U.S.A. contro Afghanistan

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Testo

Tema
Martedì 11 settembre, ore dieci e mezza circa, due aerei di linea dell’American Airlines e della Delta Airlines diretti verso Los Angeles vengono dirottati a New York. I velivoli si schiantano sopra le Torri gemelle che implodono su loro stesse, la prima all’impatto la seconda dopo un po’ sotterrando così anche molti vigili del fuoco andati a soccorrere gli impiegati dei due grattacieli. Un attacco terroristico che ora conta più o meno settemila dispersi. La colpa di questo attentato è ricaduta su Osama Bin Laden leader spirituale dei Talebani, fondamentalisti islamici che si costituiscono come forza politica e militare nel sud dell’Afghanistan. Questo stato ha avuto una storia molto travagliata macchiata del sangue di molte persone morte nelle mille guerre mai concluse. Nel 1973 ci fu un colpo di stato che rovesciò la monarchia e l’Afghanistan si proclamò repubblica; cinque anni dopo, un golpe organizzato da due organizzazioni comuniste locali fece nascere la repubblica democratica dell’Afghanistan. Nel corso dell’occupazione sovietica delle consistenti minoranze si schierarono con i governi filosovietici afgani dominati dall’etnia di Karmal e Najibullah. Dopo la caduta di quest’ultimo l’appartenenza politica si decide su base etnica e regionalista e i movimenti di resistenza non sono riusciti a costituire un governo a causa delle numerose divergenze che li separano. Così tra il 1994 e il 1995 compaiono i talebani che controllano il sud del paese, circa un terzo di tutto il territorio. Tra le cause dell’attentato agli Stati Uniti ce n’è una interessata all’economia poiché questa è crollata e molte persone hanno venduto azioni poco prima che le Torri venissero colpite. I talebani vogliono mettere ai loro piedi il potere occidentale che si ritiene più forte e il disastro di New York dimostra anche a noi quale sia la vera natura di questa gente. Questi aerei kamikaze sono stati dirottati da passeggeri che armati al massimo di un coltello hanno trovato una morte che porterà le loro anime in paradiso. Perché per loro è proprio così: il Corano, libro sacro musulmano seguito attentamente dai talebani onora la morte in guerra e santifica coloro che muoiono di proposito per questa causa. La cosa che induce veramente terrore è il fatto che questo attacco sia stato programmato da anni, necessari all’addestramento, proprio in occidente, più precisamente in Germania. Un piano ben congeniato frutto di una mente diabolica quale quella di Bin Laden, un estremista fanatico. Gli Stati Uniti, poiché sono un popolo bellicoso (secondo un’inchiesta l’ottanta per cento dei cittadini vuole la guerra), ricorreranno alla violenza per farsi sentire e non è sicuramente la soluzione migliore: la guerra porta al terrorismo e il terrorismo alla guerra e poiché è un giro continuo entrambe non smetteranno mai. Mi dispiace molto delle persone morte nell’attentato, degli agenti e per i familiari delle vittime ma comunque resta il fatto che le rappresaglie non cesseranno se gli Stati Uniti risponderanno al fuoco. Già i giornali dicono che tre commando sono stati presi, anche se gli U.S.A. smentiscono. La cosiddetta “guerra silenziosa” di Bush forse ha già portato prigionieri, anche se spero, ma non più di tanto, che la notizia sia davvero falsa. Non voglio condannare solamente i talebani, è ovvio che il gesto sia stato unicamente per uccidere, ma anche gli Stati Uniti hanno condannato e condannano tuttora molte persone alla morte, uccidendo senza ufficializzare tramite i servizi segreti, esecuzioni capitali che per me sono atti assolutamente inumani, che in campagna elettorale servono per guadagnare il voto del popolo e molte volte vengono giustiziate persone innocenti. Anche le morti di massa sono state considerate statistiche, come quelle dovute dalla bomba atomica alla fine della seconda guerra mondiale. Gli U.S.A. più che pensare a che cosa di terribile avessero fatto sono rimasti entusiasti della capacità dell’arma da loro inventata e questo fa riflettere ancora oggi, avendo inventato la batteria al laser non aspetteranno a collaudarla sulle persone se l’esito della “guerra silenziosa” sarà negativo. Entrambe le nazioni si stanno comportando in modo incivile e spero vivamente che le altre nazioni (obbligate dalla N.A.T.O: North Atlantic Treatry Organization) e soprattutto l’Italia non vengano coinvolte in una possibile guerra. Avendo parlato con molte persone posso concludere che il pericolo che corre l’Italia sia sottovalutato. Per prima cosa, non possiamo davvero stare tranquillissimi perché il nostro governo di destra appoggia pienamente gli Stati Uniti e secondo, molte basi americane si trovano proprio in Italia e la possibilità di un attacco a queste non è da escludere. Il presidente ha rassicurato la nazione qualche giorno fa, ma ho visto che comunque l’allarme di preparazione difensiva è stato dato a tutte le capitali europee e non credo che potremo stare molto sicuri anche se a Roma c’è il Vaticano. Non voglio fare il pessimista, ma credo si annunceranno tempi difficili se non verrà trovata una soluzione pacifica o una resa. In ogni caso il governo afgano sta facendo il possibile, o almeno così dicono i media, per consegnare Osama Bin Laden nascosto da qualche parte in qualche paese orientale. Gli Stati Uniti sono molto determinati, forse anche perché non sono mai stati attaccati o bombardati in “casa” loro provando i brividi del terrore e del panico e capisco la loro reazione militare anche se non giustificherò qualsiasi violenza verrà commessa, il più delle volte, a scapito degli innocenti. Mi dispiace anche per le persone afgane che hanno festeggiato la morte delle tante persone schiacciate dalle molte centinaia di tonnellate delle Torri gemelle. Mi dispiace perché capisco che il degrado e l’inciviltà accompagna questa gente che viene educata a maledire noi, l’odiato occidente.
Roma 30 ottobre 2001

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