La festa della luce - Chanukkah o Hanukkah

Materie:Appunti
Categoria:Religione
Download:178
Data:22.07.2008
Numero di pagine:3
Formato di file:.doc (Microsoft Word)
Download   Anteprima
festa-luce-chanukkah-hanukkah_1.zip (Dimensione: 4.19 Kb)
trucheck.it_la-festa-della-luce--chanukkah-o-hanukkah.doc     22 Kb
readme.txt     59 Bytes


Testo

La festa della luce – Chanukkah o Hanukkah

“Il 25 di Kislev cominciano otto giorni di Chanukkah, durante i quali non si può lodare o digiunare. Perché quando i greci entrarono nel Tempio contaminarono tutti gli oli lì contenuti, ma quando gli Asmonei si rafforzarono e li sconfissero, cercarono dell’olio con il sigillo dell’Alto Sacerdote e ne trovarono solo un vasetto, nel quale vi era olio sufficiente per un giorno soltanto. Avvenne un miracolo e con quel poco olio ebbero luce per otto giorni. Negli anni successivo stabilirono di dedicare questi giorni a una festività per le lodi e il ringraziamento.”

Con queste parole il Talmud descrive le origini di Chanukkah che commemora la riconsacrazione del Tempio da parte degli Asmonei intorno al 165 a.C.

L’origine
Tutto ebbe origine quando un re greco decise di unificare la religione ed estenderla a tutti i suoi sudditi. Furono indette leggi per abolire l’ebraismo e le altre religioni e, in caso di ribellioni e proteste, si procedette con le persecuzioni.
In un villaggio situato sulle colline della Giudea Mattatia respinse l’ordine di praticare il culto politeista dell’adorazione degli dei greci e, in segno di ribellione, uccise un generale greco ed un ebreo che, su comando dei generali romani, avviò una rivolta distruggendo il tempio dei Maccabei rivoluzionari.
Dopo una guerra particolarmente difficile, nel 165 a.C., gli ebrei, guidati da Giuda Maccabeo, ebreo, sbaragliarono i greci seleucidi in battaglia e ebbero il via libera per il tempio di Gerusalemme.
Quando gli ebrei entrarono nel tempio di Gerusalemme, distrutto e reso impuro da Antioco IV Epifanie che vi aveva fatto costruire un altare dedicato a Zeus Olimpo, dovettero consacrarlo nuovamente. Gli ebrei cercarono immediatamente l’olio puro per alimentare la grande lampada a sette bracci (menorà, uno dei più importanti arredi del Tempio), trovandone però solo un’ampolla, sufficiente per appena un giorno, mentre occorreva una settimana intera per prepararne di nuovo. Tuttavia avvenne un miracolo e quella piccola scorta d’olio bastò per otto giorni.

La festa oggi
Attirando l’attenzione sul miracolo dell’olio, che non viene menzionato da altre fonti, i rabbini trasformarono la Chanukkah da una celebrazione di ringraziamento per una vittoria militare ad una celebrazione del trionfo della luce sulle tenebre.
In ognuna delle otto notti della festa viene accesa una luce per annunciare il miracolo. Una nella prima notte, due nella seconda e così via fino all’ultima notte, quando ne vengono accese otto.
Durante l’accensione delle luci vengono recitate due preghiere: la prima è una benedizione mentre la seconda si riferisce al miracolo. La celebrazione è accompagnata da un canto che spiega il significato delle candele. Solo la prima sera si esegue una rito supplementare, ovvero una benedizione in cui si ringrazia di aver raggiunto quella speciale parte dell’anno.
Per molto tempo l’accensione delle luci ha costituito un fatto sostanzialmente domestico; di recente, specie presso determinati gruppi, è stato però ripristinato l’antico uso di accenderle anche pubblicamente e a tale scopo si approntano enormi candelieri da esporre per via.
L’olio è preferibile alle candele di cera e oggi molti ebrei hanno una menorah, o hannukiya (candelabro) speciale per Chanukkah. Siccome le luci di questa lampada non devono servire ad alcuno scopo pratico, spesso essa è munita di una luce supplementare che serve solo ad accendere le altre. La lampada, solitamente, viene posta nelle vicinanze di una finestra, o comunque in un luogo ben visibile ai passanti.
Chanukkah è un periodo di feste e di giochi e i bambini ricevono regali. Il simbolo della festa è il gioco con le trottole, mentre i cibi tipici sono i fritti nell’olio che ricordano, ancora una volta, il miracolo avvenuto anni or sono.

Esempio