I partigiani

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Testo

Noi vogliamo glorificare la guerra- sola igiene del mondo- , il militarismo, il patriottismo, il gesto distruttore dei liberatori, le belle idee per cui si muore e il disprezzo della donna. Sviluppa l'argomento scelto in forma di "articola di giornale", utilizzando i documenti e i dati che lo corredano e facendo riferimento alle tue conoscienze ed esperienze di studio. Indica il tipo di giornale sul quale ipotizzi la pubblicazione (quotidiano, rivista divulgativa, giornale scolastico, altro). Per attualizzare l'argomento, puoi riferirti a circostanza immaginarie o reali (mostre, anniversari, convegni, eventi di rilievo). Dà un titolo alla tua trattazione.
LA RESISTENZA ITALIANA DAL '43 AL '45
STORIA DEI PARTIGIANI NELLA LUNGA RINCORSA VERSO LA DEMOCRAZIA
Settembre 1943, dopo 3 anni di guerra l'Italia decide di chiedere l'armistizio. E' stanca, è economicamente e soprattutto moralmente provata, non vuole più fronteggiare il panorama mondiale con il ben più ambizioso alleato tedesco, vuole farla finita ma non sa che è all'inizio. La Germania ne ha subito un senso di repulsione, sente di essere stata tradita, sa che ha un nuovo nemico da combattere ed è consapevole di quanto l'abbia reso innoquo. Ora per lei non siamo che dei codardi e dimenticherà presto il patto che le univa, Italia e Germania, fianco a fianco, per il sogno di una soltanto, per le manie di grandezza che l'avrebbero portata ad una quasi autodistruzione.
Fra tutti quei "codardi", però, qui si vogliono segnalare i tanti che, aiutati dallo spirito di patria, guidati dall'amore per una nazione vogliosa di riscattarsi, si unirono per darle voce, sostegno, una ben più reale identità. Uomini e donne, volontari di tutte le età sommarono le loro forze in una lotta clandestina contro l'esercito tedesco e i fascisti per un contributo estremamente importante sotto diversi punti di vista. Ciò significava, quindi, una rilevante partecipazione dei cittadini e di conseguenza un'esperienza di democrazia, utile per un'Italia del futuro.
Liberata dagli Americani, l'Italia del Sud non conobbe la lotta partigiana, insediatasi soprattutto nella parte centro-settentrionale, quella occupata da nazisti e fascisti. E' qui che i partigiani combattevano la loro guerra, rifugiandosi in attesa di imboscate, attentati da compiere, sfuggendo anche a sempre più pericolosi rastrellamenti. Furono in molti a morire per la patria.
Tre anni fa, visitai il museo della Resistenza di Roma e fu un'esperienza che rimarrà per sempre dentro me. Il museo ha sede in quello che un tempo era il palazzo della polizia tedesca, le S.S. Al primo piano c'è un'accurata biblioteca che documenta in modo esauriente l'intero periodo della Seconda Guerra Mondiale. Il clima che vi si respira mette l'ansia.
Quando sali al secondo piano inizi a provare delle sensazioni che non potresti sentire se nel momento in cui ci sei non pensassi che lì una volta i partigiani ci morivano a causa delle torture subìte. La prima cosa che cattura l'attenzione sono delle piccole stanza, spesso prive di finestre, di più o meno sei metri quadrati, con le pareti completamente incise di scritte tipo "W la libertà" o brevi messaggi di addio indirizzati ai parenti. Sono i segni della sofferenza degli uomini lì rinchiusi. Ve ne sono parecchie di quelle stanzette. In una vetrina è custodito un pezzo di pane su cui un partigiano incise dei saluti per la madre; in un'altra una maglia forata da proiettili e macchiata di sangue. Non puoi fare a meno di fermarti a pensare ma sembra impossibile perché l'atmosfera ti impedisce di farlo e l'unica cosa che ti passa per la mente è il senso di solitudine che quel luogo reca. Eppure abbiamo tanto da ringraziare e ciò sarà possibile unicamente ricordando. Il ricordo ci aiuta ad andare avanti, donandoci il valore di ogni significato nascosto.
GIORNALE: QUOTIDIANO
PAGINA CULTURALE

Esempio



  


  1. Gianmarco Fiorini

    sto cercando appunti,relazioni o tesine sulla lotta partigiana in italia

  2. MADDALENA CELARDI

    per favore si puo avere una tesina sulla lotta partigiana