Non solo guerra

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Testo

NON SOLO GUERRA
Area balcanica non è solo sinonimo di violenza, guerra e terrore.
Non è solo sinonimo di armi, bombe, eserciti. Non è solo odio.
E’ anche cultura, una enorme cultura, e tradizione, tradizione alla quale moltissimi artisti si sono ispirati, in Francia, in Irlanda, in Spagna, in Italia…
Gli occhi di un intero mondo hanno visto attraverso i media gli orrori di una guerra atroce. Ma non tutti gli occhi forse hanno visto le meraviglie di questi artisti, contesi tra oriente e occidente, tra religioni e mentalità diverse.
Nessuno può immaginare
che cosa significhi nascere e vivere al confine
fra due mondi, conoscerli e comprenderli ambedue
e non poter far nulla per riavvicinarli,
amare entrambi
e oscillare fra l'uno e l'altro per tutta la vita,
avere due patrie e non averne nessuna,
essere di casa ovunque e rimanere estraneo a tutti,
in una parola, vivere crocefisso
ed essere carnefice e
vittima nello stesso tempo
Ivo Andric
Ivo Andric è stato uno di questi artisti, premio nobel per la letteratura nel 1961, nato a Dolac nel 1892. La sua storia è simile a quella di molti uomini della Serbia: imprigionato dagli austriaci durante la prima guerra mondiale e impegnato nel movimento nazionale serbo.
La drammaticità della guerra che tanto ha avuto a che fare con Ivo Andric rimane nelle sue opere (soprattutto le prime), ad esempio le raccolte “Ex Ponto” (1918) e “Nomiri” (1921).
Nel periodo fra le due guerre scrisse molti romanzi fondati su immagini e tradizioni della sua terra. Dalla sua condizione difficile di intellettuale bosniaco, diviso tra Oriente ed Occidente, ha tratto motivi di ispirazione per le sue raccolte e meditazioni liriche e per i suoi grandi romanzi, tra i quali emergono Il ponte sulla Drina e La cronaca di Travnik. E' morto a Belgrado nel 1975.
Nel campo artistico ricordiamo invece Dejan V. Ulardzic (nato nel 1956 a Sabac). Membro della ULUS dal 1985, lavora e vive come artista libero. Tra i suoi quadri ne ricordiamo alcuni:
The years which the Bumble-bees have eaten
Night and Day of Anonymous
Floating
E proprio in ambito cinematografico troviamo Emir Kusturica, nato a Sarajevo nel 1954. EMIR KUSTURICA È NATO A SARAJEVO IL 24 NOVEMBRE 1954. Negli anni del college i suoi primi film vinsero numerosi premi e gli diedero l'esperienza di cui aveva bisogno per entrare alla Famu, l'accademia del cinema di Praga. Nel 1977 nel corso del suo terzo anno accademico, girò da studente il film "Guernica" basato su un breve romanzo di Antonij Iskovic, che gli guadagnò un riconoscimento al festival del film studentesco a Karlovy Vary. Durante i suoi studi la Famu girò anche due cortometraggi: "One Part Truth" e "Autumn".
Dopo la laurea kusturica tornò a sarajevo per lavorare per il canale Sarajevo Television, il suo primo film per il piccolo schermo "The Brides are Coming", creò uno scandalo e fu bandito dalla televisione a causa del suo controverso e particolareggiato ritratto dei tabù sessuali. Il successivo "Buffet Titanic", tratto da un'opera del Nobel per la letteratura Ivo Andric venne accolto molto positivamente dalla critica e gli guadagnò il premio per la migliore regia al festival nazionale televisivo a Portoroz.
Il primo lungometraggio per il grande schermo "Ti ricordi di Dolly Bell?" scritto da Adbulah Sidran vedeva i teenager iugoslavi alle prese con la cultura occidentale. Il film vinse il Leone d'oro al Festival di Venezia del 1981 nonché molti altri riconoscimenti internazionali.
Dopo quattro anni Kusturica vinse l'ambita Palma d'Oro al Festival di Cannes con il suo "Papà è in viaggio d'affari", il fil ottenne successo sia di critica che di pubblico a livello internazionale ed ebbe una nomina al premio Oscar per il Miglior Film Straniero. Kusturica vinse inoltre il Golden Arena awards al Festival del Cinema Iugoslavo di Pula del 1985.
Nel 1989 Kusturica diede seguito a questi grandi successi con "Il tempo dei Gitani", la sua regia fu premiata al Festival di Cannes.
Per un certo tempo Kusturika insegnò cinematografia all'accademia di Arti Sceniche di Sarajevo e alla Columbia University di New York. Fu uno dei suoi studenti a proporgli l'idea per una sceneggiatura che poi si trasformò nel debutto del regista nel cinema di lingua inglese con "Arizona Dream". Il cast internazionale vedeva tra i protagonisti: Johnny Depp, Lily Taylor, Faye Dunaway, Vincent Gallo e Jerry Lewis e fu presentato al Festival di berlino del 1993 dove vinse l'orso d'argento ed il Premio Speciale della Giuria. Nel 1992 Kusturica si unì allo sceneggiatore Kovacevic, alla tedesca Pandora Film e al co-produttore francese Ciby 2000. Il frutto di questa collaborazione fu "Underground", un poema in forma cinematografica sulla delusione e sull'illusione. Nel 1995 il film fu presentato al Festival di Cannes dove Kusturica vinse la sua seconda Palma d'Oro.
Kusturica è stato anche il co-autore di "Magpie's Stratagem" diretto da Zatko Lavaric, ed ha suonato il basso con il gruppo Zabranjno Pusenje (Vietato Fumare). GATTO NERO GATTO BIANCO è stato presentato in anteprima mondiale al festival del Cinema di Venezia del 1998.
Gatto nero gatto bianco
GRGA PITIC E ZARIJE SONO DUE VECCHI AMICI che non si vedono da ben 25 anni. Il primo è un padrino gitano oltre che magnate delle discariche, il secondo è proprietario di un cementificio. Hanno ormai ottant'anni e nella loro lunga vita hanno commesso ogni genere di crimine rispettandosi sempre.
Matko, il figlio di Zarije, è un incapace, ha bisogno di soldi per portare a termine un affare legato al mercato nero, precisamente un carico di petrolio; poiché non ha il coraggio di rivolgersi al padre, chiede aiuto a Grga facendogli credere che suo padre è morto.
Grga è profondamente colpito da questa notizia così decide di recarsi sulla tomba del vecchio amico Zarije. Matko, soddisfatto del suo inganno, cerca di far entrare nell'affare del petrolio Dadan Karambolo, il re dei gangster gitani , sempre sotto l'effetto della droga. Matko è convinto che in questo modo l'affare andrà sicuramente in porto. Purtroppo non è così, perché la notte dell'arrivo del treno, viene messo a terra da degli sconosciuti e quando il giorno dopo si risveglia, scopre che il treno è scomparso. Matko non ha capito che è stato imbrogliato da Dadan e così deve sottostare al ricatto di questo criminale senza scrupoli: far sposare il proprio figlio Zare con Afrodita, la sorella di Dadan, una donna così minuscola da essere soprannominata Ladybird.
Zare però è innamorato di Ida, una cameriera tanto affascinante quanto impetuosa, mentre Afrodita sogna un gigante buono. Il giorno delle nozze i due giovani si ribellano a questo matrimonio senza amore così la ragazza fugge approfittando della confusione della festa organizzata alla maniera gitana.Capito l'inganno, Dadan va alla ricerca della sorella. La trova in mezzo alla campagna insieme al nipote di Grga Pitic, Grga Maggiore, un ragazzone molto alto che da tempo era alla ricerca di una donna piccolina, dolce e affettuosa come lo era sua nonna. Ladybird è così piccola che potrebbe stare nel suo taschino, perfetta per lui. Tra i due è scoccata la freccia dell'amore.Dadan acconsente alle nozze perché convinto da Grga Pitic che l'amore è l'unico motivo per sposarsi. Anche Zare è felice perché così può sposare la sua amata Ida. Durante la festa muore Grga Pitic, Zarije torna dal regno dei morti, Dadan viene punito e Zare ed Ida scappano con una fisarmonica piena di soldi, dopo aver minacciato il prete con una pistola davanti a due soli testimoni: un gatto nero e un gatto bianco.
L'IDEA DEL FILM:
QUANDO UNDERGROUND VINSE LA PALMA D'ORO AL FESTIVAL DI CANNES DEL 1995, Emir Kusturica aveva alle spalle quattro anni di colossale lavoro, aveva girato un film della durata di tre ore ed una sua versione in sei parti per la televisione.
Gli attacchi della stampa lo scoraggiarono tanto profondamente da fargli dichiarare in pubblico di non voler fare più film. Ciò rappresenta una catastrofe per il suo team di produzione, che non credeva che l'uomo che loro ritenevano rappresentare il cinema stesso potesse prendere una simile decisione. Per incoraggiarlo iniziarono quindi a gettare le basi di un piccolo progetto che potesse far ritornare Kusturica al suo vecchio amore . L'idea originaria era un documentario sui musicisti gitani che avevano suonato in Underground, si doveva seguire la loro esibizione in un matrimonio e poi tornare a casa con il gruppo dopo due giorni. Il titolo originale e significativo era Muzika Akrobatika, ma il genere documentario stava già troppo stretto al regista.
Questi aveva continuamente la tentazione di organizzare le scene e iniziava a sviluppare le tracce di una trama: il nonno della sposa sarebbe dovuto morire la notte prima del matrimonio e, per evitare che la cerimonia fosse spostata, la sua morte andava tenuta segreta ed il corpo nascosto in casa.
Kusturica chiese a Gordan Mihic, lo sceneggiatore di "Il tempo dei Gitani" di mettere insieme queste idee. Dopo dieci giorni Mihic aveva pronta una sceneggiatura che parlava di gitani e nonni deceduti, ma non era più un documentario: era diventato un film su nonni, padri e figli: una danza di generazioni. In comune con gli altri film di Kusturica c'era la commistione di tragedia e commedia, con una vitalità e gioia di vivere che non avevamo ancora visto nelle sue opere. Si dovevano trovare i due attori protagonisti, una dozzina di ruoli principali e molte piccole parti. Gli unici attori professionisti erano impegnati nei tre ruoli di maggiore spicco, Miki Manoijlovic, uno degli attori preferiti di Emir ha interpretato il parroco in un cammeo, mentre la maggior parte del cast non protagonista non era mai stato di fronte ad una telecamera.Alla fine dell'estate 1996 erano iniziate le riprese in Slovenia e sul Danubio, con l'intenzione di terminare per la fine di ottobre.Comunque, quasi tutta l'azione del film ha luogo in esterno; nell'autunno del 1996 la Yugoslavia ha sofferto come mai prima le pessime condizioni climatiche. La produzione fu quindi postigipata all'anno successivo e si terminò di girare tra giugno ed ottobre. La post-produzione è stata conclusa nella prima metà del 1998.
Ora che il film è completo, e il pubblico ha la possibilità di lasciarsi sedurre dalle sue immagini e dalla gioia ed energia che lo pervadono, è chiaro che la storia di "Gatto Nero Gatto Bianco" non avrebbe potuto essere girata all'interno di quattro mura, ma solo all'aperto, sotto il sole e la luna.
LA MUSICA DEI BALCANI
Nel campo musicale sicuramente il personaggio emergente è Goran Bregovic. Goran Bregovic, nato a Sarajevo da un padre croato e una madre serba, studiò violoncello e fondò il gruppo White Button, che ebbe molto successo con 13 album di musica rock.
Ma la vera svolta fu l’incontro con Emir Kusturica, che all’epoca suonava il basso in un gruppo punk e che ben presto sarebbe diventato un regista di fama internazionale.
Subito dopo aver composto la colonna sonora de "Il tempo dei gitani", Bregovic emigra in Francia, dove incontra nuovamente Kusturica. A questo punto la collaborazione fra i due diventa quasi esclusiva. Dal loro rinnovato sodalizio nascono "Arizona Dream" e soprattutto "Underground", per le cui musiche Bregovic attinge a quello straordinario repertorio delle fanfare d’ottoni balcaniche che lo rende immediatamente celebre. Oggi il suo successo non è più strettamente legato a quello dei film per i quali ha scritto le musiche (oltre a quelli di Kusturica, vanno citati "La regina Margot, di Patrice Chereau, e "Train de vie", di Radu Mihaileanu). "Sono sempre stato convinto che una colonna sonora, se vale, ha una vita indipendente dalle immagini cinematografiche", ha spiegato a questo proposito. Bregovic, insomma, sta tentando di uscire dalla gabbia dorata delle sue leggendarie soundtracks. Lo dimostra l’attuale ensemble multietnico da lui diretto, in cui l’inevitabile fanfara d’ottoni convive con un’orchestra d’archi, una sezione ritmica rock, un coro di voci maschili e uno di voci femminili di scuola bulgara.
Montenegro e Macedonia, il gusle dei menestrelli
Caratterizzata dalla figura del menestrello errante che canta le gesta degli eroi locali accompagnandosi con il gusle, un violino a una corda sola, la musica montenegrina ha sviluppato caratteristiche peculiari. I poemi epici che venivano intonati, più che cantati, dai "guslari" enfatizzavano le parole più che la musica, solitamente monocorde.
È un modulo espressivo ancora rintracciabile, specie nella zona centrale del Montenegro, e spesso si lega a temi di attualità politica. In entrambi i paesi la musica ha risentito sia della lontananza dal resto dei Balcani, che della variegata composizione etnica degli abitanti: macedoni, albanesi, turchi, zingari, serbi.
Slovenia terra del canto
Caratterizzata da frequenti cambi ritmici, ma poco variata nelle dinamiche, la musica folk slovena è suonata da strumenti di diversa provenienza: tradizionali (flauto, cornamusa, fiati), classici (violino, viola, clarinetto, chitarra), importati dalle regioni limitrofe (ocarina, tamburica, cembalo). Ma gli strumenti più diffusi sono lo zither e la fisarmonica. Il canto, solista o corale, accompagna in Slovenia ogni momento della vita, specialmente le festività.
Croazia : i musicisti-contadini
In Croazia la tradizione musicale è interpretata sia da gruppi professionali come i Lado, sia da musicisti-contadini che non hanno alcun interesse a esibirsi davanti a un pubblico. Di conseguenza, la musica folk resta un’espressione spontanea individuale, sebbene alcuni gruppi rock l’abbiano mescolata con suoni moderni. Qui lo strumento chiave è la tamburica, una specie di mandolino di grandezza variabile che si accompagna a danze ritmate, ma anche a ballate sentimentali. Nel Nord della Slovenia la musica è assimilabile a quella austriaca, mentre nella penisola istriana si è sviluppato uno stile peculiare, che molto deve al suono della rozenica (o sopile), una specie di oboe suonato in coppia, e della surla (o diple), una doppia cornamusa dotata di un solo bocchino.

Per secoli l’isolamento dei villaggi è stato il miglior antidoto alla scomparsa delle tradizioni musicali bosniache, che emergono soprattutto in occasione dei matrimoni e delle festività religiose. La musica urbana un tempo più diffusa, la sevdalinka (ovvero "canzone d’amore"), tradisce influenze turche e riecheggia melodie orientaleggianti. Nate dopo l’invasione ottomana, le melodie della sevdalinka devono la propria esistenza soprattutto alla diffusione, in questa zona, dell’Islam e dei suoi canti religiosi. Un tempo era suonata soprattutto con il saz, strumento a corde di origine turca dal lunghissimo manico; oggi è più facile sentirla interpretata dalla tipica formazione folk composta da violino, clarinetto, chitarra e fisarmonica. La musica folk ha influenzato musicisti pop e rock, generi in cui spiccano i White Button già citati parlando di Bregovic.


ALEKSANDAR "SASA" ZOGRAF
Dal 24 marzo ogni giorno e ogni notte i bombardieri dell'alleanza imperiale attraversano i cieli della Repubblica Serba dispiegando la potenza della loro tecnologia di morte. Le parole di Aleksandar raccontano la vita sotto le bombe. Alexandar Zograf e' un fumettista e giornalista di musica rock, di Pancevo, cittadina nei pressi di Belgrado, che lavora per diversi giornali indipendenti fin dal 1986. Nel 1991 "Sasa" pubblica un minicomic autoprodotto, "Alas!" Comics, che lo introduce sulla scena editoriale nordamericana. In seguito pubblica per le edizioni Fantagraphics, collabora alla rivista diretta da Robert Crumb "Weirdo", pubblica i suoi lavori nel circuito underground di una decina di paesi del mondo e in Italia viene pubblicato su "Mano".
Nelle sue tavole convivono le atmosfere di guerra, nella decomposizione della ex-Jugoslavia, e i suoi incubi. Nel 1996 pubblica negli Usa "Psychonaut", e si mette all'opera per raccogliere le sue visioni, insieme a Gordana, per l'etichetta Kitchen Sink. Il Centro Fumetto Andrea Pazienza ha pubblicato il suo primo comic book italiano, "Diario", cronaca della guerra civile nella ex-lugoslavia, nella collana "Schino presenta”. Le sue storie quali "E se scoppiasse la guerra civile nel vostro paese?" vengono riproposte da Dario Morgante su "Kerosene".

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