Molise

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Testo

Molise Regione amministrativa dell'Italia meridionale. Affacciata per breve tratto a nord-est sul mare Adriatico, confina a nord-ovest con l'Abruzzo, a ovest con il Lazio, a sud con la Campania, a est con la Puglia. È ripartita nelle province di Campobasso e di Isernia; il capoluogo regionale è Campobasso. La regione corrisponde a grandi linee all'antico Sannio, la terra abitata dai sanniti, entrati in contatto con i romani nel VI secolo a.C. L'odierna denominazione, che è di epoca medievale, corrisponde a quella di un piccolo centro fortificato, situato in prossimità di Campobasso; comunque, tra l'XI e il XII secolo, il ducato del Molise era già solidamente attestato.
Il Molise, che si estende per 4438 km2 e conta 331.683 abitanti (1995), è la più piccola e la meno popolata regione d'Italia, dopo la Valle d'Aosta. Ha confini perlopiù convenzionali: i limiti fisici poggiano su un tratto del fiume Trigno, a ovest, e del fiume Fortore, a est, e su alcuni massicci degli Appennini, a sud. Divenne regione autonoma nel 1963, anno in cui si divise dall'Abruzzo: è dunque la regione italiana di più recente istituzione.
Territorio
Il territorio, la cui forma ricorda un rettangolo irregolare, che dall'Appennino si spinge verso nord al mar Adriatico, è in prevalenza montuoso (per il 55,4%) e per il resto collinare. La zona montana non forma una sezione appenninica a sé stante: include a nord il tratto più meridionale dell'Appennino abruzzese (monti della Meta, che culminano nel monte Petroso, 2247 m), a sud quello più settentrionale dell'Appennino campano (massiccio del Matese, che raggiunge i 2050 m nel monte Miletto), entrambi aspri e dirupati. Tuttavia, se si eccettuano pochi rilievi confinari, in genere la morfologia della montagna molisana è meno rude e imponente di quella del vicino Abruzzo: le vette si mantengono sui 1000-1500 m e hanno profili arrotondati.
Sono peraltro pochi i valichi agevoli e l'isolamento è stato nella storia una costante regionale. A nord la Bocca di Forlì, indicata come limite convenzionale tra l'Appennino centrale e quello meridionale, è situata a 998 m di quota; scende invece a soli 515 m la Sella Vinchiaturo, che raccorda il Molise con la Campania. Ai rilievi appenninici segue una vasta fascia di colline argillose, dall'andamento irregolare, soggette a frane e incise da profonde erosioni del terreno, i calanchi. Le colline si spingono sin quasi alla costa, che è bassa e priva di porti.
L'idrografia è scarsa. Tra i fiumi, oltre ai già citati Trigno (84 km), Fortore (86 km) e Volturno (175 km), di cui è molisano solo il tratto superiore e che ben presto entra in Campania, tributando quindi al mar Tirreno, si ricorda il Biferno, che è il principale. Il fiume scende dai monti del Matese, scorre per 93 km interamente in territorio molisano, è immissario ed emissario del lago di Guardialfiera e forma la valle più ampia della regione. Uno sbarramento sul Fortore ha originato il bacino artificiale di Occhito (12 km2), in parte però in territorio pugliese. Tutti i corsi d'acqua hanno regime torrentizio, con piene invernali e marcate magre estive.
Clima e ambiente
ll clima ha caratteri di continentalità nell'interno, mentre è mite, mediterraneo, in prossimità della costa. Le precipitazioni, in genere non molto abbondanti, inferiori ai 1000 mm annui (sui 600-700 nell'area subappenninica) e in prevalenza invernali, toccano però i 2000 mm sui monti del Matese; d'inverno, sui rilievi, sono spesso nevose. Le temperature, i cui minimi si abbassano con il crescere dell'altitudine, hanno un'escursione annua rilevante: Termoli, che pure è sul mare, passa da una media invernale di 8 °C a una estiva di 25 °C; Campobasso, a 701 m di quota, ha una media invernale di 4 °C e una estiva di 22 °C. La tutela dell'ambiente naturale non è mai stata una preoccupazione primaria del Molise, che si colloca tra le ultime regioni italiane per la percentuale di aree protette; queste in pratica corrispondono alla sezione molisana del parco nazionale d'Abruzzo.
Flora e fauna

La ridotta densità di popolazione e la scarsa industrializzazione hanno consentito una certa salvaguardia della vegetazione naturale. Nelle colline sussiste abbastanza rigogliosa la macchia mediterranea, con arbusti di timo, rosmarino e lavanda; alle quote più elevate si trovano bei boschi di querce, faggi, pini e abeti.
Anche la fauna è più ricca che nella maggior parte delle regioni d'Italia; alcune specie però si sono salvate grazie alla protezione offerta dal parco nazionale d'Abruzzo. La regione ospita lupi, volpi, lepri, scoiattoli, camosci e, più rari, gatti selvatici; tra gli uccelli numerosi sono i rapaci.
Economia
La regione, pur non essendo economicamente tra le più arretrate d'Italia, rientra nel novero delle aree depresse del Sud peninsulare, povero di attività industriali, con elevata disoccupazione, scarsità di risorse e di iniziative. Le tradizionali attività (agricoltura e pastorizia) assorbono ancora il 18% della forza lavoro, cioè più del doppio della media nazionale. In epoche recenti esse sono state in parte sostituite da attività terziarie, però generalmente poco redditizie (predomina nettamente l'amministrazione pubblica, legata all'istituzione prima della regione del Molise e successivamente, nel 1971, della provincia di Isernia), sostenute dallo Stato. Poco sviluppato è anche il turismo.
Agricoltura
I terreni, montuosi, collinari e aridi, sono occupati dall'agricoltura, che però ha rese scarse. Generalmente organizzata in aziende di modeste dimensioni, è quindi scarsamente meccanizzata e razionalizzata. Si può ancora parlare, per una larga parte della regione, di agricoltura di sussistenza, praticata quasi unicamente da donne e anziani. Circa metà della popolazione giovanile è senza lavoro. Le principali colture sono quelle dei cereali (frumento in prevalenza) e dell'olivo, oltre a quelle orticole. Ormai ridotta è un'altra tipica attività locale, addirittura millenaria, l'allevamento ovino.
Industria
L'industria, avviata solo negli anni Settanta, ha il suo punto di relativa forza nello stabilimento automobilistico FIAT di Termoli, creato grazie all'appoggio statale; per il resto è rappresentata da piccole industrie, alcune delle quali legate alle locali tradizioni artigianali. L'edilizia e l'artigianato (che produce per il consumo locale) prevalgono sulle attività manifatturiere (predominano quelle alimentari, con pastifici e oleifici, quelle tessili e dell'abbigliamento, e i mobilifici).
Attività terziarie
Le bellezze naturali potrebbero costituire delle buone risorse turistiche, sia montane che marittime, rimaste sino a oggi poco o per nulla utilizzate. Si hanno centri di sport invernali a Capracotta, presso Isernia, e soprattutto a Campitello Matese, cui si aggiungono, sulla costa, alcune località balneari, come Termoli. Il Molise è forse la regione italiana che rimane più estranea ai grandi movimenti turistici di cui beneficia la penisola, ed è l'unica nella quale non vi siano stati consistenti investimenti in questo settore. Sulla povertà dell'attività turistica incide l'insufficienza delle vie di comunicazione, poche e frammentate. Alcune zone interne sono tuttora di difficile accesso. L'unica area favorita dalle comunicazioni è quella costiera. Vi passano sia la linea ferroviaria che collega il Molise alla Puglia e al Nord d'Italia (da cui si diparte un tronco secondario che collega Termoli con Campobasso, mentre un'altra diramazione dal capoluogo regionale porta a Isernia), sia la strada e l'autostrada adriatica.
Popolazione

Con 75 abitanti per km2 (molto meno della metà della media nazionale), il Molise è tra le regioni meno densamente popolate; nell'Italia meridionale solo la Basilicata ha una densità inferiore. In valori assoluti il numero degli abitanti è sceso dai 400.000 circa del 1971 agli attuali 331.683. Un dato ancora più significativo è che, mentre dall'unità d'Italia (1861) a oggi il numero degli italiani è più che raddoppiato, quello dei molisani è diminuito (c'erano circa 355.000 abitanti nel 1861). È sempre rilevante l'emigrazione, diretta in particolare a Roma; le zone di montagna e di alta collina sono ormai fortemente spopolate. Una buona parte della popolazione si concentra nei due capoluoghi regionali, Campobasso (che conta poco più di 51.888 abitanti) e Isernia, nonché a Termoli (in provincia di Campobasso); quest'ultimo centro, scalo portuale sull'Adriatico, nodo di comunicazioni stradali e ferroviarie, e sede di moderne industrie, ha anzi qualche migliaio di abitanti più di Isernia, che supera di poco i 21.000 e che è fortemente svantaggiata dalla posizione isolata in un'area montana. Qui, e nella stessa fascia collinare, l'insediamento caratteristico è rappresentato, come in tutto il Sud italiano, dai centri ammassati e arroccati sulle alture. Ciò favorisce l'isolamento e costituisce un fattore negativo ai fini di una più moderna ed efficiente organizzazione del territorio, con effetti sulla vita sociale e sull'economia.
Storia

Il territorio corrispondente all'attuale Molise condivise la storia della più ampia area abruzzese fino alla caduta dell'impero romano: di questo lungo periodo di tempo è da sottolineare, per quanto riguarda le culture italiche preromane, la rilevanza archeologica dei ritrovamenti di Larino, con reperti di mosaici policromi di eccellente fattura. I principali centri molisani divennero colonie romane: tra queste si segnalano Isernia, colonia dal 262 a.C., Venafro, le cui origini risalgono all'età augustea, e Bojano, sorta all'epoca di Vespasiano. Proprio a quest'ultima città i longobardi aggregarono un territorio autonomo, il gastaldato di Bojano, che all'epoca dei normanni diverrà il Comitatus Molisii, nucleo originario dell'identità storica della regione. Data fondamentale nella storia del Molise è il 1221, anno in cui l'imperatore Federico II trasformò il Molise in un distretto di giustizia imperiale, nel quale l'autorità regia si sovrapponeva a quella dei feudatari.
La contea del Molise nel Basso Medioevo conobbe l'immigrazione di zingari e di schiavoni, e nel XV secolo quella degli albanesi, che fondarono diversi centri e si insediarono anche nell'adiacente zona intorno a Foggia. Sotto la dominazione spagnola fu aggregata alla Capitanata (corrispondente alla provincia di Foggia), di cui condivise l'ampia autonomia. Nel 1811 Gioacchino Murat stabilì che il Molise divenisse provincia a sé, all'interno all'incirca dei confini odierni, e tale divisione amministrativa fu ripresa dopo l'unità d'Italia (vedi Risorgimento). Negli anni tra il 1861 e il 1865 costituì uno degli epicentri del fenomeno del brigantaggio, espressione del malessere delle plebi montanare e contadine del Sud, e strumento in mano ai borbonici per opporre resistenza allo stato unitario. La struttura agricola e pastorale dell'economia molisana non subì mutamenti, indotti dalla nuova realtà nazionale in cui era inserita. Nel corso della seconda guerra mondiale la zona intorno a Campobasso fu teatro di combattimenti, terminati con lo sbarco alleato a Termoli nel settembre 1943.

Esempio



  


  1. gIADA

    STO CERCANDO INFORMAZIONI SULLE COLLINE DEL FORTORE PER UNA RICERCA DI GEOGRAFIA