Evoluzione

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Testo

Platone: ogni oggetto sulla terra è un riflesso della sua Forma immateriale. Tutte le cose o gli animali, sono quindi solo versioni imperfette delle cose e degli animali ideali esistenti nel mondo delle Forme.
Aristotele: per A. tutti gli organismi erano collocati in uno schema ordinato chiamato “scala della natura”. Questa poggiava sulla materia inanimata e ascendeva, gradino per gradino dai funghi alle piante superiori, poi ad animali primitivi sino all’uomo. Le idee d’A. confluivano nel pensiero cristiano. La scala era considerata permanente e immutabile, ogni organismo aveva il suo posto, decretato dall’Onnipotente.
Lamark: diceva che le giraffe per raggiungere il cibo si erano sforzate allungando il collo; tira e ritira diventava un po’ più lungo e queste caratteristiche si sarebbero tramandate alle generazioni successive che a loro volta avrebbero allungato il collo, sino ad arrivare alle giraffe attuali.
Buffon: diceva che in origine erano state create un numero relativamente esiguo di specie fondamentali e che le specie attuali potessero essere state concepite dalla Natura e prodotte dal Tempo (si sarebbero evolute attraverso processi naturali).
Darwin e Wollace: O1: ogni organismo può generare un numero di figli maggiore di quello necessario ai fini della semplice sostituzione degli individui morti. O2: malgrado ciò, le dimensioni delle popolazioni naturali sono in genere costanti. C1: in ogni generazione , molti individui muoiono prematuri e non riescono a fare figli o li fanno non idonei, incapaci a loro volta di riprodursi. O3: i singoli membri di una popolazione si differenziano l’uno dall’altro per la capacità di acquisire risorse, sopportare condizioni ambientali estreme, sfuggire ai predatori, ecc. C2: il numero di discendenti vitali di un organismo dipende dalle sue possibilità di adattarsi all’ambiente; gli individui meglio adattati genereranno una prole più numerosa. Questa è la selezione naturale. O4: almeno una parte della variabilità individuale è dovuta a differenze genetiche che possono essere ereditate. C3: nel succedersi delle generazioni, un processo riproduttivo differenziato tra individui con corredo genetico diverso modifica la composizione genetica globale della popolazione. Questa è l’evoluzione.
Selezione naturale: sopravvivenza o riproduzione in modo differenziato degli organismi dovuta a forze ambientali che agiscono in modo diverso su esponenti geneticamente differenti di una popolazione.
Selezione direzionale: tipo di selezione naturale in cui un fenotipo estremo e favorito su tutti gli altri.
Selezione dirompente: tipo di selezione naturale in cui ambedue i fenotipi estremi sono favoriti rispetto al fenotipo medio.
Selezione stabilizzante: tipo di selezione naturale in cui è favorito il fenotipo medio rispetto a quelli estremi che sono svantaggiati.
Pool genetico: per un gene isolato, l’insieme di tutti gli alleli di quel gene presenti in una popolazione. Il pool genetico totale è l’insieme di tutti gli alleli di tutti i geni della popolazione.
Popolazione: gruppo di organismi della medesima specie che vivono nella stessa area e si riproducono tra loro.
Specie: tutte le popolazioni di organismi potenzialmente in grado di incrociarsi in condizioni naturali e riproduttivamente isolate da altre popolazioni.
Hardy e Weimberg: secondo questa legge sono 5 i fattori che governano i mutamenti evolutivi. 1: le mutazioni sono alterazioni casuali, non finalizzate, dalla composizione del DNA. Pur essendo in maggioranza neutre o dannose per l’organismo, alcune mutazioni si rivelano vantaggiose in particolari ambienti. Le mutazioni sono di solito rare e non modificano in misura rilevante le frequenze degli alleli, ma ciononostante rappresentano il materiale grezzo su cui opera l’evoluzione. 2: la migrazione è il flusso di geni tra popolazioni. Se gli organismi che migrano portano alleli diversi da quelli delle popolazioni da cui provengono o in cui si inseriscono, la migrazione provocherà cambiamenti nelle frequenze alleliche. 3: ogni popolazione è soggetta a eventi casuali che possono eliminare o impedire la riproduzione di alcuni dei suoi membri. Se la popolazione è piccola, simili episodi possono sopprimere un numero assai elevato di individui possessori di un particolare allele, modificando così in modo notevole la frequenza allelica della popolazione. Questo fenomeno prende il nome di deriva genica. 4: molti organismi non si accoppiano in modo casuale. Se l’accoppiamento è riservato solo a certi individui di una popolazione, la generazione successiva sarà formata esclusivamente dai discendenti di questo gruppo selezionato, le cui frequenze alleliche possono essere diverse da quelle della popolazione nel suo insieme. 5: sopravvivenza e riproduzione degli organismi sono influenzate dal loro fenotipo. Poiché il fenotipo dipende almeno in parte dal genotipo, la selezione naturale tenderà a favorire la riproduzione di determinati alleli a spese degli altri.
Popolazione in equilibrio: popolazione in cui le frequenze alleliche sono costanti al variare delle generazioni.
Flusso genico: spostamento di alleli da una popolazione a un’altra per effetto della migrazione di singoli organismi.
Fitness: successo riproduttivo di un organismo; solitamente, viene espresso in relazione al successo riproduttivo medio degli individui della popolazione a cui quell’individuo appartiene.
Speciazione: processo che determina, tra due popolazioni appartenenti alla stessa specie, in isolamento riproduttivo, ossia l’impossibilità di accoppiarsi o comunque di generare una prole fertile.
Speciazione allopatrica: processo di speciazione che si verifica quando due popolazioni appartenenti alla stessa specie vengono separate da una barriera fisica, che impedisce il rimescolamento genetico tra le due popolazioni (cervo sardo).
Speciazione simpatrica. Processo si speciazione che si verifica tra due popolazioni appartenenti alla stessa specie, che non restano divise fisicamente, ma tra i quali si crea un isolamento ecologico o genetico.
Speciazione filetica: modalità evolutiva nella quale il pool genetico di una specie si modifica nel tempo tanto da determinare la formazione di una nuova specie; la vecchia e la nuova non coesistono.
Speciazione divergente: modalità evolutiva nella quale una singola specie progenitrice da luogo a due o più specie che coesistono.
Strutture omologhe: strutture diverse per funzione ma simili per conformazione anatomica, presumibilmente perché derivati da antenati comuni.
Strutture vestigiali: strutture di funzione ignota, ma omologhe a strutture funzionali in organismi affini.
Gradualismo: ipotesi evolutiva secondo la quale una nuova specie si forma per l’accumulo degli infinitesimi cambiamenti graduali che avvengono in una specie iniziale nell’arco di migliaia di anni.
Equilibrio punteggiato: ipotesi evolutiva secondo la quale i cambiamenti morfologici di una specie e il processo di speciazione che portano alla formattazione di una nuova specie sono eventi che si verificano simultaneamente e in tempi molto brevi, e sono seguiti da lunghi periodi in cui la nuova specie non si modifica.
Creazionismo.: Teoria secondo la quale tutte la specie di organismi sul nostro pianeta sono state create sostanzialmente nella forma in cui sono da un essere supremo, inoltre si ipotizza che attraverso processi naturali non si possono realizzare modificazioni significative di quelle specie, in particolare modo la trasformazione in un’altra specie.
Estinzione: morte di tutti gli individui di una specie.
Neodarvinismo: la teoria dell’evoluzione di Darwin è provata degli esperimenti sulla genetica (teoria sintetica dell’evoluzione)

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