Le streghe

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LE STREGHE
La prima definizione "dottrinale" del termine "stregoneria" in occidente e' quella che fu data
dagli studiosi dell'Inquisizione , sebbene esistano scritti romani (quali "Le metamorfosi" di
Apuleio (II sec ) ) che accennano all'argomento. In particolare, il termine strega deriva dal
latino "strix", che indicava il barbagianni, animale in cui si credeva la strega si trasformasse
tra gli antichi Romani. Il periodo di massima diffusione della credenza nelle streghe ando'
dalla meta' del XV secolo alla fine del XVII secolo. Questo "boom" fu causato da un periodo
particolarmente critico sul piano sociale, economico e politico. Riguardo al fattore
economico, esso e' influente in quanto la magia, a differenza della religione, si aspetta dei
risultati concreti prima della morte , e questo ne causo' la diffusione in tutti quei ceti poveri
che tentavano con ogni mezzo di sottrarsi agli stenti ed alla fame.Inoltre, la stregoneria
rappresentava per la maggior parte degli edepti la possibilita' di evadere dalla squallida
realta' che li circondava. Riguardo a questa squallida realta', ci riferiamo in particolare alle
donne, che venivano incolpate di stregoneria nella stragrande maggioranza dei casi.
Questo fu dovuto principalmente ad un fattore:
Il Cristianesimo vede la donna come un essere diabolico per principio in quanto ha istigato
l'uomo al peccato originale, inoltre (sempre il cristianesimo) attribuisce potere tentatore e
corruttore alla bellezza della donna, alla sua astuzia e alla sua malizia.
Girolamo Visconti, Dominicano (ai dominicani venivano in genere affidati i processi), nel suo
libro "Lamiarum sive striarum opusculum" [1460] identifico' la stregoneria con l'elemento
femminile.
In seguito, Giordano da Bergamo mise in rilievo come nella liturgia del sabba era necessario
l'accoppiamento tra la strega e un demone della categoria "Incubus" .
C'e' da dire inoltre che spesso la stregoneria era dovuta piu' ad intenti eversivi verso un
potere soffocante e tirannico piu' che ad un intento "magico".
Degno di nota ,a proposito, e' l'esempio di Jules Michelet, il quale nel suo libro La sorciere
parla di una contadina la quale per sottrarsi al potere della superba padrona si affida al piu'
potente Satana.
Stregoneria e Chiesa di Roma
Per la Chesa di Roma tutto cio' che esulava dai propri precetti era considerato eresia: per
questo motivo non vi era distinzione tra magia "bianca" e magia "nera".Tutti coloro che si
rivolgevano a forze che non fossero quelle divine operavano stregoneria e pertanto erano da
combattere.
In realta' la stregoneria nel tardo medioevo fu solo un capro espiatorio:la Chiesa nel periodo
vedeva diminuire il proprio potere e non riusciva piu' a far sentire al popolo la necessita'
della sua stessa esistenza.Come scrive M. Romanello "....come se il clero avesse scorto dinanzi
a se' una categoria RIVALE di mediatori con il soprannaturale...".Tutti i mali del periodo
furono allora attribuiti alla strega: erano le streghe a provocare le epidemie, a rovinare i
raccolti, a portare la rovina e la distruzione tra le genti.
Quando, tra il XVIII-XIX secolo non vi fu piu' un bisogno della figura della strega in questi
termini , essa venne accantonata e relegata ai libri di storia ed alle fiabe, diffondendosi
anche l'opinione che credere nelle streghe fosse solo frutto della superstizione e
dell'ignoranza.
Stregoneria e Chiesa Ortodossa
Per la Chesa Ortodossa la persecuzione della stregoneria doveva seguire gli stessi metodi di
quella occidentale. In oriente, pero' quando parliamo di magia ci riferiamo in particolar modo
sia all'intero mondo pagano ( o precristiano) , sia allo sciamanesimo. Per quanto riguarda il
mondo pagano, con la conversione della Russia al cristianesimo (988) le divinita' pagane piu'
importanti vennero letteralmente "cancellate" e solo le divinita' minori hanno continuato ad
esistere nella tradizione popolare sotto forma di superstizioni e di fiabe. Lo sciamanesimo,
invece, resistette di piu' ai feroci attacchi sia della chiesa ortodossa sia del regime
comunista, tanto che l'ultimo sciamano fu eliminato dal regime comunista solo negli anni 30,
in quanto rappresentante di superstizioni popolari da distruggere. Tra le figure piu'
importanti della tradizione popolare ricordiamo, ad esempio, la baba jaga , una strega che
nelle fiabe mette alla prova gli eroi e a volte rapisce i bambini per i suoi scopi
misteriosi.Esistono comunque diversi tipi di baba jaga , alcuni positivi ed alcuni negativi:
l'argomento in se' e' vastissimo e la caduta del regime sovietico sta facendo affiorare
materiale finora sconosciuto.Tra l'altro, non tutto il materiale che emerge e' affidabile :
numerosi ciarlatani, alla ricerca di ricchezza facile , spacciano documenti di ogni tipo come
"archivi del KGB", di modo che occorreranno anni per purgare queste nuove fonti ed avere
materiale scientificamente attendibile.
Un'altra figura importante era koscej l'immortale. Egli era immortale poiche' era riuscito a
nascondere l'anima in un luogo segreto: poiche' non si puo' uccidere un corpo senza anima,
egli risultava immortale.La sua figura spesso era negativa e legata alla tradizione pagana.
Stregoneria in Italia: il caso dei benandanti
I benandanti erano i maghi benefici diffusi principalmente nel Friuli.Hanno suscitato
perticolare interesse poiche' essi rappresentavano un fenomeno incomprensibile per la
Chiesa.Non si opponevano infatti, ad essa, ma anzi cercavano di dare il proprio contributo alla
salvezza delle anime nel senso cristiano del termine. Per questo motivo i benandanti andavano
ai raduni delle streghe e combattevano con esse utilizzando rami di finocchio, contro le
canne di sorgo degli avversari. Si diceva che Benandanti si nasce, e il marchio che li
contraddistingueva dagli altri neonati era "la camicia" (la camicia del feto [o placenta] era
nota sia in oriente che in occidente per le sue implicazioni magiche). Era credenza che in
certe notti particolari l'anima del benandante uscisse dal corpo per partecipare ad incontri
con altri benandanti onde rimediare ai danni commessi da streghe e stregoni.In quasto caso,
l'anima al suo ritorno doveva trovare il corpo nelle stesse condizioni in cui lo aveva lasciato, o
non sarebbe piu' riuscita a rientrarvi. Nonostante il loro carattere benefico, la Chiesa
perseguito' ugualmente i benandanti, facendo confessare loro raduni con il diavolo e riti
malefici. Un'altra caratteristica degna di nota dei Benandanti sta nella percentuale
insolitamente alta di uomini: nel resto dell'Europa le streghe perseguitate erano donne nella
quasi assoluta totalita' dei casi. .
L'inquisizione in Italia: cronaca di un processo.

L'Inquisizione naque come speciale tribunale ecclesiastico allo scopo di combattere e
sopprimere l'eresia.Esso fu creato a causa delle crescenti difficolta' della Chiesa nel
reprimere la stregoneria, che si stava affermando nei secoli XI,XII,XIII anche come
fenomeno sovversivo in tutte le zone cristiane . Esso fu formato a tappe:
1184:Papa Lucio III formo' il primo nucleo del tribunale.Benche' fosse attivo, questo
nucleo non prese mai misure drastiche poiche' la Chiesa era ancora convinta che la
stregoneria fosse solo un esempio di superstizione popolare.
Fino a questo punto si parla di "prima fase dell'inquisizione", poiche' ancora il tribunale
non si poneva come l'ente persecutorio che rivelo' essere in seguito.
1478:Inizia la "seconda fase dell'inquisizione": su richiesta di Ferdinando ed Isabella di
Spagna Papa Sisto IV ripristino' il tribunale in Spagna e Sicilia, principalmente allo
scopo di liquidare gli Ebrei che anche dopo la conversione (spesso forzata) al
cristianesimo continuavano a praticare di nascosto riti giudei.
1542:Papa Paolo III istitui' l'Inquisizione Romana.Si trattava di un istituto che si
inseriva nel quadro generale della Controriforma, e che voleva contrapporsi
all'inquisizione Spagnola diventata uno strumento di terrore e potere al servizio della
corona .
Attualmente il tribunale esiste ancora: non e' stato sciolto , bensi ha solo cambiato
nome: si chiama Congregazione per la dottrina della fede ed e' diretta dal Sig
Ratzinger.

Uno dei testi principali su cui si basava l'azione di questi tribunali era il "Malleus
Maleficarum" , libro scritto da due Inquisitori Dominicani tedeschi (Jacob Sprenger e
Heinrich Institoris, 1486): esso costitui' un mostruoso serbatoio teorico dal quale si
nutrirono le persecuzioni successive.Per capire il grado di aberrazione raggiunto dalla
teologia dell'epoca, basti dire che il libro teorizza la stregoneria come il frutto della
inferiorita' intellettuale e MORALE della donna (pars. II, qu. VI).Aggiunge inoltre che
le streghe "sono causa di impotenza; hanno la mente perennemente rivolta al male, sono
tentatrici e lussuriose, e uccidono i bambini".
E il Malleus Maleficarum fu solo l'inizio.Basti dire che,nel 1585, Nicholas Remy scrisse
"Demonolatria" , libro che nel secolo venne accolto come il principale contributo scritto
sull'argomento: l'autore stesso e' responsabile, come inquisitore, di circa 3000
condanne al rogo!!!
Anche i metodi inquisitori la dicono lunga sull'opera del tribunale.Il codice di procedura
penale dell'Inquisizione era il seguente,con poche variazioni da zona a zona:
La donna veniva rasata da cima a fondo e completamente depilata: questo in seguito ad
una leggenda che voleva gli stregoni e le streghe immuni al dolore fintanto avessero
avuto capelli o peli in corpo. La poveretta veniva introdotta in tribunale camminando
all'indietro, perche' non gettasse maleficio ai giudici con lo sguardo.
Con il boia gia' pronto alla tortura, le veniva letta l'accusa (la vittima non aveva
avvocati) e minacciata di tortura se non confessasse.
La prima parte dell'interrogatorio era abbastanza leggero: qualche frustata,
l'interruzione del sonno per giorni e giorni, la sospensione per le braccia legate dietro
la schiena, il martellamento della tibia.
Se l'accusata resisteva, si passava alla seconda fase: il fuoco sotto i piedi, il
cavaletto, gli aculei, l'attenagliamento (rimozione a strappo) delle unghie e del seno, la
frattura delle ossa.
Il comportamento dell'accusata era molto importante per il giudice:
1)Se non resisteva al dolore, confessava cio' che si voleva ed era condannata.
2)Se resisteva, godeva evidentemente di "taciturnita'" , potere conseguito col patto
diabolico, ed era quindi condannata.
3)La confessione non poteva essere ritrattata, pena l'accusa di "relapsia" e successiva
condanna al rogo.
Come abbiamo gia' detto, le accusate non avevano difesa, in virtu' di una formula
giuridica della Chiesa, la quale recitava "Absque strepitu advocatorum" nei casi di
processo per stregoneria.
Per farci una idea migliore dell'azione del tribunale in Italia, segue un resoconto di un
processo celebrato a Lucca, contro una donna accusata di stregoneria.
Il processo di Polissena da S.Macario (Lucca), 1571

Il processo inizio' quando alcune voci arrivarono al prete del paese , voci secondo le
quali la donna aveva chiesto di non essere mossa o toccata durante il sonno [in
particolare, sonno epilettico].Secondo le credenze della zona (influenzate dal fenomeno
dei Benandanti) la strega lasciava il corpo per partecipare in spirito al sabba e se al
ritorno lo spirito non ritrovava il corpo come quando lo aveva lasciato ,tale corpo
rimaneva senza spirito (morto) e l'anima vagava, o rimaneva nell'animale in cui si era
incarnata.
In seguito all'interrogatorio cui sopra, la poveretta confesso' la seguente "storia":
"...che venendo io chiamata , et mi dicea "andiamo" [la voce della zia morta] , la qual
voce non potea esser intesa se non da me, et cosi' io con l'unguento che era portato
[dallo spirito della zia] mi ungevo..... et trasformata in gatta , lassando il corpo a
casa me ne scendeva la scala et andavo fuori dell'uscio" Una testimone (ovviamente a
sfavore dell'accusata) aggiungeva:
"essendo appresso a un letto, si lasso' [Polissena] andare indietro et rimase stesa et
agghiacciata sul letto che ivi era , di modo che pareva morta ; et esse donne [quelle
che le erano vicino] pensando che li fosse venuto qualche accidente, si li missero
appresso con aceto, et mia madre , havendo da me havuto una ricetta di fare fummo
sotto il naso di quelli che sono tramortiti, et in modo tale che opera se non sono morti
si risenteno, vedendo che detta donna non si rihaveva , fece tal fummo con brugiare un
poco di camicia di homo davanti, si come li' havevo insegnato.......et detta Polissena
cio' fatto aperse gli ochi et comincio' a fare un verso, in modo di mughiare, tanto
forte et con stravolgere gl' occhi, che tutti si misseno a fuggire per paura, lassandola
sola, perche' si haveva sospitione che fosse strega... mia madre mi disse che la detta
Polissena la mattina sequente li disse: -quando io sto in quella forma che stavo ier
sera, non mi date noia, perche' mi fate piu' male che bene-".
Un'altra testimone conferma che :"la detta Polissena mi diceva che cascava del malvitio
[epilessia]".
Polissena da S.Macario fu Bruciata viva nel 1571.
Una breve analisi del processo

Fatti dimostrabili:
1)Polissena soffriva di Epilessia.
2)Polissena aveva avuto una crisi epilettica in presenza di alcune amiche.
3)Polissena aveva chiesto di non essere toccata durante le crisi.
Fatti non dimostrabili:

1)Polissena udiva parlare la defunta zia la quale la richiamava al sabba.
2)Lo spirito della defunta zia le consegnava un unguento.
3)Detto unguento le permetteva di trasformarsi in gatta ed andare ai sabba.
Sulla base di questa analisi ,essendo impossibile credere a quelli che abbiamo chiamato
"fatti non dimostrabili", occorre concludere che la Chiesa incrimino' , torturo' ed
assassino' per combustione Polissena da S.Macario per il semplice motivo che soffriva
di epilessia e , forse , di allucinazioni.Per fare il punto sulla situazione occorre
precisare che i medici dell'epoca conoscevano gia' l'epilessia e i suoi sintomi
(allucinazioni comprese) a prescindere da interpretazioni demonologiche.
Se volete saperne di piu', vi consigliamo:
Carlo Ginzburg:I benandanti: stregoneria e culti agrari tra 500 e 600 [Einaudi]
Adalberto Pazzini:Demoni, Streghe e Guaritori [Bompiani]

La caccia alle streghe, 3
Alcune considerazioni di Galarico
Oggi sappiamo che le pratiche magiche altro non erano che una forma di conoscenza di
un patrimonio di tradizioni popolari risalente all'antichitа classica e che nel corso del
Medioevo si era tramandata oralmente e anche in virtщ dei testi magici greci e
orientali, tradotti in latino dagli arabi.
Il nocciolo della stregoneria era costituito dalla magia naturale basata su erbe,
minerali, animali, a fini medici o di potenziamento delle capacitа naturali. Molto
importanti erano anche le conoscenze di tipo astrologico (cfr. E. Garin, Lo zodiaco della
vita, Laterza, Roma-Bari 1982).
Molte donne cominciarono a servirsi in maniera eversiva delle loro conoscenze quando, in
concomitanza con la crisi delle istituzioni feudali, videro che esisteva la possibilitа di
mettere in discussione il loro tradizionale e plurisecolare ruolo di sudditanza. Tuttavia,
magia e stregoneria si risolsero in un'aperta ricerca di affermazione personale
nell'ambito della mera devianza, non riuscirono a confluire nel piщ vasto movimento di
opposizione al papato costituito dalla Riforma, che anzi combattй questi fenomeni con
non minore intensitа delle gerarchie cattoliche.
La chiesa romana ha lungamente tollerato questi fenomeni al fine di favorire
un'integrazione senza scosse della vecchia tradizione pagana nel nuovo corpo dottrinale
cristiano, a condizione ovviamente che non si mettesse in discussione l'ordine costituito
e che si facesse risalire a Dio il controllo di ogni fatto magico.
Gli stessi intellettuali medievali non erano esenti dal credere, con piщ o meno
convinzione, in questa o quella veritа astrologica, o addirittura in alcune tradizioni
magiche. Raramente nel Medioevo si и parlato di "stregoneria" (si preferiva usare il
termine "magia") e comunque nessuno ha mai messo in relazione la stregoneria col
Sabba, cioи i rapporti col demonio.
Gli episodi di persecuzione erano casi isolati, dovuti per lo piщ a motivazioni di ordine
personale. E' vero che p.es. l'astrologo Cecco d'Ascoli fu arso vivo come eretico nel
1327, ma finito l'episodio, cessava anche la persecuzione.
Viceversa, nel Rinascimento tre grossi centri di potere: lo Stato, la chiesa e la scienza
considerano la magia pericolosa e la equiparano alla stregoneria.
Gli Stati, perchй essendo autoritari e centralizzati, politicamente e ideologicamente,
volevano porre sotto il loro controllo tutte le comunitа autonome e i fenomeni che
potevano configurarsi come irregolari. La Spagna invero concentrт la repressione
antiereticale contro ebrei e mori, ma la Francia e l'Inghilterra contro le streghe
alleate del diavolo. Il re Giacomo I Stuart scrisse persino un trattato di demonologia
nel 1597 e la sua legge del 1604 condanna a morte le streghe per fellonia.
In Francia, nel 1580, Jean Bodin aveva pubblicato De la demonomanie des sorciers, in
cui accusava di stregoneria persino Pico della Mirandola. E' proprio il Bodin teorico
dello Stato di diritto, che in Francia pose le basi giuridiche per bruciare le streghe
legittimamente.
Quanto alla chiesa, le motivazioni per scatenare persecuzioni di massa contro le
streghe vanno cercate proprio nella sua progressiva dissoluzione. Fu la Riforma che
obbligт il papato a cercare un nemico esterno contro cui deviare le critiche radicali che
da piщ parti gli venivano mosse. Nulla di meglio della stregoneria, paganeggiante,
individualista in campo religioso, insofferente al dogmatismo. La bolla contro la
stregoneria di papa Innocenzo VIII fu in realtа il pretesto per combattere gli eretici
protestanti.
I protestanti furono ancora piщ spietati dei cattolici, in quanto vedevano nella magia e
stregoneria l'incarnazione dell'idolatria, della ritualitа, della superstizione. Lutero
attaccт duramente gli astrologi e dichiarт che le streghe andavano bruciate vive;
Calvino finм col bruciare come eretico persino l'intellettuale panteista Michele Serveto.

Quanto agli scienziati, essi si dividevano in due categorie: quelli, come p.es. i medici
Johann Wier e John Webster, che non credevano assolutamente nei poteri magici delle
streghe, ma al massimo in una sorta di magia naturale dovuta a cause reali benchй poco
note; e quelli che o si adeguavano supinamente alle persecuzioni, o le appoggiavano,
nella speranza di ottenere dal magistero il permesso di diffondere le loro scoperte
scientifiche e di veder eliminata una pericolosa rivale: la magia naturale, basata
sostanzialmente sulla conoscenza delle erbe.
In genere gli scienziati isolati furono molto piщ tolleranti di quelli accademici. Vi furono
anche scienziati, come Joseph Glanvill e Robert Boyle, che s'impegnarono nel
dimostrare "scientificamente" l'esistenza della stregoneria.
D'altra parte la scienza quantitativa del meccanicismo cartesiano accettava solo Dio
come forza che poteva agire in maniera non atomistica, non fisica.
Va inoltre considerato che giа alla fine dell'Umanesimo e per buona parte del
Rinascimento la magia, la cabala si erano impadronite anche di molti intellettuali, che la
usavano come alternativa al dogmatismo cattolico-romano. Si pensi a Marsilio Ficino,
Pico della Mirandola, Pietro Pomponazzi, Guillaume Postel, John Dee, Paracelso,
Cornelius Agrippa di Nettesheim, sino alla grande sintesi di Giordano Bruno. Il tentativo
era proprio quello di unificare il neoplatonismo, le tradizioni mediorientali e la magia
naturale popolare in un'unica concezione basata sull'armonia di tutto l'universo.
Questa filosofia, almeno sino allo scoppio della Riforma protestante, fu relativamente
tollerata. Ancora a metа del '500 per l'uso della magia tendente a nuocere alla salute
o ai beni altrui, era previsto, in caso di prima condanna, un solo anno di prigione.
Cinquant'anni piщ tardi ci sarebbe stata la pena di morte.
Peraltro molti di questi intellettuali chiedevano esplicitamente ai regnanti la fine dei
privilegi feudali, la democratizzazione delle conoscenze, la tolleranza religiosa. Se i
loro progetti fossero confluiti politicamente con le rivendicazioni delle masse popolari,
non ci sarebbero state nй monarchie assolutiste, nй fanatismi religiosi, nй concezioni
unilaterali della scienza.
L'arte della divinazione/Maghi
Sin dai tempi piщ antichi, una specialitа dei maghi era quella di "divinare", cioи predire o
scoprire eventi sconosciuti, in genere con l'aiuto di presunte forze soprannaturali. L'indovino
poteva fornire una risposta alle domande del cliente, oppure indicargli una scelta o decisione
vantaggiosa. In genere faceva parte del suo repertorio anche la capacitа di predire il futuro
e di vedere nel passato. E lo stesso si puт dire degli indovini del nostro tempo, anche se
costoro magari diranno che la loro non и magia ma un'arte o scienza. Un metodo molto
particolare di divinazione venne usato da una strega del Devon, in Inghilterra. Mentre la
candela si consumava, la strega rispondeva alle domande dei suoi clienti interpretando il
modo in cui gli spilli cadevano nel recipiente di latta.
La storia ha tramandato il nome di un gran numero di streghe e maghi famosi, sia buoni che
cattivi, dall'antichitа fino ai nostri giorni. Molti di questi personaggi storici sostenevano di
possedere poteri magici e altre straordinarie capacitа, e spesso si conquistarono la fama
compiendo atti stupefacenti (almeno stando alle leggende). Era raro, tuttavia, che questi
grandi personaggi venissero etichettati come streghe o maghi; in genere tanto loro quanto i
loro seguaci e ammiratori preferivano usare termini come mistico o indovino.
Ma non tutti erano fortunati, ad esempio la duchessa di Bretagna Giovanna di Navarra
(1370-1437), moglie di Enrico IV d'Inghilterra... mentre Enrico era in Francia a combattere,
i nemici di corte accusarono la regina di pratiche magiche ai danni del re. Giovanna fu
arrestata e imprigionata per molti anni, ma per fortuna (piu' tardi) fu perdonata e rimessa al
trono.
Spesso nei film e nei romanzi, i maghi sembrano in grado di operare potenti magie con una
sola parola, o lo schiocco delle dita, o di un tocco di bacchetta. Ma nelle pratiche magiche
reali c'и di solito molto di piщ di queste semplici azioni. Gran parte del lavoro delle streghe e
dei maghi и "MAGIA RITUALE", in cui il potere viene concentrato e indirizzato mediante riti
o cerimonie, che possono essere brevi e semplici per piccoli incantesimi, ma lunghi e
complessi per altri scopi forse piщ ambiziosi... La maggior parte dei riti и una combinazione di
diversi elementi, fra cui ripetizione di parole o suoni speciali, cantilene e successioni
coreografiche di movimenti. In genere richiedono anche l'uso di numerosi arnesi o strumenti
(ogni mago ha i suoi). A volte questi oggetti sono strani ma spesso sono di uso comune.
Streghe/I processi di Salem
Le storie sulle streghe circolavano giа prima che fosse inventata la scrittura. Molto
probabilmente la prima maga, forse la piщ antica della letteratura, и la famosa "Maga Circe"
che compare nell'Odissea... le streghe piщ famose della letteratura sono di certo le tre
streghe del Macbeth di Shakespeare, che fanno malvagi sortilegi nel loro pentolone per
incoraggiare Macbeth a uccidere il re e a impadronirsi del trono di Scozia. Mentre chi non
ricorda il famoso Merlino ? Il mago buono che aiutava re Artщ a sconfiggere le forze del
male...
Dopo la caduta dell'impero romano, il cristianesimo divenne, a poco a poco, la religione
dominante in tutta Europa. Tuttavia, parecchie tradizioni pagane dell'antichitа, fra cui le
pratiche magiche, resistettero tenacemente e continuarono a prosperare fra la gente
comune e non... La Chiesa cattolica, convinta che queste credenze fossero ispirate dal diavolo
e risoluta a estirparle, scatenт un attacco spietato e brutale contro qualsiasi accenno di
stregoneria o magia. Questa persecuzione si potrasse dal XV secolo al XVIII secolo.
Centinaia di migliaia di donne, uomini inermi, bambini e bambine... per non parlare degli
animali furono torturati e giustiziati, spesso in base a false prove e accuse fabbricate.
Ancora oggi, qualche gruppo o movimento inerente viene perseguitato dalle autoritа che
detengono il potere, si parla di CACCIA ALLE STREGHE.
Per stabilire la colpevolezza della strega l'inquisitore dispone di un'ampia tipologia di prove e
presunzioni. Esistono numerose prove per stabilire se l'incriminata и veramente una strega.
Una delle piщ usate и la prova dell'acqua. Diretta discendente dell'ordalia medievale, la prova
dell'acqua и unanimamente considerata un mezzo infallibile per stabilire la colpevolezza
dell'accusata. Tale prova consiste nell'immergere la presunta strega nell'acqua di un fiume,
di uno stagno o di un canale, talvolta legata a una grossa pietra. Se la donna galleggia,
significa che il demonio desidera salvare una sua adoratrice. La donna и dunque colpevole di
commercio diabolico e viene subito giustiziata. Se invece l'accusata va a fondo e annega,
allora viene ritenuta innocente.
Le torture inflitte variano a seconda del periodo storico e dei luoghi. Un esempio di tortura
assurda era quella dell'acqua ingurgitata... l'accusata o l'accusato, incatenata mani e piedi ad
anelli infissi nel muro e posata su un cavalletto, и costretta a ingurgitare piщ di NOVE litri
d'acqua, e ancora altrettanti se il primo tentativo non risulta convincente, per un totale di
DICIOTTO litri e mezzo.
Come prova di queste torture, torniamo indietro nel tempo... ora siamo alla fine del 1645:
Adrienne d'Heur di circa sessant'anni, vedova di Pierre B. , orafo di Monthиliard, vive di un
piccolo commercio, ma il suo comportamento sessuale и giudicato anticonvenzionale. Sua
madre e altri parenti sono stati sospettati di stregoneria. Il 10/08/1646 и condotta in
carcere. L'interrogatorio comincia il 14 agosto. 32 testimoni depongono contro di lei. I
giudici le domandano se crede all'esistenza delle streghe. La domanda in realtа и una
trappola , se risponde NO significa di fatto negare l'esistenza del diavolo, in nome del quale
agiscono le streghe, una risposta che sarebbe subito tacciata di eresia. Rispondere SI vuol
dire suscitare immediatamente l'altra domanda: "Quali streghe conoscete e come le avete
conosciute?". La donna risponde con molta prudenza affermando che, secondo le S. Scritture
esistono e che sono persone che non pregano Dio, che fanno morire gli altri. "Pensa che le
streghe uccidano i bambini?": "L'hт sentito dire ma forse и solo fantasia". "Possiede dei libri
di stregoneria?": la donna risponde che non sa leggere , ma ammette di avere nella sua
bottega un libro relativo alla streghe. Durante il primo interrogatorio l'accusata non versa
una lacrima. Il secondo giorno commette una grave imprudenza: risponde che, se le
trovassero un segno, riconoscerebbe di essere una strega. Il terzo giorno continua a negare.
Dopo un giorno di interruzione, al quarto interrogatorio l'avvertono che se si ostina a negare
si dovrа ricorrere alla tortura. Il quinto giorno la donna continua a sostenere la sua
innocenza. Nei giorni successivi и messa a confronto con alcuni testimoni. I giudici le
ingiungono di confessare i suoi delitti, che le vengono elencati:
1) L'improvvisa morte di un bambino che aveva ricevuto dalle sue mani un pezzetto di pane.
2) La fulminea cecitа di un uomo, di una donna e di un bambino.
3) L'esaurimento del latte di una mucca.
4) La morte di un cavallo.
5) Il tentativo di un sequestro di un bambino.
6) Di introdursi di notte in alcune case, attraverso le porte sprangate, e di fare un baccano
infernale.
7) Apparire ad alcune persone minacciandole.
8) Assumere le sembianze di un gatto.
L'accusata continua a dichiarare la sua innocenza e non vuole giurare il falso. Il 31/08/ 1646,
nuda fino alla cintola, viene sottoposta alla visita e punta in ogni parte del corpo con una
spilla d'argento, alla fine si trova proprio in mezzo alla schiena, un pт piщ in basso delle
spalle, un punto in cui la spilla puт essere conficcata senza che la donna manifesti alcun
dolore, nи che esca una sola goccia di sangue.
La donna nega che sia il marchio di Satana. Venne sottoposta alla tortura. Con le mani legate
dietro la schiena, sospesa per un quarto d'ora continua ad affermare la sua innocenza. Ma il
due settembre dopo piщ di tre settimane di prigione e di sofferenza confessa
spontaneamente di essere una strega, racconta di tutto pur che si smetta con le torture. Il
due e il quattro settembre assiste alla lettura della sua confessione e la conferma.
Condannata, viene giustiziata l'11 settembre.
Ritorniamo tristemente al mondo d'oggi e cerchiamo di capire... la confusione tra il sapere
tradizionale e potere magico rendeva molto vulnerabili le donne che conoscevano le proprietа
medicinali delle piante, e per quanto riguarda le torture, se l'accusato confessava sotto
tortura, bisognava che rinnovava la confessione dopo 24 ore, in un luogo diverso; se questi
ritrattava, allora era di nuovo sottoposto alla tortura.
CONTESTAZIONI, ERESIE e CONCILI dei primi secoli della Chiesa

ERESIA RISPOSTA DELLA CHIESA DEI PRIMI SECOLI
DOCETISMO
[Docetismo viene da dokeo, verbo greco che significa apparire, sembrare. Basta leggere la
prima lettera di Giovanni per rendersi conto che giа il Nuovo Testamento si deve
confrontare con gruppi di discepoli talmente disposti a riconoscere la divinitа di Gesщ da
ritenere solo apparente la sua esistenza storica. I secolo d.C.
(1 Gv. 4,1-3 "... molti falsi profeti sono comparsi nel mondo. Da questo potete riconoscere lo
Spirito di Dio: ogni spirito che riconosce che Gesщ Cristo и venuto nella carne и da Dio; ogni
spirito che non riconosce Gesщ non и da Dio ...")]
EBIONISMO
[Gli ebioniti (dall'ebraico ebion, povero) pensavano Gesщ come ad un "povero di Jahvи", che
sulla scia dei profeti e dei giusti d'Israele, aveva proposto un esempio di vita
particolarmente alto, sebbene non equiparabile alla santitа di Dio. Probabilmente и per
loro che Giovanni replica: "Chiunque crede che Gesщ и il Cristo и nato da Dio; e chi ama colui
che ha generato, ama anche chi da lui и stato generato ... Dio ci ha dato la vita eterna e
questa vita и nel suo Figlio. Chi ha il Figlio ha la vita; chi non ha il Figlio di Dio, non ha la vita"
(1 Gv. 5,1.11-12).]
ADOZIONISMO
[L'adozionismo, sostenuto principalmente da Paolo di Samosata, vescovo di Antiochia verso il
260, afferma che Gesщ и il figlio adottivo di Dio. Sarebbe stato adottato dal Padre il giorno
del battesimo al Giordano. Secondo l'adozionismo non и corretto dire in senso pieno che
Cristo и Dio: Gesщ era soltanto un uomo, ammirevole per le sue virtщ, adottato da Dio come
"figlio prediletto".]
MODALISMO
[Modalismo. L'unico Dio avrebbe diversi modi di apparire: puт presentarsi al modo di Padre
onnipotente (come nella creazione), oppure al modo di Figlio (come in Gesщ di Nazareth),
oppure al modo di Spirito (come a Pentecoste). Padre, Figlio e Spirito sarebbero tre nomi
dello stesso Dio o, se si vuole, tre volti dell'unico soggetto divino. Le esigenze della logica
sembravano cosм soddisfatte: si poteva legittimamente dire che il Figlio и Dio in senso pieno.
Si finiva, perт, per perdere l'originalitа del cristianesimo, il quale, pur affermando che
Cristo и Dio, avverte che esiste un'alteritа, una relazione tra il Padre e il Figlio: essi non
sono la stessa cosa. Il modalismo venne propugnato a Roma da Prassea e poi da Sabellio
(sabellianesimo); in altri luoghi venne predicato sottolineando che colui che patм sulla croce
fu il vero Dio, cioи il Padre (patripassianesimo).]
SUBORDINAZIONISMO
[Il subordinazionismo si ispirava soprattutto al tardo platonismo, che, sulla scia del grande
filosofo Platone, ipotizzava che tra il mondo delle cose e la sfera inaccessibile di Dio poteva
esserci il Demiurgo, una figura subordinata all'unico Dio e sua creatura, ma pur tanto
superiore agli uomini da poter essere detta divina. Secondo questa mentalitа il Figlio era una
specie di Demiurgo cristiano.]
GNOSTICISMO
[Gnosticismo: fenomeno culturale generato dal paganesimo, che aveva tentato di assimilare la
figura del Cristo, considerandolo un angelo particolarmente importante, un inviato del Dio
buono (marcionismo), il portatore di una veritа dimenticata (manicheismo).
Dio: l'Essere supremo, Buono, Inacessibile.
La Materia: essenzialmente cattiva.
Gesщ й venuto a liberare l'anima divina prigioniera della materia.
La salvezza non deriva dalla redenzione e dalla fede, ma dalla conoscenza..]
ARIANESIMO
[L'arianesimo affermava che il Figlio и una specie di Dio minore, di natura (o sostanza) simile
ma non uguale a quella del Padre, и la prima e la piщ perfetta delle sue creature.
Questa dottrina si diffuse rapidamente nel bacino del Mediterraneo, provocando gravi
polemiche nella comunitа cristiana.]
Secondo la dottrina introdotta da ARIO, prete alessandrino, il Logos, pur essendo di gran
lunga superiore agli uomini, non era vero Dio, anzi era del tutto diverso da Lui, nй eterno, nй
onnipotente, bensм creato, imperfetto e passibile. CONCILIO DI NICEA (325 d.C.)
Se Dio и uno, come и possibile che il Figlio sia Dio come il Padre?
[Plinio attesta lo sconcerto dei pagani quando vedono che i cristiani "cantano
alternativamente un inno a Cristo come a un Dio". Ma non meno sconcertati dovevano essere i
circoli ebraici per i quali continuava ad essere la piщ grande bestemmia attribuire ad un uomo
l'adorazione dovuta solo alla divinitа.]
Gesщ и Dio
[Il Concilio di Nicea condannт Ario e la sua dottrina, affermando che il Figlio и "generato
non creato, della stessa sostanza del Padre, Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio
vero".
Crediamo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore e Signore del cielo e della terra,
di tutte le cose visibili e invisibili;[La prima parte della confessione di Nicea и molto breve.
Conferma la tradizionale fede nel Dio d'Israele, nel Dio dei monoteisti, unico, creatore,
onnipotente, Signore (ebr. adonai, lat. Dominus)]
Crediamo in un solo Signore, Gesщ Cristo, il Figlio di Dio;[Si raccolgono qui i titoli
cristologici piщ importanti, affermati nel nuovo testamento; si ribadisce che se il Padre и uno
e Signore, anche il Figlio и l'unico Signore e giа questo in termini liturgici sarebbe
sufficiente ad affermare l'uguaglianza tra il Padre e il Figlio.]
generato come unigenito dal Padre;[generato, и ancora un'espressione evangelica,
Unigenito, il solo, la si ritrova in particolare nel prologo di Giovanni.
cioи dalla sostanza del Padre;[Questa espressione и caduta dal Credo definitivo, perchи
sembrata ridondante; ribadisce che il Figlio deriva dal Padre ed introduce il concetto greco
di sostanza (lat. substantia), usandolo nel senso di natura . Il Padre и ovviamente di natura
divina: il Figlio deriva da quella natura, tuttavia per Ario non sarebbe ancora sufficiente per
riconoscere che anche il Figlio и vero Dio. La formula omousios garantisce la divinitа del
Figlio alla pari di quella del Padre.]
Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero;[Come il Padre и Dio anche il Figlio и vero
Dio. Ma come и possibile che ci siano due "soli" dei? La risposta viene data attraverso una
analogia, come "luce da luce": la luce del sole e la luce che illumina la terra si presentano in
modo diverso, ma la luce del sole и la stessa luce che illumina la terra. Se si spegne l'una, si
spegne anche l'altra. Se si accende l'una, si accende anche l'altra.]
generato non creato;[La precisazione и fondamentale e distingue radicalmente la
definizione di Nicea da quella di Ario, secondo cui il Figlio и la prima e piщ importante
creatura del Padre. La creazione avviene nel tempo: ci sarebbe stato un momento in cui Dio
era un solitario e un momento successivo in cui ha deciso di far esistere il Figlio. Il Concilio di
Nicea ribatte che come la luce genera la luce, come i cavalli generano i cavalli, come gli
uomini generano gli uomini, cosм Dio puт generare Dio. Ma anche il Dio generato non puт non
avere le caratteristiche essenziali della natura divina, l'essere eterno, l'essere Signore,
l'essere uno. Il Figlio deriva dal padre da sempre, ab aeterno. Il Padre и Padre perchи da
sempre ha un Figlio. Il Figlio и Figlio perchи da sempre ha un Padre.]
della stessa sostanza del Padre;[Dopo averlo affermato in termini biblici e liturgici, per
amore di chiarezza il Concilio impiega la parola greca (lat. consubstantialis), tradotto in
italiano con "della stessa sostanza", ma meglio sarebbe dire "della stessa natura del Padre".
и la parola chiave di tutto il dibattito, la parola che Ario non voleva accettare e al posto
della quale erano state proposte molte soluzioni di compromesso, come "omoios to patrм"
(simile al Padre) o "omoiousios" (simile nella sostanza al Padre): il Concilio scrisse invece
questa parola estremamente precisa e decisa: il Figlio и identico nella sostanza al padre,
uguale a Dio in natura e dignitа.]
per mezzo del quale tutte le cose furono create, quelle nel cielo e quelle sulla
terra:["Tutto и stato fatto per mezzo di lui" dice il Prologo di Giovanni. Tutto ciт che и
stato creato и stato fatto attraverso il Logos, porta impressa l'immagine del Figlio, и stato
progettato dal Padre per essere amato come il Figlio.]
per noi uomini e per la nostra salvezza;[Il Figlio ha creato la terra e il cielo, ma soltanto
per gli uomini e per consentire loro di realizzare il progetto del Padre и entrato nella storia.]
и disceso e si и incarnato, si и fatto uomo, ha patito ed и risorto al terzo giorno;[Il
soggetto и sempre lo stesso, il Logos, il Figlio, che ha lasciato le astrazioni dei cieli. Di lui
dunque, dopo l'incarnazione, si puт anche raccontare una vicenda tutta umana di passione e di
morte.]
и asceso nei cieli, verrа a giudicare i vivi e i morti.;[Di lui, dopo la risurrezione, si deve
cantare la gloria di Signore, in un senso molto concreto: egli и il centro del cosmo e della
storia e offre fino alla fine dei tempi il metro di giudizio per ogni azione e vicenda che
riguarda l'uomo e il mondo.]
SEMIARIANESIMO
[Nonostante la condanna di Nicea, la mentalitа ariana continuт a diffondersi, tentando di
negare la piena divinitа dello Spirito Santo.] CONCILIO DI COSTANTINOPOLI (381
d.C.)
[Nel Concilio di Costantinopoli si affermт chiaramente che, come il Padre e il Figlio, anche lo
Spirito Santo и "Signore" e "con il Padre e il Figlio и adorato e glorificato; ", cioи gli va
riconosciuta la medesima dignitа divina. ]
unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli:[La definitiva formula
approvata a Costantinopoli modifica leggermente queste parole iniziali, ribadendo che il
Figlio di Dio и l'Unigenito, il solo generato, il solo che и nato dal Padre prima di tutti i secoli
(ab aeterno), ma rinunciano ad impiegare il termine greco sostanza (ousia), fonte di tante
polemiche, per limitarne l'uso soltanto dove era assolutamente indispensabile.]
e per opera dello Spirito Santo;[La polemica semiariana aveva messo in dubbio o limitato la
funzione dello Spirito Santo, di cui viene fatta qui menzione come protagonista della storia
della salvezza anche nel momento fondamentale dell'incarnazione.]
nel seno della vergine Maria;[La menzione del nome della madre di Gesщ fa sentire tutta la
provocazione di un Dio che sceglie di entrare sulla terra attraverso donna, povera e giovane.]
Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morм e fu sepolto;[Gesщ alla L'introduzione del
nome di Ponzio Pilato lega storia universaletempo preciso , lo data in un luogo e in un e
ribadisce la realtche ha а e la fatica di una vita attraversato tutte le esperienze fino alla
morte piщ infamante, fino alla sepoltura definitiva.]
Il terzo giorno и risuscitato, secondo le Scritture;[Lo inserisce in tutta la storia della
salvezza, invitando a leggere il dogma all'interno della piщ generale rivelazione biblica.]
и salito al cielo, siede alla destra del Padre.;[La destra del Padre и il posto che da
sempre compete al figlio. E' il posto del primo ministro di corte. Ma и il posto che adesso
compete anche all'umanitа, assunta con il Figlio e invitata a sedere alla destra del Padre.]
E di nuovo verrа, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti e il suo regno non avrа
fine.;[Il Figlio incarnato e asceso al cielo, Gesщ Cristo, и il metro di giudizio di ogni uomo e di
ogni vicenda del mondo. Come и generato ab aeterno, cosм la sua signoria si manifesterа per
sempre.]
che и il Signore e dа la vita;[Il Concilio di Costantinopoli deve prendere posizione contro i
semiariani sullo Spirito Santo. Rinuncia ad usare l'omousios, a dire che и della stessa
sostanza del Padre e del Figlio, perchи l'impiego di quella parola aveva giа causato troppe
divisioni e conflitti. Afferma che и Signore e dа la vita, due espressioni bibliche che giа
erano state precisate in rapporto al Padre e al Figlio e che dunque possono benissimo
stabilire l'uguaglianza di natura dello Spirito Santo: solo chi и Dio "и Signore e dа la vita".]
e procede dal Padre;[Procede и termine tecnico ripreso dal vangelo di Giovanni: serve a
descrivere il rapporto dello Spirito con il Padre, un rapporto completamente diverso da
quello di generazione che lega il Figlio al Padre. Lo Spirito ha caratteristiche del tutto
proprie, che lo differenziano sia dal Padre che dal Figlio. In termine tecnico si puт dire che
lo Spirito ha una sua ipostasi. Poco prima del Concilio di Costantinopoli i padri Cappadoci
avevano precisato che si puт parlare di persona a proposito del Padre, del Figlio e dello
Spirito Santo, a patto di intendere la parola persona nel senso appunto di ipostasi.]
(e dal Figlio);[Soltanto nel secolo VIII in occidente si introdusse nella prassi liturgica l'uso
del "Filioque". Ciт comportт per secoli un motivo di polemica con gli ortodossi, motivo che
oggi si puт considerare appianato, dato che gli uni e gli altri riconoscono che lo Spirito Santo
procede dal Padre attraverso il Figlio.]
Con il Padre e il Figlio и adorato e glorificato;[Soprattutto per la mentalitа orientale, piщ
legata alla liturgia, era importante questa affermazione, che di nuovo, pur senza far ricorso
al filosofico omousios, garantisce la pari dignitа dello Spirito con le altre persone della
Trinitа.]
e ha parlato per mezzo dei profeti.;[Ciт che di nuovo ci fa vedere come lo Spirito fosse
giа in azione in tutta la storia della salvezza, anche prima dell'incarnazione.]
APOLLINARISMO
[Apollinare di Laodicea sosteneva che il Logos eterno ha preso in Gesщ il posto dell'anima
razionale. Secondo l'antropologia greca l'uomo poteva essere descritto come un composto
del corpo con piщ anime (quella razionale, quella vegetale, quella animale...). Il Logos avrebbe
sostituito l'anima razionale, lasciando le altre anime e il corpo dell'uomo Gesщ. E' facile
obiettare che in questo modo si priva Gesщ della sua umanitа proprio nella sua parte piщ
nobile, la razionalitа. Gesщ sarebbe uomo nel corpo e Dio nella mente, una specie di mostro,
diverso da tutti gli esseri conosciuti.]
NESTORIANESIMO
Nestorio;[Nestorio, esponente della scuola di Antiochia, patriarca di Costantinopoli,
proponeva lo schema dell'uomo assunto. Gesщ и certo un uomo concreto e il Cristo и
certamente Dio. In lui vi и un'unitа morale, fondata sulla totale armonia di volontа e di azione
delle due componenti. Le due nature restano separate, benchи perfettamente accordate.
L'uomo Gesщ ospita il Verbo come in un tempio. Conseguenza piщ evidente и che egli non puт
accettare per Maria il titolo di Madre di Dio. Al massimo ella и "la Madre del Cristo, colui
che ospita Dio".] Concilio di EFESO; (431 D.c.)
Cirillo:[Cirillo, vescovo di Alessandria dal 412 al 444, era esponente della scuola che
accentuava l'unitа del divino e dell'umano in Cristo. Cirillo temeva che la teoria di Nestorio
facesse pensare ad una separazione in Gesщ tra la natura divina e la natura umana, per cui
non si potrebbe dire che Gesщ и Dio, ma soltanto che ospita il divino. Scrisse moltissimo
contro Nestorio ed inviт un dossier al papa e all'imperatore per metterli in guardia dalle
dottrine del patriarca di Costantinopoli, ottenendo la convocazione di un Concilio a Efeso per
il 431]
Madre di Dio
[Il titolo, Theotokos, Madre di Dio, и il piщ importante tra quelli attribuiti a Maria. Non и
tanto un'esaltazione di lei, quanto una chiave per far capire a tutti il mistero di Gesщ. Se
Maria и "Madre di Dio", allora nessun fedele potrа dubitare, come era capitato a Nestorio,
che il figlio di lei, Gesщ, sia Dio in senso pieno (ad Efeso si affermт esplicitamente il principio
della communicatio idiomatum (comunicazione dei nomi), secondo il quale ciт che si puт dire
del Verbo lo si puт dire anche di Gesщ. di Cristo, del Signore ... Dunque, se il Verbo и Dio,
anche Gesщ и Dio e, coerentemente, Maria puт essere chiamata "Madre di Dio".
MONOFISISMO
[Eutiche, capo dei monaci di Costantinopoli, porta alle estreme conseguenze la concezione di
Cirillo palesandone i limiti. Egli parla di UNA SOLA NATURA che и propria di Cristo dopo
l'unione.
Il monofisismo (, una natura) afferma che, pur essendo stato Gesщ un uomo, la sua umanitа и
stata come assorbita dalla divinitа, in modo tale che noi oggi possiamo permetterci di
considerare una sola natura di Gesщ, quella divina.] CONCILIO DI CALCEDONIA; (451
d.C.)
[Agli opposti riduzionismi della fede la Chiesa risponde con il Concilio di Calcedonia.
Calcedonia non intende far altro che esplicitare Nicea, affermando che se il Figlio и
consustanziale al Padre и anche della stessa sostanza dell'uomo, condannando sia la posizione
di Eutiche che quella di Nestorio. D'ora in poi si dovrа parlare di una sola PERSONA o
IPOSTASI (divina) IN DUE NATURE (umana e divina), dove и chiaro che la persona
risponde alla domanda "chi и?" e la natura alla domanda "cos'и?".]
Seguendo i santi Padri; [Non ci si vuole discostare da quanto era stato affermato a partire
da Nicea]
tutti unanimemente insegnamo [Al Concilio di Calcedonia parteciparono molti vescovi
orientali e cinque occidentali appositamente inviati da papa Leone Magno.]
che sia confessato un solo e medesimo Figlio, il Signore nostro Gesщ Cristo;[Sulla base
del principio della communicatio idiomatum viene affermata la perfetta identitа di persona e
di attributi tra il Figlio di Dio e Gesщ di Nazareth.]
lo stesso perfetto in divinitа e lo stesso perfetto in umanitа, lo stesso veramente Dio;
[come aveva affermato Nicea ed Efeso.]
e veramente uomo di anima razionale e di corpo; [come era stato affermato a
Costantinopoli, condannando la teoria di Apollinare.]
lo stesso consostanziale al Padre secondo la divinitа;[Si ripetono le parole del simbolo
niceno.]
e consostanziale a noi secondo l'umanitа; come a Nicea non era stato detto, perchи lo si
dava per scontato.]
in tutto simile a noi eccetto il peccato; [di peccato non diminuisce l'umanitа di Gesщ,
L'assenza datopeccato rende meno umano l'uomo. Chi и senza , che il peccato non и meno
uomo, anzi vive l'umanitа nella sua perfezione.]
lo stesso generato dal Padre prima dei secoli secondo la divinitа;[Anche qui riprende la
definizione di Nicea, che diceva che il Figlio и generato da tutta l'eternitа (non creato nel
tempo).]
(generato) negli ultimi giorni per noi e per la nostra salvezza da Maria la Vergine, la
Madre di Dio, secondo l'umanitа;[Come il Figlio di Dio и stato generato da Dio, cosм Gesщ и
stato generato da Maria, che и madre di Dio, ma non per questo eterna o addirittura
"precedente a Dio stesso". Maria и divenuta "Madre di Dio", solo quando il Logos si и
incarnato, assumendo la natura umana, non da tutta l'eternitа. Insomma, non si puт pensare a
Maria come ad un essere divino.]
un solo e medesimo Cristo, Figlio, Signore, Unigenito;[Ribadisce il principio della
"communicatio idiomatum", in forza del quale tutti questi nomi possono essere attribuiti
direttamente all'unica persona di Gesщ.]
riconosciuto in due nature;[Non "da due nature", che poi si sono fuse o assorbite, ma "in due
nature" che permangano.]
senza mescolanza nи trasformazione;Contro Eutiche e il monofisismo.]
senza divisione, nи separazione;[Contro Nestorio]
senza che per l'unione la differenza delle nature sia tolta;[Contro Eutiche]
salva anzi la proprietа di ciascuna natura;[Contro chiunque immagini di diminuire
l'umanitа, come Apollinare, o la divinitа di Gesщ, come Ario.]
e concorrendo (ciascuna) in un'unica persona;[In greco , indica la maschera dell'attore
teatrale. Viene tradotto in latino con la parola persona, che ha un'origine giuridica, indicando
il ruolo di un soggetto nel processo. Non in questo senso si usa qui la parola "persona". Non si
vuole indicare un'apparenza o un ruolo, ma una sostanza (latino substantia, greco ipostasi)]
e in una sola ipostasi;[Gesщ и una sola persona. Sulla scia dei Padri cappadoci si esplicita
che come persona non soltanto svolge un ruolo, ma possiede una propria ipostasi (sostanza)
che и del tutto originale e che lo distingue da qualunque altro soggetto (compreso il Padre).]
non separato o diviso in due persone;[Ribadisce che si deve pensare ad un'unica persona: и
la persona divina del Logos che ha assunto in sи anche la natura umana.]
ma l'unico e medesimo Figlio Unigenito Dio Verbo, il Signore Gesщ Cristo;[L'unica
persona puт essere chiamata con tutti questi nomi.]
secondo quanto un tempo i profeti insegnarono di lui e lo stesso Gesщ Cristo ci insegnт e
il simbolo dei Padri ci trasmise.[Le ultime righe del dogma di Calcedonia introducono un
accenno alla storia, quella antica, quella di Gesщ, quella che arriva fino ai nostri giorni
(tradizione). Purtroppo si tratta di un accenno piuttosto timido.]
iconoclastia
[Nel corso dell'VIII-IX secolo la Chiesa in Oriente dovette affrontare la lotta iconoclasta.
Gli imperatori di Costantinopoli avevano decretato la distruzione di tutte le immagini sacre
perchи contrarie al comandamento biblico che impedisce ancora oggi ad ebrei e musulmani
qualsiasi rappresentazione antropomorfa della divinitа: "Non avere altri dei al mio cospetto.
Non farti sculture di qualsiasi figura, non prostrarti ad essi e non servirli, poichи io sono il
Signore, il tuo Dio" (Deut. 5,7-9). Fin dall'inizio (730 d.C.) si trovarono vescovi e cristiani
comuni che si opposero alle pretese dei vari imperatori. ] II CONCILIO DI NICEA;
(754 d.C.)
Il secondo concilio di Nicea (754) affermт la necessitа delle immagini religiose cristiane,
distinguendo tra il culto di "Iatrмa" dovuto solo a Dio e il culto "relativo" rivolto alle immagini
cosм come alla croce, alle reliquie e ad altri oggetti sacri. La lotta ebbe una ripresa nell'815 e
si protrasse fino all'843. Quella data viene celebrata ancora oggi con grande solennitа dalla
Chiesa greca come "la festa dell'ortodossia", la prima domenica di Quaresima.

LE ERESIE

Uno dei temi fondamentali del romanzo "Il nome della rosa"di UmbertoEcoи quello degli
eretici .
Le eresie cristiane si diffondono nel medioevo, esse venivano intese come opposizione di
principio alla vera fede e come apostasia di questa , che era interpretata come un’entitа
salda e inamovibile, incapace di conoscere evoluzione e trsformazione.
Tutti i tentativi in questo senso erano bollati a priori come eresia, e questa veniva collegata
alla demonologia.
La riduzione dell’eresia ad opera del demonio localizzava in essa un generale elemento di
pericolositа, che andava combattuto con tutti i mezzi a disposizione.
E’ importante sottolineare che l’eresia era vista non soltanto come un serio pericolo per la
fede della chiesa, ma anche per la vita dei fedeli. Era minacciata la salvezza eterna del
singolo uomo e messo in dubbio il cammino della comunitа verso tale meta.
L’individuazione della salvezza nella fede e della rovina nell’eresia determinava l’impegno di
tutti nella lotta contro l'eresia.
In particolare la Chiesa Cattolica strutturт nella lotta contro gli eretici il Tribunale
dell'Inquisizione Dato che gli eretici, da un punto di vista sociologico, assumevano nella
societа il ruolo di maggioranze poste ai margini, essi erano di regola anche l’oggetto della
malevola ostilitа della maggioranza contro le minoranze.A loro veniva addossata la colpa di
catastrofi e di sciagure.

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