"Il treno ha fischiato"

Materie:Appunti
Categoria:Ricerche

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Testo

Luigi Pirandello “Il treno ha fischiato”

La novella racconta di un avvenimento apparentemente assurdo ed incomprensibile, l’improvviso accesso di follia di un cauto e laborioso impiegato, Belluca.
Nel racconto sono in contrapposizione luoghi chiusi e aperti, mentre i primi rappresentano la sua casa, l’ufficio ed infine l’ospizio in cui era stato rinchiuso e delineano tutti i suoi tormenti, le varie infelicità che, il Belluca, aveva dovuto sopportare in quegli anni di duro lavoro, i secondi rappresentano la vita meravigliosa e piena di felicità che il protagonista aveva già in passato vissuto e solamente con il “fischio di un treno” era riuscito a risvegliare.
La felicità, il Belluca, la riscopre per l’appunto nei luoghi aperti, nelle città come Firenze, Torino, Bologna in cui da giovane era stato.
I colleghi, che sentirono le grida del loro capo-ufficio contro il povero Belluca e assistendo alla reazione del loro collega, in un primo momento scoppiarono dalle risate ma poi si stupirono e si spaventarono per le conseguenze.
Essi, lo presero di peso e lo portarono all’ospizio, dove I medici erano dello stesso loro parere.
Quando il narratore seppe di questi accadimenti, stupì lui stesso la persona che era venuta a riferirgli I fatti, dato che non si notò in lui ne meraviglia ma neanche sorpresa.
Come si nota dal testo, il narratore ci riferisce che nel tragitto da casa sua all’ospizio rifletté ed infine dedusse che era un fatto impossibile da spiegare se non si pensa che la vita di quell’uomo è impossibile.
Il Belluca, raccontando al narratore la sua presunta follia, gli disse che da anni si era proprio scordato che il mondo esisteva, solo, per l’appunto, con “il fischio di un treno” si era svegliato, quel fischio immaginario gli aveva squarciato e portato via tutto d’un tratto la miseria di tutte quelle sue orribili angustie, ed ora il mondo gli si spalancava tutt’intorno nel suo splendore.
Il narratore per descrivere l’infelicità di Belluca, ci descrive l’ambiente e le condizioni di vita del povero impiegato, il quale torna da lavoro stremato e senza più voglia di trovare uno svago.
Il povero impiegato si risveglia solo con un fischio di un treno, attraverso il quale riesce a viaggiare tra paesi assai lontani in un solo attimo definito dal fischio immaginario del treno.

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