Jeremiah Bentham

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Testo

Bentham, Jeremiah
filosofo ed economista inglese (Londra 1748-1832). Studiт nel collegio di Westminster e
all'Universitа di Oxford, dedicandosi poi all'avvocatura. Ma ben presto si ritirт indignato per
l'irrazionalitа delle leggi e per l'ingiustizia perpetrata contro le classi umili. Fin dall'inizio
l'interesse di B. si rivolse al problema della fondazione del diritto e dell'amministrazione della
giustizia, dando vita al movimento culturale e politico che fu detto "radicalismo". B. tentт di
sostituire un criterio oggettivo all'arbitrio individuale che governava l'amministrazione della
giustizia ( Introduction to the Principles of Moral and Legislation, 1789, Introduzione ai principi
della morale e della legislazione): le leggi morali, che venivano invocate a fondamento delle
decisioni del giudice, non esprimevano altro che pregiudizi individuali o collettivi. Secondo B., il
valore di un'azione и oggettivamente definibile come somma algebrica dei piaceri e dei dolori
prodotti in tutti gli individui coinvolti. Tanto il giudice quanto il legislatore devono perciт eseguire
un "calcolo dei piaceri", anche se questi sono difficilmente misurabili in modo preciso. Egli nega
poi che i piaceri "superiori" siano in sй preferibili a quelli "inferiori", ma ammette certi parametri
di valutazione dei piaceri (intensitа, durata, feconditа, purezza, ecc.), per cui i piaceri superiori
vengono ad acquistare, in generale, un valore maggiore. A chi poi gli obiettava che non si vedeva
perchй il calcolo dei piaceri dovesse tener conto anche dei piaceri e dei dolori altrui (obiezione
che metteva in crisi il fondamentale principio utilitaristico della massima felicitа per il maggior
numero), B. non diede mai una risposta chiara: egli ammetteva implicitamente che il dolore altrui
si riflette sull'armonia dei rapporti tra gli uomini, e quindi, in ultima analisi, sul proprio benessere
( Deontology or the Science of Morality,1834, Deontologia o la scienza della moralitа).
L'utilitarismo e il principio del bene comune inteso come somma positiva di piaceri e dolori
furono usati da B. anche per formulare una teoria politica, che si opponeva sia alla tesi
contrattualistica sia a quella giusnaturalistica sul fondamento dello Stato. §Nei problemi
economici B. non fu tanto un compiuto economista quanto piuttosto ebbe intuizioni destinate ad
avere ampia influenza sullo sviluppo del pensiero economico. Fu per esempio un precursore del
"marginalismo" affermando, tra l'altro, il carattere misurabile delle sensazioni di piacere e di
pena e formulando esplicitamente quella legge di soddisfazione dei bisogni conosciuta come
"prima legge di Gossen ". Fu inoltre un precursore dell'economia del benessere e studiт il
fenomeno del risparmio forzato che chiamт "parsimonia forzata". Altre opere: A Fragment on
Government(1776; Un brano sul governo), Defence of Usury(1787; Difesa dell'usura), Essai sur
la tactique des assemblйes legislatives(1815; Saggio sulla critica delle assemblee legislative).BibliografiaA. Baumgardt, Bentham and the Ethics of Today, Princeton, 1952; W. e M. Kneale, The
Development of Logic, Oxford, 1962.

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