Da Locke a Piaget

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Testo

1. Trova il concetto di scienza e come questo si può estendere alle scienze umane.
Il concetto di Scienza non ha un significato univoco. Concepito come il massimo della conoscenza, la scienza può essere infatti attribuita alla filosofia, alla metafisica. È sempre più difficile attribuire la scienza alla cultura e ai processi educativi che basandosi su principi umani e storici non possono essere studiati come processi naturali in quanto non hanno regole ben precise e rigorose, ma possono variare ed evolversi molto velocemente, tanto da rendere difficoltosa ogni formulazione di leggi.
2. Perché Rousseau viene indicato come il padre della pedagogia moderna?
Con l’Emilio, il romanzo pedagogico scritto da Rousseau, si dà inizio alla pedagogia moderna.
Nell’Emilio, Rousseau parla di tematiche molto attuali: i vari stadi della formazione dell’uomo, il concetto di natura, la concezione ottimistica, l’autoeducazione, l’apprendimento attivo, la genesi, lo sviluppo e la maturazione dell’intelligenza, il ruolo dell’esperienza, il carattere essenziale della coscienza, la condizione dell’uomo, la non violenza e l’uguaglianza.
Claparede che studiò approfonditamente l’opera, affermò che lo stesso Rousseau aveva anticipato le cinque leggi della concezione funzionale dell’infanzia: Successione genetica, esercizio genetico, adattamento, autonomia ed individualità.
3. Quale contributo dà il positivismo alla concezione scientifica, da chi viene criticato e perché?
Il Positivismo francese, italiano e inglese ha il merito di aver sottolineato l’importanza del metodo scientifico, cogliendo la dimensione naturale e sociale dell’educazione e privilegiando le tesi evoluzionistiche.
Ricercano nella psicologia e nella sociologia le aree culturali e metodologiche per studiare i fenomeni educativi, studiando i fenomeni ambientali e i condizionamenti che ne provocano. Studiano i cambiamenti che la società ha avuto dopo la rivoluzione industriale cogliendo il cambiamento culturale che ne è conseguito e i nuovi bisogni richiesti.
Il positivismo venne criticato in molti aspetti a causa dell’onnivalenza che l’interpretazione scientifica aveva nella teoria positivista, riconducendo tutti i fenomeni a leggi generali, e dalla suddivisione stadiale della realtà che invece di essere una complessa dialettica tra l’individuo e la società era un qualcosa di prefissato e rigido.
I cattolici spiritualisti criticavano la visione naturalistica evolutiva e scientifica.
Gli idealisti consideravano unica scienza la filosofia sminuendo il valore delle scienze psicologiche e sociali.
I marxisti contrapponevano il principio della dialettica all’evoluzionismo, criticando questa teoria come classista e borghese.

4. Quali contributi dà la psicologia alla pedagogia?
Gli sviluppi della psicologia nell’ambito medico, biologico e antropologico permisero di aprire una discussione sull’intelligenza che dapprima veniva vista solo spiritualmente dalla filosofia.
Con lo studio scientifico di processi, percezioni e sensazioni si è arrivati a creare test che permettessero l’inserimento dei bambini nelle classi, equiparando i livelli e suddividendo i gradi di intelligenza.
E’ da qui che poterono partire i pedagoghi per formulare le loro teorie, in continuo scontro e progresso.
5. Quali contributi dà la sociologia alla pedagogia?
Una teoria pedagogica per essere completa non poteva tralasciare il dato sociale e l’interazione che la società compie sull’educazione dell’individuo.
Weber impose lo studio delle classi sociali e di quelle emergenti e la formazione dell’elites.
Pareto e Mosca studiarono l’influenza che queste classi dominanti avevano nell’educazione, in quanto esse erano coloro che avrebbero spinto la classe dirigente, sottolineando il rapporto presente tra dinamica scolastica e dinamica sociale.
Durkheim sottolineò la differenza tra educazione e pedagogia, insistendo sul carattere sociale della prima e su quello scolastico della seconda.
6. Quali sono le esigenze pedagogiche alla fine dell’ 800 e come risponde l’attivismo?
La scuola si trovò alla fine dell’800 a dover affrontare una serie di problemi sociali ed educativi.
L’avvento di una scuola di massa era avvenuto repentinamente e senza basi solide su cui poggiarsi. L’analfabetismo era alto, soprattutto nelle classi sociali più modeste. Ci si trovava a formare nuovi lavoratori professionisti per le nuove esigenze industriali e agricole. Si doveva attuare una diversificazione delle classi in rapporto alla divisione del lavoro e era urgente una revisione dei curricola e dei programmi scolastici che dovevano essere al passo coi tempi.
Le nuove richieste sociali, scolastiche ed economiche portarono alla nascita della scuola Attiva legato a Dewey.
La scuola attiva si proponeva come rinnovatrice e sperimentatrice. Essa coinvolgeva tutte le classi sociali di tutte le età, comprendendo nel suo programma pedagogico tutto il ciclo scolastico sino all’università. Dewey si poneva il problema del collegamento territoriale con le istituzioni extrascolastiche in continua trasformazione che dovevano confrontarsi con le istituzioni scolastiche.
I mutamenti politici intervenuti durante e dopo la prima guerra mondiale hanno permesso una circolazione ed un confronto con le teorie e gli sudi formulati in tutto il mondo.
7. Delinea gli aspetti fondamentali della concezione pedagogica di Dewey, Montessori, Decroly, Claparade e della psicoanalisi e la loro visione dell’alunno.
Dewey con la scuola attiva pone particolare attenzione alle trasformazioni che la società contemporanea stava subendo ritenendo opportuno modificare l’educazione per meglio accogliere una società che stava cambiando.
Rimprovera i tradizionalisti di essere rimasti ancorati ad un concetto individuale di intelligenza, con test che risultavano classisti e antisociali.
Il pragmatismo di Dewey non è da considerarsi solo nella funzione pratica delle idee, nel controllo e verifica delle conseguenze, ma del ruolo riconosciuto di pensare, riflettere, osservare e operare in un contesto in cui la stessa esperienza deve essere costruita.
La pedagogia scientifica della Montessori cambiò la concezione di scienza e delle tecniche di condurre le sperimentazioni.
La pedagogia della Montessori si basava sull’osservazione attenta ai fenomeni, ai fatti, alla sperimentazione e alla creazione di ambienti, situazioni, metodi e materiali fertili per l’educazione del bambino.
Viene data l’importanza alla figura professionale dell’educatore che deve essere istruito e deve avere rigide regole.
Bambini diversamente abili vengono istruiti in prossimità di una integrazione.
Decroly fonda la scuola nuova. Egli lavora con bambini handicappati incentrando la sua pedagogia sui centri di interesse e sui bisogni fondamentali che l’uomo ha e il bisogno di comunicare e rapportarsi con i propri simili.
Dunque questi bisogni divengono centri di interesse da cui far partire l’educazione,
Claparede compie molte ricerche e studi. La sua ricerca pedagogica è incentrata nell’ottica di una psicologia scientifica e sperimentale.
Egli crea una scuola su misura, ponendo l’attenzione sui problemi sociali e politici e creando dei modelli scolastici selettivi, semplificando i metodi e i contenuti in modo da stimolare interessi reali negli studenti, evitando cosi costrizioni o sistemi autoritari.
La psicoanalisi ha posto problemi che hanno scosso la pedagogia del tempo. Con Freud e i suoi seguaci nasce una nuova concezione del bambino e dell’infanzia. Vi è un nuovo modo di concepire i rapporti infantili, all’interno della famiglia e nella società.
Se prima la pedagogia era attenta ai bisogni, alle motivazioni e in particolare i processi di apprendimento, ora il problema di fondo diviene la costruzione di nuovi rapporti educativi, sociali e affettivi in grado di aiutare a costruire una personalità equilibrata ed armonica.

8. Delinea i contenuti di Vygotskij, Piaget e Bruner nella ricerca pedagogica, scientifica e sperimentale indicando i punti in comune e quelli in divergenza.
9. Indica cosa emerge dalla visione comportamentista e come questo modifica la concezione pedagogica.
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Esempio



  


  1. Veronica

    appunti pedagogia sociale su fine 8