Materie: | Appunti |
Categoria: | Ricerche |
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Data: | 06.11.2001 |
Numero di pagine: | 2 |
Formato di file: | .doc (Microsoft Word) |
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Testo
Congresso mondiale a Londra sui cibi non genuini
L’era dei prodotti transgenici
Il rifiuto della società verso i cibi prodotti in laboratorio
I cibi transgenici: un problema per l’umanità intera (o almeno per chi non li accetta). Non essendo cibi genuini, chi ci garantisce che siano commestibili? Questo è un problema che ci assilla da quando queste cibarie non naturali sono state create in laboratorio. Si fa di tutto pur di commercializzare qualcosa: ci sembra di sentire gli animali e le piante, sottoposti a trattamenti speciali, gridare: “Basta, non ne possiamo più”. Alcuni hanno raccolto questo grido di aiuto e hanno deciso di opporsi a questi “mutanti alimentari”. In alcune città si possono vedere mele già mature in estate, oppure mucche che producono più latte del solito, o spighe di grano più grosse delle normali. Ma questi sono solo alcuni articoli del vasto catalogo dei prodotti transgenici: potremmo perfino arrivare al punto di ottenere mucche che producano direttamente caffelatte o cappuccini, galline che riducano i tempi di cova, mele grosse come angurie, alberi da frutta che, con un “trapianto genetico”, possano vivere anche in climi aridi come quello di un deserto. “Questo è il progresso”, insistono gli scienziati: “E dovrebbe servire ad agevolare la vita della società”. Eppure il parere di molte persone è diverso da quello degli scienziati, padri dei cibi transgenici. In un sondaggio è stato stabilito che il 99,9% delle persone non cambierebbero un alimento prodotto in modo naturale con un alimento geneticamente modificato, nemmeno se quest’ultimo costasse la metà del primo. Perciò i rappresentanti di alcune nazioni si sono riunite a Londra lo scorso 10 ottobre nell’intento di fermare la produzione di queste “creature della genetica”. La faccenda richiederà tempo, in quanto non si tratta di un problema a cui dare poco conto. Noi, da parte nostra, speriamo che giungano ad un accordo ragionevole che soddisfi entrambi le parti.
Destinatario: quotidiano Il Mattino
Lunghezza: una cartella di trenta righe