Napoli antica

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Testo

Napoli e dintorni
Da “Liternum ” a “Neapolis ”
La pianura campana 1
, ci dice lo Schick nella sua traduzione delle “Storie” polibiane 2 (III, 91, 2-7),
E, dopo circa due secoli, ecco come ce la descrive Plinio 7 :

[tr. AA.VV.]
Literno 9 e Cuma 10
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dopo), Tempio della Triade Capitolina (ruderi), Acropoli (ruderi del nucleo primitivo ed avanzi di fortificazione greca del sec. V a.C.), Tempio di Apollo (ruderi; rifatto in periodo augusteo e trasformato in basilica cristiana), Tempio di Giove (ruderi; divenuto basilica cristiana)
11 Il passo [Geografia, V, 4, 4] è di Strabone di Amasea nel Ponto (63 a.C. – 19 d.C.); si dedicò a lunghi viaggi. Autore di due opere: Commentari storici, in cui continua la storia di Polibio, dal 146 a.C. alla fondazione dell’impero; ne restano frammenti; Geografia, in ll. 17 in gran parte pervenutici; prevale la geografia politica, e la maggior parte è consacrata all'Italia, alla Grecia, all'Asia Minore.
12 Dovrebbe trattarsi del Clanius, l’antico fiume, destinato ad essere canalizzato dai Bordoni ed a prendere successivamente il nome di “Regi Lagni”, che bagnava le campagne d’Acerra e sboccava nei pressi del Lago di Patria
Glanis (Alexandra, 718), nel suo poema composto poco dopo il 295 a.C., e Timeo chiamano il fiume “Licofrone”, mentre Stefano Bizantino lo denomina impropriamente “fiume di Cuma”
13 La fondazione di Cuma fu in realtà preceduta da quella di Pitecusa, l’attuale Ischia, del 770 a.C. circa
14 Di Cuma Euboica o, forse, di Cuma Eolica, in Asia Minore
15 Nel 421 a.C.
16 Il termine greco significa “flutti”
17 Nel 43 a.C.: la cosiddetta guerra siciliana si chiuse con il 36 a.C., un arco di tempo, quindi, che ci dà la certezza che Strabone descriveva i luoghi come erano ai suoi tempi attingendo ad esperienze personali o a notizie di suoi contemporanei
18 Eneide, VI, 1-12; 42-44: Publio Virgilio Marone, nato ad Andes presso Mantova nel 70 a.C., educato a Cremona, a Milano, poi a Roma, dove fu in relazione con i principali poeti del tempo; ritornò nel 45 ad Andes, che nel 39 dovette abbandonare per sempre, pare, quando le campagne del mantovano furono assegnate ai veterani di Ottaviano; aveva già composto le Bucoliche (42-39). Ottaviano gli offrì un soggiorno in Campania e Mecenate una casa a Roma, sull’Esquilino. A Napoli scrisse tra il 37 ed il 30 le Georgiche in ll. 4. Nel 29 cominciò l’Eneide; nel 19 stabilì di ritirarsi in Grecia ed in Asia Minore, per dare l’ultima mano al poema, in un soggiorno di tre anni; giunto ad Atene fu persuaso da Augusto a ritornare con lui; malato, morì a Brindisi nel 19 a.C., mentre era in viaggio e fu sepolto a Napoli. Artista di fine e squisito sentimento, di profonda spiritualità, tra i maggiori poeti di tutti i tempi.
19 Oggi è solo un piccolo centro
20 Come la vicina Bacoli, Baia, nonostante il ripetersi di fenomeni eruttivi e di bradisismo, oggi è ancora considerato centro di villeggiatura e termale (come un tempo, almeno a leggere Orazio, Properzio, Livio)
Sono ancora in parte visibili:
A Miseno: Terme, Teatro romano
A Baia: Tempio di Diana (terme a pianta ottagonale), Terme baiane (tre edifici risalenti ad epoca imperiale), Castello (quadrato, costruito nella metà del sec. XVI sulle rovine del “Palazzo dei Cesari”)
A Bacoli: Sepolcro di Agrippina, Piscina Mirabile (la più grande cisterna del periodo romano, con una capacità di circa 12.000 mc.; di forma quadrata, fu costruita perché le navi del Miseno potessero approvvigionarsi dell’acqua del Serino)
21 Eneide, IX, 710-716
22 Geografia, V, 4, 5
23 Con allusione al lago Fusaro
24 Alcuni codici invece di limen danno limne, pensando alla distesa d’acqua detta “Mare Morto”, avvalorando l’ipotesi con il fatto che, al momento della composizione della Geografia, Augusto non ancora aveva reso Miseno quel grande porto militare che sarebbe, poi, diventato (comunque il posto, così chiamato dal compagno di Enea lì sepolto, era stato anche importante porto commerciale dall’epoca greca fino a quando, nel 214 a.C., venne distrutto da Annibale)
25 Così chiamata in quanto in questa località (residenza di Augusto e di Al. Severo, unita a Pozzuoli da un ponte di barche fatto costruire da Caligola e nota per le sue sorgenti termali), secondo la leggenda, vi avrebbe trovato sepoltura un compagno di Ulisse: Baios
26 Eneide, VI, 98-109
27 L’antro era stato scavato nel monte di Cuma ad un livello inferiore rispetto al tempio: solo nel 1932 il Maiuri “scoprì” il vero antro virgiliano, prima identificato con una grotta lungo la sponda meridionale del lago d’Averno
28 Geografia, V, 4-5
29 Agrippa collegò il Lago Averno ed il Lago Lucrino con un canale ed il Lago Averno con il porto di Cuma tramite una galleria sotterranea lunga km. 1, nota oggi come Grotta della Pace e condotta attraverso il Monte Grillo. L’ultima era ancora praticabile prima della 2^ Guerra Mondiale, quando uno scoppio di munizioni la ridusse in pessime condizioni. Opera di Agrippa era pure il disboscamento. Quanto all’altro lavoro di Agrippa, quello inteso a preservare dal mare l’argine tra il Lucrino ed il mare, vi è, secondo alcuni studiosi, il contrasto evidente tra la descrizione di Strabone ed il verso properziano Qua iacet Herculeis semita litoribus [I, 11, 2]: semita significa stradina che è ben altra cosa rispetto all’ampia carreggiata cui allude Strabone. Il carme di Properzio appartiene ad un libro pubblicato non prima del 28 a.C., ma certo dopo il 37, l’anno in cui Ottaviano fece costruire in onore di Cesare il Portus Julius, congiungendo l’Averno al Lucrino ed entrambi al mare. Di questi lavori parla Virgilio (Georg. II, 161 sgg.), ne tace Strabone.
30 E’ il nome dato dagli antichi al l. XI dell’Odissea (che raccontava la storia della discesa di Odisseo nell’Averno)
31 La parola averno significa, infatti, privo di uccelli
32 Per gli antichi veri e propri ingressi per il Mondo dei Morti
33 Popolo di origine tracica del sec. VIII, ma in Omero sono gli abitanti dell’oceano occidentale, là dove non arriva mai il sole
34 Geografia, V, 4, 6
35 Gli otto stadi della via di Ercole possono sembrare molti a quanti considerino oggi la lunghezza del tratto di strada, ma si deve tener conto anche delle conseguenze dell’eruzione del 1538 che fece sorgere di fianco al lago la collinetta del Monte Nuovo.
36 La coltura delle ostriche fu introdotta nel Lucrino un po’ prima della guerra sociale: la notizia, quindi, deve essere stata attinta da Artemidoro
37 A Pozzuoli sono di notevole interesse: Chiesa di S. Gennaro (costruita nel 1580), Anfiteatro Flavio (del sec. I d.C.; poteva ospitare 40.000 persone), Anfiteatro Minore (di età augustea), Tempio di Serapide (mercato pubblico collegato al fenomeno del bradisismo nella zona), Cattedrale (dell’XI sec.), Piscina Cardito (serbatoio d’età romana), Necropoli
38 L’etimologia latina del nome Puteoli è duplice: o da puteus = pozzo, o da putor, putidus
39 Cioè la Solfatara
40 Storia naturale, XVIII, 114
41 Cioè “Terra bianca”, dal greco leukòs (bianco) e gé (terra); si tratta di una serie di colli che circondano a nord e ad est la solfatara di Pozzuoli; dovevano il loro nome al fatto che i vapori avevano schiarito, fino a renderla biancastra, la pietra lavica di cui erano fatti. Delle solfatare parla anche Eliodoro, poeta tragico, nella sua opera “Le meraviglie d’Italia” (giuntaci per il tramite di Stobeo): .
42 Sconosciute, né menzionate da altri scrittori
43 Satyricon, 120, 67-75
44 Proconsole della Bitinia sotto Nerone, Petronio Arbitro fu uno dei cortegiani più potenti dell’imperatore. Nerone sospettò di lui dopo la congiura dei Pisoni e Petronio, temendo di essere assassinato, si suicidò nel 66 d.C.. E’ da molti ritenuto autore del romanzo Satyricon il ll. 16, di cui due ci sono pervenuti.
45 A tal proposito anche Silio Italico (vissuto dal 25 al 101 d.C., proconsole in Asia nel 68; poeta nei suoi ultimi anni, autore di Punica, in ll. 17, sulla seconda guerra punica, poema epico, parafrasi di T. Livio), in Pun. XII 133-137, così si esprime: [tr. E. RENNA]
46 Geografia, V, 4, 7
47 Magistrati locali
48 Istituiti da Augusto nel 2 a.C.
49 L’attuale Grotta di Posillipo (Seneca, Epist. 57, 1)
50 Nipote e figlio adottivo di Plinio il Vecchio, Plinio il Giovane, console nel 100, legato imperiale in Bitinia dal 111 al 112, ci ha lasciato il Panegirico di Traiano e ll. 9 di Epistole scritte per la pubblicazione ed un libro di corrispondenza con Traiano, quando era governatore in Bitinia.
51 Epist. III, 7
52 Vedere nota 46
53 Traiano, adottato da Nerva nell’ottobre del 97, mentre si trovava al comando dell’armata nella Germania Superiore, si era spostato in Pannonia ed in Mesia tra il 98 ed il 99, ed era rientrato a Roma soltanto nell’ottobre del 99
54 Lo afferma anche Marziale (autore di ll. 14 di epigrammi, documento eccezionale della vita romana e del costume del tempo; nacque verso il 40 d.C. a Bilbilis in Spagna): XI, 48 e 50, XII, 67
55 15 ottobre del 70 a.C.
56 Silvae, III, 5, 44-64; IV, 8, 45-56
57 Versi rivolti alla moglie Claudia per convincerla a lasciare Roma per trasferirsi a Napoli
58 Il carme è rivolto al nobile napoletano Menecrate in occasione della nascita del suo terzo figlio
59 Geografia, V, 4, 8
60 Geografia, V, 4, 9
61 L’attuale Procida
62 L’odierna Ischia
63 Forse verso la prima metà del sec. VIII a.C.
64 Nel 474 a.C., dopo la vittoria di Ierone a Cuma contro gli Etruschi
65 Mitologico drago dalle cento teste che riuscì a rubare le folgori a Zeus
66 Timeo è uno storico greco, nato in Sicilia verso la metà del sec. IV a.C.: frammentaria la sua opera
67 Forse l’attuale Epomeo
68 La notizia, confermata da Plinio il Vecchio (Nat. Hist. XXXI, 9) e dal medico Aureliano (De morbis, V, 77), avvalora le proprietà salutari delle acque termali dell’isola che, a base sodica, calmano le infiammazioni intestinali, aumentano la secrezione delle urine, beneficiano quanti colpiti da occlusione dei visceri, affezioni malinconiche od ipocondriache, malattie renali e vescicali, itterizia, flussi mestruali troppo abbondanti, flussi emorroidari eccessivi, affezioni catarrali croniche, dolori artritici (De Rivaz)
69 Capri ed Anacapri [?]
70 La guerra civile dell’82 a.C., quando Napoli parteggiò per Mario, uscito sconfitto
71 Nel 29 a.C.
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