Il tabacco

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Testo

Il tabacco

Originaria dell'America, la pianta del tabacco fu battezzata in Europa, dove giunse nel XVI secolo ad opera degli Spagnoli, con il nome di erba dell'ambasciatore o erba regina, così come in Italia la si chiamò erba di Santa Croce o erba di Tornabuona (col nome dei due cardinali che la introdussero per primi nel nostro paese). Il tabacco veniva già fumato in pipe oppure ridotto in rudimentali sigarette costruite con tabacco rivestito da foglie di mais nei riti religiosi degli Indiani d'America fin dal I secolo d.C..

Appartenente alla famiglia delle Solanacee, questa pianta ha un'altezza compresa tra uno e due metri. Ha radici fittonanti, un fusto peloso, diritto e cilindrico, foglie alterne, ampie, leggermente tomentose (pelose), lanceolato-ovali e di color verde con diverse graduazioni a secondo della specie, che contengono sali minerali, zuccheri, proteine, resine, essenze aromatiche, composti volatili e nicotina; l'infiorescenza è a pannocchia, con fiori gamopetali di colore rosa, rossastro, bianco e verde, con riflessi ferruginei. Il frutto è una capsula bislunga, membranosa, a due logge, contenenti da 7 a 12.000 semi per grammo.

Il merito della sua diffusione va a Jean Nicot de Villemain, un diplomatico francese che nel 1560 convinse il suo regnante ad introdurre la coltivazione di questa pianta in Francia. Solo nel XVIII secolo tutta l'Europa iniziò a fumarlo. Nel 1830 vennero oltretutto introdotte le sigarette (prodotte a mano) e nel 1881 nacquero i primi macchinari per la produzione delle sigarette e, sempre nel XIX secolo, venne perfezionata la tecnica di trattamento di questo prodotto.

Il nome scientifico di questa pianta, che ad essa venne attribuito da Linneo, deriva dal nome di Jean Nicot e dalla località di Tobago (un'isola nelle Antille) o di Tabasco, in Messico, ove gli Spagnoli la scoprirono.

La produzione di tabacco nei principali paesi produttori
1
USA
10 milioni di q
2
CINA
4,5
3
INDIA
3,6
4
BRASILE
2,4
5
GIAPPONE
2
6
CSI
2
7
TURCHIA
1,6
8
GRECIA, BULGARIA, RODESIA
1,3
9
PAKISTAN
1
10
ITALIA
0,75
Fiori di tabacco (Nicotiana Tabacum)

La raccolta delle foglie avviene esclusivamente quando esse sono "mature" (cioè quando hanno cessato di cambiare colore). Fatto ciò queste verranno fatte essiccare al sole o all'ombra oppure coll'ausilio del fuoco. Verranno quindi fatte fermentare, immerse in una soluzione zuccherina e quindi sminuzzate (se si vuole ottenere del tabacco da pipa, ridotte in strisce sottili e quindi avvolte in un involucro di carta (se si vogliono delle sigarette) oppure arrotolate su se stesse per ottenerne dei sigari.

La produzione mondiale di tabacco è di 43 milioni di quintali, a 750.000 corrisponde la singola italiana, dove la pianta viene coltivata sensibilmente in Puglia, in Campania e nel Veneto (anche se in piccola parte). Il nostro paese coltiva quasi tutti i tipi commerciali ed ha introdotto anch'essa degli ibridi, puntando verso dei prodotti molto produttivi e con un'alta resistenza ai parassiti.
Esistono due specie di tabacco: la rustica e la tabacum. La prima fornisce tabacco da fiuto, mentre con la seconda si produce tabacco da sigaro, pipa e sigaretta. A quest'ultima specie appartengono sei varietà: la fruticosa, la lancifolia, la virginica, la brasiliensis, la macrophylla e la havanensis: tutti i tabacchi oggi coltivati derivando da queste specie.

Attualmente i tabacchi si classificano in: tabacchi da fumo pesanti, chiari, leggeri, americani, da sigaro dolci tropicali o subtropicali, gialli americani e gialli orientali; da masticare, da fiuto (derivati dalla Nicotiana rustica), da uso promiscuo e da pipa (derivanti entrambi dalla Nicotiana tabacum).
Le principali varietà di tabacco
Varietà
Uso
Virginia Bright, Maryland, Xanthi
sigarette dolci e leggere
Kentucky, Italia
sigari e sigarette forti, trinciati da pipa
Avana, Sumatra
sigari leggeri
Brasiliano, Erzegovina
tabacchi da fiuto
Red Burley
tabacco da masticare
LA STORIA DEL TABACCO:

1492 - Due uomini dell'equipaggio di Cristoforo Colombo osservarono che gli indigeni di Cuba accendevano foglie essiccate di tabacco aspirandone il fumo. Uno di loro provò anch'egli a fare una fumatina e passò alla storia come il primo fumatore europeo. Di ritorno in Spagna i suoi vicini si allarmarono nel vedergli emettere fumo dalla bocca e, pensando ch'egli fosse posseduto, venne messo nelle carceri dall'Inquisizione.

1495 - Il monaco italiano Romano Pane fornisce la prima, anche se approssimativa descrizione della pianta, e riferisce che i nativi delle Antille usano spirare tabacco in polvere, come rimedio di molte malattie.

1518 - Viene scoperto che Maya ed Aztechi fumavano tabacco attraverso canne cave. Chiesero di fare una fumata anche loro divennero così i primi uomini ad aver fumato una sigaretta.

1561 - Viene introdotta in Italia la coltivazione del tabacco e contemporaneamente inizia il commercio di questo prodotto.

1642 - Papa Urbano VIII scomunica tutti i fumatori.

1818 - Per concessione e munificenza del granduca Ferdinando II viene attrezzata nel convento di S. Orsola in Firenze una speciale manifattura per il confezionamento dei sigari toscani, un tipo di sigaro esclusivamente italiano, detto fermentato e universalmente conosciuto con il nome di Toscano, perché nato in toscana per opera di liberi lavoratori prima ancora che funzionasse una manifattura vera e propria con maestranze addestrate.

1857 - La prima sigaretta viene fatta conoscere in Italia dai reduci della spedizione piemontese in Crimea che quindi determinarono la prima corrente d'importazione di sigarette nel nostro paese.

1862 - La fabbricazione e la vendita di tabacco nel Regno d'Italia viene assunta in gestione diretta dallo stato.

1881 - Viene brevettata una macchina in grado di produrre fino a 120.000 sigarette al giorno. La produzione del prodotto a mano viene definitivamente abbandonata.

1903 - Nascita degli scompartimenti per non fumatori nei treni.

1924 - Il Reader's Didest, un giornale americano, pubblica un articolo intitolato "Il tabacco fa male?", primo di oltre 100 articoli pubblicati sull'argomento sino ad ora.

1927 - Un medico inglese afferma che quasi tutti i malati di cancro ai polmoni erano fumatori.

1934 - Viene prevista una multa per chi vendesse tabacco ad un minore di 16 anni.

1941 - Roosvelt concede il rinvio della leva ai coltivatori di tabacco.

1957 - Viene attestato inequivocabilmente che il fumo di sigaretta porta al cancro ai polmoni.

1962 - In Italia nasce una legge che prevede una multa per chiunque faccia propaganda per un qualsiasi prodotto da fumo.

1965 - La vendita di sigarette in Italia raggiunge i 60,6 miliardi di pezzi, equivalenti mediamente a quattro sigarette e mezza al giorno per ogni cittadino maggiorenne.

1976 - In Italia viene vietato fumare sui mezzi di trasporto e in molti locali pubblici.

1979 - Il Ministero della Sanità calcola che in Italia muoiono in media 84.000 persone per danni provocati dal fumo.

1986 - Si afferma che il fumo passivo è un grave rischio per la salute di chi non fuma.

1988 - A Newark, nel New Jersey, il tribunale federale dichiara che i produttori di sigarette sono colpevoli della morte di un fumatore. La sentenza viene annullata nel gennaio del '90. Il caso viene quindi sottoposto alla corte suprema federale, la quale dichiara che i produttori di sigarette possono essere chiamati in giudizio per la morte di un fumatore.

1989 - L'ALITALIA impone il divieto di fumare si aerei con voli di durata inferiore ai 60 minuti.

1991 - Si scopre che le ammine aromatiche (composti tossici e cancerogeni) sono molto più presenti nel fumo passivo che in quello attivo.

1991 - Il Ministero delle Finanze e quello della Sanità emettono un decreto che obbliga i fabbricanti di sigarette a recare sul pacchetto la scritta "Nuoce gravemente alla salute" oppure, come alternativa, "Il fumo provoca il cancro" o "IL fumo provoca malattie cardiovascolari".

1992 - Entra in vigore un decreto ministeriale che prevede il divieto, per programmi radiotelevisivi, di pubblicizzare qualsiasi prodotto da fumo anche in forma indiretta.

Le tabacchiere erano delle piccole scatole di varia forma nelle quali si conservavano, sin dal XVIII sec. i tabacchi da fiuto. Di varia forma, colore, smalto e pietre preziose a secondo del ceto del proprietario, le tabacchiere erano ornate nei modi più svariati, in genere da un cammeo e da una porcellana raffiguranti scene per lo più galanti. Verso il XVIII sec. i sovrani usavano spesso donarne una ad ogni diplomatico che arrivasse per soggiornare nella sua corte.

LA COLTIVAZIONE:

Poiché non sopporta il freddo, la pianta del tabacco viene seminata in terrine o semenzai protetti (verso febbraio-marzo). Nel semenzaio è fondamentale sterilizzare il terreno da un microscopico fungo molto dannoso, la Thielvia Basicola.

Mediamente ogni campo contiene 1000 piante per mq, che verranno trapiantate in un periodo compreso tra aprile e giugno, quando le foglie raggiungeranno una dimensione di circa 4-5 cm.

La raccolta si effettua quando la maturazione è al limite, cioè quando le foglie avranno assunto un colore giallastro e saranno diventate appiccicosicce. La fase della raccolta è differente a seconda del tipo di tabacco; essa può essere: contemporanea (se viene recisa l'intera pianta) o progressiva (se vengono staccate solo le foglie, lasciando intatto il fusto).

Successivamente le foglie verranno riunite in filze, esposte al sole per asciugare e quindi sottoposte alla cura (che può essere fatta al sole, all'ombra o al fuoco), permettendo ad esse di essiccare e di fermentare, sviluppando il loro particolare aroma.

Verranno quindi inviate alle Manifatture Tabacchi, ove subiranno la lavorazione industriale, dai cui residui verranno preparati estratti e polveri insetticidi. Dai semi del tabacco si ricava un olio utilizzato in alcune vernici e in alcuni casi, anche a scopo alimentare.

Esempio