Medea, Antigone & Clitemnestra

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Testo

SAGGIO SU MEDEA – ANTIGONE – CLITEMNESTRA
“NELLE TRAGEDIE SI INCONTRA SPESSO IL DRAMMA DELLA DISTRUZIONE DEL FOCOLARE DOMESTICO”

a) Tesi
Per quanto riguarda i personaggi che confermano la tesi, esse sono Clitemnestra e Medea.
Per quanto riguarda Clitemnestra, essa è solo un anello della lunga catena di uccisioni che ha segnato fin dall’inizio la famiglia di Agamennone, la cui storia della sua stirpe comincia con Tantalo, figlio di Zeus, che uccide il figlio Pelope e serve le sue carni alla mensa degli Dei. La contaminazione che ne deriva prosegue per tutta la sua stirpe, infatti Atreo ripete l’infanticidio e l’atto cannibalesco, uccidendo i figli di Tieste e servendogli a mensa le loro carni. Successivamente Agamennone sacrifica la propria figlia Ifigenia alla dea Artemide per rendere propizi la partenza dei Greci verso Troia. Per questo Clitemnestra, moglie di Agamennone, per tutto il periodo della guerra di Troia, medita un modo per vendicare la figlia e quindi uccide il marito con un’ascia. Anche Oreste (figlio di Agamennone e Clitemnestra) è compreso nella scia di omicidi della famiglia di Tantalo, infatti uccide la madre per vendicare il padre e viene assolto dalla dea Atena, segno che solo la volontà divina può interrompere qualcosa che è stata già decise per loro volere.
Il caso di Medea è molto simile agli altri precedentemente descritti, infatti anche lei compie un infanticidio, uccidendo i propri figli. Medea, infatti, per effetto della NEMESI, cioè della vendetta del destino, in quanto aveva promesso alle figlie di Pelia che se avessero ucciso il padre a ne avessero bollito le membra, lei lo avrebbe fatto ringiovanire. Per questo motivo Medea e il suo amato Giasone furono costretti a lasciare Iolco. Medea, abbandonata dal marito Giasone, si vendica uccidendogli non solo la nuova sposa, ma anche i due figli che essa ha avuto da lui, e su un carro tratto da draghi alati, ripara presso Atene. Medea diventa quindi il simbolo dell'animo umano, misterioso e profondo, nel quale sono raccolti tutti i sentimenti più nobili e le passioni più innominabili in un inestricabile groviglio.
b) Antitesi
Per quanto riguarda l’antitesi, essa è ben rappresentata dalla figura di Antigone, la quale vive a Tebe, dove Eteocle e Polinice si scontrano per l’assegnazione del regno. Nella guerra entrambi perdono la vita e li succede lo zio Creonte, il quale emana un editto secondo cui solo Eteocle poteva avere degna sepoltura, mentre Polinice no, in quanto considerato al pari di un traditore. Antigone, sorella di Eteocle e Polinice, decide però di seppellire il fratello, contravvenendo all’editto di Creonte, e viene perciò fatta seppellire viva in una caverna. Da ciò si evince che Antigone, che rischia la vita pur di onorare il cadavere del fratello, è spinta proprio dall’amore nei confronti dei propri familiari, e non riesce ad identificare in un corpo esanime un nemico, ma solo un fratello.
Ed è proprio in questo che sta la differenza tra le prime due figure e Antigone, in quanto sia a Clitemnestra che a Medea non importa più di tanto la famiglia, ed entrambe arrivano persino ad uccidere il propri familiari, mentre per Antigone la famiglia e la vita rappresentano il bene più prezioso, da conservare in tutti i modi e a tutti i costi, anche della propria stessa vita.

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