressi teorici e tecnici.
In tale maniera ci guida ad una progressiva scoperta del mondo dell’astronomia, affrontando con semplicità le tematiche fondamentali.
Dapprima esordisce raccontando la sua giovinezza, il suo crescente interesse verso l’astronomia, mondo ancor poco inesplorato dalle donne.
Poi analizza il contributo che la tecnologia ha offerto al progresso dell’astrofisica offrendoci qualche esempio fondamentale:
Telescopio spaziale Hubble o HST, è il più grande telescopio fino ad allora messo in orbita, tramite il quale si supera l’ostacolo dell’atmosfera terrestre (infatti la turbolenza atmosferica non permetteva di mettere a fuoco le immagini). Con l’HST si sono trovati importanti indizi sulla presenza di buchi neri, regioni dello spazio in cui la forza di gravità è così forte che nulla può uscire da esse, neppure la luce (non è comunque accertata l’esistenza dei buchi neri).
IUE(international ultraviolet explorer):satellite tramite il quale si può misurare l’ultravioletto e dunque osservare più a lungo un corpo celeste. I satelliti per l’ultravioletto hanno mostrato che le stelle più calde e luminose emettono continuamente materia (questa espulsione di materia è stata chiamata vento stellare).
Beppo-SAX:satellite che dispone di un rivelatore di raggi gamma e di due camere per raggi X, può inoltre passare rapidamente dal modo di osservazione a raggi gamma a quello a raggi X.
Infrarosso vicino: l’infrarosso si può, in minima parte, osservare anche da terra.Tramite l’infrarosso vicino, molto prima che iniziasse l’era spaziale, si sono studiate le stelle più fredde, e si sono scoperte numerose galassie.
In seguito vengono affrontati gli sviluppi teorici e tecnologici fondamentali dell’astronomia del Novecento. In particolare viene ripresa la teoria della relatività di Enstein e le sue verifiche sperimentali; le teorie sulla struttura delle stelle di Sir Arthur Eddington, e quelle di S. Chandrasekhar, che hanno studiato fra l’altro la strutture di stelle molto dense come le nane bianche. Nello stesso periodo nasce la fisica quantistica che ha permesso di capire la struttura più intima della materia (atomo, nucleo atomico...).Ci si comincia così a rendere conto della struttura generale dell’Universo. Nel1922 Friedmann introduce la possibilità di un Universo in espansione (diverso dall’Universo statico postulato da Einstein). In conseguenza a questa scoperta (tra gli anni30-40) si svilupparono due modelli di Universo: il primo relativo ad un Universo originato da uno stato iniziale estremamente denso e caldo, il Big Bang; il secondo relativo ad un universo che non ha avuto origine e non avrà fine, lo Stato Stazionario. Inoltre in seguito a diversi studi si arrivò
alla scoperta di due popolazioni stellari:la più giovane, concentrata sul piano della galassia e caratterizzata dalla presenza delle stelle azzurre(popolazione I); e quella degli ammassi globulari(popolazione II), come le stelle isolate a grande distanza dal piano galattico (stelle vecchie). Negli anni50, l’astronomia, grazie alla radioastronomia, si evolve e si apre a numerosissime scoperte.
L’interesse si sposta poi sulle stelle, si narra infatti la scoperta di differenti tipi di stelle(azzurre, nane rosse, giganti rosse e nane bianche), e di ammassi di stelle supernovae (stelle che raggiungono un massimo splendore con carattere esplosivo), che esplodono ancor più violentemente, detti ipernovae.
Poi, più in generale, si affronta la questione riguardante l’età e la costituzione dell’Universo. Fino ad ora la quasi totalità delle informazioni a proposito dell’universo ci arriva dalle onde elettromagnetiche, mentre un modo completamente nuovo di studiare l’universo potrebbe esserci fornito dalle onde gravitazionali (si suppone infatti che una brusca variazione di massa sia capace di originare onde gravitazionali). M. Hack dunque riporta le ricerche che hanno condotto alla scoperta che l’Universo ha12miliardi di anni (e non 6 come si credeva in precedenza) e, dato assai sorpendente, che il 95% della sua materia è materia oscura che noi non sappiamo definire, sebbene l’autrice stessa proponga la possibilità che sia materia barionica (un gran numero di stelle molto deboli), e che tutto il berillio ed il boro che osserviamo possa essersi formato per frammentazione.

Nel dettaglio l’autrice riporta la cosidetta caccia ai neutrini solari che è in corso da più di vent’anni.
I neutrini sono particelle aventi carica elettrica nulla e massa a riposo molto piccola, la cui esistenza debba essere ipotizzata per evitare le contraddizioni che sorgono nella descrizione di una disintegrazione.
L’autrice affronta poi il prblema legato all’antimateria. Nel1927 Paul Dirac ipotizza che a ciascuna particella corrisponda un’ antiparticella di segno opposto, suppone così l’esistenza di un mondo costituito di antimateria, retto dalle stesse leggi del nostro. All’osservazione visiva nulla differenzia la materia dall’antimateria ma se poste in contatto si annichilano a vicenda, cioè entrambe scompaiono e l’energia corrispondente alla loro massa si manifesta sotto altra forma.
Poi M. Hack si concentra sulla costituzione del sistema solare e ne analizza le componenti nello specifico. Per sistema solare si intende l’insieme dei corpi celesti che gravitano intorno al sole. Esso è composto da nove oggetti principali, i pianeti Mercurio, Venere ,Terra, Marte, Giove, Saturno, Urano, Nettuno e Plutone che si muovono su orbite quasi circolari (eccetto Plutone), appartenenti approssimativamente allo stesso piano. Ci si chiede inoltre se esistano dei pianeti extrasolari e dunque se siamo “soli” nell’universo, e nell’eventualità che essi esistano come sia possibile mettersi in contatto con i loro abitanti. Secondo l’autrice questo quesito resterà forse senza risposta, ma se si riuscisse a dimostrare che ci sono altri pianeti abitabili si riscuoterebbe un grande successo scientifico, con altrettanto grandi ripercussioni culturali.
L’autrice a proposito dell’astronomia nel nostro paese dice che gli astronomi e gli astrofisici italiani siano in ottima posizione per quanto riguarda le loro ricerche e che godono di prestigio a livello internazionale; tuttavia dal punto di vista strumentale in Italia siamo ancora molto indietro.
Infine M. Hack si cala nel ruolo dei giovani che ambiscono a carriere come la sua, e cerca di indirizzarli. In primo luogo occorre placare l’illusione che l’astronomia consista solamente nell’osservare magnifiche immagini di nebulose e galassie, e non lasciarsi prendere dall’entusiasmo derivante dalla loro bellezza e dal mistero che le avvolge; per essere un buon astronomo è inoltre indispensabile un’ottima preparazione e prima di tutto bisogna essere un buon fisico.
Il continuo sviluppo dal punto di vista strumentale promette comunque risultati eccezionali, purché le nuove generazioni sappiano adottare una mentalità e una fantasia del tutto nuova, al passo con le strumentazioni stesse.
Credo che M. Hack sia riuscita a mettere la sua esperienza a servizio di coloro che, come me, muovono i primi passi nel mondo dell’astronomia. Ho dunque apprezzato il fatto che l’autrice abbia vissuto in prima persona ciò che ci riferisce; è forse per questo che si esprime con una grande chiarezza, nonostante i concetti affrontati non siano banali.
1

Esempio