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Testo

- Stati Uniti-
Area
America del Nord
Confini
Gli Stati Uniti occupano la parte centrale e nordoccidentale dell'America del Nord. I quarantotto Stati contigui che ne fanno parte confinano a nord con il Canada, a est con l'Oceano Atlantico, a sud con il Messico e il Golfo del Messico, a ovest con l'Oceano Pacifico. Il confine settentrionale è formato dai Great Lakes e dal fiume Saint Lawrence; il confine meridionale è tracciato parzialmente dal Río Grande.
Lo Stato dell'Alaska, che il Canada occidentale separa dal resto del Paese, è delimitato a sud dal Golfo dell'Alaska e dall'Oceano Pacifico, a ovest dal Mare di Bering e dallo Stretto di Bering, a nord dal Mare di Beaufort, una parte dell'Oceano Artico. Lo Stato delle Hawaii si trova nell'Oceano Pacifico centrale.
Superficie
9.629.047 km²
Morfologia del territorio
Gli Stati Uniti presentano un paesaggio molto diversificato. L'Atlantic Coastal Plain, larga 320 km, interseca i monti Appalachi che si estendono in direzione sud, tra i Great Lakes e lo stato dell'Alabama. Il sistema montuoso degli Appalachi comprende le White Mountains e le Green Mountains nel New England, i Catskills nello Stato di New York, il Blue Ridge e le Great Smoky Mountains negli Stati Uniti Sud-Occidentali.
A sud degli Appalachi, l'Atlantic Coastal Plain si allarga man mano che si avvicina al Golfo del Messico, fino a formare la penisola della Florida. A ovest l'Ozark Plateau, che percorre Missouri, Arkansas e Oklahoma, separa a nord le pianure del Golfo dalle più imponenti Great Plains. A ovest di queste, le Montagne Rocciose si elevano oltre i 4267 m. Tra le numerose catene montuose che si sviluppano parallelamente alla costa del Pacifico sono la Cascade Range, la Sierra Nevada e le Coast Ranges.
Il Mount McKinley in Alaska è il più alto del Paese (6.194 m), mentre il Mount Whitney, in California, è il più alto dei 48 Stati contigui.
Idrografia
Agli Stati Uniti appartengono numerosi e importanti fiumi, tra cui il sistema del Mississippi (comprensivo di Missouri, Illinois, Ohio, Platte, Red e Arkansas) che percorre le pianure centrali, il Columbia nella regione del Pacifico Nordoccidentale e il Río Grande e il Colorado negli Stati Uniti Sud-Occidentali. I maggiori laghi del Paese sono i Great Lakes, disseminati lungo il confine con il Canada, il maggiore complesso di specchi di acqua dolce del mondo.

Clima
Il clima degli Stati Uniti è estremamente diversificato e varia da quello desertico a quello artico e anche la quantità e la distribuzione delle precipitazioni è assai disomogenea. Gli Stati Uniti sono compresi fra due fascie costiere relativamente umide separate da un interno più secco, sempre più umido man mano che ci si dirige a est.
Gli Stati nordorientali, tra cui il New England e gli Stati settentrionali della zona del Medio Atlantico, hanno un clima continentale umido; gli inverni sono più freddi e le nevicate sempre più intense man mano che ci si spinge all'interno e a nord, a causa dell'influsso dell'Oceano Artico. A Boston la temperatura media giornaliera è di -1° C in gennaio, ma, come negli umidi Stati meridionali subtropicali della regione del Medio Atlantico, le estati possono essere molto calde e umide. Gli Stati della East Coast (costa orientale) ricevono oltre 1016 mm di precipitazioni.
Gli Stati meridionali hanno un clima subtropicale, caratterizzato da lunghe estati calde e umide e da inverni miti; in buona parte di essi la media delle precipitazioni è compresa tra 1016 e 1524 mm annui.
Il Midwest, umido e continentale, presenta quattro stagioni distinte. Gli Stati settentrionali hanno estati fredde e brevi e inverni rigidi, quelli meridionali hanno estati più lunghe e umide. L'inverno è più mite, ma soggetto a nevicate ed è influenzato dall'aria fredda dell'Artico.
Proseguendo verso ovest, le Great Plains hanno il clima tipico della steppa, semiarido, con precipitazioni medie annue tra 254 e 762 mm e con problemi di siccità. I forti venti asciutti detti chinooks che soffiano dalle Montagne Rocciose toccano le regioni occidentali delle Great Plains. La zona è caratterizzata da forti escursioni termiche dovute all'aria fredda dell'Artide e a quella calda tropicale che soffia dal Golfo del Messico. Le temperature medie giornaliere nello Stato dell'Iowa variano tra -11° C a gennaio e 30° C in luglio.
Gli Stati del Pacifico (California, Oregon, Washington, Alaska, e Hawaii) sono interessati da un clima che va da quello marittimo della costa occidentale al subartico e al tropicale. La California centromeridionale ha un clima mediterraneo, con temperature miti tutto l'anno. Le temperature medie giornaliere a Los Angeles vanno dagli 8° C invernali ai 28° C di agosto. La California settentrionale e l'ovest dell'Oregon e di Washington hanno un clima marittimo tipico della West Coast, con temperature miti stabilizzate dall'influsso del Pacifico.
L'estrema costa nordoccidentale, la parte più umida del Paese, riceve 1778 mm o più di precipitazioni annue. L'Alaska ha un clima variabile, da marittimo sulla costa occidentale a subartico, tipico della tundra, mentre le Hawaii hanno un clima tropicale con poche variazioni stagionali.
L'ambiente
Con un'estensione che abbraccia molte latitudini, gli Stati Uniti ospitano numerosi tipi di vegetazione, formazioni geologiche e zone ecologiche. L'incremento demografico e un tenore di vita fra i più alti al mondo stanno oggi mettendo a dura prova le risorse naturali. In particolare, l'acqua dolce scarseggia negli aridi Stati dell'Ovest, dove l'agricoltura utilizza molto l'irrigazione. Sono stati creati numerosi bacini artificiali (praticamente tutti i principali fiumi hanno il corso sbarrato da dighe o comunque alterato), ma le preoccupazioni per l'ambiente hanno fermato ulteriori interventi sui corsi d'acqua. Inoltre, un po' in tutti gli Stati Uniti, i suoli sottoposti ad agricoltura intensiva sono soggetti a erosione e a esaurimento. La maggior parte dei corsi d'acqua è inquinata da composti chimici usati in agricoltura, sebbene i pesticidi siano stati sostituiti negli ultimi anni da schemi integrati per il controllo dei parassiti. Le miniere di rame e carbone a cielo aperto e le operazioni di trattamento dei minerali, spesso tossiche, hanno avuto effetti pesanti sulla vita selvatica e sul paesaggio; lo sviluppo urbano, inoltre, continua a trasformare fertili campi e zone boschive in distese d'asfalto.
Quasi tutte le foreste native degli Stati Uniti sono state abbattute, tranne quelle situate ad alta quota e nelle zone più remote o quelle di aree conservate come musei naturali, quali i parchi di sequoie in California. Il servizio forestale e le compagnie private detengono ampi tratti di foreste di conifere per il taglio del legname. L'eccessivo disboscamento ha provocato erosione, frane e degradazione di habitat acquatici.
Gli Stati Uniti hanno una grande varietà di habitat e di conseguenza un'enorme biodiversità. Praticamente, però, tutti gli habitat naturali sono stati significativamente alterati e alcuni, come la prateria di erbe alte, sono quasi scomparsi. Alcuni deserti, le foreste di piante a lenta crescita, le comunità animali delle dune sabbiose e le zone umide, dagli estuari di Chesapeake Bay agli acquitrini delle foreste del Nord-Ovest sono tutti habitat a rischio.
Nel 1872 negli Stati Uniti fu fondato il primo parco nazionale del mondo, lo Yellowstone National Park. Oggi il Governo gestisce, oltre a numerosi parchi nazionali, un sistema di monumenti naturali, aree ricreative e rifugi per animali selvatici. Negli ultimi anni è stato superato il budget stanziato e di conseguenza oggi in molti di questi luoghi è necessario pagare un biglietto d'ingresso per aiutare la raccolta di fondi. Ciononostante il pubblico continua ad accorrere nei parchi e molti di essi si trovano ora a dover fronteggiare i problemi dell'eccessivo affollamento e dell'inquinamento. Le organizzazioni non governative hanno un ruolo sempre più importante nella preservazione dell'habitat naturale. In totale il territorio protetto assomma al 11,1% (1996) circa, la maggior parte del quale è costituito dalle grosse riserve federali degli Stati occidentali e dell'Alaska.
Dalla metà degli anni Settanta, il tema del risparmio energetico negli Stati Uniti è particolarmente sentito. In quasi tutte le comunità sono stati adottati codici edilizi particolarmente severi in tema energetico e la crescita della domanda di energia è calata significativamente. In California e nel soleggiato Sud-Ovest vi sono enormi eliche per sfruttare i venti e centrali elettriche a energia solare, tuttavia il contributo di questi impianti alla produzione totale di energia è minimo. Le centrali a carbone producono ancora più della metà dell'energia nel Paese. Le centrali idroelettriche, situate in particolare nella zona del Pacifico Nordoccidentale e le centrali nucleari, dislocate soprattutto nel Nord-Est, sono altre fonti energetiche importanti. Ma l'industria del nucleare, di cui gli Stati Uniti furono fra i pionieri negli anni Cinquanta, è stata fortemente rallentata dall'opposizione pubblica, dagli alti costi di costruzione e da incidenti a cui è stata data grande risonanza.
In quanto maggiori consumatori mondiali di energia, gli Stati Uniti sono anche i maggiori responsabili delle emissioni gassose alla base dell'effetto serra. Circa metà dell'inquinamento atmosferico proviene dall'industria e il resto dagli scarichi degli autoveicoli. L'inquinamento atmosferico urbano è regolato da un atto federale noto come Clean Air Act (atto per l'aria pulita), tuttavia i singoli stati adottano spesso normative più severe, ma molte grandi città continuano a superare i livelli di guardia e nuove leggi dovrebbero aiutare a migliorare il problema delle piogge acide negli Stati Uniti orientali e nel Canada.
L'inquinamento dovuto agli scarichi industriali e civili ha deteriorato le acque di molti fiumi, ma gli Stati Uniti oggi sono all'avanguardia nell'uso di tecnologie in grado di tenere sotto controllo la situazione. In ottemperanza al protocollo di Montréal, gli Stati Uniti hanno diminuito le proprie emissioni di CFC (clorofluorocarburi), che contribuiscono alla distruzione dello strato di ozono e al riscaldamento globale.
Gli Stati Uniti hanno firmato e ratificato la World Heritage Convention, il Trattato Atlantico, il Trattato per il Legname Tropicale del 1983 e numerosi altri accordi internazionali sull'ambiente concernenti l'inquinamento atmosferico, il cambiamento del clima, le specie in via d'estinzione, le modificazioni dell'ambiente, lo scarico dei rifiuti in mare, la vita marina, la messa al bando dei test nucleari, la protezione dello strato di ozono, l'inquinamento di origine navale, le zone umide e la salvaguardia delle balene. Negli Stati Uniti vi sono 47 riserve della biosfera nel quadro del programma UNESCO MAB (Man and the Biosphere, l'uomo e la biosfera) e il Paese coopera con il Canada a numerosi progetti per la conservazione del suolo; inoltre è prevista la realizzazione di un parco transnazionale fra Stati Uniti e Messico.
Erosione e distruzione del suolo
L'impoverimento e la perdita di terreni sono una sfida ambientale universale e un problema che attanaglia la produzione mondiale di derrate alimentari. A partire dal 1945, l'11% delle terre emerse del pianeta, 12 milioni di km2 circa, ha subito un lieve o grave impoverimento. Ogni anno gli agricoltori abbandonano 70.000 km2 di terra un tempo coltivabile poiché il terreno non è più in grado di sostenere nessura coltura.
La produzione totale di derrate alimentari è cresciuta enormemente negli ultimi anni, tuttavia il tasso di incremento dal 3% annuo degli anni Sessanta è sceso al 2,2% degli anni Ottanta ed entro il 2050, il fabbisogno alimentare mondiale aumenterà del triplo rispetto a quello attuale. Se la tendenza verso l'esaurimento e l'impoverimento continuerà, la produzione di derrate alimentari non riuscirà a tenere il passo con il tasso di incremento demografico, fenomeno che si sta già verificando in Africa.
L'impoverimento dei terreni è dovuto a cause di diversa natura, tra le quali si contano la deforestazione, l'uso eccessivo di pesticidi, il pascolo intensivo e le miopi pratiche agricole. La deforestazione è una delle cause principali che si verifica quando delle aree forestali vengono abbattute o eliminate e quasi tutto il magro terreno subisce il fenomeno dell'erosione. Il silt che ne risulta ostruisce fiumi, laghi, estuari sulla costa e barriere coralline, uccidendo i pesci e arrecando un grave danno agli ecosistemi acquatici. Il terreno rimasto spesso può sostenere una coltura per un anno soltanto o forse due, prima di diventare inutilizzabile.
I pesticidi chimici servono per evitare perdite nei raccolti, ma possono anche arrecare, nel lungo periodo, dei danni al terreno distruggendo gli insetti benefici e i microrganismi necessari per ripristinare le sostanze nutritive del terreno. Le esalazioni e le infiltrazioni dei pesticidi avvelenano la natura, sia quella circostante che quella situata a valle, essendo i primari agenti inquinanti dei laghi e delle falde freatiche sotterranee. I danni che i pesticidi arrecano al terreno, inoltre, mettono direttamente a rischio la salute degli agricoltori e dei consumatori. Nelle nazioni sviluppate si possono rintracciare residui chimici nella maggior parte della frutta e della verdura venduta nei supermercati e nei Paesi in via di sviluppo vengono ancora ampiamente utilizzati insetticidi chimici tossici come il diclorodifeniltricloroetano (DDT) con i prodotti che vengono poi consumati dalla popolazione.
Un altro fattore primario che contribuisce ad arrecare danni al terreno è il pascolo intensivo, parzialmente in quanto il bestiame, compattando il terreno, ne diminuisce la capacità di assorbimento dell'acqua piovana. Nelle zone pesantemente calpestate, i risultati sono spesso l'erosione e dei periodi di siccità. Il pascolo intensivo, inoltre, distrugge i prati originari, favorendo l'intrusione di erbacce con radici più profonde, come l'artemisia, che ne prendono il posto. Il bestiame, infine, arreca danni ai fiumi e ai corsi d'acqua spaccando il terreno sulle rive e facendolo scivolare nell'acqua dando origine al fenomeno dell'insabbiamento.
Un pesante contributo alla perdita di terreni viene ascritto alla miopia delle pratiche agricole che non permettono di lasciare i campi al maggese e che attuano troppo frequentemente l'aratura dei campi. I pedologi hanno stimato che negli Stati Uniti da soli si sono persi fino a 3 miliardi di tonnellate di terreno all'anno a causa di queste pratiche.
I governi e i singoli stanno cercando delle soluzioni al problema della perdita e dell'esaurimento dei terreni. Per evitare i pericoli degli insetticidi, per esempio, molti agricoltori hanno adottato attualmente sane misure per il controllo dei pesticidi, come la rotazione agricola, le trappole per gli insetti e una gestione integrata degli insetti. Gli scienzati operanti nel campo della biotecnologia stanno studiando delle piante ibride che, utilizzando una ricombinazione del DNA (acido desossiribonucleico), sono in grado di fornire rese maggiori persino nei terreni esauriti. In molti Paesi del mondo si stanno tentando anche altre soluzioni, come la riduzione al massimo della deforestazione e la collaborazione tra allevatori e agricoltori affinché vengano messe a punto strategie pascolative e agricole alternative.

Dati e statistiche

Nome ufficiale
United States of America (Stati Uniti d'America)
Capitale Washington, D.C.
Superficie 9.629.047 km²
Città principali (Popolazione)
New York 7.380.906
Los Angeles 3.553.638
Chicago 2.721.547
Houston 1.744.058
Philadelphia 1.478.002
San Diego 1.171.121
Phoenix 1.159.014
Dallas 1.053.292
San Antonio 1.067.816
Detroit 1.000.272
San José 838.744
San Francisco 735.315
Baltimora 675.401
Washington, D.C. 543.213
Boston 558.394
Seattle 524.704

Demografia
Popolazione 267.954.767 (1997)
Population growth
Incremento demografico (%)
0,89% (1997)
Densità di popolazione (Abitanti per km²)
28 abitanti per km²
Popolazione urbana e rurale
Popolazione urbana (%) 76%
Popolazione rurale (%) 24%
Speranza di vita alla nascita
Totale 76 anni
Femmine 79 anni
Maschi 73 anni
Tasso di mortalità infantile
7 morti per 1000 nati vivi (1997)
Tasso di scolarizzazione
Totale 99,5% (1995)
Gruppi etnici
Bianchi 83,4%
Afroamericani 12,4%
Asiatici 3,3%
Indigeni americani 0,8%
Lingue
Inglese, spagnolo (parlato da una considerevole minoranza) e molte altre
Religioni
Protestanti 56%
Cattolici 28%
Nessuna religione 10%
Ebrei 2%
Altre religioni 4%
Ordinamento
Repubblica presidenziale; stato federale
Indipendenza
4 luglio 1776 (dall'Inghilterra)
Costituzione
17 settembre 1787, in vigore dal 4 giugno 1789
Diritto di voto
Suffragio universale (età minima: 18 anni)
Membro di
BAFS
BASS,
APEC
Gruppo Australia
BIS
CCC
CE
Piano Colombo
BERS
FAO
G-2
G-5
G-7
G-8
G-10
G-24
BID
AIEA
BIRS
ICAO
ICC
CISL
ICO
FMI
IMO
INMARSAT
INTELSAT
INTERPOL
ONU
Economia
Prodotto Interno Lordo (PIL)
U.S.$ 7,34 trilioni (1996)
PIL pro capite U.S.$ 27.680 (1996)
PIL per categoria
Bilancio nazionale
Entrate U.S.$ 1,44 trilioni (1995)
Spese U.S.$ 1,59 trilioni (1995)
Moneta
1 dollaro (US$) = 100 cents
Esportazioni
Beni capitali, attrezzature per i trasporti, abbigliamento, strumentazione scientifica, materie prime, beni di consumo, combustibile, prodotti chimici, carta, tessuti, metalli, prodotti agricoli
Importazioni
Petrolio greggio e derivati raffinati, materie prime, macchinari, automobili, beni di consumo, materie prime per uso industriale, generi alimentari e bestiame, prodotti chimici, manufatti, abbigliamento

Principali clienti
Paesi dell'Europa occidentale, Canada, Giappone
Principali fornitori
Canada, Paesi dell'Europa occidentale, Giappone
Industrie e servizi
Alta diversificazione; petrolio, produzione poligrafica ed editoriale, prodotti della metallurgia, attrezzature per i trasporti, macchinari, prodotti chimici, prodotti elettronici, lavorazione di generi alimentari, tabacco, tessuti, abbigliamento, prodotti della lavorazione del legno, carta, gomma e materie plastiche, ceramica e vetro, strumentazioni, beni di consumo
Agricoltura
Il clima favorevole e le condizioni del suolo consentono una grande varietà di colture e prodotti dell'allevamento; secondo produttore mondiale e primo esportatore di frumento; prodotti principali: fieno, barbabietole da zucchero, patate, agrumi, riso, mais, frumento, sorgo, orzo, legumi, arachidi, cotone, tabacco; prodotti dell'allevamento: pollame, bovini, suini, carne, latte, uova
Risorse naturali
Petrolio, gas naturale, carbone, rame, ferro, argento, uranio, fosforite, zolfo, gesso, zinco, piombo, molibdeno, oro, potassa; legname

Stati Uniti Politica
Gli USA hanno un governo federale democratico. In questo sistema politico i singoli stati hanno ampi margini di autonomia. Il governo federale, per esempio, non svolge alcun ruolo nell'istruzione né nello sviluppo urbano.
Problemi politici principali
Criminalità, razzismo e povertà
Per 20 anni il tasso di criminalità è salito. Allo stesso tempo una parte delle città ha dovuto affrontare crescenti problemi sociali. La comunità nera, che costituisce il 60% dei residenti nei distretti più poveri, è quella che ha i problemi maggiori. Sia il tasso di criminalità sia il numero delle vittime di crimini sono più elevati nella comunità nera che in qualunque altra comunità.
Nei prossimi 10 anni sarà decisivo per gli Stati Uniti trovare un modo per rinnovare le città dove vivono i più poveri. Qualora questo obiettivo non venisse raggiunto, il paese rischia di non liberarsi mai dal malcontento di una parte della popolazione.
Salute
Gli USA stanno combattendo con un sistema sanitario i cui costi sono in aumento a un ritmo più rapido
di quanto i bilanci pubblici o privati possano tollerare, e che fornisce servizi non uniformi ai cittadini. Il costo delle cure sanitarie sta crescendo a una velocità doppia rispetto al resto dell'economia. L'obiettivo di una recente proposta di legge è quello di rendere gratuite le cure mediche per tutti i cittadini in punti di accesso decentrati. Vi sono notevoli divergenze su come ciò debba essere finanziato. Secondo l'opzione favorita
dal presidente, gli imprenditori dovrebbero fornire almeno l'80% dei costi sanitari per i propri dipendenti. Verrebbero costituiti enti regionali presso cui tutti, salvo i dipendenti delle società più importanti, potrebbero scegliere fra almeno tre diversi sistemi di previdenza sanitaria. Un'alternativa, sostenuta da alcuni democratici al Congresso, sarebbe l'adozione del modello canadese, in cui i costi sono coperti dalle imposte dirette.
Politica estera
Nel mondo che si è creato dopo la Guerra fredda, gli USA hanno deciso come e in quali situazioni estendere il proprio enorme potere. Se aumenteranno le richieste di interventi del personale e della logistica militare americana, ciò non mancherà di avere
delle conseguenze interne al paese.
La presidenza Clinton
La vita personale del presidente Clinton è stata oggetto di minuziose inchieste della stampa, durante una serie di azioni legali. Un duro colpo è stato inferto alla presidenza dall'accusa di attività finanziarie scorrette rivolta a Dan Rostenkowski, figura chiave nei tentativi del presidente di far passare il suo programma sanitario al Congresso.
Profilo
In tempi recenti il Partito repubblicano ha avuto la presidenza e il Partito democratico ha dominato il Congresso. L'elezione di Bill Clinton alla presidenza, alla fine del 1992, è stata vista come la possibile fine della frizione fra potere esecutivo e potere legislativo. Il potere del Congresso, però, è ormai tale che la sua importanza, per gli affari interni, non è minore di quella del presidente.
Negli Anni '50-'60 alcune delle decisioni più importanti per il paese sono state prese in effetti dalla Corte suprema. I maggiori problemi legali, però - come la fine delle discriminazioni razziali - sono stati già risolti parecchio tempo fa, e la Corte oggi si sta ritirando su posizioni meno determinanti nella politica degli USA.
Tra i due partiti principali continua a sussistere un consenso di fondo sulla politica economica ed estera.
Stati Uniti Cooperazione
In rapporto ai propri mezzi, gli USA non forniscono grandi aiuti, e quelli che forniscono sono continuamente oggetto di discussione al Congresso. La parte del leone va a Israele e all'Egitto, sebbene recentemente vi siano stati importanti contributi rivolti ai paesi dell'ex URSS e dell'Europa orientale.
Stati Uniti Turismo
Il turismo è un'importante industria, che deve provvedere alla crescente domanda sia da parte dei visitatori esteri sia degli stessi americani.
Il numero di visitatori d'oltremare è raddoppiato negli ultimi 15 anni, come conseguenza della relativa debolezza del dollaro e della liberalizzazione delle tariffe aeree. Il turismo interno si è sviluppato altrettanto velocemente, con il crescere dei redditi. Nel 1993, sono stati realizzati, all'interno degli USA, oltre due miliardi di viaggi.
Le principali destinazioni turistiche includono DisneyWorld in Florida - più di 20 milioni
di visitatori ogni anno - le cascate del Niagara, Las Vegas, le città di New York, San Francisco, Los Angeles e Hollywood, il Gran Canyon, Atlantic City e Washington. Tutti gli stati hanno le loro attrazioni, comunque, e i turisti hanno l'imbarazzo della scelta. Il turismo crea molti posti di lavoro, specie nelle aree dove l'industria è in declino, come quelle di nordest.
La rapida espansione del turismo ha comportato anche alcuni problemi, in particolare nei 376 parchi e siti gestiti dal National Parks Service (NPS). Dal 1970, il numero dei visitatori è raddoppiato, fino a raggiungere la cifra record di 275 milioni nel 1992. Nel tentativo di ridurre la pressione sulle aree più frequentate, i territori gestiti dall'NPS sono raddoppiati dal 1976, e oggi si estendono per 328.000 km2. Anche cosè, il traffico di auto nello Yellowstone Park congestionato e Còf una lista di attesa di sette anni per una gita in zattera lungo il Grand Canyon.
Stati Uniti Cronologia
All'inizio del secolo XVII, coloni britannici cominciarono a insediarsi sulle coste orientali. Dopo una guerra contro la Gran Bretagna (1775-1781), l'indipendenza delle 13 colonie fu riconosciuta. La Costituzione del 1787 riunì gli stati originari negli Stati Uniti d'America. Il secolo XIX vide una serie
di conflitti in cui gli indiani americani vennero in gran parte sterminati e privati dei loro territori.
* 1917 Entrano nella Prima guerra mondiale.
* 1929 Crollo della Borsa di New York
e conseguente forte depressione economica.
* 1941 Attacco giapponese su Pearl Harbor.
Gli USA entrano nella Seconda guerra mondiale.
* 1950-1953 Guerra di Corea.
* 1954 La Corte Suprema dichiara incostituzionale
la discriminazione razziale nelle scuole. I neri iniziano una campagna di disobbedienza civile
per ottenere i loro diritti costituzionali.
* 1959 L'Alaska e le Hawaii divengono 49º e 50º stato degli USA.
* 1961 John F. Kennedy viene eletto presidente. Promette aiuti ai sudvietnamiti. Deterioramento
dei rapporti con Cuba; viene respinta un'invasione alla Baia dei Porci, appoggiata dagli USA.
* 1962 Scoperta di una base missilistica sovietica
a Cuba: serio pericolo di guerra con l'URSS,
poi scongiurato.
* 1963 Novembre: assassinio di Kennedy. Lyndon B. Johnson diviene presidente. Si cominciano
ad avvertire nell'economia gli effetti degli aumenti delle spese per la difesa e delle spese sociali.
* 1964 Maggior coinvolgimento degli USA
nel Vietnam. La legge sui Diritti civili garantisce parità costituzionale ai neri.
* 1968 Assassinio di Martin Luther King.
* 1969 Richard Nixon, repubblicano, diventa presidente. Cresce l'opposizione pubblica
alla guerra nel Vietnam.
* 1972 Rielezione di Nixon. Il presidente compie
una storica visita in Cina. Migliorano anche
le relazioni con l'URSS.
* 1973 Ritiro delle truppe USA dal Vietnam. I caduti americani sono stati 58.000.
* 1974 Agosto: Nixon si dimette a causa dello "scandalo del Watergate": si scopre che membri
del suo "team" elettorale avevano compiuto un'intrusione nel quartier generale democratico.
Gli succede il vicepresidente Gerald Ford.
* 1976 Il democratico Jimmy Carter viene eletto presidente.
* 1978 Conclusione dell'accordo di Camp David
fra Egitto e Israele, favorito dagli USA.
* 1979 Cattura di molti ostaggi americani a Teheran, nell'Iran.
* 1980 Ronald Reagan vince le elezioni presidenziali per i repubblicani. Adotta una dura politica estera anticomunista.
* 1983 Invasione militare di Grenada.
* 1985 Raid aerei di rappresaglia su città libiche. Miglioramento dei rapporti con l'URSS; primo
di tre summit fra Reagan e Mikhail Gorbaciov.
* 1986 Rivelazioni sullo scandalo Iran-Contra.
* 1987 Firma del trattato intermedio sulle armi nucleari (INFT) fra USA e URSS.
* 1988 Il repubblicano George Bush, vicepresidente sotto Reagan, sconfigge il democratico Michael Dukakis.
* 1989 Invio di 23.000 soldati a Panama,
per rovesciare il governo e arrestare il generale Noriega accusato di traffici di droga, condannato dal Consiglio di Sicurezza dell'ONU.
* 1990 Normalizzazione dei rapporti con il Nicaragua, dopo la sconfitta del governo sandinista alle elezioni. Gli USA e altre sei nazioni concordano aiuti all'URSS per finanziare il passaggio al libero mercato. Gli USA assumono un ruolo guida nell'opposizione all'invasione del Kuwait da parte dell'Iraq. La NATO e il Patto di Varsavia firmano
un trattato sulle armi convenzionali in Europa.
* 1991 Gennaio: operazione Desert Storm contro l'Iraq. Le forze multinazionali comprendono 43.000 soldati USA. URSS e USA firmano il trattato START per la riduzione delle armi nucleari.
* 1992 Disordini a Los Angeles e in altre città,
che mettono in evidenza il disagio della gioventù nera. Il summit fra Bush ed Eltsin porta ad altre riduzioni degli armamenti. Il democratico Bill Clinton vince le elezioni su Bush.
* 1993 Gli USA partecipano al bombardamento selettivo di postazioni missilistiche in Iraq.
24.000 soldati americani vengono inviati in Somalia come parte delle forze ONU. Riduzione del deficit
di bilancio e riforma sanitaria sono gli obiettivi principali della nuova amministrazione Clinton. Gli USA ritirano le loro truppe dalla Somalia.
* 1994 La legislazione per modificare il sistema sanitario, uno dei punti di forza della politica interna di Clinton, viene respinta dal Congresso. Una pressante campagna di stampa insinua sospetti di irregolarità contabili e di illeciti finanziamenti alle campagne elettorali di Clinton. Il senato delibera all'unanimità l'avvio di udienze conoscitive sull'affare Whitewater (una società immobiliare in bancarotta). Paula Jones, ex impiegata dell'Arkansas, accusa il presidente di molestie sessuali.
* 1995 Lo stato del Mississippi vota all'unanimità
per dichiarare fuorilegge la schiavitù approvando
la ratifica del 13º emendamento della costituzione federale, 130 anni dopo la sua stesura. Lo stato di New York approva la reintroduzione della pena
di morte: 38 voti a favore, 10 contrari. Riprese
le relazioni diplomatiche con il Vietnam. La camera dei rappresentanti respinge la proposta di alleggerire lÕembargo di medicinali e alimentari verso Cuba. In un attentato a Oklahoma City, una bomba uccide 168 persone: il più grave incidente terroristico mai avvenuto negli Stati Uniti.
* 1996 La spaccatura tra Clinton e il Congresso sui problemi di bilancio (che già in precedenza ha portato a una serrata del governo) si risolve temporaneamente in un accordo. Secondo un sondaggio, Bill Clinton conduce la gara per la presidenza con un distacco di 5 punti su Bob Dole.
Stati Uniti Comunicazioni
Un ampio sistema fluviale, come quello del Mississippi-Missouri, ha fornito gi? nei tempi passati una comoda rete di trasporti. Oggi gli USA dispongono della rete di trasporti aerei interni più economica e più capillare del mondo, e di un ottimo sistema di autostrade interstatali. La rete ferroviaria, secondo lo standard europeo, non è molto sviluppata e serve soprattutto al trasporto delle merci. Da quando Henry Ford ha iniziato la produzione di massa delle automobili a Detroit, circa 90 anni fa, gli americani si sono spostati con le loro automobili. Nel 1919 Ford vendette un milione di auto: oggi negli USA circolano quasi 250 milioni di automobili. Molte città, come Los Angeles, dipendono, di fatto, dalle auto. Gli USA da soli rappresentano la metà del traffico automobilistico del mondo. Il basso prezzo della benzina è in buona parte la causa di questo enorme sviluppo.
Sul lungo periodo, la possibilità di dover dipendere dalle importazioni di petrolio, col progressivo esaurirsi delle riserve interne, potrebbe obbligare ad assumere un diverso atteggiamento nei riguardi delle auto.
Stati Uniti Mezzi di Informazione
I cosiddetti mass media sono un fenomeno nato negli USA. Nessun'altra società al mondo ha mai avuto qualcosa di simile alla rete televisiva americana. E nessuna società si è così facilmente adattata al mondo della TV a molti canali: sono comuni le case in cui si possono ricevere 50 o più canali. I giornali, invece, stanno affrontando tempi difficili. Con poche eccezioni i giornali sono di tipo locale, non nazionale. Hanno in genere un prezzo molto basso e le loro entrate derivano per lo più dalla pubblicità. Questo settore è sempre più minacciato dalla TV via cavo e da altri mezzi. Molte società stanno esaminando le opportunità multimediali, e investono nelle nuove tecnologie per fornire notizie in linea, informazioni e altri servizi.
Stati Uniti Assistenza Sanitaria
Il sistema sanitario americano presenta enormi disparità. Da un lato, vengono fornite cure sofisticate a chi dispone di un'assicurazione (in genere pagata dal datore di lavoro). Il Texas Medical Center di Houston, il centro di medicina che dispone della tecnologia più avanzata, ha un bilancio equivalente a quello di una piccola nazione. D'altro canto, le statistiche sulla mortalità infantile in certe aree del paese sono a livelli quasi africani.
In parte anche per porre rimedio a queste disparità, la riforma sanitaria è al centro del dibattito politico.
La riforma è urgente, anche perché i costi delle cure mediche sono aumentati in modo vertiginoso: il settore sanitario oggi rappresenta quasi un ottavo del totale dell'economia del paese.
Stati Uniti Reddito
Tra il 1945 e il 1973, tutti i settori della popolazione sono diventati più ricchi. Da allora, però, si è manifestata un nuova tendenza. Chi ha terminato le scuole superiori ha visto il proprio tenore di vita crescere, mentre gli altri non hanno visto alcun miglioramento per un'intera generazione. In un modo mai visto da oltre 50 anni, l'effetto istruzione" sta portando a notevoli divisioni di classe.
Stati Uniti Popolazione
Diversamente dall'Europa occidentale, gli USA stanno sperimentando un boom demografico, conseguenza dell'aspetto meno compreso, ma probabilmente più importante, dell'America moderna: l'immigrazione.
Sebbene l'idea del "crogiuolo delle razze" suggerisca che gli USA siano sempre stati un paese di immigrati, fra il 1929 e il 1960 ciò non è stato vero. Negli Anni '50 in America sono giunti meno immigrati che nello stesso periodo del secolo precedente. Dalla metà degli Anni '60, però, e specie dal 1980, gli USA hanno visto un afflusso straordinario di immigrati. Nel corso degli Anni '80, circa 10 milioni di immigrati (legali e illegali) sono entrati nel paese, un numero maggiore di ogni altro decennio precedente. I nuovi immigrati provengono soprattutto dall'Asia e dall'America Latina. Solo dal Messico ne sono giunti negli Anni '80 quasi 2 milioni.
Per quanto è possibile dedurre dal tasso di matrimoni interetnici, si ritiene che gli asiatici e i latino-americani si siano inseriti nella società americana allo stesso ritmo con cui si erano inseriti, tre generazioni prima, i polacchi e gli italiani. È possibile anche supporre che la crescita dell'immigrazione renderà marginale la posizione dei neri d'America, che sempre più si trovano a dover combattere sia politicamente sia economicamente con i nuovi immigrati. In certe comunità, come a Los Angeles, esistono già tensioni di questo genere.
Per quanto importante sia l'immigrazione, resta il fatto che nel 2050 la maggioranza degli americani (circa il 65%) sarà ancora composta da bianchi
non latino-americani. È probabile che mantengano anche le loro tradizioni religiose. Gli americani hanno sempre dimostrato di dare maggior valore alla fede religiosa di altri popoli.
Stati Uniti Affari Esteri
L'atteggiamento degli USA negli affari internazionali è determinato da due fatti. Primo, sono protetti
dal resto del modo da due grandi oceani. Secondo, non sono mai sorti problemi con gli stati immediatamente confinanti - Canada e Messico. Di conseguenza, per la maggior parte della loro storia gli USA hanno potuto scegliere quanto e come farsi coinvolgere negli affari degli altri.
Per la maggior parte della prima metà del secolo XX essi hanno seguito una politica di isolamento, e sono entrati con riluttanza nella Prima e nella Seconda guerra mondiale. Dopo il 1945, però, l'atteggiamento degli USA in politica estera è cambiato. Le Nazioni Unite hanno aperto la loro sede a New York, e gli USA hanno un seggio nel Consiglio di Sicurezza. Come guida di una delle parti coinvolta nel conflitto fra democrazia e comunismo, gli USA hanno cooperato nella realizzazione della NATO, e hanno poi svolto un ruolo molto attivo nella difesa dell'Europa occidentale. Per gli USA la Guerra fredda ha avuto pesanti conseguenze, specie nei conflitti in Corea e nel Vietnam. Dopo la sconfitta in Vietnam, gli USA si sono astenuti, per oltre dieci anni, da qualunque intervento militare. Hanno invece promosso l'azione diplomatica, cogliendo particolari successi in Cina e in Medio Oriente, e sostenendo gli oppositori dei governi di sinistra nei paesi in via di sviluppo, come in Nicaragua.
Il collasso del blocco orientale, dopo il 1989, ha riacceso il dibattito sulla politica estera da adottare. In certi momenti, agli inizi degli Anni '90, è sembrato che potessero assumere il ruolo di "poliziotto del mondo", e in questo senso potrebbero essere interpretati gli interventi in Kuwait e in Somalia. Però, come i successivi problemi sorti in Somalia hanno dimostrato (e come ha confermato la mancanza di una chiara politica in Bosnia e ad Haiti), gli USA sono ancora incerti sul proprio ruolo nel mondo post-Guerra fredda.
Stati Uniti Risorse
Gli Stati Uniti hanno abbondanza di risorse naturali, incluso il petrolio, sebbene al netto risultino importatori di petrolio. Negli stati occidentali esistono enormi riserve di carbone (per la maggior parte
le miniere sono a cielo aperto) e ci sono sostanziosi giacimenti minerari nelle montagne.
Il timore di rischi ambientali ha impedito lo sviluppo di nuove centrali nucleari dopo l'incidente avvenuto a Three Mile Islands nel 1979. Gli ambientalisti hanno anche costretto l'industria del legname a ritirarsi dai boschi del nordovest sul Pacifico, specie dallo stato
di Washington. L'industria del legname si è trasferita verso sud, dove grandi boschi di conifere vengono "mietuti" come campi di grano. In passato sono state costruite centrali idroelettriche; oggi l'energia prodotta in questo modo viene importata dal Canada.
A confronto con l'Europa occidentale gli USA non sono coltivati intensivamente. Le grandi dimensioni delle fattorie nel Midwest e nel West hanno permesso un'agricoltura e un allevamento impostati sul modello del "minimo sforzo per il massimo risultato".
Stati Uniti Istruzione
L'istruzione negli Stati Uniti è di competenza
dei governi dei vari stati. Alcuni rapporti recenti hanno criticato il livello dell'istruzione secondaria: tuttavia, tutti concordano sul fatto che le università sono scuole di ottimo livello.
L'istruzione privata è un settore in rapido sviluppo. Sebbene il numero di allievi delle scuole private non sembri essere cresciuto di molto nelle ultime generazioni, non è proprio così. Mentre il numero di scuole cattoliche è diminuito, al loro posto sono state create molte scuole non confessionali
a pagamento.
Stati Uniti Difesa
L'enorme complesso militare e industriale degli USA risale agli anni seguiti al 1945. Prima di allora le forze armate erano poco numerose, mal equipaggiate e venivano rapidamente smantellate alla fine
di una guerra. Le spese per la difesa hanno avuto tre picchi dopo il 1945: negli Anni '50 durante la Guerra di Corea, durante la Guerra del Vietnam (1963-73), e fra il 1979 e il 1986.
Nel 1990, la fine della Guerra fredda e la necessità
di ridurre il deficit del bilancio hanno prodotto un calo delle spese per la difesa. In termini reali sono oggi al livello del 1945. Ciò ha provocato un effetto collaterale non previsto ma problematico. Le forze armate sono il settore in cui i neri hanno trovato le migliori opportunità per raggiungere posizioni importanti. Con la riduzione delle forze militari, si riducono anche le opportunità di avanzamento
dei neri americani.
Stati Uniti Criminalità
Gli Stati Uniti stanno subendo da vent'anni gli effetti di un'ondata criminale. Gli atti di violenza - specie gli omicidi - sono molto più comuni che in altri paesi. Ciò avviene anche nelle aree relativamente periferiche del paese. Seattle, per esempio, che secondo lo standard USA è una città pacifica, ha un numero di assassini sette volte maggiore di quello di Birmingham, in Inghilterra. Anche il numero di carcerati per droga negli USA è molto superiore a quello della maggior parte dei paesi occidentali - e le condizioni in cui vivono sono peggiori. La pena di morte è ritornata pesantemente alla ribalta dopo gli Anni '80, specialmente nel sud. Il Texas è lo stato in cui viene eseguito il maggior numero di esecuzioni: molti degli stati liberali del nord, invece, hanno abolito la pena capitale.

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