Le frontiere della genetica

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Testo

Biotecnologie, organismi geneticamente modificati, cloni, piante transgeniche. Esprimi le tue idee in merito prospettando i miglioramenti possibili della qualità della vita che queste nuove frontiere della genetica possono offrire.

Riguardo alle biotecnologie, agli O.G.M., ai cloni ed alle piante transgeniche, sono state fatte molte polemiche ma non si è mai sentito dire come vengano creati e come possano migliorare la qualità della vita. Le piante transgeniche (conosciute anche come O.G.M.) , ad esempio, sono delle piante con dei geni integrati, i quali conferiscono resistenza ad insetti, virus, diserbanti o che mantengono il frutto al giusto grado di maturazione. Le differenze tra le piante transgeniche e le piante “non modificate” sono solo a livello genico, però queste differenze fanno sì che le piante transgeniche siano, secondo me, migliori. Ad esempio il riso “Carnaroli” (riso tra i più apprezzati in Italia) e molto sensibile agli attacchi del parassita fungino Pyricularia oryzae, se nelle piante venissero inseriti geni come l’AFP o il B32 di mais, non solo la Pyricularia oryzae non si svilupperebbe ma anche altri funghi non crescerebbero; per adesso non si sono manifestati attacchi da parte di questo batterio, ma se succederà le piante dovrebbero essere trattate con prodotti chimici, cosicché le piante che cresceranno, avranno caratteristiche diverse dal “Carnaroli”. A mio parere le piante transgeniche dovrebbero essere coltivate anche in Italia perché grazie a questi cibi transgenici i costi di produzione diminuirebbero e quindi anche i paesi meno industrializzati potrebbero usufruirne, dato che le piante modificate hanno maggiori capacità nutrizionali (più ferro, più vitamine). Anche la salute umana ne gioverebbe, siccome dalle piante scomparirebbe la presenza di fitofarmaci, insetticidi, fungicidi e, nelle piante, avverrebbe l’eliminazione di componenti che possono causare allergie alle persone.
Un argomento molto discusso ultimamente sia da un punto di vista etico che scientifico, è stato la clonazione. In questo momento non vorrei entrare in un discorso etico, quindi mi limiterò a spiegare i processi di clonazione, gli attuali impieghi e qualche mio breve parere in merito.
Il processo di clonazione non è da immaginarsi nel “laboratorio del dott. Frankenstein”, ma è un semplice trasferimento del nucleo. La clonazione avviene nel seguente modo: si fanno maturare le uova riceventi in una capsula Petri, dall’uovo vengono aspirati con un ago il globulo polare e i cromosomi, e viene inserita una cellula epiteliale nella zona pellucida della cellula ricevente. Tramite delle scosse elettriche provocano la fusione della cellula epiteliale con il citoplasma dell’uovo e dopo poche ore la cellula inizia a dividersi. Questo processo, anche se difficile a capirsi, è già stato usato per far nascere un gaur, animale in via d’estinzione, facendolo partorire da una vacca, però i risultati sono stati tardi a venire, infatti, dai 692 embrioni ottenuti, solo 81 sono arrivati allo stadio di blastocisti. Risultati più elevati si sono ottenuti clonando una vacca nel corpo di un’altra vacca. Anche in questo caso su 100 uova di vacca fuse con cellule adulte della stessa specie, soltanto una o due riesce a dar vita ad un neonato vivo, quindi i ricercatori sono giunti alla conclusione che gli animali in via d’estinzione da clonare per primi siano quelli di cui si conosce bene il processo riproduttivo. Uno degli animali tra le specie in pericolo candidato alla clonazione è il Panda – Monium, meglio conosciuto come panda gigante, i problemi non sono però pochi: a livello cellulare la migliore madre sarebbe il coniglio, il quale però presenta un utero troppo piccolo perché faccia crescere un panda gigante, si sta pensando all’orso nero americano, cercando di fecondare cellule di orsi uccisi con il materiale genetico di un panda gigante defunto, per poi impiantare la cellula fecondata nell’utero di un orso.
Altri animali candidati alla clonazione sono : il bongo, il ghepardo, il bucardo, e l’ocelot.
Si potrebbe anche pensare che utilizzando questo processo si possano clonare anche i dinosauri, però il procedimento risulta quasi impossibile poiché non vi sono cellule “fresche”, quindi DNA, portatore dei geni.
La clonazione delle specie in pericolo è stata molto discussa, ma non ne capisco assolutamente il perché, grazie alla clonazione si potrebbe ricostruire il genoma di alcuni animali ma senza diminuire la diversità genetica. La clonazione servirebbe anche a far aumentare una specie senza per questo dover tenere degli animali in cattività, procedimento molto costoso oltre che brutale nei confronti degli animali.
Ogni giorno molte persone vengono ricoverate per il malfunzionamento di un organo vitale, questo potrebbe essere evitato se si usasse una nuova strategia: la creazione dei neo-organi.
Il procedimento è il seguente: si inserisce una molecola in una ferita o in un organo malato, la molecola riesce così a rigenerare la ferita o a guarire l’organo malato.
Questo procedimento risulterebbe molto utile per le persone malate o gravemente ferite, però anche se molte persone sembrino convinte sul funzionamento di queste nuove tecniche io rimango molto scettico. I neo-organi sono già usti nella medicina anche se in modo limitato però vi è sempre la possibilità che le molecole portino allergie o vengano rigettate dall’organismo.
Informazioni tratte da:
Le Scienze 371/luglio 1999
Le Scienze 386/ottobre 2000
Le Scienze 389/gennaio 2001

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