L'Aids

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AIDS
L'AIDS è una malattia trasmissibile, ma non contagiosa. L'HIV-1 è stato trovato, ma in piccola quantità in tutti i liquidi organici dei soggetti infetti. Si trova perciò anche nelle lacrime, nella saliva e nell'urina, ma è escluso che tali piccole quantità possano infettare qualcuno. Il caso è completamente diverso per il sangue e le secrezioni sessuali (sperma, secrezioni vaginali) che possono contenere dosi del virus in grado di trasmettere l'AIDS. La principale modalità di trasmissione dell'HIV è la via sessuale. L'epidemia si è diffusa prima negli omosessuali maschi, nei bisessuali, poi poco a poco negli eterosessuali. Il sangue costituisce il secondo canale attraverso il quale si può trasmettere il virus. Questo riguarda in primo luogo i tossicomani che utilizzano droghe iniettabili. Il virus dell'AIDS viene trasmesso con il sangue per l'abitudine diffusa tra i tossicomani di riutilizzare le siringhe e di scambiarsele. La trasmissione del virus dell'AIDS al personale sanitario è possibile, ma il rischio è basso. Le trasfusioni di sangue sono state almeno fino al 1985 un canale molto efficace per trasmettere il virus. Attualmente il rischio di contagio tramite trasfusione di sangue è diventato molto basso dopo l'individuazione sistematica degli anticorpi anti-HIV nel sangue dei donatori. Il contagio dei bambini è un grave problema. Le statistiche mostrano che il 20-30% dei bambini nati da madre infetta è già contagiato dal virus al momento della nascita. La trasmissione avviene nella maggior parte dei casi al momento del parto. Diffusione La distribuzione geografica dell'epidemia non è uniforme, il numero di malati all'interno di uno stesso continente varia infatti enormemente da un paese all'altro. In ogni continente quindi, la diffusione della malattia possiede dei tratti particolari in funzione della storia della sua evoluzione e della natura dei gruppi a rischio. Secondo le valutazioni dell'OMS, il numero dei portatori del virus, nel 1994 sarebbe dell'ordine di 15 milioni nel mondo, di cui 1 milione in America settentrionale, più di 1 milione in America meridionale, più di 9 milioni in Africa, circa 500.000 in Europa e quasi 2 milioni in Asia. L'OMS prevede che, da qui al 2000, il numero di adulti infetti nel mondo oscillerà tra i 20 e 40 milioni. Prevenzione Senza dubbio la soluzione ideale per il problema posto dall'HIV sarebbe la scoperta di un vaccino che permetta di fermare lo sviluppo e la proliferazione della malattia. Di questo vaccino è necessario verificare l'inoffensività e in particolare la sua non tossicità, avere la certezza quasi totale che esso possieda un potere protettivo di lunga durata, e che sia attivo contro tutti i ceppi mutanti conosciuti di HIV. Attualmente rimangono ancora molti ostacoli da affrontare prima di riuscire a mettere a punto un vaccino efficace. In attesa di soluzioni mediche per il trattamento dell'AIDS e della vaccinazione contro questa malattia, la prevenzione è attualmente l'unico modo di evitare la diffusione dell'epidemia. I prodotti ematici per gli emofilici e le trasfusioni di sangue sono ormai accuratamente controllati. È importante prevenire anche le altre due principali modalità di trasmissione dell'AIDS: i rapporti sessuali attraverso l'utilizzo del preservativo, e favorire l'utilizzo di siringhe sterili (del tipo usa e getta) per i tossicodipendenti. Terapia Una delle vie per lottare contro l'AIDS è la ricerca di medicinali capaci di opporsi all'ingresso del virus nelle cellule umane o di impedire la proliferazione. Il farmaco che per primo ha dimostrato la sua efficacia nel bloccare la trascrizione, e quindi la proliferazione virale, è l'azido-3'-dideossi-2',3'-timidina, più conosciuta sotto la sigla AZT. L'AZT è una molecola che ha dimostrato fin dal 1987 la sua efficacia nell'inibizione dell'azione della trascrittasi inversa e che è attualmente utilizzata nella terapia dei malati di AIDS. Sfortunatamente, l'AZT ha degli effetti collaterali importanti e incontra ben presto farmacoresistenza. Esiste una serie di farmaci, appartenenti alla stessa famiglia dell'AZT, che vengono usati in associazione fra di loro per limitare gli effetti collaterali ed impedire la farmacoresistenza.

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