Montesquieu (La Brède 1689 - Parigi 1755)

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Montesquieu
Vita: scrittore e filosofo francese (La Brиde, Bordeaux, 1689-Parigi 1755). Figlio di un magistrato, venne indirizzato agli studi giuridici che completт nel 1708. Nel 1714 era giа consigliere al Parlamento di Bordeaux e due anni dopo ereditava da uno zio il titolo nobiliare, il patrimonio e la carica di presidente dello stesso Parlamento. Studioso, appassionato tanto di problemi giuridici quanto di scienze naturali e di fisica, venne accolto all'Accademia delle Scienze di Bordeaux, dove presentт e discusse interessanti memorie consacrate ad argomenti scientifici e filosofici. Con schietto atteggiamento illuminista considerт la religione come instrumentum regni e all'Accademia lesse anche una Dissertation sur la politique des Romains en matiиre de religion(1716), assumendo quell'atteggiamento critico nei confronti della Chiesa che lo portт a condannare ogni forma di acquiescenza dell'uomo sia a essa sia allo Stato, sostenendo inoltre, contro le tesi della prima, che gli antichi pagani non potevano essere condannati a pene eterne. La sua fama, ancora ristretta all'ambito provinciale, si accrebbe enormemente con la pubblicazione delle Lettres persanes(1721; Lettere persiane). Uscite anonime (ma ben presto il nome dell'autore divenne noto), le Lettere persiane, piccolo capolavoro di umorismo, offrono il pretesto all'autore, nel descrivere l'immaginario viaggio in Europa di due persiani, di fare un'acuta satira dei costumi e della societа del tempo. Le Lettere segnano in realtа una delle prime vittorie della nuova concezione di libertа e di tolleranza che la filosofia del secolo andava illustrando. Il successo dell'opera convinse M. a trasferirsi a Parigi per meglio conoscere quel mondo intellettuale e politico. Egli tuttavia non cedette mai alle lusinghe della capitale, in quanto centro mondano. Educato nell'amore della vita semplice, conservт stretti legami col paese natale e non trascurт mai l'amministrazione delle sue terre. Dopo aver pubblicato (1725) il Temple de Cnide, divagazioni di lettura galante, cui fece eco due anni dopo Voyage а Paphos, nel 1726 vendette la sua carica di presidente e si dedicт principalmente agli studi. Libero da impegni di carica iniziт un viaggio di studi (1728, l'anno stesso della sua elezione, contrastata dal re, all'Accademia di Francia) che per tre anni gli consentм di documentarsi in Germania, Ungheria, Austria, Svizzera, Italia, Olanda e (accompagnato da lord Chesterfield) in Inghilterra. Nel castello avito di La Brиde, oltre a Mes pensйes(I miei pensieri), libere impressioni, pubblicate solo di recente, scrisse quelle Considйrations sur les causes de la grandeur des Romains et de leur dйcadence(trad. it. Grandezza e decadenza dei Romani) pubblicate nel 1734, dopo una conversazione col duca di Saint-Simon che stava redigendo in segreto le sue memorie. L'opera, in cui и messa a punto la concezione storicistica delle forze che regolano la societа, abbandona i vecchi moduli secondo i quali gli antichi Romani venivano unicamente considerati come modelli letterari e prelude alla creazione dell'opera maggiore di M., L'Esprit des lois(Lo spirito delle leggi), pubblicata anonima a Ginevra nel 1748. Frutto di quattordici anni di lavoro, L'Esprit des lois и una vera e propria enciclopedia del sapere politico e giuridico del Settecento, in cui, attraverso le leggi che governano la societа, sono esaminati i diversi tipi di governo (democrazia, monarchia e dispotismo) in una visione laica, liberale e progressista, che ha fatto giustamente considerare l'autore come uno dei padri del liberalismo e tra i precursori di quelle idee che con la Rivoluzione francese hanno portato alla concezione dello Stato moderno. Pubblicata da un pastore protestante, l'opera venne attaccata da gesuiti e giansenisti e messa all'indice nel 1751, dopo il giudizio negativo della Sorbona, l'anno dopo che l'autore si era inserito nella polemica con la sua Dйfense de l'Esprit des lois.Passт gli ultimi anni della sua vita, sofferente per una malattia agli occhi, scrivendo e studiando. Pubblicт un Arsace et Ismйnie(1754), romanzo di politica utopistica, e lasciт numerosi scritti dati alle stampe molto tempo dopo la sua morte.