Il gioco per imitazione dei bambini

Materie:Tesina
Categoria:Pedagogia

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Testo

iL GiOCO PER iMiTAZiONE NEi BAMBiNi

Ai tempi dei Romani.....

In ogni epoca della nostra storia, il gioco и sempre stato, soprattutto per i piщ piccoli, un diletto, per non dire una necessitа primaria.
Sotto questo aspetto i Romani non erano certo gli ultimi arrivati: infatti, durante gli scavi archeologici effettuati nelle zone dell'antico mondo romano, и stata rinvenuta un'infinitа di testimonianze che ha contribuito a ricostruire tutti gli svaghi e divertimenti da loro praticati.
Da queste fonti abbiamo potuto constatare che gli svaghi per i bambini erano per lo piщ caratterizzati da giocattoli in vario materiale e da giochi su imitazione dei comportamenti e delle azioni degli adulti.
Possiamo quindi ben capire che per i Romani il divertimento ed il gioco costituivano elementi essenziali nella loro vita, a cui non avrebbero mai rinunciato.

Sin dalla prima infanzia, per i bimbi romani il gioco era considerato innanzitutto un diritto, ma anche una forma di attivitа formativa e di socializzazione prima dell'inizio della scuola.
La maggioranza delle attivitа ludiche dei bambini era centrata sull'imitazione dei grandi, degli adulti, e sui giochi di gruppo; ciт dava spazio all'inventiva creativa dei piccoli, i quali si improvvissavano attori e mettevano in scena vere e proprie parate militari -la preferenza era rivolta infatti all'imitazione delle gesta belliche-, nelle quali ognuno di essi interpretava un personaggio dell'esericto, dal grande imperatore, al comandante, al semplice soldato.

I bambini appartenenti alle classi sociali piщ basse, si divertivano con giocattoli costruiti con vari materiali, come il legno, col quale costruivano ad esempio carretti da guerra, o col fango, con cui costruivano capanne o fortezze militari, proprio come i loro coetanei di oggi si divertono a costruire castelli di sabbia.
I ragazzini delle classi sociali piщ elevate, invece, possedevano veri e propri giocattoli, commissionati dai loro genitori ad esperti artigiani che li producevano.
Fra questi, uno dei giocattoli piщ diffusi era il carrettino, una biga in miniatura, col quale i bimbi si divertivano ad imitare le gesta belliche, o semplicemente a trainarlo, o a farsi trainare, coi propri amici o animali.

Come i maschi imitavano prevalentemente i soldati, cosм le femmine erano solite giocare imitando la figura materna, e lo facevano per lo piщ con il classico giocattolo che ha caratterizzato e caratterizzerа per sempre il gioco delle bambine di ogni tempo ed etа: le bambole (in latino pupae).
Ne sono a noi giunti molti esemplari, trovati nelle tombe di ragazze o bambine morte ancora in giovane etа; alcune di queste erano bambole con arti snodabili, fornite di vestiti e mobili per la casa, proprio come molte bambole dei nostri giorni.

.....e ai nostri.

Il gioco dei bambini per imitazione degli adulti nasce e si sviluppa nella fase del gioco parallelo.
Siamo ancora in un periodo di "gioco infantile", nell'etа compresa tra 1 e 3/4 anni, dove si verifica un primo contatto ludico interpersonale (i coetanei e gli adulti), ma il gioco и ancora prevalentemente individualistico.
Il bambino, tuttavia, comincia a sviluppare la sua immaginazione e creativitа mediante la creazione di scene, improvvisandosi attore o regista, cercando la complicitа degli adulti; essi fingeranno ad esempio di essere il papа o la mamma.
Il simbolismo che emerge da queste attivitа permette di riprodurre, mediante, appunto, l'imitazione, esperienze viste ma non ancora direttamente sperimentate.
Il bambino drammatizza il mondo interiore della fantasia per mantenere l'equilibrio psichico; gli oggetti vengono da lui utilizzati non solo per le proprietа funzionali e materiali, ma anche per quelle simboliche, che il bimbo attribuisce loro: ciт ovviamente presuppone una certa capacitа di analisi del contenuto di un riicordo che il bambino vuole utilizzare.
Il gioco di imitazione favorirа inoltre l'acquisizione dell'empatia, ovvero la consapevolezza delle emozioni provate da altri mediante la comprensione degli stati emozionali simulati.
Dal punto di vista cognitivo, il bambino si trova in una fase di gioco denominata "simbolica" o rappresentativa, che, dai 18 mesi circa, progredirа fino ai 6 anni.

I nuovi risultati scientifici sullo sviluppo mentale dei neonati, realizzati a Seattle e illustrati a Spoleto da Andrew Meltzoff, sembrano ribadire che non c'и mente, neppure -e soprattutto- bambina, se non in relazione alle altre menti.
Meltzoff ha dimostrat che anche un neonato di pochi giorni, che non si и mai visto allo specchio, e che non ha alcuna conoscenza visiva della propria faccia e delle sue singole componenti, riesce a imitare le espressioni facciali di un adulto.
Da ciт и evidente, come dice Meltzoff, che i bambini hanno una comprensione e, di conseguenza, un'imitazione innata delle azioni e dei comportamenti umani; ma и altrettanto evidente che queste potenzialitа innate vengono espresse solo quando si stabilisce un canale di comunicazione tra il bambino e le persone con cui viene a contatto nelle prime settimane di vita e anche oltre.
Non c'и quindi sviluppo mentale se non attraverso le relazioni sociali.

I giochi hanno un sesso?
Differenza tra maschi e femmine nella scelta di giochi e giocattoli.

Ai giorni nostri, come anche nell'antichitа, ci sono grosse differenze di gioco tra i bambini e le bambine.
Gli adulti non regalano dunque gli stessi giocattoli a maschi e femmine; quando si intende acquistare un giocattolo, il primo aspetto che si tiene in considerazione, di norma, oltre all'etа del bambino, и il sesso.
La produzione di giochi e giocattoli sul mercato и, infatti, assai differenziata, come si puт constatare anche semplicemente osservando la disposizione dei giocattoli nelle vetrine dei negozi o sugli scaffali dei grndi magazzini, ma anche la pubblicitа, la quale ha effetti "manipolatori" sulla mente, soprattutto su quella ancora ingenua dei piщ piccoli.
Bambole, passeggini, trucchi, cucine in miniatura,..., popolano gli spazi rivolti alle bambine, che giocano imitando figure ovviamente femminili; macchine, armi giocattolo, palloni da calcio,..., occupano quelli rivolti invece ai bambini, i quali, al contrario, imitano personaggi di sesso maschile.
Si tratta di una differenziazione assolutamente normale, poichи rispecchia ruoli e qualitа classicamente attribuiti a maschi e femmine.
Le difficoltа emergono nel momento in cui le trasformazioni delle figure maschili e femminili nella societа sono tali da entrare in conflitto con i valori trasmessi da tali giocattoli.
Diventa difficile, per esempio, continuare a sostenere l'importanza che un bambino non giochi con il bambolotto, in una societа come quella attuale, in cui i padri sempre piщ assumono comportamenti di cura nei confronti dei propri figli; cosм il bambino, vedendo magari il suo papа occuparsi del fratellino, vorrа giocare anch'egli con le bambole e i bambolotti, proprio su imitazione del padre.

I bambini piщ piccoli tendono a scegliere sulla base dei loro desideri; essi fanno un gioco o scelgono un giocattolo in base alle curiositа e le esigenze del momento, a ciт che vedono fare da altri bambini o su imitazione dei piщ grandi, agli interessi maturati in rapporto all'etа e all'esperienza.
Verso i 2/3 anni quegli orientamenti di scelta che bambini e bambine esibiranno in periodi successivi non sono ancora visibili: a quest'etа essi sono molto interessati alle incombenze quotidiane e alle abitudini familiari, all'evento della nascita, ai rapporti tra e con i genitori ed i fratelli.
E' quindi del tutto normale che nei giochi essi riproducano i ruoli che vedono svolgere intorno a loro; il gioco della bambola и particolarmente efficace nel riprodurre situazioni quali il mangiare, il vestirsi, l'andare a dormire, ecc., e puт accadere che il maschietto di quest'etа voglia giocare anche lui con le bambole, soprattutto se ha una sorella o un'amichetta piщ grandi che fanno questo gioco.
Analogamente и normale che una bambina faccia giochi "da maschio" se ha fratelli o amichetti di questo sesso.
A partire dai 5 anni perт, molti bambini cominciano ad orientarsi nei loro giochi in senso maschile e femminile.
La ragione principale risiede nel peso che i genitori hanno nell'orientare le scelte del bambino. I genitori hanno delle aspettative nei confronti dei bambini, che variano molto in relazione al sesso.
Naturalmente non sono solo i genitori a canalizzare le scelte dei figli: anche la TV vi contribuisce in larga misura; esiste, come detto precedentemente, molta pubblicitа rivolta ai bambini e parte di questa riguarda proprio i giocattoli e i giochi che si possono fare con questi; in questo tipo di pubblicitа le differenze tra giocattoli maschili e femminili sono, dunque, ben delineate.

Ad esempio, in questi ultimi anni и divenuto molto famoso in televisione il wrestling, seguito da molti bimbi, sia maschi, sia femmine. Non и perciт un caso che si sia diffuso il gioco cosiddetto rough and tumble play, o gioco di lotta, nel quale i bambini, imitando proprio i lottatori in TV, si azzuffano e "combattono" per il piacere che queste attivitа comportano, senza l'intenzione di farsi del male.
Secondo alcuni, questo tipo di gioco и promosso da un ormone, il testosterone, che и piщ abbondante nei maschi; il fatto che ad alcune bambine piaccia perт lottare non deve stupire, poichи il testosterone и presente, anche se in minore misura, anche nelle femmine.
Comunque sia, bambini e bambine giocano alla lotta proprio su imitazione degli eroi televisivi del wrestling.

I giocattoli maggiormente diffusi tra le bambine sono le bambole e i bambolotti con tutti i loro vestitini e accessori, le cucine in miniatura o gli altri attrezzi e strumenti per la casa, quali ad esempio piccole lavatrici, assi da stiro, aspirapolveri, ecc., con i quali, su imitazione delle figure di riferimento come la madre o la sorella piщ grande, ma anche imitando personaggi televisivi, si divertono a giocare alla mamma, alla casalinga, alla maestra, alla cantante, alla ballerina, alla modella che sfila, all'attrice, ecc. ecc....
I bambini invece saranno piщ propensi a giocare imitando il medico, il calciatore, il negoziante, il vigile, il guidatore, il carrozziere, ecc. ecc., mestieri insomma tipicamente maschili; i giocattoli ad essi collegati possono essere i palloni, "l'allegro chirurgo", le auto e le moto in miniatura, ecc. ec...

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