San Francesco

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Testo

Luigi Bruschetti
28/04/97 I sez. E

FRANCESCO d’ASSISI

Nacque ad Assisi nel 1181 o nel 1182 e morм nel 1226. Il padre era un ricco mercante di stoffe, legato alla Francia tanto da mutare il nome del figlio Giovanni in quello di Francesco (Francese).
Francesco, attratto dalle imprese cavalleresche e dalle arti cortesi, partecipт nel 1202 alla guerra tra Assisi e Perugia, finendo prigioniero per circa un anno fino al 1203. Nel 1205 a Spoleto , mentre era in viaggio come volontario delle milizie pontificie, cadde gravemente ammalato. Durante la malattia ebbe una visione che lo indusse a ritornare ad Assisi dove si dedicт sempre piщ assiduamente alla preghiera, alla penitenza, alle opere di misericordia.
Dal 1206 si dedicт interamente alla vita di povertа, al servizio di Dio, vivendo per due anni come eremita. Cominciт a predicare raccogliendo i primi discepoli: Bernardo di Quintavalle, Pietro Cattani, Egidio d’Assisi e altri. Il movimento francescano si allargava ormai rapidamente.
Francesco tra il 1213 e il 1215 s’imbarcт per la Spagna, proponendosi l’evangelizzazione dei Mori. Ammalatosi, dovette ritornare in Italia. Nel 1217 si mise in viaggio per la Francia. Nel 1219 raggiunse in Egitto l’esercito crociato e tentт di convertire il sultano. Ritornato in Italia nel 1220, san Francesco si dedicт piщ intensamente alla vita ascetica e mistica. Intorno al 1221, il santo aveva anche fondato il terz’ordine. Nella note di Natale del 1223, nel bosco di Greccio, rappresentт per la prima volta la Nativitа nel Presepio.
Nel 1224, in ritiro alla Verna, ricevette le stimmate. Tornato ad Assisi ormai ammalato e affetto da quasi totale cecitа, detto fra le sofferenze, il Cantico di frate Sole.
Il pontefice Gregorio IX lo inserм nella categoria dei santi e ne autorizzт il culto pubblico e Pio XII lo proclamт patrono d’Italia. La festa in suo onore и celebrata il 4 ottobre.

GIOACCHINO da FIORE

Principalmente fu un mistico italiano. Nacque a Celico in provincia di Cosenza nel 1130 circa e morм a Canale vicino a Cuneo nel 1202. Fu un cistercense (colui che appartiene all’ordine di Citeaux)e abate di Corazzo nel 1177 e poi di Casamaria. Fondт anche una nuova congregazione in San Giovanni in Fiore, detta dei florensi, approvata da Celestino III nel 1196, diffusasi nel secolo successivo, ma decaduta ed estinta nel XIV secolo.
L’attribuzione delle sue opere ha dato luogo a molte discussioni e alcune di loro sono state edite solo in questo secolo; le principali comunque sono: Concordia Novi et Veteris Testamenti, Expositio in Apocalypsim, Psalterium decem cordarum, Tractatus super quatour Evangelia, Liber figurarum.
Tutta la dottrina di Gioacchino ha il suo centro in una visione escatologica rappresentante la storia del mondo come divisa in tre etа, del Padre, o del timore, del Figlio, o della Grazia e dello Spirito Santo. In questa terza etа avrebbero trionfato, sulle tradizionali strutture ecclesiastiche, la spiritualitа e il monachesimo, la pace e la libertа proclamata da San Paolo, un’intelligentia spiritualis della Rivelazione senza la necessitа della mediazione ecclesiastica. Le peculiaritа formali delle opere di Gioacchino spiegano l’immensa fortuna della sua dottrina, i sospetti di eterodossia che ben presto si appuntarono su di essa e l’esasperazione polemica del suo pensiero operata dopo la morte, soprattutto da parte dei francescani spirituali, che dalla visione della terza etа trassero la loro condanna del papato contemporaneo come incarnazione dell’Anticristo.
Ma al fascino dell’escatologia gioachimita furono sensibili anche san Bonaventura e Dante.

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