Materie: | Altro |
Categoria: | Religione |
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Data: | 06.10.2006 |
Numero di pagine: | 3 |
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1) Il primo interrogativo riguarderà Gesù di fronte agli interrogativi della storia. Questo confronto dei raccolti evangelici con i dati della storia è necessario ed è una richiesta moderna come ci spiega il canonico Charles Pierrot dell’Istituto cattolico di Parigi.
Noi crediamo con tutte le forze in Gesù di Nazaret, il Figlio di Dio e la lettura dei vangeli permette sempre di ascoltare la sua voce e di seguire i suoi gesti fino all’avvenimento della resurrezione. Quest’atto di fede in Gesù si inscrive nel cuore di una tradizione millenaria. Il credente è spinto ad interrogarsi sulla fede in Gesù con tutte le risorse della sua intelligenza. Un punto importante sul quale ha insistito anche il Concilio Vaticano del 1870 è che la ragione e la fede non sono in conflitto. Esse devono sostenersi rispettando ognuna il suo campo. Nel campo degli studi evangelici questo suscita il seguente problema: fino a che punto uno storico credente può avanzare un discorso storico valido su Gesù?
Bisognerà valutare i dati archeologici e letterari antichi che permettano di certificare o no il valore degli elementi letti nei vangeli. Questo metodo non è di per sé indispensabile x il credente. La Chiesa ha vissuto la sua fede senza porsi queste domande. Ma ai giorni nostri il problema storico attraversa tutte le scienze umane comprese la teologia e la filosofia.
Lo storico oggi può disegnare la persona di Gesù meglio di un tempo.
Questi sono gli elementi che hanno permesso un reale progresso nella conoscenza storica di Gesù:
• La raccolta di un importante documentazione su Gesù
• Una migliore comprensione degli antichi testi di origine non cristiana che portano a Gesù
• Numerose scoperte derivate da scavi archeologici
• La scoperta dei manoscritti di Qumran del 1947
• Ancora diversi documenti antichi
• Numerosi libri giudaici che permettono di mettere meglio in rilievo la giudaicità di Gesù.
Da allora a partire dalle piste di ricerca precedenti lo storico fa risuonare il problema della domanda di Gesù ai suoi discepoli “chi sono io per gli uomini?”
Le risposte dei credenti divergono allora in ragione della loro fede e nello stesso tempo queste risposte si uniscono nella misura in cui appaiono delle convizioni storiche comuni. Così gli storici possono accordarsi sui seguenti punti:
• Sul modo di leggere gli antichi scritti evangelici
• sulla parola di Gesù
• sul legame e la distanza di Gesù con Giovanni detto il Battista
• sull’atteggiamento di Gesù
2) Il secondo interrogativo riguarderà l’aspetto divino della persona di Cristo: ma questo Gesù era Dio o non era Dio? Perché qui si tratta di credere e di fidarsi non di una persona fra le tante, ma di uno del quale ci sono tante buone ragioni per credere in lui. Buone ragioni che però si fermano davanti alla libertà di una persona.
Centinaia di codici, di papiri, di frammenti ci narrano la storia di un uomo, di Gesù di Nazaret che inizia la sua attività pubblica verso il 27/28 dC, mentre a Roma e sulla Giudea regna l’imperatore Tiberio. Egli si presenta come il Messia atteso dal popolo ebraico e annunciato dalle Sacre Scritture, e come il figlio di Dio. Però delude le attese della classe dirigente, politica e religiosa di Israele così viene messo viene crocefisso attorno all’anno 30.
Dopo 3 giorni, i suoi discepoli trovano il sepolcro vuoto e lo rivedono vivo per più volte, lungo l’arco di alcune settimane. Circa 2 mesi dopo la risurrezione, i discepoli, con l’intervento dello spirito santo, arrivano davvero a capire chi è Gesù di Nazaret.
La storia di Gesù si può dunque datare e collegare geograficamente in modo preciso: non è dunque frutto di fantasie popolari come le leggende degli dei dell’antichità.
Alcuni storici di quell’epoca riferiscono di un umomo chiamato Gesù, che sta all’origine di un movimento in espansione nell’impero e i cui aderenti sono chiamati cristiani.
Vi sono poi i Vangeli e gli altri del NT che ci testimoniano la vita di quest’ ultimo e tutti questi scritti sono tutti concordi su tutti i punti significativi circa le parole e i gesti di Gesù.
L’intera vicenda storica di Cristo narrata dai libri del NT ha delle caratteristiche e dei tratti che hanno talmente dell’incredibile che non possono essere stati inventati. Non nel senso che non si possono inventare cose incredibili ma nel senso che un Dio che ha le caratteristiche come Gesù ha rivelato era impossibile inventarlo.
Insomma non è così assurdo credere che Gesù e Dio fossero la stessa cosa: gli uomini hanno tanta fantasia ma inventarsi un Dio del genere era molto difficile inventarselo e anche le testimonianze delle apparizioni di Gesù furono molteplici. Non fu la fede dei discepoli a risuscitare Gesù per loro, ma fu il Risorto da Dio a condurli alla fede e alla sua professione.