Ricerca su Darwin

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Testo

Relazione di scienze: Darwin e la teoria dell’evoluzione

Verso i primi giorni di aprile, la classe , ha iniziato un percorso didattico su Charles Darwin e la sua teoria evoluzionistica. Questo studio sulla teoria evoluzionistica di Charles Darwin, ma soprattutto sulle osservazioni che lo portarono a formularla, è stato il nostro oggetto di discussioni nelle prime lezioni su questo argomento. Infatti questo lavoro è stato diviso in varie fasi:

1) ricerca e discussione delle osservazioni che portarono Darwin a formulare la sua teoria e scontro
con la teoria della Creazione dell’uomo secondo la quale l’uomo non ha subito un processo
evolutivo, ma è rimasto immutato nel tempo come era stato creato da Dio.

2) stesura ed esposizione delle varie osservazioni e di tutto ciò che può aver influenzato Darwin
nell’elaborazione della sua teoria evoluzionistica.

3) nuovo scontro con la teoria della Creazione dell’uomo da parte di Dio, usufruendo di tutte le
conoscenze ottenute mediante lo studio dei vari elaborati di ogni gruppo, cercando di smontare,
screditare questa teoria creazionista a favore di quella evoluzionistica.

Nella prima fase del percorso, come detto c’è stato il primo dibattito contro la teoria della Creazione dell’uomo da parte di Dio, preceduta dall’elencazione di tutte le osservazioni e degli studi che Darwin effettuò nell’affermazione della sua teoria. Sono venute fuori immediatamente, le osservazioni che Darwin, a bordo del brigantino Beagle, raccolse durante questo viaggio di circa 5 anni, il contesto storico sociale in cui Darwin (1809 – 1882) visse, gli studi che effettuò comparando l’anatomia di vari animali, lo studio dei fossili e quanto altro fu oggetto di influenza su di lui. Malgrado tutto ciò, nella prima discussione, nella quale ci si chiedeva: “L’uomo è stato creato da Dio ed è rimasto immutato nel corso dei millenni o ha subito una evoluzione? E se sì, perché ?”, non siamo riusciti a trovare spiegazioni logiche che riuscissero ad avvalorare la teoria di Darwin, e a spiegare attraverso quali ragionamenti riuscì ad elaborare questa teoria, accettando quella Creazionista.

Per cercare queste risposte la classe è stata divisa a gruppi, comprendenti ciascuno circa cinque persone, nei quali bisognava approfondire, attraverso uno studio di saggi, appunti di viaggio, lettura di libri e stesura di una relazione, un determinato argomento o una determinata situazione storica che avrebbe potuto influenzare Darwin e la formulazione della sua teoria.
I gruppi erano sei ed i vari argomenti erano i seguenti:

- Contesto storico-sociale
- Viaggio sul Beagle
- Fossili
- Selezione naturale
- Anatomia comparata
- Origine dell’uomo

Darwin visse durante il XIX secolo e più precisamente 1809 al 1882. Prima di lui vari scienziati e filosofi pensarono ad un processo evolutivo della specie tra cui Aristotele, Linneo, Lamarck, Malthus e suo nonno stesso: Erasmus Darwin. Darwin, lesse e prese spunto dal saggio di Robert Malthus sul principio di popolazione nei suoi effetti sul futuro miglioramento della società. Darwin incontrò molte resistenze non solo in campo scientifico, ma anche religioso, in quanto il progressivismo organico fu considerato antitetico al provvidenzialismo cristiano. Sul Beagle Darwin, imbarcatosi nel 1831 come naturalista senza stipendio per perfezionare delle carte geografiche del Sud america, prese appunti , studiò le varie specie di animali ed attraverso degli accoppiamenti mirati, selezione artificiale, riuscì a supporre che le specie si modificassero gradualmente. Esplorò vari ambienti naturali e notò in taluni casi la somiglianza delle specie in ambienti così diversi. Darwin navigò sul Beagle per 4 anni e nove mesi, al suo ritorno elaborò gli appunti presi durante il viaggio. Raggiunse la Terra del Fuoco, Tahiti e le isole Galapagos. Nella natura Darwin notò prima ed osservò in seguito la presenza di una selezione naturale, secondo la quale solo gli individui più forti che riescono a sopravvivere a condizioni ambientali ed ad altri fenomeni riescono a trasmettere i loro caratteri alle generazioni successive, tutto questo per favorire la conservazione della specie, come aveva detto prima Malthus nel suo saggio. Inoltre, Darwin studiò le varie somiglianze tra le specie animali, distinguendole tra omologie o analogie. Le prime dovute alla trasmissione ereditaria dei caratteri, le seconde rese simili dal fatto che compiono la medesima funzione. Darwin arrivò attraverso questi studi nel 1858, in contemporanea a d un altro scienziato, Alfred Russel Fallace, che si trovava all’altro capo del mondo, ad elaborare la teoria dell’evoluzione, secondo la quale l’uomo deriva dalla scimmia; un’idea eretica per l’ortodossia scientifica del tempo e blasfema per il dogma religioso.

Nella terza fase di questo esperimento, si è discusso nuovamente della teoria darwiniana in contrapposizione di quella creazionista. Rispetto al primo incontro le conoscenze erano maggiori, anche se su alcuni punti di discussione mancavano ancora dei collegamenti logici. La teoria creazionista è stata screditata a favore di quella evoluzionistica attraverso la variabilità dei caratteri, la lotta per la sopravvivenza, sopravvivenza dei più adatti e l’ereditarietà delle caratteristiche più vantaggiose. All’interno delle varie popolazioni c’è una variabilità dei caratteri, essa è individuale e puramente casuale. Nell’esempio dell’allevatore che sceglieva soltanto i colombi con la coda più lunga, egli non provocava la comparsa del carattere voluto, ma semplicemente sceglieva quelli che casualmente lo possedevano già. Tra gli organismi che formano le varie popolazioni, rimanendo esse costanti nel tempo vi deve essere una competizione per la sopravvivenza tra di essi, nella quale risultano vincenti solo quelli che possiedono caratteristiche adatte all’ambiente. Soltanto quelli che sopravvivono e quindi si sono ben adattati all’ambiente, riescono a riprodursi con successo trasmettendo i loro caratteri vantaggiosi alla discendenza. Un’obbiezione mossa dal difensore della teorian creazionista era quella se, gli indvidui che riuscivano ad evolversi nel corso del tempo, generavano un carattere all’improvviso o se ci fossero stati dei cambiamenti graduali. I cambiamenti tra le varie generazioni, per l’evoluzione ci sono stati, ma graduali, infatti un carattere se pur non sviluppato completamente non compirà la funzione di quanto sarà completo, ma nelle generazioni intermedie, assumerà un’altra funzione. Con questa risposta, bisogna però indicare l’inizio e la fine di uno sviluppo, ma ciò non è vero, in quanto anche l’uomo attuale è in evoluzione, graduale e molto lenta, ma costante, basti pensare che nel 1800 l’altezza media di un uomo era nettamente inferiore a quella odierna.

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