Guerra e pace

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Testo

Tra tutti i conflitti che in questi tre anni abbiamo studiato, quello che più mi ha affascinato e che sono stato invogliato ad approfondire è la seconda guerra mondiale. La causa principale dello scoppio di questo conflitto fu il desiderio del capo del partito Nazista tedesco, Adolf Hitler, di conquistare il Mondo. Per raggiungere questo suo obiettivo, iniziò ad invadere l’Austria, ormai sicuro della sua alleanza con Mussolini, il quale governava in Partito Fascista italiano.
Nel 1939 l’Italia e la Germania firmarono un accordo detto “Patto d’Acciaio”, l’alleanza che impegnava ognuno dei due Paesi ad aderire a qualsiasi iniziativa militare dell’alleato.
Così facendo Mussolini si consegnò involontariamente nelle mani di Hitler. Nel 1939 il Ministro degli Esteri Sovietico Molotov e quello tedesco Ribentrop firmarono a Mosca un patto di alleanza che diceva che in caso di guerra Germania e Unione Sovietica si sarebbero spartite la Polonia, appena alleata con Francia e Inghilterra, e le Repubbliche Baltiche. In seguito il dittatore tedesco non esitò ad invadere la Polonia che, come d’accordo, divise con Stalin. Nel 1939 Hitler intimò la Polonia a lasciare il porto di Danzica ed a restituire i territori che dividevano la Prussia orientale dalla Germania. Dato che la Polonia con le buone non volle cedere il 10 settembre 1939 l’esercito tedesco la invase. In breve tempo le truppe Polacche furono annientate dai carri armati tedeschi. In contemporanea Stalin occupava le parti orientali e l’anno dopo le Repubbliche Baltiche (Estonia, Lettonia, Lituania). Il 3 di settembre Francia e Inghilterra, non più disposte a stare ad osservare l’espansionismo tedesco, si armarono contro la Germania: iniziava così la Seconda Guerra Mondiale. Quando la Germania occupò Norvegia e Danimarca, costituì due Governi fantoccio.
A proposito dell’invasione della Norvegia, ho letto un bellissimo libro intitolato “La luna è tramontata” scritto dal premio Nobel per la letteratura John Steinbeck. Questo libro narra di come i tedeschi si beffarono della popolazione locale inviando un uomo, il signor Corell, che per tutti era un benefattore. Il vero compito del signor
Corell, invece, era di organizzare un torneo di tiro con l’arco lontano dal paese allo scopo di allontanare gli abitanti dal villaggio per permettere ai tedeschi di invaderlo indisturbati. Nel seguito del libro viene narrato del modo in cui i tedeschi governavano, cercando soprattutto di corrompere il Sindaco, la persona di cui tutti si fidavano. Dopo mesi gli abitanti del luogo iniziarono ad innervosirsi e cominciarono a procurarsi, nella vicina Inghilterra, le armi necessarie a compiere piccoli agguati. Tra i molti agguati portati a termine, ricordo di quando un uomo molto conosciuto uccise un tedesco e per questo venne condannato a morte. Dopo un po’ di tempo i tedeschi cominciarono a temere la rivolta e minacciarono di uccidere il Sindaco se la popolazione non avesse smesso di difendersi. Ma il desiderio di liberarsi era talmente grande che la gente continuò con gli agguati, facendo saltare i binari utilizzati dai tedeschi per il trasporto del carbone. Alla fine del libro l’autore, pur non specificandolo chiaramente, fa capire che il Sindaco è stato ucciso. In questo bellissimo racconto non mancano le scene umoristiche. Tra queste ricordo in particolare quella in cui la governante del Sindaco non vuole che i tedeschi occupino la casa e getta loro addosso una pentola di acqua bollente.
In seguito all’invasione di Danimarca e Norvegia, la Germania invase anche Belgio e l’Olanda, paesi NEUTRALI. La tattica di Hitler della guerra-lampo risultò vincente, infatti l’esercito inglese non si aspettava un attacco e si ritirò sulla sponda francese del Canale della Manica e scappò in Inghilterra. I francesi avevano costruito una linea molto potente sul confine con la Germania, ma l’esercito tedesco riuscì a evitarla completamente passando attraverso il Belgio e l’Olanda e proseguendo verso la capitale Parigi, che in seguito venne occupata. Intanto l’Italia aveva dichiarato la non belligeranza, cioè non partecipava alla guerra pur rimanendo alleata della potente Germania. L’esercito Italiano non era preparato per sostenere una guerra ma Mussolini sosteneva che doveva ugualmente partecipare alla guerra per beneficiare dei vantaggi ricavati dalla vittoria della Germania.
L’Italia entrò in guerra il dieci giugno 1940 a fianco della Germania. Un'altra cosa che Mussolini non previde era che il mediterraneo era in mano della potente flotta britannica. La scelta di entrare in guerra fu fondamentalmente sbagliata, perché la maggior parte della popolazione era contro e perché abiti viveri e armi erano insufficienti.
Intanto l’unico Stato che rimase deciso a resistere fino alla fine all’espansionismo tedesco era l’Inghilterra. Hitler voleva convincere gli inglesi a firmare una
Il dittatore tedesco Adolf Hitler
pace separata, in modo da attaccare con tutte le sue forze l’Unione Sovietica ma senza successo. L’aviazione tedesca per circa due mesi attaccò quotidianamente l’Inghilterra, quest’ultima seppe sempre resistere grazie all’abilità e allo spirito di sacrificio dei piloti della sua aviazione. Poco tempo dopo, gli inglesi scoprirono uno nuovo strumento, il RADAR, grazie al quale riusciva a avvistare in tempo gli aerei tedeschi. I britanni persero solamente 900 aerei contro i 1700 degli avversari. La flotta britannica, la royal navy, affondò quella
tedesca, la Bismark, progettata per essere la più forte del mondo. Nel 1941, Hitler attaccò di sorpresa l’Unione sovietica di Stalin. Le truppe tedesche conquistarono a nord i Paesi Baltici e la Bielorussia, a sud quasi tutta l’Ucraina. La tattica della “terra bruciata”, quella che centotrenta anni prima aveva fermato Napoleone, consisteva nel bruciare i raccolti prima della ritirata per evitare che gli invasori si rifornissero di viveri, e venne usata dai russi in quel periodo. L’esercito tedesco si fermò nel 1941 e successivamente, nel 1942, insidiò Stalingrado e Mosca. Intanto Mussolini decise di affermare l’Italia come maggior potenza del Mediterraneo e attaccò la Grecia. Dovette intervenire la Germania in sostegno dell’Italia. Mussolini fu costretto ad inviare un gruppo di soldati in Russia a fianco dell’alleato nazista. Nel terribile inverno russo mancarono mezzi adatti, carri armati, indumenti caldi, cibo, benzina. Inoltre, con il freddo, i piedi dei soldati gonfiavano, perciò bisognava dare loro delle scarpe più grandi riempiendole con tante calze che si toglievano man mano, Mussolini non l’aveva previsto. Molti soldati italiani morirono in mezzo alla neve e al ghiaccio, altri vennero catturati nei campi di prigionia sovietici.
Nel 1941, il Giappone, attaccò di sorpresa la gigantesca flotta americana. Ciò nonostante, gli Stati Uniti riuscirono a mettere in mare un’altra flotta. Il loro intervento significava inoltre l’entrata in guerra della gigantesca industria americana, capace di costruire in un anno 50000 aerei, 20000 carri armati, 4000 navi da guerra. Nel 1942, buona parte dell’Europa e quasi
tutto il Nordafrica erano in mano dei nazisti. Quest’ultimi internarono nei lager gli zingari, gli oppositori politici, gli ebrei e tutti quelli che venivano considerati di razza inferiore.
In tutti i Paesi occupati dai Tedeschi, nacquero gruppi di Partigiani. Erano
formazioni volontarie di persone che presero le armi contro gli invasori. Questi gruppi furono chiamati RESISTENZA. Solo nella Francia, si calcola che i nazisti abbiano fucilato 25000 persone tra partigiani e ostaggi civili. Messaggi di speranza erano portati dalla radio inglese a tutti i paesi occupati.
Per quanto riguarda questo periodo, ho letto un bellissimo libro intitolato “un sacchetto di biglie” scritto da Josef Joffo. L’autore racconta la sua esperienza vissuta in prima persona dell’invasione tedesca. All’inizio, egli spiega la situazione della sua famiglia, la quale è divisa in due: i tre fratelli più grandi si trovano nella Francia libera mentre il resto della famiglia con gli altri due figli è nella parte francese occupata dai tedeschi. Un giorno il padre dice ai due figli più piccoli, Josef e Maurice, una cosa molto toccante: egli spiegò loro che come lui da bambino aveva dovuto partire in guerra contro i Russi, ora toccava a loro scappare verso i fratelli più grandi. essi, partirono il giorno successivo dopo verso la Francia libera. Nel seguito del libro viene narrato di come i protagonisti guadagnano i soldi e di come riescono astutamente a superare la linea di confine fino ad arrivare a casa dei fratelli maggiori. Da lì la loro vita è un continuo scappare da un campo all’altro, fino a quando vengono catturati dai tedeschi che li conducono con le maniere forti nella loro sede. Molto astutamente Josef e Maurice riescono a liberarsi dicendo di provenire dall’Algeria e di essere in Francia solamente in vacanza. Dopo essere andati a casa della sorella sono costretti a scappare nuovamente, e in alcune occasioni aiutano pure dei gruppi di partigiani. Dopo mesi, finisce l’incubo e possono tornare a vivere con i fratelli, i genitori sono stati uccisi.
En Vallée d’Aoste, se sont formés des groupes de partisans, surtout sur les zones de montagne et de campagne où ils pouvaient s’échapper plus facilement grâce aussi à l’aide d’une bonne partie de la population. En 1943, les Valdôtains antifascistes organisent un réseau de résistance. Le chef du comité d’Aoste est un homme qui s’appelle Emile Chanoux. Des bandes partisanes se constituissent surtout dans la basse Vallée. Les fascistes cherchent à réprimer ce mouvement par tous les moyens. Ils arrêtent les personnes qu’ils soupçonnent faire partie de la résistance et les torturent pour se faire indiquer les réfugies et les noms des partisans. Emile Chanoux rencontre à Chivasso, le 19 décembre 1943 des représentants des vallées francophones du Piémont pour examiner les dégâts que le Fascisme a provoqué. On approuve une déclaration, on proclame le droit des populations alpines à l’autonomie, à l’emploi de la langue locale. Pendant la période de la résistance la population vit des moments très pénibles. Les communications sont difficiles et on doit se nourrir de produits alimentaires
locaux. Toute la production est contrôlée par les fascistes. Ça cause dans le temps la naissance du marché noir: les producteurs cachent leurs marchandises pour les soustraire aux réquisitions, et en suite les revendent à un prix très cher. Dans cette période, les allemands et les fascistes prennent des personnes de la population par hasard,
les torturent et les fusillent ou bien les déportent en Allemagne. La vie des partisans est très difficile, ils vivent en des réfuges improvisés dans le bois ou en occupant les alpages de montagne. Une antifasciste très importante a été Maria Ida Viglino, de laquelle prend le nom notre école. Elle est un membre fondateur de l’Union Valdôtaine. Elle s’emploie surtout à réaliser une école bilingue en promouvant l’étude de la langue française. Elle meurt à Aoste en 1985.
Quando, finalmente, il 25 luglio 1943 a Roma si tenne una seduta del Gran Consiglio del Fascismo, i più influenti gerarchi fascisti, approvarono un ordine contrario a Mussolini. Vittorio Emanuele III fece arrestare Mussolini e formò un nuovo governo presieduto dal maresciallo Badoglio. Badoglio sopprime il partito fascista. Naturalmente i tedeschi non si fidavano e inviarono in Italia nuove truppe.
L’8 settembre 1943 era stato firmato un armistizio con gli angloamericani. Per timore di una rivolta tedesca, il re, il governo e gli alti comandi abbandonarono subito Roma e nella fretta di fuggire nessuno pensò alla sorte dei soldati italiani che rimasero privi di ordini. Infine il 13 ottobre il governo Badoglio dichiarò guerra alla Germania. Quando l’Italia cercò di allearsi all’Inghilterra e agli Stati Uniti, giustamente gli inglesi non si fidavano e, per capire se volevano veramente questa alleanza, fecero salire migliaia di soldati italiani su una collina con i tedeschi che da sotto gli sparavano senza esclusione di colpi. Morirono così migliaia di italiani.
All’altezza del centro Italia si formò una linea di confine detta “linea gotica dove gli alleati non riuscivano più ad avanzare a causa della presenza tedesca. Il 6 giugno 1944 il generale De Gaulle riuscì a entrare a Parigi, dopo uno sbarco in Normandia, alla testa delle truppe alleate. Pochi giorni dopo il presunto suicidio di Adolf Hitler, le truppe
tedesche si arresero in tutta Europa. Molte città italiane, vennero liberate dai partigiani che riuscirono a precedere l’arrivo degli alleati. Intanto i giapponesi continuavano a opporre resistenza anche grazie ai kamikaze i piloti giapponesi che si offrivano volontari per gettarsi contro le navi americane con i loro aeroplani carichi di esplosivo. Il nuovo presidente americano Truman, che aveva sostituito Roosevelt, decise di utilizzare una nuova e potentissima arma: la bomba atomica. Il 6 e il 9 agosto 1945 dei piloti americani lanciarono quest’arma sulle città di Hiroshima e Nagasaki.
Le città vennero completamente rase al suolo e migliaia di persone morirono negli anni dopo a causa delle radiazioni. Terminò così la seconda guerra mondiale.
Nel dopoguerra, molti paesi dell’Africa e dell’Asia, raggiunsero l’indipendenza, con metodi a volte violenti come in Algeria e in Zaire, a volte pacifici, come il Marocco e la Tunisia. Tra questi paesi che hanno raggiunto l’indipendenza, in Asia ce n’è uno che è doveroso ricordare ed è l’India.

GANDHI AND THE OPPOSITION TO THE BRITISH
Mohandas Gandhi, was called Mahatma by the people. He was born in India in 1869. Gandhi studied in London and then went to live in South Africa, where there were many people workers. Here, he became convinced of the injustice of the British Empire, based upon the discriminations and the supremacy of the Europeans. In 1914, he returned to India, and joined the national movement to free India from the British Empire. Gandhi was a pacifist, and his methods of protest were non-violent. When the police use the
violence to stop demonstrations Gandhi and this followers continue to demonstrate peacefully. Gandhi was put in prison. He even made a triumphant visit in Britain in 1931. By the end of the second World War the British recognised that their empire could not continue. Gandhi was assassinated by a Hindu fanatic.
Oltre a questa guerra, un altro conflitto molto sanguinoso e terrificante era la prima guerra mondiale. Tra i molti documenti che abbiamo analizzato, quelli che più mi hanno colpito sono le poesie di Giuseppe Ungaretti, poeta arruolato nell’esercito italiano. Caratteristica di tutte le poesie di questo periodo scritte da Ungaretti è che hanno tutte la data e il luogo dove sono state scritte. Questi riportate qui sotto sono alcuni di questi testi. Quello più toccante e significativo, a mio parere è il seguente:
Bosco di Courton luglio 1918
si sta come
d’autunno
sugli alberi
le foglie
Questa breve poesia, a mio parere, esprime molto bene il concetto di che cosa terrificante è la guerra. Infatti, Ungaretti, paragona i soldati a delle foglie che d’autunno sono sui rami, pronte a cadere in qualsiasi momento, quando meno te l’aspetti. Un'altra poesia secondo me molto significativa è la seguente:
Cima Quattro il 23 dicembre 1915
Un’intera nottata
buttato vicino
a un compagno
massacrato
con la sua bocca
digrignata
volta al plenilunio
con la congestione
delle sue mani
penetrata
nel mio silenzio
ho scritto
lettere piene d’amore
non sono mai stato
tanto
attaccato alla vita
di questa poesia trovo molto toccante l’ultima frase nella quale si capisce che a vedere tutti i compagni morti, nel suo caso solo uno, si capisce che a essere in vita si ha una grandissima fortuna. L’immagine di questo suo compagno massacrato è molto amara, triste.

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